
Nella nona giornata dell’80ª edizione del Festival, sono stati due i film in Concorso: Lubo di Giorgio Diritti, ultima pellicola italiana in gara, e Holly di Fien Troch. Fuori Concorso Amor di Virginia Eleuteri Serpieri e Daaaaaali! di Quentin Dupieux. A Venezia Classici il documentario Un'altra Italia era possibile, il cinema di Giuseppe De Santis, dedicato da Steve della Casa al regista di Riso amaro
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Nella nona giornata dell’80ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia, sono stati due i film in Concorso: Lubo di Giorgio Diritti, ultimo film italiano in gara, e Holly di Fien Troch. "La storia è lo specchio delle storie nel tempo, delle persecuzioni, dell'incapacità dell'uomo di capire la diversità che invece è un grande valore", ha detto in conferenza stampa Diritti. Fuori Concorso Amor di Virginia Eleuteri Serpieri e Daaaaaali! di Quentin Dupieux. A Venezia Classici il documentario Un'altra Italia era possibile, il cinema di Giuseppe De Santis dedicato da Steve della Casa al regista di Riso amaro. Ieri presentati in Concorso Io Capitano di Matteo Garrone e Origin di Ava DuVernay. Molte le star sul tappeto rosso per le anteprime (LE PAGELLE AI LOOK).
Gli approfondimenti:
- LO SPECIALE DI SKY TG24 SU VENEZIA 2023
- Le recensioni di Io Capitano e Origin
- Chi è Caterina Murino, madrina di questa edizione
- Le scarpe più strane viste sul red carpet
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Puoi rivedere tutti i contenuti sulla Mostra del Cinema di Venezia 2023 nello speciale dedicato di Sky TG24. Segui il liveblog della decima giornata di Festival
Quentin Dupieux in "Daaaaaali!"

"Lubo", di Diritti il sesto film italiano in concorso a Venezia

I look sul red carpet di Venezia 2023, pagelle
Nono red carpet pomeridiano dominato dalla presenza delle star italiane, tutte in abiti leggeri ed eleganti. Per le donne ancora spacchi e scollature originali all'insegna di una sensualità soft o esibita: LE FOTO.

©Getty
Diritti e Rogowski sul red carpet
Giorgio Diritti e l'attore tedesco Franz Rogowski alla premiere di "Lubo".

©Ansa
Giorgio Diritti alla premiere di "Lubo"
Il regista italiano è a Venezia con il film "Lubo". Eccolo durante la premiere.

©Ansa
Franz Rogowski in "Lubo"

"Holly" della regista Fien Troch in concorso

Valentina Bellè protagonista di Lubo

Le scollature e gli spacchi sul red carpet del Festival del Cinema
Il tappeto rosso della prestigiosa kermesse cinematografica è la cornice perfetta per sfoggiare creazioni adatte alle grandi occasioni che valorizzano i punti di forza femminili. Lo stile degli abiti di quest'anno è dominato da spacchi laterali e scollature ampie che fanno posto a gioielli spesso molto importanti: TUTTI I LOOK.

©IPA/Fotogramma
Il look di Cathalina Geeraerts
Vestito rosso per l'attrice Cathalina Geeraerts alla premiere di "Holly".

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"Holly": tra innocenze e fede, la recensione
Dopo aver vinto il premio per la miglior regia con "Home" nel 2016, nella sezione Orizzonti, la cineasta belga Fien Troch torna al Lido con un un altro lungometraggio incentrato sull’adolescenza e coprodotto dai Fratelli Dardenne. Tra (falsi) profeti, bullismo e volontariato, una favola soprannaturale che si interroga su cosa significhi operare per il bene: LA RECENSIONE.
Il look di Greet Verstraete
L'attrice belga Greet Verstraete alla premiere di "Holly".

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Le parole di Sermet
"Ho amato il mio personaggio", ha raccontato l'attore Christophe Sermet parlando del suo ruolo in "Lubo".
Il photocall di "Lubo"
Il regista Giorgio Diritti e i protagonisti di "Lubo" hanno posato oggi durante il photocall al Lido.

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Chi è Jacob Elordi, l'interprete di Elvis Presley nel film Priscilla
L’attore australiano che interpreta il re del rock and roll nel film in Concorso alla Mostra del Cinema diretto da Sofia Coppola è famoso dal 2018 grazie a un ruolo importante nel film Netflix The Kissing Booth ed è diventato un volto noto del piccolo schermo dal 2019, quando ha iniziato a interpretare Nate Jacobs nella serie televisiva Euphoria. Ecco tutto quello che bisogna sapere su di lui (vita sentimentale inclusa)
La premiere di "Holly"
La regista Fien Troch, con Felix Heremans, Greet Verstraete e Cathalina Geeraerts alla premiere di "Holly".

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La felicità di Noemi
Il 5 settembre, nel corso dell'80ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia, si è svolta anche la premiazione del Women in Cinema Award. Il riconoscimento valorizza il talento delle donne nel mondo dello spettacolo e dell'arte e quest'anno è stato dedicato al tema della violenza sulle donne. Tra le premiate la cantante Noemi, che da anni dà voce alle donne con la sua musica
Woody Allen in concerto, dopo il Festival di Venezia a Milano e Roma con la sua jazz band
Dopo aver presenziato alla Mostra del Cinema al Lido, il celebre regista americano ha fatto tappa a Milano, dove ieri sera si è esibito e stasera si esibirà nuovamente presso lo storico locale meneghino Blue Note (L'APPROFONDIMENTO)
Holly non è un film horror
"Per poter portare avanti il progetto di Holly mi serviva una storia che avesse una comunità davvero molto ferita e che si interrogasse così anche su cose spirituali" prosegue Troch. C'è stata la tentazione di scivolare sull'horror? "Horror è una parola grossa, mi sarei dovuta imbarcare in un mondo che non mi appartiene e non conosco abbastanza, si può dire casomai che in Holly flirto solo con l'horror, niente di più". E ancora: "Credo che la dinamica di gruppo sia fondamentale in questo processo. Volevo dare vita a un'esperienza filmica schizofrenica combinando il dolore con la pazzia dei personaggi e delle situazioni, che si manifesta attraverso il ritmo della narrazione. Il film così inizia lento per svilupparsi in un crescendo che culmina nel caos assoluto. Da una parte, infine, è molto concreto, ma ci sono momenti poi in cui emergono elementi mistici e si comincia a mettere in dubbio il dono speciale che rende Holly quella che è"
La regista Fien Troch: "Questo è il mio film più personale"
Holly è il quinto lungometraggio della regista belga, che torna al Lido dopo aver vinto il premio per la miglior regia con Home ad Orizzonti. "Ci sono voluti sette anni per realizzare questa storia che forse è la mia più personale, perché anche io, proprio come la protagonista, ho una grande attenzione per gli altri e ho interesse per le cose più pure essendo fondamentalmente una persona buona" dice la regista
Holly, strega-santa di 15 anni che viene dal Belgio
Per molti è solo una strega, per altri invece è una santa visto che quando la incontri ti fa stare meglio, a volte ti guarisce. Holly, la protagonista del film omonimo di Fien Troch oggi in Concorso al Festival di Venezia, ha solo 15 anni, è carina, esile, ha un bel sorriso e sembra vivere in un mondo tutto suo. La storia inizia quando la ragazzina (interpretata da Cathalina Geraerts) un giorno decide di non andare a scuola, presa da un presentimento. E proprio in quella stessa giornata scoppia un incendio nell'istituto che fa strage di studenti. Tutti sono incuriositi da lei, e c'è anche chi la bullizza perché è strana, fuori dagli schemi. La sua insegnante Anna le propone di unirsi ad un gruppo di volontariato da lei gestito, e la presenza di Holly in questo gruppo rasserena e infonde speranza a chiunque la incontri. Ben presto, però, le persone iniziano a cercarla sempre di più e anche le richieste montano oltre misura con le relative conseguenze
Dalì, con Dupieux il film è più folle dell'artista
Daaaaaali! di Quentin Dupieux racconta il genio artistico. Una giovane giornalista insegue Dalì per intervistarlo, lui si nega, poi accetta purchè ci siano le cineprese, le più grandi del mondo. L'artista è interpretato da 4 attori diversi che si scambiano il ruolo a seconda delle scene. Daaaaaali! è una "dichiarazione d'amore nei confronti di quest'uomo" ha detto il regista. E per raccontarlo ha scelto di mettersi un po' all'altezza di Dalì "nel senso che non poteva essere un classico biopic ma un film un po' folle che asseconda il genio dell'artista per ricostruire in un certo senso il suo universo mentre si prepara il documentario su di lui. Il film" ha osservato Dupieux "prova ad essere più forte e folle del personaggio. Tutti noi imitiamo qualcuno e qui ci lanciamo ancora di più. Non vogliamo conoscere le sue opere ma piuttosto altre dimensioni, come la solitudine, la melanconia. In Dalì c'è tanto Dalì che basta e avanza!"
Cosa direbbe Dupieux a Dalì
L'idea del film è venuta dai video originali sul grande pittore di Figueres che ha attraversato il Novecento, "facevano ridere, ho cominciato ad imitarlo", ha detto il regista poi abbiamo pensato di far diventare questo spunto un film con una scrittura solida ma un montaggio totalmente sperimentale. E se potesse parlare a Dalì come invano cerca di fare la giornalista francese? "Lascerei il genio lì dove è e gli chiederei come va", ha risposto Dupieux. Il suo talento originale, che ne fa un regista di culto cinefilo, è prolifico: fa uno o due film all'anno (Yannick è uscito da poco). Regista e musicista (Mr.Oizo) è uno dei più attivi del cinema francese, sempre pronto a puntare la cinepresa su qualcosa di molto assurdo. Non avrà troppa libertà? "Sarebbe terribile avere troppa carta bianca, così i vincoli me li creo io stesso. Ho i miei dogmi ad esempio non voglio stancare i miei attori, non faccio ripetere 50 volte la stessa scena"
Daaaaaali! di Quentin Dupieux
L'attore del film Fuori Concorso a Venezia80 ha raccontato l'importanza della figura dell'artista protagonista
Le parole di Valentina Bellè
In conferenza stampa l'attrice racconta il legame con il regista di Lubo Giorgio Diritti e con il suo personaggio
L'immersione nel ruolo di protagonista di Franz Rogowski
L'attore ha intrecciato vita e personaggio
La conferenza stampa di Lubo di Giorgio Diritti
Il regista condivide l'ispirazione dell'opera in Concorso all'80ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia
Diritti, Lubo film nomade: "Scalata montagna"
"Dal punto di vista produttivo fare Lubo è stato un po' come accade a una persona che vede una montagna grande e gli dicono: "Quello è il sentiero e devi arrivare lassù". È preoccupante ma anche molto bello. Il film ha una sua complessità: in più lingue, diverse location storiche. Abbiamo fatto un grande lavoro che ci ha portato ad andare in Alto Adige e in Trentino a cercare i luoghi. Abbiamo fatto un film itinerante, un film nomade come il nostro protagonista, in cui dovevamo incastrare location, clima, la neve, i tempi...L'obiettivo era comunque di fare le cose in modo che fossero giuste per ealizzare un film di qualità" ha proseguito il regista Giorgio Diritti
Lubo in Concorso a Venezia80
Il regista Giorgio Diritti e i protagonisti Franz Rogowski e Valentina Bellè

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Franz Rogowski, Giorgio Diritti e Valentina Bellè
Il protagonista di Lubo secondo Giorgio Diritti
A differenza del romanzo, spiega ancora il regista e sceneggiatore (insieme a Fredo Valla), il film è incentrato sul protagonista. "Io sono stato molto di più su Lubo, sul protagonista, e trasferire su questo artista di strada, un uomo semplice su cui arriva addosso qualcosa di drammatico e di più grande che gli cambierà la vita. Un uomo che lotta per trovare un futuro, che vive l'angoscia della solitudine, che vuole ricostruirsi una vita anche se poi negli anni questo sogno viene di nuovo inquinato dal passato che ritorna"
Diritti, Lubo sull'incapacità di accettare i diversi
"Un po' di anni fa un'amica mi ha parlato del romanzo di Cavatore che ho conosciuto e frequentato finchè è rimasto tra noi. Raccontava di una vicenda particolare avvenuta in Svizzera, un Paese che nell'immaginario comune è una terra ricca di civiltà, di cultura... e questa storia mi ha provocato. Ho sentito l'urgenza di fare un film. La storia è lo specchio delle storie nel tempo, delle persecuzioni, dell'incapacitàdell'uomo di capire la diversità che invece è un grande valore. Dopo anni di ricerche sono arrivato a fare questo film". Lo dice il regista Giorgio Diritti in conferenza stampa a Venezia parlando del suo film Lubo, tratto dal romanzo Il seminatore di Mario Cavatore che oggi pomeriggio alle 18.45 sarà proiettato in concorso alla Mostra del cinema. "Il film e' un grande viaggio nel tempo, in luoghi magici" spiega ancora Diritti "c'è un senso di responsabilità nel raccontare storie che siano utili affinchè si cerchi di migliorare. Non dico che non succedano più"
Lubo di Giorgio Diritti in Concorso a Venezia80
"Una delle cose che affascina in Lubo è questo senso di vita libera, di realizzazione di sé, di semplicità, ma di una semplicità che fa sorridere" racconta il regista
Mario Martone: "Lascio Napoli, il prossimo film a Roma"
"Ho applaudito a lungo Io Capitano di Matteo Garrone, mi ha entusiasmato. Mi era sembrato strano che non fosse stato scelto per il Festival di Cannes, forse perché non c'erano attori famosi adatti per il tappeto rosso" dice all'ANSA con una punta di ironia Mario Martone, che oggi ha ricevuto il premio Robert Bresson conferito da 24 anni ai maestri del cinema. "Garrone è uno dei nostri registi più straordinari e con la sua potenza di regista con questo film ci fa attraversare sofferenze e atrocità ma che alla fine dà speranza. È una forza vitale che è la forza di questo film". E poi annuncia: "Sto scrivendo la sceneggiatura insieme a Ippolita Di Majo, c'è già un titolo ma non posso dirlo". Ancora a Napoli? Il regista di Nostalgia, di Qui rido io, del documentario su Troisi e di tanti altri film ambientati nella sua città a sorpresa risponde: "Sarà a Roma, inizieremo le riprese nella prossima primavera". Martone parla anche di Napoli, del musicista ucciso: "Non ci sono tante parole, restare umani è l'unica posizione possibile. Napoli è redimibile? Napoli" conclude "è una lente dell'umanità dolente"
Il Cardinale Zuppi elogia il film di Garrone: "Per salvare basta un dito"
"Qualche mese fa un signore che conosco molto poco, che c'ha il mio stesso nome ma fa Garrone di cognome, mi fece vedere in visione provata il film Io Capitano, mi commosse molto, moltissimo, gli ho scritto anche questa mattina per fargli di nuovo i complimenti, il film racconta la storia al contrario, è un film curioso, drammatico, molto vero". Lo ha raccontato il cardinale Matteo Zuppi, arcivescovo di Bologna e presidente della Cei. "Ci aiuta a capire di che cosa stiamo parlando" ha spiegato Zuppi" cioè la speranza, c'è l'immagine di uno dei protagonisti che solleva una donna dall'acqua, la porta su e lei vola lui, lui la prende con un dito e la porta in salvo, è molto poetica, penso che chiunque sta vicino alle tantissime persone di cui non abbiamo le foto ma di cui dobbiamo sentire il grido, chiunque porta su anche con un dito, solleva da quella situazione, ecco questo per me è umanitario, non c'è nessun buonismo, è il diritto di garantire la vita, il diritto a non morire per le vessazioni, è difendere i diritti. Questo" ha sottolineato "è il piano umanitario che deve essere tale, punto e basta. L'immagine è molto poetica anche perché rivela che basta un dito, basta un matto che metta insieme qualcosa che va a salvare la gente"
La recensione di The Green Border di Agnieszka Holland
La regista racconta la tragedia dei rifugiati provenienti dal Medio Oriente e dall'Africa, intrappolati sul "confine verde” tra Bielorussia e Polonia; un coraggioso e toccante atto di denuncia. Leggi la recensione di The Green Border
La recensione di Enea di Pietro Castellitto
L'attore e regista italiano, figlio di Sergio, torna al Lido dopo il successo di "I predatori", con un grottesco "gangster movie senza gangter" ancora una volta ambientato a Roma Nord. La recensione di Enea
Domani "Inchiesta su miseria", iniziativa Camera
In occasione del settantesimo anniversario della conclusione dei lavori della Commissione parlamentare d'inchiesta sulla miseria, su iniziativa del Comitato per la Documentazione della Camera, viene presentata all'80ª edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia la versione restaurata del documentario che illustrò gli esiti dell'indagine. La proiezione è in programma per venerdì 8 settembre alle ore 18, presso l'Hotel Excelsior del Lido di Venezia, alla presenza della Vicepresidente della Camera, Anna Ascani. "Questo prezioso documento" afferma Ascani "ci mostra una realtà di settant'anni fa che tuttavia è non troppo diversa dalla nostra: la povertà colpisce ancora oggi molti italiani e, con particolare gravità, il Sud del Paese e le aree periferiche delle città. Dal documentario, che rivela in modo straordinario il lavoro del Parlamento e la funzione importantissima delle Commissioni di inchiesta, emerge quindi la necessità ancora oggi di un grande sforzo del Parlamento e del governo per combattere la ferita della povertà ancora tanto, troppo, ampia nel nostro Paese". Il lungometraggio di 27 minuti fu realizzato dall'Istituto Luce, con la regia di Giorgio Ferroni, e proiettato il 16 agosto 1953 nell'ambito della 14ª Mostra Internazionale del Cinema di Venezia. L'inchiesta sulla miseria fu svolta dalla Camera dei deputati tra il 1951 e il 1954 in nove aree del Paese nelle quali il fenomeno appariva "in forme più penose o caratteristiche". Il documentario, pensato come "relazione cinematografica" a completamento dell'attività della Commissione, raccontò le realtàdel disagio da Nord a Sud. Gli Uffici della Camera hanno inventariato tutte le carte dell'archivio della Commissione che ora possono essere ricercate online. I 14 volumi della Relazione sono inoltre direttamente consultabili in formato digitale sul Portale delle Commissioni d'inchiesta dal sito web Camera
Amor, Fuori Concorso a Venezia80
La regista Virginia Eleuteri Serpieri racconta il significato della pellicola da lei diretta
Amor, Odetta Tunyla: "Girarlo è stato un processo molto emotivo"
Odetta Tunyla, protagonista di Amor, il film di Virginia Eleuteri Serpieri fuori concorso a Venezia 80, ha parlato in conferenza stampa
Welcome To Paradise, l'unico cortometraggio Fuori Concorso
Il regista Leonardo Di Costanzo racconta la storia di Nadia, una ragazzina solitaria e diffidente, porta una benda su un occhio. Lungo la riva del fiume, in cerca di avventure in compagnia di alcuni gattini randagi, vede un giovane maltrattato dai ragazzini del paese e rinchiuso in un capanno abbandonato. Nadia si allontana. Poi, curiosa, torna e tenta di liberare il “prigioniero”. La parete che li separa apre in Nadia la possibilità di giocare a essere un’altra e a provare, nella seduzione, un’improvvisa voglia di crescere
Diritti, in Lubo la storia di un'ingiustizia monito per oggi
Un regista sensibile Giorgio Diritti, l'autore de Il vento fa il suo giro, de L'uomo che verrà sull'eccidio di Marzabotto, Volevo nascondermi con Elio Germano - Antonio Ligabue: a Venezia 80 porta oggi in concorso Lubo, liberamente ispirato al romanzo Il seminatore di Mario Cavatore (Einaudi), la storia di un nomade, uno Jenisch nella Svizzera degli anni '30. "È un povero cristo nel senso buono del termine, che fa l'artista di strada e che nella vita si trova a subire una cosa più grande di lui, una grande ingiustizia: vedere che i propri figli, mentre lui deve fare il militare nell'esercito elvetico che si prepara a difendere i confini dal rischio di un'invasione tedesca, vengano portati via solo perchè è un nomade, non ha una residenza stanziale. Il suo modo di vivere diverso" dice all'ANSA Diritti "diventa una discriminante che poi scatena quello che diventerà una catena del male di cui parte è ma che vorrebbe e potrebbe ribaltare credendo nella possibilità di rifarsi una vita, nell'amore, nella giustizia". Questa storia accade in Svizzera, negli anni '30 dove fino agli anni '70 per iniziativa del programma di rieducazione nazionale per i bambini di strada di fatto deportava sradicava i figli dei nomadi affidandoli ad altre famiglie o al collegio, "purchè non vivessero per strada strappandoli alle famiglie, cosa che è una violenza unica. Un vizio dell'umanità diffuso" spiega. Il tema dell'ingiustizia è in Lubo (in sala dal 9 novembre con 01, RPT con 01) e in molti altri film di Venezia 80. "C'è la sensazione che la società si impantani sempre sulle stesse cose e che queste stesse cose rischiano di portare di nuovo a conflitti, a guerre ecc. la scommessa triste oggi, e che mi sembra abbastanza persa, è che negli anni '70 ci faceva sperare in un mondo migliore. Oggi passati tanti anni c'è la sensazione che semmai c'è una rassegnazione quasi che la negatività, il male, l'indifferenza verso l'altro siano da accettare. penso" spiega Diritti "anche alla guerra in Ucraina dopo il periodo di grande empatia e commozione per le immagini strazianti che ci arrivavano, adesso quasi c'è un'abitudine. Ed è secondo me il momento più drammatico: abituarsi alla guerra, vuol dire accettare anche la discriminazione nei confronti di qualcuno che un giorno possiamo essere noi"
L'arrivo di Giacomo Giorgio di Mare Fuori
Il protagonista della popolare serie tv che segue le vicende dei detenuti dell'Istituto Penale per i Minorenni di Napoli partecipa alla nona giornata dell'80ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia
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Giacomo Giorgio a Venezia80
Enea e The Green Border in Concorso
La settima giornata dell'80ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ha visto in gara Enea di Pietro Castellitto e The Green Border di Agnieskza Holland
Altre pellicole in arrivo
Proseguono gli appuntamenti in sala con Uomini da marciapiede di e con Francesco Albanese e con Paolo Ruffini, Herbert Ballerina, Clementino, Serena Grandi, Francesca Tizzano, Rocío Muñoz, Ilaria Spada, Francesco Pannofino, Marco Mazzoli. Nei 30 giorni dei campionati europei di calcio del 2021 sembra che tutti i maschi siano calamitati dall'evento sportivo. Un gruppo di amici pensa allora di approfittare della situazione per mettersi a disposizione delle mogli e compagne lasciate sole. L'idea sembra promettente, ma il gruppo di seduttori finirà con il mettersi nei guai con la polizia e la malavita. Sul grande schermo anche Una sterminata domenica di Alain Parroni con Enrico Bassetti, Zackary Delmas, Federica Valentini, Lars Rudolph. Questa è la storia di Alex, Brenda e Kevin, un trio alla Jules et Jim alla periferia di Roma. Mentre Alex cerca di far fronte all'inattesa paternità che gli sta per regalare Brenda, la donna vive in solitudine i nove mesi della gravidanza e finisce per passare anche troppo tempo con lo svagato Kevin. Uno dei più interessanti film giovani proposti dalla Mostra del Cinema di Venezia
Altri appuntamenti in sala
Un horror per ragazzi il titolo che promette di imporsi al box office del weekend: The Nun 2 di Michael Chaves con Bonnie Aarons, Taissa Farmiga, Anna Popplewell, Storm Reid, Jonas Bloquet, Katelyn Rose Downey, Anouk Darwin Homewood. Si svolge nella Francia profonda degli anni '50 questo riuscito sequel dell'horror movie conventuale cominciato nel 2018 come spin off di The Conjouring e diventato a sua volta un film di culto. Qui sorella Irene scopre una malefica presenza dietro la morte di un prete e capisce in fretta che dovrà ingaggiare una battaglia mortale contro la suora demoniaca. Al cinema anche Tell It Like a Woman di Silvia Carobbio, Catherine Hardwicke, Taraji P. Henson, Mipo Oh, Lucía Puenzo, Maria Sole Tognazzi, Leena Yadav con Cara Delevingne, Marcia Gay Harden, Eva Longoria, Danielle Pinnock, Leonor Varela, Jennifer Hudson, Nate' Jones, Pauletta Washington, Jacqueline Fernandez, Alex Bentley, Margherita Buy, Jennifer Ulrich, Jesse Garcia, Ayesha Harris, Katia Gomez, Katie Mcgovern. Film a episodi (un vero band wagon tutto al femminile) girato ai quattro angoli del mondo, è la fotografia del momento di più acuta crisi nella vita di sette donne che, attraverso l'esperienza del dolore e della coscienza, troveranno la forza per ricominciare
Francesca Vecchioni sul red carpet con il libro di Michela Murgia
In occasione dell'80ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia la Presidente della Fondazione Diversity ha sfilato con Stai zitta di Michela Murgia, l'attivista scomparsa lo scorso 10 agosto, per ribadire il pensiero dell'autrice. L'opera spiega l'importanza del linguaggio e il potere della parola nell'educazione della società
Weekend al cinema, arriva la lezione di Garrone
Sono i titoli italiani in arrivo dalla Mostra di Venezia a dominare la scena. Da oggi in sala c'è Io Capitano di Matteo Garrone con Seydou Sarr, Moustapha Fall, Issaka Sawagodo, Hichem Yacoubi, Doodu Sagna, Khady Sy, Venus Gueye, Oumar Diaw, Joe Lassana, Mamadou Sani, Bamar Kane e Beatrice Gnonko. Parte da Dakar in Senegal il viaggio della speranza dei giovanissimi Seydou e Moussa, che vedono nella lontana Europa il mito del loro riscatto e della sopravvivenza. Davanti a loro prima in deserto, poi i tremendi campi di smistamento per i migranti, infine la traversata sul mare. Ma più della natura che può essere avversaria è ostile, è l'uomo con la sua avidità e ambiguità il nemico/amico con cui i ragazzi si misureranno in una dolente e struggente storia di formazione. Dopo il trionfo alla Mostra di Venezia arriva adesso in sala il film italiano più atteso della stagione. In sala c' anche Il più bel secolo della mia vita di Alessandro Bardani con Sergio Castellitto, Valerio Lundini, Carla Signoris, Antonio Zavatteri, Elena Lander, Marzio El Moety, Betti Pedrazzi e Sandra Milo. Una legge assurda (ma terribilmente credibile) obbliga l'adolescente Giovanni (un eccellente Valerio Lundini) ad attendere il suo centesimo compleanno per conoscere l'identità dei suoi genitori biologici. Per attirare i media e far cambiare la legge Giovanni ha bisogno di convincere un vero centenario (Castellitto) ad appoggiare la sua battaglia. Ma l'anziano sopravvissuto non ha nessuna intenzione di collaborare. Un film spiazzante e volutamente paradossale
Un francobollo e un premio, omaggio a Gina Lollobrigida
Dopo la dedica della serata di pre-apertura dell'80ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia, un francobollo appartenente alla serie "le eccellenze dello spettacolo" omaggerà ancora una volta l'attrice scomparsa lo scorso gennaio. Tra le novità della prossima edizione del Festival anche il Premio "Gina Lollobrigida", che sarà dedicato ai giovani artisti
Le scarpe più strane e più originali viste sul red carpet
Gli abiti lunghi scelti dalle star sul tappeto rosso della Mostra del Cinema non impediscono agli appassionati di moda di notare le calzature selezionate per completare il look, spesso l'elemento più significativo dell'intero outfit. Guarda la fotogallery
Stato di Grazia, Telese racconta l'odissea di Ambrogio Crespi
Cosa deve fare un uomo per dimostrare la propria innocenza? È la domanda a cui tenta di dare una risposta il film Stato di Grazia diretto da Luca Telese, alla sua prima regia, che racconta la vicenda giudiziaria di Ambrogio Crespi, presentato nell'ambito del Venice Production Bridge 2023, alla Mostra di Venezia. Un docufilm, salutato al termine da un lungo applauso, prodotto da Proger Smart Communication (PSC) e Alfio Bardolla Training Group (ABTG), che racconta la storia di Ambrogio Crespi e della sua famiglia. Prima regista antimafia, poi condannato a sei anni di carcere per concorso esterno in associazione mafiosa in una inchiesta per compravendita di voti, un incubo terminato con la Grazia concessa dal Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. "È una storia che probabilmente non avrebbe raccontato nessuno; la storia di una persona normale finita in una vicenda che ha dell'incredibile" ha commentato Telese. "Nel film ricostruiamo un percorso interessantissimo tra direttori di carcere, giudici, amici che mobilitandosi finiscono per applicare una sorta di quarto grado di giudizio che ha permesso ad Ambrogio di avere un percorso diverso da quello sancito della condanna, una serie di piccoli miracoli che lo hanno riconsegnato alla sua vita, alla sua famiglia, alla moglie e ai suoi due bambini Luca e Andrea". Il film racconta i processi, lo stravolgimento di una vita del protagonista e della sua famiglia fino all'atto finale, la Grazia. Tra i protagonisti anche figure simbolo della lotta alle mafie, come Sergio De Caprio, alias Capitano Ultimo che arrestò Totò Riina, e Benedetto Zoccola, testimone di giustizia. Accanto a loro anche figure istituzionali quali Edi Rama, primo ministro dell'Albania, Sergio D'Elia, segretario di Nessuno Tocchi Caino, giornalisti come Gian Marco Chiocci, direttore del Tg1, Clemente Mimun, direttore del Tg5 e Peter Gomez, direttore del Fatto Quotidiano; giudici, avvocati e i direttori delle carceri di San Vittore e Opera. Con la partecipazione straordinaria di Lorenzo Flaherty nel ruolo del pubblico ministero
Femminicidi: domani Commissione bicamerale su red carpet Venezia
"Un momento di dibattito e di riflessione sulla violenza di genere, in un luogo di grande visibilità come la Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica". Così Martina Semenzato, Presidente della Commissione parlamentare d'inchiesta sul femminicidio, spiega l'evento che si terrà domani sul red carpet della Mostra d'Arte Cinematografica di Venezia. "Ci confronteremo con le istituzioni, le forze dell'ordine e gli operatori del settore per fare sistema e per presentare le progettualità della Commissione tese a sostenere le donne dal punto di vista pratico e culturale. Intendiamo promuovere l'indipendenza economica delle donne che è parte della loro libertà ed è per questo che abbiamo coinvolto alcuni rappresentanti di Confindustria" aggiunge Semenzato. Oltre a Semenzato interverranno Cecilia D'Elia, vicepresidente della Commissione parlamentare d'inchiesta, Elena Leonardi, vicepresidente della Commissione parlamentare d'inchiesta, Laura Ravetto, segretaria della Commissione parlamentare d'inchiesta, Luana Zanella, segretaria della Commissione parlamentare d'inchiesta, Valeria Valente, già presidente della Commissione monocamerale d'inchiesta sul femminicidio, istituita presso il Senato della Repubblica nella XVIII Legislatura, Antonella Veltri, presidente D.i.Re Donne In Rete contro la Violenza ed Elena Biaggioni, vicepresidente D.i.Re Donne In Rete contro la Violenza. Modera Safiria Leccese, giornalista e conduttrice tv. La conferenza stampa di presentazione si terrà domani alle 13.00 nella Sala Stucchi dell'Hotel Excelsior, Lido di Venezia, mentre alle 20.30 le parlamentari e le rappresentanti delle associazioni sfileranno sul red carpet del Palazzo del Cinema
100 autori e Wgi, Filming Italy risarcisca Pettenello da errore
"Il Filming Italy Best Movie Award, premio promosso da una testata che si vanta di essere "il mensile di cinema e streaming più diffuso in Italia", nella cornice della 80ª edizione della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica di Venezia, ha premiato come Autore della Miglior Sceneggiatura Non Originale Giuseppe Battiston, al suo esordio come regista. Peccato che a firmare il copione sia anche lo sceneggiatore Marco Pettenello, il cui nome non compare sulla targa e che nemmeno è stato invitato a ritirare il premio''. A dirlo sono Associazione 100 autori e Wgi in un comunicato congiunto. ''Un errore imperdonabile e dannoso, che continua a ripetersi con "sviste" come questa ai danni degli sceneggiatori, e che denota un vero e proprio ritardo culturale ormai inaccettabile. Wgi e 100Autori, le due associazioni più rappresentative dell'autorialità italiana, sono e saranno sempre in prima fila a segnalare mala pratiche come questa, sperando che siano destinate a finire. E anche che nel frattempo a Marco Pettenello - vincitore tra l'altro del David di Donatello 2021 per la miglior sceneggiatura non originale oltre che collaboratore storico di Carlo Mazzacurati - venga restituito quello che è stato tolto''
Origin di Ava DuVernay
Ava Du Vernay, prima regista afroamericana in gara per il Leone d'Oro, porta al Lido un lungometraggio ispirato al saggio Caste: The Origin of our Discontents scritto da Isabel Wilkerson, autrice vincitrice del Premio Pulitzer. Leggi la recensione di Origin
La recensione di Io Capitano di Matteo Garrone
Il regista romano di Gomorra e Pinocchio è tra i più accreditati a conquistare il Leone d’oro con un film emozionante, potente e coraggioso: il viaggio epico di due giovani che rischiano la vita inseguendo un sogno. Leggi la recensione di Io Capitano
Io Capitano di Matteo Garrone
Il regista racconta il film in Concorso nell'ottava giornata di Venezia80 in compagnia dei protagonisti Seydou Sarr e Moustapha Fall
Le dirette streaming di oggi
I look dell'ottava giornata del Festival
A tre giorni dalla fine del Festival i flash dei fotografi sono toccati ai protagonisti e agli ospiti della première del film di Matteo Garrone, Io Capitano, in Concorso. Lo spazio serale è stato riservato a Origin, il biopic in Concorso di Ava DuVernay. Ecco le foto e i voti ai look più interessanti
Oggi a Venezia Classici Un'altra Italia era possibile, il cinema di Giuseppe De Santis
Il documentario è dedicato da Steve della Casa al regista di film come Riso amaro, Roma ore 11 e Italiani brava gente. La pellicola sarà proiettata in Sala Casinò alle ore 17.15. Racconta la storia di un regista che ha saputo attirare su di sé l'attenzione di tutto il mondo e che a causa della sua coerenza politica ed estetica ha potuto lavorare molto meno di quanto avrebbe meritato
Oggi Fuori Concorso Daaaaaali! di Quentin Dupieux
La nona giornata dell'80ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia prosegue con il ritratto di Salvador Dalì, nel quale ad interpretare l'artista sono più attori (fra gli altri Édouard Baer, Jonathan Cohen, Gilles Lellouche, Pio Marmai e Didier Flamand). La pellicola, che schiera nel cast anche Anaiis Demoustier e Romain Duris, sarà presentata in Sala Grande alle ore 22.15. Un giovane giornalista francese incontra ripetutamente Salvador Dalí per il progetto di un film documentario le cui riprese non hanno mai inizio
Oggi Fuori Concorso Amor di Virginia Eleuteri Serpieri
Fuori gara nella nona giornata dell'80ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia debutta Amor di Virginia Eleuteri Serpieri, un viaggio onirico nel ventre di Roma sulle tracce della scomparsa materna. La pellicola sarà presentata in Sala Grande alle ore 14.15. Una sera d'estate di 25 anni fa la città è deserta, è in corso la finale del campionato del mondo di calcio. Una donna, Teresa, raggiunge il Tevere e si lascia andare alla sua corrente. Gli abissi la inghiottono e la figlia Virginia, nel buio della notte, attraversa Roma: vuole trovarla e salvarla. Virginia deve attraversare le profondità delle acque, della storia, dei miti, delle sciagure e dei bagliori vitali di una Roma senza tempo
I film Fuori Concorso oggi
Tra i film Fuori Concorso oggi alla Mostra Internazionale del Cinema di Venezia ci sono Amor di Virginia Eleuteri Serpieri, che sarà proiettato in Sala Grande alle ore 14.15, e Daaaaaali! di Quentin Dupieux, che sarà proiettato in Sala Grande alle ore 22.15
Oggi in Concorso Holly di Fien Troch
In gara nella nona giornata dell'80ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezian c'è anche Holly di Fien Troch, racconto su una comunità che proietta sul misterioso dono di un'adolescente i propri bisogni e le proprie convinzioni. La pellicola con Cathalina Geeraerts, Felix Heremans, Greet Verstraete, Serdi Faki Alici sarà proiettata in Sala Grande alle ore 16.30. La quindicenne Holly chiama la scuola dicendo che quel giorno resterà a casa. Poco dopo nell'istituto scoppia un incendio in cui muoiono diversi studenti. L'intera comunità, colpita dalla tragedia, si riunisce per cercare consolazione. Anna, una delle docenti, è affascinata dalla strana premonizione di Holly e la invita a far parte del suo gruppo di volontari. La sola presenza di Holly trasmette tranquillità, calore e speranza. Presto però tutti vogliono incontrarla e sentire l'energia catartica che emana da lei, chiedendo alla ragazza sempre di più
Il messaggio di Giorgio Diritti su Lubo
Per il regista, dal film oggi in Concorso alla nona edizione dell'80ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia "emerge quanto principi folli e leggi discriminatorie generino un male che si espande come una macchia d'olio nel tempo, penetrando nelle vite degli uomini, modificandone i percorsi, i valori, generando dolore, rabbia, violenza, ambiguità...ma anche un amore per la vita e per i propri figli che vuole sopravvivere a tutto e riportare giustizia"
Oggi in Concorso Lubo di Giorgio Diritti, ultimo film italiano in gara
Arriva in competizione nella nona giornata dell'80ª edizione della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia l'ultimo dei sei italiani del concorso internazionale, Lubo di Giorgio Diritti, tratto dal romanzo Il seminatore di Mario Cavatore. Un libro che ha svelato al regista vicende poco conosciute accadute in Svizzera per cinquant'anni, "portandomi a riflettere sul senso di giustizia, sulle istituzioni, sul senso dell'educare e dell'amare". La pellicola con Franz Rogowski, Christophe Sermet, Valentina Bellè, Noemi Besedes sarà proiettata in Sala Grande alle ore 18.45. Lubo è un nomade, un artista di strada che nel 1939 viene chiamato nell'esercito elvetico a difendere i confini nazionali dal rischio di un'invasione tedesca. Poco tempo dopo scopre che sua moglie è morta nel tentativo di impedire ai gendarmi di portare via i loro tre figli piccoli che, in quanto Jenisch, sono stati strappati alla famiglia secondo il programma di rieducazione nazionale per i bambini di strada. Lubo sa che non avrà più pace fino a quando non avrà ritrovato i suoi figli e ottenuto giustizia per la sua storia e per quella di tutti i diversi come lui
Due i film in Concorso oggi
I film in Concorso oggi nella sezione principale della Mostra Internazionale del Cinema di Venezia sono due: Lubo di Giorgio Diritti, che sarà proiettato in Sala Grande alle ore 18.45, e Holly di Fien Troch, che sarà proiettato sempre in Sala Grande ma alle ore 16.30
Il programma di oggi
Cos'è successo ieri al Lido
Il 6 settembre, nell'ottava giornata del Festival, sono stati presentati in Concorso due film: Io Capitano di Matteo Garrone e Origin di Ava DuVernay. Tra i Fuori Concorso la serie Znam Kako Dises (Conosco la tua anima), che ha come showrunner la vincitrice dell'Orso d'Oro a Berlino e candidata all'Oscar Jasmila Zbanić, mentre a Orizzonti Extra ha debuttato In the Land of Saints and Sinners con Liam Neeson e alla Settimana della Critica è arrivato About Last Year, unico film italiano in gara. Sergio Castellitto ha ricevuto il Premio Bianchi dal Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici. La Biennale ha ricordato Giuliano Montaldo, il regista di Sacco e Vanzetti morto ieri all'età di 93 anni (GUARDA LA FOTOGALLERY SUI MIGLIORI FILM)
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©Getty
Il regista di Io Capitano Matteo Garrone e i protagonisti Seydou Sarr e Moustapha Fall
Nona giornata della Mostra del Cinema di Venezia
La nona giornata dell’80ª edizione della Mostra del Cinema di Venezia vede due film in Concorso: Lubo di Giorgio Diritti, ultimo film italiano in gara, e Holly di Fien Troch. Fuori Concorso attesi Amor di Virginia Eleuteri Serpieri e Daaaaaali! di Quentin Dupieux. A Venezia Classici c'è il documentario Un'altra Italia era possibile, il cinema di Giuseppe De Santis dedicato da Steve della Casa al regista di Riso amaro