A pochi giorni dallo storico invio della Crew Dragon sulla Stazione Spaziale Internazionale, l’azienda del visionario imprenditore Elon Musk è stata protagonista di un altro lancio, perfettamente riuscito e sempre dalla base di Cape Canaveral, in Florida
Space X, l’azienda del visionario imprenditore Elon Musk, è stata ancora una volta protagonista dell’attività spaziale mondiale. Sono stati lanciati, nella notte, altri 60 satelliti Starlink per l'internet globale. La missione, che ha già visto l’invio in orbita di altri elementi, porta in tutto a 482 il numero dei satelliti della costellazione attualmente presenti nello spazio.
Le operazioni di lancio
Il nuovo gruppo di satelliti, tra l’altro, è il primo ad essere spedito in orbita con il “parasole”, espediente adottato dagli ingegneri di Space X per limitare la luminosità dei satelliti in modo da non disturbare le osservazioni astronomiche. Il lancio è avvenuto con un razzo Falcon 9 dalla base di Cape Canaveral in Florida, la stessa da cui solo alcuni giorni fa era partita la navetta Crew Dragon costruita per la Nasa dall’azienda di Musk e che ha portato sulla Stazione Spaziale Internazionale, prima volta in assoluto per una compagnia privata, gli astronauti americani Bob Behnken e Doug Hurley. Le operazioni si sono svolte senza intoppi: due minuti e mezzo dopo la partenza della missione Starlink, il primo stadio del Falcon 9 è tornato di nuovo verso la Terra, per atterrare senza problemi sulla piattaforma di riferimento situata sull'Atlantico. L’altro stadio, quello superiore, ha invece proseguito la sua corsa e circa 15 minuti dopo la partenza ha liberato i satelliti verso lo spazio. Si tratta dell'ottava missione del progetto Starlink di Space X che, nei quasi 500 satelliti già spediti in orbita, comprende anche due prototipi lanciati nel febbraio 2018.
Il progetto di Elon Musk
L’idea alla base del progetto satellitare di Space X è quella di costruire una costellazione formata da circa 12.000 satelliti per fornire un servizio Internet veloce a clienti di tutto il mondo, in particolare a quelli delle aree più remote del globo che non riescono ad essere raggiunte dalla banda larga via cavo. Secondo Elon Musk, sono necessari almeno 400 satelliti prima che l’azienda possa iniziare a distribuire una copertura internet minima, quota peraltro già raggiunta, e almeno 800 satelliti per fornire una copertura moderata. L’imprenditore, nelle sue intenzioni, spera che i primi servizi possano cominciare ad essere erogati entro la fine dell'anno attualmente in corso. Quella di Space X, tra l’altro, è la più grande flotta satellitare di sempre, oltre che la più chiacchierata. Sin dal primo lancio, infatti, gli astronomi avevano espresso il timore che la luminosità dei satelliti di Space X, la cui superficie metallica riflette la luce del Sole, potesse disturbare le osservazioni astronomiche. Proprio per cercare di ovviare a questa problematica, la compagnia guidata da Musk ha voluto progettato una sorta di visiera o parasole che cerca di limitare la riflettività dei satelliti stessi.