Variante Delta, Sileri: "Forse servirà rimodulare il Green pass"

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Lo ha detto, nel corso di un’intervista radiofonica, il sottosegretario alla Salute. "E' verosimile che la variante Delta ci costringerà a rimodulare il Green pass, rilasciandolo dopo la seconda dose di vaccino: ma è' presto per dirlo, aspettiamo ancora i dati di una o due settimane", ha spiegato

"E' verosimile che la variante Delta ci costringerà a rimodulare il Green pass, rilasciandolo dopo la seconda dose di vaccino: ma è presto per dirlo, aspettiamo ancora i dati di una o due settimane". Lo ha riferito il sottosegretario alla Salute, Pierpaolo Sileri, nel corso di un intervento a "24 Mattino", in onda su Radio 24.  "La scelta di rilasciare il Green pass dopo la prima dose non è stato un errore", ha continuato, "allora i dati ci dicevano questo". Però, al momento "una modifica non serve ma va messa in cantiere: da medico e non da politico, dico che probabilmente si arriverà ad una rimodulazione". (VACCINO COVID: DATI E GRAFICI SULLE SOMMINISTRAZIONI IN ITALIA, REGIONE PER REGIONE)

Controllare l'andamento della variante Delta

Nessun timore eccessivo, comunque, proprio per la variante Delta del coronavirus nel nostro Paese, ma reale fiducia nei vaccini. Lo ha confermato lo stesso Sileri, nel resto dell'intervista. “Non c'è preoccupazione per la variante Delta ma dobbiamo controllarne l'andamento anche alla luce dell'esperienza del Regno Unito: lì i contagi sono aumentati di molto, ma il numero di ricoveri e decessi è rimasto sostanzialmente stabile. A dimostrazione che la variante è 'coperta' dalla doppia dose di vaccini, con minime differenze tra un vaccino e l'altro”, ha spiegato. 

Correre con le seconde dosi

Continuare a vaccinare, dunque, con particolare riferimento alle seconde dosi e ai cittadini meno giovani: "Bisogna correre", ha raccomandato ancora Sileri, rafforzando il concetto. E occorre farlo, ha detto ancora, “cercando anche di avvicinare il più possibile i tempi del richiamo ai 21 giorni per Pfizer e ai 28 per Moderna, com'era inizialmente”.

I contagi da variante

Nei giorni scorsi, e sempre sul tema legato alla variante Delta, che sta preoccupando le autorità sanitarie in alcune specifiche aree del mondo, tra cui il Regno Unito, Sileri aveva sottolineato che “con la seconda dose del vaccino riusciamo ad avere una protezione”. Lo aveva ribadito nel corso di un’altra intervista radiofonica, questa volta a “Radio Anch'io”, programma del palinsesto di Rai Radio 1. “I contagi riguardano prevalentemente coloro che non sono vaccinati o coloro che hanno ricevuto solamente la prima dose”, aveva spiegato il sottosegretario. “Coloro che ricevono la seconda dose e che prendono il virus, nella peggiore delle ipotesi, non sviluppano la malattia grave che poi porta in terapia intensiva. O meglio, le chance di avere una malattia grave sono estremamente basse”, ha poi specificato ancora. Lanciando poi un messaggio di speranza, legato agli sforzi dell'industria farmaceutica nell'aggiornare i vaccini. “In futuro potremmo avere anche un pan-vaccino che copra tutte le varianti”, ha detto.

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