Covid, Brusaferro: "La curva segnala una nuova crescita dei casi"

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Questo il dato con cui Silvio Brusaferro, presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, ha introdotto la consueta conferenza stampa sull'analisi del monitoraggio settimanale della cabina di regia. "La curva segnala una ricrescita dei casi in Italia, ma la ricrescita non è solo in Italia. Nelle ultima settimane c'è un dato di crescita in Italia e anche l'incidenza sta salendo", ha detto

"La curva segnala una ricrescita dei casi in Italia, ma la ricrescita non è solo in Italia. Nelle ultima settimane c'è un dato di crescita in Italia e anche l'incidenza sta salendo". Sono le parole del presidente dell'Istituto Superiore di Sanità (Iss) Silvio Brusaferro, nel corso della conferenza stampa sull'analisi del monitoraggio settimanale della cabina di regia. "Continua la decrescita dei focolai nelle Rsa mentre alcuni focolai sono segnalati presso le strutture ospedaliere e questo può essere dovuto alle nuove varianti", ha aggiunto, commentando la situazione dei contagi da coronavirus nel nostro Paese.

Brusaferro: "Interventi radicali e tempestivi contro le varianti"

 "Bisogna intervenire in maniera tempestiva e radicale per contenere le varianti del virus", ha detto ancora Brusaferro, sottolineando come sia importante, adesso, "implementare le misure di contenimento a partire dalle Regioni". Il presidente dell'Iss ha confermato, analizzando i dati che esiste "uno scenario di progressione rapida della diffusione del virus in tutta Italia. Ci avviciniamo alla soglia di allarme di 250 casi per 100mila abitanti, che rende necessarie misure tempestive. Questa soglia è stata superata in 5 Regioni e altre la supereranno nella settimana corrente", ha detto. "Il contagio in questo momento avviene soprattutto a livello familiare. Questo è un elemento importante", ha poi sottolineato. 

Medici e infermieri al lavoro senza sosta nel reparto di terapia intensiva passato da 5 a 17 letti per curare i pazienti covid all' ospedale di Vizzolo Predabissi, 24 Marzo 2020. Ansa/Andrea Canali

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Rezza: "Momento critico, misure contro la variante brasiliana"

"La variante brasiliana era presente in più del 4% dei ceppi isolati in Italia ma ci preoccupa un po' di più e bisogna fare uno sforzo maggiore per contenerla". Lo ha riferito, nel corso della conferenza stampa, il direttore della Prevenzione del ministero della Salute, Gianni Rezza. "Per questo come cabina di regia abbiamo invitato tutte le Regioni dove è presente a implementare misure di restrizione e contenimento maggiori. Il momento è critico rispetto alla tendenza dell'epidemia ma possiamo intervenire tempestivamente anche dando impulso alla campagna vaccinale". 

AstraZeneca per gli over 65 "opzione da considerare"

Un tema trattatato è stato poi quello legato al vaccino di AstraZeneca, il cui utilizzo per i soggetti sopra i 65 anni "non è in contrasto con quanto indicato da Ema e risponde alle indicazioni Oms e quindi è un'opzione da prendere in considerazione", ha spiegato ancora Rezza. Per questo vaccino, ha detto, " i dati si sono evoluti nel corso del tempo: all'inizio l'efficacia non sembrava particolarmente elevata e quindi era considerato ad efficacia buona ma non elevata. Poi però sono stati fatti altri studi e si è visto che efficacia è sopra 80% con due dosi e si è visto che anche dopo una sola dose c'è maggiore efficacia rispetto alla sola prima dose dei vaccini a mRna". In sostanza, ha continuato Rezza, "quando si somministrano le due dosi a 12 settimane questo vaccino funziona bene e c'è efficacia anche tra i più anziani", segnalando come "le modalità di uso si stanno modificando nel corso del tempo e Francia e Germania hanno ora deciso di utilizzarlo anche sopra i 65 anni". 

Rezza: "Con più vaccini disponibili verrà meno il criterio delle categorie"

"Adesso si stanno vaccinando gli over 80 e le Regioni stanno iniziando a vaccinare gli iper-vulnerabili, ma a mano mano che avremo più dosi verrà meno il criterio delle categorie e si offrirà il vaccino alla popolazione intera in modo più flessibile", ha spiegato poi Rezza. "Ciò oltre a prevedere una scorta nazionale per le situazione più a rischio per varianti o incidenza più elevata".

Studenti, a causa di alcuni loro compagni positivi al Covid, eseguono il tampone presso il nuovo hotspot scolastico ad accesso programmato in via Le Chiuse 66, Torino, 20 ottobre 2020 ANSA/ALESSANDRO DI MARCO

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