Vaccino anti Covid, approvato il piano Italia: si parte con quasi 1,9 milioni di dosi
La Conferenza Stato-Regioni ha dato il via libera allo schema di distribuzione presentato dal Commissario per l'emergenza Domenico Arcuri. I primi italiani potrebbero ricevere le dosi già dopo Natale durante il "Vaccine Day" europeo
Con il “sì” della conferenza Stato Regioni, è partito ufficialmente il piano italiano per la somministrazione del vaccino anti Covid19 alla popolazione italiana. Nei primi giorni di gennaio partirà la vaccinazione di massa ma già dopo Natale si potrebbero vaccinare le prime persone
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La campagna di vaccinazione partirà con le prime 1.833.975 dosi distribuite da Pfizer e inviate alle Regioni, come ha annunciato l'ufficio del commissario Domenico Arcuri
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Oggi stesso il Commissario invierà alle regioni un 'libretto delle istruzioni' sul vaccino ed entro la settimana tutte le indicazioni per la procedura di somministrazione
"Rispetto alle valutazioni che avevamo fatto, saremo pronti a partire con alcuni giorni di anticipo" con la somministrazione delle prime dosi di vaccino. È quanto avrebbe confermato nel corso della riunione con le Regioni il ministro della Salute Roberto Speranza
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Verranno consegnate il 90% delle richieste di dosi avanzate dalle Regioni e questo perché è stato stimato che non si vaccinerà il 100% del personale sanitario previsto
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I primi italiani potrebbero essere vaccinati contro il Covid già subito dopo Natale e prima dell'inizio del 2021 se l'Ema nella riunione in programma il 21 dicembre darà il via libera al farmaco della Pfizer
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Questa la scadenza emersa nel corso della riunione tra il governo e le Regioni che ha dato il via libera al piano. Nelle prossime ore verrà definito il numero di persone alle quali somministrare il vaccino nel giorno simbolico di avvio alla campagna
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"Qualora, come si auspica, l'Ema (Agenzia europea del farmaco) approverà, nella seduta del 21 dicembre, l'immissione sul mercato del vaccino e dopo la successiva, pressoché immediata, validazione dell'Aifa, (Agenzia italiana del farmaco) ci sarà, già prima della fine dell'anno, il 'Vaccine Day' europeo”, ha confermato Arcuri
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Il “Vaccine Day” sarà lo stesso in tutta Europa, come aveva richiesto già Ursula von der Leyen alla commissione Ue. Si deciderà il numero di vaccinati sulla base delle quantità che Pfizer sarà in grado di consegnare
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"La commissione è pronta a sostenere un inizio della vaccinazione nello stesso momento", in tutti gli Stati membri, "e incoraggia vivamente un approccio coordinato tra i Paesi membri”, ha dichiarato un portavoce della commissione Ue anti Covid
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“Se l'Ema dà la sua raccomandazione positiva il 21 dicembre, la Commissione farà in modo di dare l'autorizzazione in due giorni - ha spiegato ancora il portavoce - ed è in contatto permanente con i Paesi membri per lanciare la campagna di vaccinazione il prima possibile"
Dopo il "Vaccine Day" europeo con vaccinazioni simboliche in diversi Paesi, verrà avviata la prima sessione della vaccinazione di massa, destinata alle categorie che il Governo e il Parlamento hanno stabilito essere prioritarie
I primi saranno gli operatori sanitari e sociosanitari, il personale operante nei presidi ospedalieri, pubblici e privati, gli ospiti e il personale delle residenze per anziani
Intanto qualche regione italiana si sta già portando avanti con le prenotazioni del vaccino: in Toscana, per esempio, sono 21mila le prenotazioni andate a buon fine e le richieste continuano ad arrivare
Le prenotazioni sono volontarie e sono iniziate martedì 15 dicembre, registrando dei rallentamenti per l'alto numero di accessi al sistema. Le prenotazioni, che riguardano operatori sanitari, dipendenti e ospiti delle rsa, si chiuderanno venerdì 18 dicembre alle ore 12
Nel corso della riunione delle Regioni la Campania ha espresso netta contrarietà al Piano dei vaccini per la prima fase, non commisurato a criteri oggettivi di fabbisogno. La Regione ha proposto che in fase di prima ripartizione del vaccini si tenesse conto della popolazione delle singole Regioni. Tale proposta non è stata accolta, e si sta procedendo con un Piano che "prevede evidenti e immotivati squilibri fra le quote destinate alle diverse Regioni"