Covid, Brusaferro: “Rischio alto, occorrono misure di mitigazione”

Salute e Benessere

Lo ha riferito il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, nel corso di una conferenza stampa organizzata presso il ministero della Salute sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia. Attualmente, in Italia, "siamo a un Rt di 1.7, con un intervallo di confidenza di 1.5". Si tratta, ha aggiunto l’esperto, di un rt che "ha mostrato un rallentamento nella sua crescita ma per ridurre i casi dobbiamo portare l'Rt sotto 1"

“Oggi ci troviamo in una situazione di rischio alto con necessità di misure di mitigazione, cioè misure sociali per rallentare il virus. Fondamentali i comportamenti”. Così ha fotografato la situazione attuale, legata alla diffusione del coronavirus nel nostro Paese, il presidente dell'Istituto Superiore di Sanità, Silvio Brusaferro, nel corso di una conferenza stampa organizzata presso il ministero della Salute sull'analisi dei dati del monitoraggio regionale della cabina di regia.

Una crescita “significativa”

Nella conferenza stampa, con la presenza anche del presidente del Consiglio Superiore di Sanità, Franco Locatelli, Brusaferro ha spiegato che “la circolazione del virus è cresciuta in modo molto significativo in tutta Europa”. In particolare, “il nostro Paese eccede la soglia prevista da dati. L' Italia è molto ricca di casi e la crescita è molto significativa, superiore ai 100 casi per 100mila abitanti. Le terapie intensive e i ricoveri in area medica mostrano una curva che cresce rapidamente vicino a soglie critiche”, ha sottolineato il numero uno dell’Iss. “La curva per la reslienza cioè l’impatto sui servizi sanitari sta crescendo e ci si avvicina a soglie di valori critici, in relazione al bisogno di rispondere ai bisogni di salute”, ha aggiunto ancora.

L'ospedale Valduce di Como, 10 novembre 2020.
ANSA/MAYTTEO BAZZI

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In Italia indice Rt pari a 1.7

A proposito dei recenti provvedimenti presi dal Governo italiano e dalle autorità sanitarie, Brusaferro ha poi spiegato che “il flusso di indicatori è condiviso con le regioni, Iss e ministero, viene poi assemblato e analizzato. Quindi è un percorso articolato ma che garantisce momenti di validazione e condivisione. Per quanto riguarda, invece, la situazione attuale, il presidente dell’Iss ha confermato che l'Italia "è un Paese a scenario 3". In questo momento, "siamo a un Rt di 1.7, con un intervallo di confidenza di 1.5". Si tratta, ha aggiunto l’esperto, di un rt che "ha mostrato un rallentamento nella sua crescita ma per ridurre i casi dobbiamo portare l'Rt sotto 1". In questa fase, tutte le regioni sono sopra Rt 1, in alcuni casi anche 2, ha confermato Brusaferro.

Rezza: "Occorre prudenza"

"La curva sta deflettendo perche sta aumentando meno delle scorse settimane, ma ci vuole prudenza. Ancora si riesce a far fronte nelle terapie intensive anche se in due regioni c'è già sovraccarico. L'epidemia è generalizzata e quindi spostare i malati tra le regioni ora è piu difficile". Queste le parole, invece, di Gianni Rezza, direttore generale della prevenzione presso il Ministero della Salute, intervenuto nel corso della conferenza stampa. "Il valore dell'Rt deve decrescere, ci sono segnali incoraggianti", ha proseguito Brusaferro, "che indicano che la strada è giusta ma non è un 'liberi tutti'".

Le terapie intensive e i dati regionali

Per quanto riguarda le terapie intensive, Brusaferro ha spiegato che "in alcune regioni si è superata la soglia critica per l'occupazione degli ospedali e c'è probabilità alta in tutta Italia di saturazione entro un mese per le terapie intensive. Quindi c'è l'allerta e non possiamo permetterci di prendere sotto gamba la situazione", ha commentato. Al vaglio delle autorità sanitarie, in queste ore, la situazione della Campania. "Riteniamo validi i dati della Campania ma approfondimenti sono in atto per cogliere aspetti che potrebbero completare una analisi che è in corso". A livello regionale e sulla base dell'ultimo monitoraggio, in Italia "ci sono 4 regioni che vanno verso rischio alto e nelle quali è opportuno anticipare le misure più restrittive", ha segnalato Brusaferro, con 2 regioni che hanno una occupazione dei posti letto sopra il 30%, mentre 2 sono al 29%. 

Il Drive Through dove si effettua il tampone per sapere se si è positivi al Covid-19 all'Ospedale San Carlo a Milano, 6 ottobre 2020.ANSA/Mourad Balti Touati

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I comportamenti individuali

Brusaferro si è poi soffermato sull’importanza dei comportamenti individuali nella lotta alla diffusione dei contagi. “Tutti i sistemi vanno bene ma la battaglia per riportare l'epidemia da ad una dimensione sostenibile passano soprattutto dai comportamenti quotidiani di ognuno: mascherine, igiene e distanze sono la chiave di lettura per riportare la curva a dimensione contenuta”, ha spiegato.

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Locatelli, “Rt stabile, c'è decelerazione”

L'indice Rt appare stabile quindi l'accelerazione marcata è venuta meno e c'è decelerazione, frutto delle misure poste in essere. Ciò va letto in modo positivo e ci auguriamo e ci aspettiamo con il trascorrere dei giorni che i dati possano ulteriormente migliorare”. La conferma è arrivata dalle parole del presidente del Consiglio superiore di Sanità, Franco Locatelli, sempre nel corso della medesima conferenza stampa. E, a proposito del vaccino Pfizer-Biontech, annunciato dalle stesse aziende come "efficace al 90%", Locatelli ha detto che "già nella fase preclinica aveva dato riscontri positivi in termini di immunità sterilizzante, che previene infezione, e l'immunità da malattia, cioè in termini di capacità di proteggere dalla malattia vera e propria".

La dotazione di saturimetri

"C'è uno sforzo per cercare di dotare capillarmente il territorio nazionale di saturimetri, che devono diventare una sorta di secondo termometro per seguire il monitoraggio dei soggetti infettati che sono a domicilio. In questo contesto il ruolo dei medici di famiglia è fondamentale", ha poi aggiunto Locatelli. 

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