Covid, Iss: “Situazione molto grave, varie regioni verso lo scenario 4”

Cronaca
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Il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute, relativo al periodo 26 ottobre-1 novembre con aggiornamento al 9 novembre: "Per le Regioni classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese, si raccomanda di considerare di anticipare le misure previste per il livello di rischio Alto". Nel periodo 15-28 ottobre l'indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,72 e superiore a 1 in tutte le Regioni

La pandemia in Italia è in rapido peggioramento. Lo evidenzia il monitoraggio settimanale Iss-ministero della Salute relativo al periodo 26 ottobre-1 novembre con aggiornamento al 9 novembre, secondo cui la maggior parte del territorio nazionale è compatibile con uno scenario 3, ma sono in aumento le Regioni/PA in cui la velocità di trasmissione è già compatibile con uno scenario 4. Si conferma pertanto una situazione "complessivamente e diffusamente molto grave sull'intero territorio con criticità ormai evidenti in numerose Regioni/PA" (GLI AGGIORNAMENTI SPECIALE - LA SITUAZIONE IN ITALIA). Inoltre, nel periodo 15-28 ottobre l'indice di trasmissibilità Rt calcolato sui casi sintomatici è pari a 1,72. Si riscontrano valori medi di Rt superiori a 1,5 nella maggior parte delle Regioni e superiori a 1 in tutte le Regioni.

“Regioni a rischio progressione anticipino le misure”

"Per le Regioni/PA classificate a rischio moderato con una probabilità elevata di progredire a rischio alto nel prossimo mese, data l'elevata trasmissibilità e la probabilità elevata di un imminente passaggio alla classificazione di rischio alto - dice l’Iss - si raccomanda di considerare di anticipare rapidamente le misure previste per il livello di rischio Alto ed il corrispondente scenario come riportato nel documento ‘Prevenzione e risposta a Covid-19’". Si invitano, inoltre, "le Regioni/PA a realizzare una continua analisi del rischio, anche a livello sub-regionale, e di considerare un tempestivo innalzamento delle misure di mitigazione nelle aree maggiormente affette in base al livello di rischio e sulla base delle linee di indirizzo fornite nel documento ‘Prevenzione e risposta a Covid-19: evoluzione della strategia e pianificazione nella fase di transizione per il periodo autunno-invernale’ trasmesso con Circolare del Ministero della Salute del 12/10/2020 Prot. 32732, in raccordo con il Ministero della Salute".

“Ritardo dei dati dalle regioni è un rischio”

Si osserva inoltre "una criticità nel mantenere elevata la qualità dei dati riportati al sistema di sorveglianza sia per tempestività (ritardo di notifica dei casi) sia per completezza. Questo ha comportato in questa settimana un ritardo nella ricezione dei dati consolidati dalle Regioni/PA. Ciò costituisce una ulteriore prova della generale criticità su tutto il territorio dovuta alla gravità della situazione epidemiologica". Questo, spiega l’Iss, può portare ad una sottostima della velocità di trasmissione e dell'incidenza.

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Lombardia con Rt 2.08, seguono Basilicata e Piemonte

La Lombardia con 2.08 è la regione con l'Rt più alto in base ai dati del report relativi alla settimana 26 ottobre-1 novembre (aggiornati al 7 novembre). Seguono la Basilicata con 1.99, Piemonte con 1.97, Molise con 1.88. e Provincia autonoma di Bolzano 1.87. Tutte le altre regioni, comprese la Provincia autonoma di Trento, hanno Rt sopra a 1.5, tranne la Sardegna (1.24), le Marche (1.29), il Lazio (1.36), la Sicilia (1.4). La Liguria è a 1.48.

 

Nel dettaglio: (media 14 giorni): Abruzzo 1.54 Basilicata 1.99 Calabria 1.6 Campania 1.57 Emilia Romagna 1.63 Friuli V.G. 1.6 Lazio 1.36 Liguria 1.48 Lombardia 2.08 Marche 1.29 Molise 1.88 PA Bolzano 1.87 Piemonte 1.97 PA Trento 1.61 Puglia 1.57 Sardegna 1.24 Sicilia 1.4 Toscana 1.53 Umbria 1.53 Valle d'Aosta 1.54 Veneto 1.56

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“Forti criticità e ospedali occupati in tutte Regioni”

La situazione, spiega il report, evidenzia "forti criticità dei servizi territoriali e il raggiungimento attuale o imminente delle soglie critiche di occupazione dei servizi ospedalieri in tutte le Regioni/PA". Inoltre tutte le Regioni/PA sono classificate a rischio alto di una epidemia non controllata e non gestibile sul territorio o a rischio moderato con alta probabilità di progredire a rischio alto nelle prossime settimane e in tutte è essenziale rafforzare le misure di mitigazione.

"Evitare contatti fuori dal nucleo familiare"

"Continua ad aumentare il numero di casi non riconducibili a catene di trasmissione note (74.967 questa settimana contro 49.511 la settimana precedente) - aggiunge l’Iss - che supera l'80% dei nuovi casi segnalati in alcune Regioni/Pa”. Si conferma inoltre necessaria una drastica riduzione delle interazioni fisiche tra le persone in modo da alleggerire la pressione sui servizi sanitari. È fondamentale che la popolazione eviti tutte le occasioni di contatto con persone al di fuori del proprio nucleo abitativo che non siano strettamente necessarie e di rimanere a casa il più possibile.

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"Forte aumento dei casi, incidenza 523 su100mila abitanti"

Questa settimana si osserva un ulteriore forte incremento dei casi che porta l'incidenza cumulativa negli ultimi 14 giorni a 523,74 per 100mila abitanti nel periodo 19/10/2020-01/11/2020 (contro 279,72 per 100mila abitanti nel periodo 12/10-25/10). Nello stesso periodo, il numero di casi sintomatici è passato da 54.377 a 129.238 (periodo 19/10-01/11). L'aumento di casi è diffuso in tutto il Paese.

gianni rezza

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