
Covid, contagi nelle scuole e istituti chiusi: la situazione regione per regione
Con il nuovo dpcm, quasi la metà dell’intera popolazione scolastica italiana segue le lezioni da casa con la didattica a distanza. Continuano comunque a verificarsi episodi di positività in alcuni istituti con conseguenti isolamenti e chiusure di singole classi o strutture scolastiche. Ecco la situazione complessiva e gli istituti di formazione dove sono stati segnalati dei contagi

Il 9 novembre in tutta l’Italia sono stati rilevati 25.271 nuovi positivi su 147.725 tamponi effettuati. Ecco le ultime notizie sugli istituti e i casi di contagi da coronavirus nelle scuole italiane, anche alla luce delle novità introdotte dall'ultimo dpcm
Il bollettino con i dati aggiornati al 9 novembre
In una circolare, il capo dipartimento del ministero dell'Istruzione, Marco Bruschi, ha ribadito che "a partire dalla scuola primaria la mascherina dovrà essere indossata sempre da chiunque sia presente a scuola durante la permanenza nei locali scolastici e nelle pertinenze anche quando gli alunni sono seduti al banco e indipendentemente dalla distanza prevista dai precedenti protocolli (1 metro tra le rime buccali), salvo che per i bambini di età inferiore ai sei anni e per i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l'uso della mascherina"
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Il capo dipartimento del ministero dell'Istruzione, nella circolare ai dirigenti scolastici, precisa che "è possibile abbassare la mascherina naturalmente per bere, per i momenti della mensa e della merenda". Per quanto riguarda l'attività musicale degli strumenti a fiato e del canto, limitatamente alla lezione singola, è possibile abbassare la mascherina durante l'esecuzione. Inoltre aggiunge che sulla particolare situazione delle attività di educazione fisica interverrà una specifica nota
Le tappe del contagio globale
Sempre la circolare del ministero dell’Istruzione spiega che "nelle sezioni della scuola primaria a tempo pieno e della scuola secondaria di primo grado a tempo prolungato, è necessario prevedere la sostituzione della mascherina di tipo chirurgico a metà giornata, per garantirne l'efficienza. La struttura commissariale sta già provvedendo allo sviluppo delle forniture”
La situazione in Italia con grafici e mappe
Secondo i calcoli di Tuttoscuola, da lunedì 9 novembre sono 362mila gli insegnanti delle scuole statali che svolgono la propria attività in didattica a distanza integrata, per effetto dell'ultimo dpcm. Rappresentano il 45% dei docenti in servizio
Lo speciale di Sky TG24 sul coronavirus
In aggiunta ai 265mila professori delle superiori, vi sono oltre 33mila docenti delle seconde e terze classi delle scuole secondarie di I grado nelle regioni della fascia rossa (Lombardia, Piemonte e Calabria), nonché altri 63mila insegnanti del primo ciclo e della scuola dell'infanzia bloccati in Campania dall'ordinanza del governatore De Luca
Ordine dei Medici: "Lockdown totale per tutta Italia"
In Puglia invece da lunedì 9 novembre le classi del primo ciclo possono nuovamente operare in presenza. Scende di conseguenza il numero totale di studenti a casa: in tutto sono 3 milioni e 700 mila (il 44% del totale), di cui 625 mila sono studenti campani dalla scuola dell'infanzia alla media, 316 mila alunni della seconda e terza media delle Regioni "rosse" (Lombardia, Piemonte e Calabria) e 3 milioni e 734 mila gli studenti delle superiori di tutta Italia
Le Regioni a rischio "zona arancione"
Con riferimento a tutti i docenti impegnati nella DDI è la Campania ad avere il maggior numero di insegnanti coinvolti (100% dei 93.539 in servizio), seguita dalle tre regioni in fascia rossa con percentuali tra il 46% e il 51% dei docenti coinvolti. In assoluto è, comunque, la Lombardia ad avere il maggior numero di docenti in dad, dopo la Campania: 54.719 su 120.060 in servizio
Allarme degli anestesisti: "Atteso raddoppio ricoveri nei prossimi 7 giorni"
Un boom di contagi di Covid-19 a Certosa (Pavia), ha indotto il sindaco Marcello Infurna a emettere un'ordinanza con la quale da dispone una chiusura generalizzata. Saranno chiuse le anche tutte le scuole (materne, elementari e medie)
Conte su gestione emergenza Covid: governo mai in vacanza d'estate
L'Alto Adige, secondo la classificazione nazionale ancora “zona gialla", ha fatto scattare la “zona rossa” per l'intera Provincia autonoma, aggiungendosi così alle regioni del Nord che sono già in lockdown. L’ordinanza del governatore Arno Kompatscher tiene conto che le scuole sono riprese lunedì, dopo la settimane di ferie d'autunno, ma in presenza solo per le elementari e il primo anno di scuole medie
Al via la zona rossa in Alto Adige
Restano chiuse le scuole in Campania. Lo ha deciso il Tar che, con tre decreti, ha respinto le richieste di sospensione dell'ordinanza n.89 con la quale il presidente De Luca, lo scorso 5 novembre, ha disposto la chiusura di tutte le scuole (primarie secondarie e dell'infanzia) fino alla 14 novembre

In Puglia, il presidente della Regione, Michele Emiliano, ha rivolto un appello alle famiglie: “Evitate di mandare i bambini a scuola in presenza, questo è più sicuro sia per i bambini che per la salute pubblica. Scegliete, se possibile, la Dad, e da casa cercate di fare il possibile, fino a quando i dati epidemiologici non scenderanno”
Emiliano: "Tenete i bambini a casa, scegliete la Dad"
"Rammento a tutte le famiglie pugliesi che hanno deciso di optare per i loro figli per la didattica a distanza che nessuno può obbligarli ad accettare la didattica in presenza che in questo momento espone a forte rischio di contagio”, ha poi scritto Emiliano su Facebook. “Se la Dad non è immediatamente disponibile, potete pretenderla a tutela del diritto allo studio dei vostri figli e la scuola in breve tempo deve garantirvela"

Da lunedì 9 novembre, gli istituti pugliesi - elementari e medie - devono riaprire per effetto della decisione di venerdì scorso del Tar della Puglia che ha sospeso l'ordinanza della Regione che aveva disposto la dad in tutte le scuole a partire dalle elementari. Dopo la decisione del Tar, il presidente della Regione ha emesso una nuova ordinanza che dispone la possibilità per le famiglie di scegliere se avvalersi della didattica in presenza o di quella digitale

In Puglia si segnalano alcuni casi di contagi nelle scuole. I sindaci di quattro Comuni del Salento - Otranto, Uggiano La Chiesa, Giurdignano e Alezio - hanno disposto la chiusura temporanea di tutte le scuole materne, elementari e medie per alcuni casi di positività al Covid accertati tra il corpo docente e gli alunni. A Otranto, Giurdignano e Uggiano La Chiesa l'attività didattica è sospesa fino all'11 novembre. Ad Alezio invece la chiusura si protrarrà fino al 13 novembre

A Melendugno, comune del Salento, l'istituto comprensivo "Rina Durante” ha riaperto ma 750 alunni sono rimasti a casa scegliendo la didattica a distanza. I genitori degli alunni, avvalendosi dell'ultima ordinanza regionale, hanno deciso di non mandare i propri figli a scuola prudenzialmente per via dell'incertezza sul numero dei casi Covid registrati nel paese

A seguito della comunicazione da parte del dirigente scolastico dell'istituto 'Angiulli-De Bellis' di Castellana Grotte (Bari) della positività al Covid-19 di tre docenti della scuola dell'infanzia di Via Putignano e della positività al test sierologico di una quarta docente, il sindaco di Castellana Grotte Francesco De Ruvo, tramite un'ordinanza, ha disposto la sospensione dell'attività scolastica nel plesso per i giorni 9 e 10 novembre. Anche una quinta maestra è in attesa di effettuare il tampone nasofaringeo

Ad Acquaviva delle Fonti (Bari) fino a mercoledì 11 novembre tutte le scuole resteranno chiuse: non soltanto le elementari e medie che avrebbero dovuto riaprire dopo la pronuncia del Tar, ma anche le scuole dell'infanzia che erano già aperte. Lo ha deciso il sindaco, Davide Carlucci. Essendo chiuso il comando di polizia municipale (fino all'11 novembre) a causa di alcuni casi positivi al Covid tra gli agenti, "non è possibile garantire la sicurezza davanti agli istituti scolastici per gli alunni che intendono frequentare in presenza"

Anche il sindaco di Trani (BAT), Amedeo Bottaro, ha firmato un'ordinanza di "sospensione dell'attività didattica in presenza per urgenti interventi di sanificazione", disponendo quindi che le scuole comunali riapriranno il 12 novembre

Mercoledì 11 novembre, dalle ore 8.30, le squadre sanitarie della Asl di Brindisi saranno a San Michele Salentino (Brindisi) in piazza Marconi per eseguire test sierologici agli studenti di tutte le scuole. È quanto voluto dal sindaco Giovanni Allegrini a seguito dell'elevata percentuale di casi positivi riscontrati nei giorni scorsi tra gli alunni della scuola media. La campagna di screening coinvolgerà 450 tra alunni della elementare "Marconi" e della media "Giovanni XXIII", oltre a tutto il personale docente, amministrativo e Ata

In Calabria, il sindaco di Crotone, Vincenzo Voce, ha disposto da lunedì 9 novembre e per la durata di quindici giorni, la chiusura delle scuole di ogni ordine e grado della città. Una decisione presa in considerazione dell'emergenza epidemiologica in corso. Il provvedimento blocca le lezioni in presenza nelle scuole dell'infanzia e nelle primarie che, insieme alle classi di prima media, erano le uniche rimaste aperte come prevede la zona rossa regionale. Le lezioni per le altre scuole si stavano svolgendo con la didattica a distanza

Sempre in Calabria, il sindaco di Cassano allo Jonio, Gianni Papasso, con un'ordinanza, ha disposto la chiusura fino al 3 dicembre di tutte le scuole di ogni ordine e grado nel territorio comunale. Dall'ordinanza, si prende atto che delle 117 ordinanze di quarantena emesse fino a oggi, in seguito ai provvedimenti dell'Azienda sanitaria provinciale di Cosenza, 43 riguardano proprio alunni e insegnanti. A Rende il sindaco Marcello Manna ha disposto la chiusura preventiva di tutte le scuole, fatta eccezione per gli asili nido, fino al 21 di novembre

In Sicilia, 110 studenti delle scuole primarie, medie e dell'infanzia di Comiso non possono entrare in classe. Sono studenti che frequentano le scuole di Comiso ma risiedono nelle zone di confine, immediatamente a ridosso del centro abitato che ricadono, per un'anomalia dei confini, in territorio di Vittoria (comune dichiarato “zona rossa" fino al 10 dicembre). I ragazzi si sono visti negare l'ingresso a scuola. Lo stesso è accaduto per 39 docenti e 4 unità di personale ATA, tutti abitanti in quelle zone

Sempre in Sicilia, a Messina, lunedì e martedì i plessi di tutti gli istituti scolastici, di ogni ordine e grado, pubblici, privati e paritari, compresi gli asili nido, sono chiusi per ordine del sindaco Cateno De Luca che si dice preoccupato per gli studenti a causa dei contagi da Covid-19. Il comune di Messina dice che la decisione è stata presa "al fine di consentire all'Asp di svolgere in sicurezza i controlli sui contatti stretti di caso ed emettere i relativi provvedimenti anche ai fini del loro tracciamento"

In Sardegna, il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu ha disposto la chiusura temporanea in via precauzionale, da lunedì 9 novembre e sino a sabato, delle aule utilizzate dalle classi 1A e 2C della scuola media Manno, in via del Collegio, e la conseguente interruzione delle attività didattiche in presenza delle due classi e dei rispettivi docenti. Il provvedimento si è reso necessario a causa di alcuni casi di positività al Covid-19. Ad Arzachena il sindaco Roberto Ragnedda ha deciso di prolungare per altre due settimane la chiusura di tutte le scuole