Ulteriore stretta per contenere l'epidemia nell'intera provincia autonoma, che il governo nazionale aveva classificato come zona gialla. La decisione è arrivata dopo che a Bolzano e in altri 10 Comuni era entrato in vigore il livello massimo delle restrizioni pochi giorni fa. Kompatscher: "Decisione che può sembrare impopolare, ma dobbiamo agire con responsabilità nell'interesse di tutti"
A partire da oggi, 9 novembre, l'Alto Adige lascia la zona gialla - prevista dalla classificazione nazionale - e diventa zona rossa. Lo ha sancito un'ordinanza del governatore della Provincia autonoma di Bolzano Arno Kompatscher, dopo l'aumento dei contagi da coronavirus degli ultimi giorni e la forte pressione sugli ospedali. L'Alto Adige si aggiunge così a Valle d'Aosta, Lombardia, Piemonte e Calabria, le altre Regioni italiane in cui è già in vigore il livello massimo di restrizioni previste dall'ultimo Dpcm. "L'andamento epidemiologico, con i numeri in costante salita, e il crescente numero di Comuni zona rossa lo impongono. È inutile ormai applicare due provvedimenti diversi", ha spiegato Kompatscher. La decisione arriva dopo che Bolzano e altri 10 Comuni sono stati dichiarati zona rossa pochi giorni fa (LO SPECIALE CORONAVIRUS).
Cosa prevede la zona rossa in Alto Adige
Da oggi, 9 novembre, gli spostamenti all’interno del territorio provinciale e all'interno dei singoli Comuni sono consentiti solo per motivi di lavoro, di studio, di salute o altre necessità. L'attività motoria è consentita in prossimità della propria abitazione nel rispetto della distanza di almeno due metri fra le persone. Il divieto di mobilità scatta alle ore 20 e termina alle 5 di mattina. Restano chiusi bar, ristoranti, gran parte degli altri esercizi commerciali, parrucchieri e servizi per la cura della persone, tranne le lavanderie. Apertura sempre consentita, anche la domenica, per farmacie, parafarmacie, edicole e tabaccherie, mentre i negozi di generi alimentari possono aprire dal lunedì al sabato con obbligo di chiusura la domenica.
Scuole aperte fino alla prima media
Per quanto riguarda le scuole, le lezioni in presenza sono garantite fino alla prima media. Dalla seconda media in su e per l'Università è prevista la didattica a distanza. I mezzi del trasporto pubblico, la cui capacità è limitata al 50% dei posti, possono essere utilizzati esclusivamente per chi deve spostarsi per motivi di lavoro, di studio o per necessità.
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I laboratori dell'Azienda sanitaria hanno riportato nell’ultimo aggiornamento quotidiano 781 nuove positività al coronavirus su 2.998 tamponi. Nelle strutture ospedaliere pubbliche e private sono ricoverati 398 pazienti Covid, altri 39 in terapia intensiva, mentre sono 4 i decessi in 24 ore. Le persone in isolamento domiciliare sono 8.032. Si tratta di numeri rilevanti in un territorio di circa 520.000 abitanti. Nella Provincia di Trento si sono invece registrati un decesso e 182 positivi nelle ultime 24 ore.
Kompatscher: "Dati peggiorati in tutta la Provincia"
"I dati sono purtroppo ulteriormente peggiorati in tutto il territorio provinciale", ha spiegato Kompatscher. "Ovviamente ho sentito il ministro Speranza e l'ho informato della situazione", ha aggiunto. Secondo il governatore, "il provvedimento è in linea con il Dcpm, che infatti prevede misure più restrittive a livello locale se la situazione epidemiologica lo richiede. Si tratta di una decisione che agli occhi di molti potrà sembrare impopolare, ma dobbiamo agire con responsabilità nell'interesse di tutta la collettività".