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Reddito di cittadinanza, cos'è la misura bandiera del M5s

Politica

Matteo Furcas

Si tratta di una misura di sostegno per chi si trova al di sotto della soglia di povertà. È previsto che il sussidio arrivi fino a 780 euro mensili: di questi, il massimo è di 500 euro a nucleo, più eventuali 280 euro per chi è in affitto o 150 per chi ha un mutuo

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Da bandiera della campagna elettorale del Movimento 5 stelle a terreno di scontro all’interno del governo giallo-verde, il reddito di cittadinanza è stato al centro del dibattito politico sin dalla nascita dell'esecutivo formato da Lega e M5s. Oggetto di un primo rinvio, la misura era stata inizialmente stralciata dal decreto Dignità, firmato dal ministro del Lavoro e dello Sviluppo economico Luigi Di Maio, per lo stop del ministro dell’Economia Giovanni Tria. Il cosiddetto "Decretone" che contiene le specifiche per l'introduzione della misura è stato approvato poi dal Consiglio dei ministri a gennaio ed è al vaglio del Parlamento a marzo. Per la proposta del M5s in realtà sarebbe più appropriato il termine "reddito minimo garantito", visto che il reddito di cittadinanza propriamente inteso è una misura universalistica di contrasto alla povertà che non prevede requisiti economici. Il M5s prevede invece delle soglie a cui vincolare la concessione della somma. Ecco in cosa consiste.

Cosa prevede e chi riguarda

La platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza è di circa 1,3 milioni di famiglie, tra cui anche 250mila nuclei con disabili, per 7 miliardi di spesa. Il reddito di cittadinanza è una misura di sostegno per chi si trova al di sotto della soglia di povertà. Il M5s lo proponeva già cinque anni fa con un disegno di legge, che indicava appunto come soglia di povertà quella di 780 euro al mese, cioè 9.360 euro all’anno. La misura utilizza l’indice di povertà monetaria individuato dall’Unione europea nel 2014. È previsto che il sussidio arrivi a un massimo di 780 euro mensili: di questi, il reddito massimo è di 500 euro a nucleo (6.000 all’anno), più eventuali 280 euro per chi vive in affitto o 150 per chi paga un mutuo. Il beneficio, in ogni caso, è un’integrazione al reddito, quindi se si dispone già di un importo, si riceverà un assegno pari alla differenza.L'importo dell'assegno "salirà in base al numero dei componenti della famiglia", quindi aumenta in base al nucleo. Tuttavia, per avere il reddito di cittadinanza, "in cambio" si dovranno fare lavori di pubblica utilità otto ore gratis alla settimana e frequentare corsi di formazione, sottoscrivendo un "patto" per il lavoro o la formazione. L'assegno verrà caricato su una apposita card, con un di monitoraggio degli acquisti. Secondo l’ultimo rapporto Istat sulla povertà assoluta, sono oltre 5 milioni, per l’esattezza 5 milioni e 58mila, le persone che nel 2017 hanno vissuto in povertà assoluta in Italia. Se si parla di famiglie, quelle che vivono in povertà assoluta sono stimate in 1 milione e 778mila. 

I requisiti

La proposta del M5s prevede alcuni requisiti per poter accedere al reddito di cittadinanza: oltre a essere maggiorenni, il principale è quello di essere disoccupati o inoccupati, o comunque di percepire un reddito da lavoro o una pensione inferiore alla soglia di povertà. Chi dovesse rientrare e cominciasse a percepire il reddito di cittadinanza dovrà "iniziare un percorso" per arrivare a una condizione di autosufficienza economica. Ovvero iscriversi a un centro per l’impiego, dimostrare di ricercare attivamente lavoro e "accettare uno dei primi tre lavori offerti", oltre a comunicare "tempestivamente qualsiasi variazione del reddito". Il reddito verrebbe meno dopo il rifiuto di tre offerte di lavoro, ma con una specifica "geografica": nei primi sei mesi, sarà considerata “congrua” un'offerta entro 100 chilometri dalla residenza, tra il sesto e il 12esimo mese entro 250 km ed oltre il 18esimo mese (quindi dopo il rinnovo del reddito) ovunque in Italia, a meno che in famiglia non ci siano minori né disabili. In quest’ultimo caso si continuerà a ricevere il beneficio per tre mesi. Inoltre, in base a un emendamento al Decretone che introduce il sussidio, l'obbligo di accettare un’offerta di lavoro scatterà solo se il salario sarà di almeno 858 euro al mese.

Il reddito di cittadinanza spetta solo agli italiani?

Altro motivo di dibattito è stata la richiesta del vicepremier Matteo Salvini di limitare la platea dei beneficiari del reddito di cittadinanza ai soli cittadini italiani. Di Maio in un primo momento aveva assicurato al proprio alleato di governo che sarebbe stato così, ma è previsto che potranno usufruire dell'assegno anche comunitari ed extracomunitari purché abbiano un permesso di lungo soggiorno e siano residenti in via continuativa in Italia da almeno 10 anni. Un emendamento presentato successivamente dalla Lega ha complicato il quadro per gli extracomunitari: per loro, sarà infatti necessaria anche la presentazione di una "certificazione" di reddito e patrimonio e del nucleo familiare rilasciata dallo Stato di provenienza, "tradotta" in italiano e "legalizzata dall'Autorità consolare italiana". Saranno invece esentati i rifugiati politici e chi proviene da Paesi dai quali non è possibile ottenere la certificazione. Quello di escludere del tutto gli stranieri residenti in Italia poteva diventare un problema perché sarebbe in contrasto con norme dell’Unione Europea, a partire da quella che vieta di discriminare in base alla nazionalità, contenuta nell’articolo 18 del Tfue. Essendo le politiche sociali nel campo di applicazione dei trattati europei, il reddito di cittadinanza vi rientrerebbe.

Pensione di cittadinanza

Tra le misure della manovra volute dal Movimento c'è anche la pensione di cittadinanza, che porta le minime a 780 euro dagli attuali 507 euro. Sarà destinata ai nuclei composti esclusivamente da una o più persone con più di 65 anni e un reddito familiare inferiore a 7.560 euro annui. Sarà pari, nel massimo, a 780 euro se il pensionato vive da solo e fino a 1032 euro per un nucleo familiare.