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Elezioni comunali, la guida ai ballottaggi del 17 e 18 ottobre: città e candidati

Politica
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Domenica 17 e lunedì 18 ottobre i cittadini di 65 comuni torneranno alle urne per eleggere sindaci e consiglieri dopo il primo turno del 3 e 4 ottobre. In totale saranno 76 i comuni che voteranno i ballottaggi entro la fine del mese. Sette i capoluoghi di provincia, attesa per le sfide di Roma, Torino e Trieste

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Domenica 17 e lunedì 18 ottobre andranno nuovamente al voto per il ballottaggio i cittadini di 65 comuni in cui non è stato eletto nessun sindaco al primo turno, che si è svolto il 3 e 4 ottobre. Nei Comuni con più di 15mila abitanti, per essere eletto nella prima tornata, il sindaco deve ricevere la maggioranza assoluta dei voti (50%+1) (TUTTO QUELLO CHE C'È DA SAPERE SUL VOTO - LO SPECIALE ELEZIONI - LE REAZIONI DEI LEADER POLITICI).

Date e orari

Per i ballottaggi le urne resteranno aperte nelle giornate di domenica 17 e lunedì 18 ottobre 2021, dalle 7 alle 23 la domenica e dalle 7 alle 15 il lunedì. Al primo turno elettorale sono andati al voto anche i comuni delle regioni a statuto speciale, ma in date diverse. Nello specifico: in Sicilia e Sardegna le elezioni si sono svolte domenica 10 e lunedì 11 ottobre e il turno di ballottaggio si terrà domenica 24 e lunedì 25 ottobre 2021. Nei Comuni del Trentino-Alto Adige si è votato domenica 10 ottobre 2021 con ballottaggio il 24 ottobre 2021. Anche in queste date, le urne saranno aperte dalle 7 alle 23 di domenica e dalle 7 alle 15 di lunedì.

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Dove si vota

Complessivamente si andrà al ballottaggio in 76 comuni, di cui 73 superiori (con più di 15mila abitanti) e tre inferiori (Corchiano, Rondanina e Torricella Verzate). Tra le città che andranno al secondo turno ci sono tre capoluoghi di Regione: Roma, Torino e Trieste. A Milano, Bologna e Napoli sono stati eletti i candidati di centrosinistra al primo turno. Tra i Comuni che andranno al ballottaggio ci sono anche sette capoluoghi di provincia: Benevento, Caserta, Cosenza, Isernia, Latina, Savona e Varese. Il 24 e 25 ottobre si voterà anche nei comuni al ballottaggio in Trentino Alto-Adige (Merano e Brentonico), Sardegna (Capoterra) e Sicilia (Canicattì, Favara, Porto Empedocle, San Cataldo, Adrano, Vittoria, Lentini, Rosolini).

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Come si vota

Per esercitare il diritto di voto si deve esibire un documento d’identità e la tessera elettorale. A differenza del primo turno, al ballottaggio verrà consegnata ai cittadini una scheda con i due nomi dei candidati sindaco e in cui saranno indicate le liste collegate a ognuno di loro. Le liste a sostegno dei candidati potrebbero essere più di quelle del primo turno, perché la legge consente alle coalizioni di inglobare ulteriori liste per fortificare le candidature. Per votare basterà tracciare un segno sul simbolo di uno dei due. Non è ammesso il voto disgiunto. Per quanto riguarda l’eventuale voto di preferenza in favore dei consiglieri, resterà valido quello già espresso al primo turno.

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Roma

Nella Capitale sarà necessario il ballottaggio fra Enrico Michetti e Roberto Gualtieri per scegliere il prossimo sindaco. Dopo il primo turno, il candidato del centrodestra Michetti ha chiuso al 30,14%. Dietro di lui Gualtieri del centrosinistra col 27,03%. La sindaca uscente Virginia Raggi del M5S ha totalizzato il 19,09%, davanti a lei Carlo Calenda al 19,81%. Giuseppe Conte e Calenda hanno dichiarato che voteranno per Gualtieri.

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Torino

Il dato definitivo del primo turno a Torino vede il candidato del centrosinistra Stefano Lo Russo in vantaggio col 43,86%, mentre Paolo Damilano, del centrodestra, segue col 38,9%. I due si sfideranno al ballottaggio la prossima domenica e lunedì.

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Trieste

Nel capoluogo del Friuli Venezia-Giulia i due candidati che si contendono il titolo di primo cittadino sono Roberto Dipiazza (centrodestra), primo cittadino uscente, e Francesco Russo (centrosinistra). Alla tornata del 3 e 4 ottobre, nel primo turno, nessuno dei due era riuscito a superare il 50% di preferenze: avevano preso rispettivamente il 46,9% e il 31,6% dei voti.

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Come funziona la legge elettorale

La legge elettorale per le elezioni amministrative prevede regole diverse a seconda della grandezza dei comuni. In quelli sopra i 15mila abitanti, se nessuno dei candidati riesce a ottenere il 50% dei voti (40% in Sicilia), si deve tenere un ballottaggio tra i due più votati. Le liste collegate al sindaco eletto che abbiano ottenuto almeno il 40% dei voti si vedono assegnate il 60% dei seggi grazie al premio di maggioranza. Nei comuni con più di 15mila abitanti esiste una soglia di sbarramento: le liste che prendono meno del 3% dei voti validi vengono escluse e non entrano in consiglio comunale. Nei comuni sotto i 15mila abitanti, le elezioni amministrative si svolgono invece in un unico turno: a essere eletto è il candidato capace di ottenere anche un solo voto in più rispetto ai suoi avversari. Alle liste collegate al sindaco eletto vengono assegnati due terzi dei seggi totali, mentre gli altri seggi vengono ripartiti proporzionalmente tra le altre liste. 

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Il ballottaggio

Il secondo turno, o ballottaggio, viene di norma fissato nella seconda domenica successiva alla data delle elezioni. A sfidarsi sono i due candidati che abbiano raccolto più voti. In caso di parità di preferenze, viene eletto sindaco chi sia collegato alla lista o al gruppo di liste che ha ottenuto più voti. Nei comuni con meno di 15 mila abitanti, quindi in quelli a turno unico, si ricorre al ballottaggio solo in caso di parità di preferenze. Se nel secondo turno vi è un caso di ulteriore parità, viene proclamato sindaco il più anziano per età.

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Come viene eletto il Consiglio comunale con il ballottaggio

Il Consiglio di Stato si è espresso in merito all’attribuzione dei seggi dopo il ballottaggio con la sentenza n. 5177/2010 e n. 01269/2011. È stato chiarito che in caso di ballottaggio l’attribuzione dei seggi per il Consiglio comunale avviene dopo l’elezione del sindaco. Alle liste collegate al vincitore del secondo turno viene attributo il 60% dei seggi, che devono essere assegnati tenendo conto dei risultati che liste e partiti hanno totalizzato al secondo turno e non sulla base dei voti raccolti alla prima tornata. Restano valide invece le preferenze espresse al primo turno per i consiglieri. Il numero di consiglieri comunali varia in base alla popolazione: si va da un minimo di 10 a un massimo di 48 eletti. Per i capoluoghi il numero di consiglieri è almeno 32, mentre nelle città con più di 250mila abitanti il numero sale a 36, per arrivare a 40 sopra i 500mila abitanti.

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Le misure anti-Covid

Restano valide le misure adottate anche nel primo turno per prevenire il rischio di contagio alle urne. Gli elettori sono tenuti a non recarsi al seggio in caso di sintomi influenzali o di temperatura superiore ai 37,5°C, oppure se si è in quarantena. Sono obbligatori l'uso di gel, mascherine, attenzione all'aerazione e anche matite sanificate. Ci saranno percorsi dedicati e distinti di ingresso e di uscita, identificati con segnaletica. È necessario evitare assembramenti nei seggi. Nel corso delle operazioni di voto, ci saranno periodiche operazioni di pulizia dei locali e disinfezione delle superfici di contatto, compresi tavoli, cabine elettorali e servizi igienici. Per garantire il diritto di voto di chi è in quarantena, in trattamento domiciliare o in isolamento fiduciario, i Comuni potranno istituire "seggi speciali per la raccolta del voto domiciliare", oltre alle sezioni ospedaliere.

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