Lega, il raduno dei militanti a Pontida: sul palco Salvini, Vannacci e Orban. FOTO
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Il popolo leghista si è ritrovato nel paese in provincia di Bergamo per il tradizionale appuntamento. Il segretario: "L'autonomia è legge e indietro non si torna. Manovra? Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai". Presenti tanti ospiti sovranisti da mezza Europa, tra cui il premier ungherese. Bagno di folla per Roberto Vannacci: “Non mi aspettavo tanto”
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- A Pontida è il giorno dello storico raduno dei militanti della Lega. Oggi è la seconda giornata del tradizionale evento, che quest'anno è stato a forti tinte sovraniste. Dopo Marine Le Pen, superstar l'anno scorso, sul palco si sono alternati molti big dell'ultra destra più ostile alla "fortezza Europa”
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- Con il tradizionale omaggio ai volontari della Lega che sono scomparsi, a Pontida è cominciato a metà mattina il raduno del partito in corso nel paesino della Bergamasca. Edizione numero 36 e di certo quella con più ospiti stranieri, per via delle delegazioni di partiti europei che hanno accolto l'invito del segretario Matteo Salvini, tra cui i Patrioti d'Europa capitanati dal primo ministro ungherese Viktor Orban
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- Il segretario Matteo Salvini, in camicia bianca e sguardo rivolto alle foto dei militanti morti, ha dato il via alla manifestazione. Sul leader leghista pende una richiesta di sei anni di carcere nel processo Open Arms e questo è uno dei temi caldi di questa edizione. Del resto lo slogan è proprio "Difendere i confini non è reato" che tappezza il palco, al centro del pratone
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- Al debutto a Pontida il generale Roberto Vannacci, dopo l'elezione al Parlamento europeo con i voti della Lega. Al suo arrivo è stato accolto da un bagno di folla tra gli stand della Lega. In tanti gli hanno chiesto un selfie o una stretta di mano
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- A chi gli chiedeva se fosse sorpreso da tanta accoglienza, essendo la prima volta che partecipa al raduno, il generale ha risposto: "Ad agosto sono venuto a Pontida per la prima volta. Non mi aspettavo tanto ed è molto bello". Negando che provasse fastidio: "Non è un assedio ma un piacevole momento". E su un'eventuale e prossima tessera della Lega, Vannacci ha risposto: "Ne parleremo, vedremo ma ciò non toglie nulla: io sono qua con la Lega e faccio campagna elettorale per la Lega"
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- Tra i primi a parlare dal palco il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo, che ha detto: "La legge sull'autonomia differenziata è il primo passo verso il federalismo, abbiamo una strada tortuosa e piena di insidie”. Poi ha attaccato: "Processare Salvini significa processare un'intera comunità e processare la volontà popolare. Difendere i confini non solo non è reato ma è sacrosanto. Ma che si vergognino, questa è gente contro il nostro Paese, contro il nostro popolo e contro tutti noi”
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- Il governatore del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga, ha detto: “Siamo qui per portare la nostra testimonianza in mezzo al mare di menzogne sull'autonomia, che spacca il Paese, che è un dramma, noi testimoniamo che l'autonomia differenziata migliora i servizi dei cittadini e da risposte ai cittadini. Ho chiesto a tanti di dirmi dov'è anche solo una parola nel testo Calderoli che divide, spacca e distrugge l'Italia ma nessuno ha saputo rispondermi"
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- Il governatore lombardo Attilio Fontana ha detto: "Siamo a un punto di non ritorno", riferendosi all'iter avviato sulla legge Calderoli, sottolineando che "non è una questione di soldi in più per le Regioni" ma di "essere più liberi a casa nostra. Questa è la madre di tutte le richieste e per cui facciamo tutte le battaglie politiche". Fontana ha ricordato che "la Lombardia è la stampella fondamentale del Paese, chiediamo qualcosa in cambio: vogliamo poter spendere i nostri soldi come meglio crediamo"
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- Il governatore del Veneto, Luca Zaia, è salito sul palco seguito dai suoi consiglieri regionali: "Per noi questa è la “Pontida delle Pontide” e voglio ricordare a chi dice che siamo egoisti e che stiamo portando avanti la secessione dei ricchi, che invece la Lega porta come contributo una grande riforma per l'intero Paese. Noi non siamo per l'equa divisione del malessere ma l'equa divisione del benessere"
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- Il ministro per le Autonomie, Roberto Calderoli, salito sul palco con una maglia con la scritta 'Processate anche me’, ha detto: l’autonomia differenziata è "il mio credo di vita" e "oggi io, al posto di tante parole, porto i fatti: un anno fa proprio qui dissi che 'il 2024 sarà l'anno dell'autonomia'. Siamo nel 2024 e da giovedì abbiamo iniziato il dibattito sul negoziato con le varie Regioni. La stiamo mettendo a terra, la riforma”
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- "State tranquilli e sereni: chi è pratico di Pontida sa che siamo figli di Pontida e che siamo dalla parte della gente che lavora, produce e fa sacrifici. E io, lo dico con grande tranquillità, da figlio di un pescatore e operaia tessile e so distinguere chi fa sacrifici e chi li può fare”, ha detto il ministro dell'Economia, Giancarlo Giorgetti, che ha dedicato tutto il suo intervento a un chiarimento delle sue dichiarazioni dei giorni scorsi a Bloomberg sui sacrifici chiesti nella prossima manovra
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- Il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara ha detto che "ci sono politici e intellettuali militanti che da due anni cercano di delegittimare il governo sperando di determinare l'alternativa con le menzogne, si rassegnino. La Lega vuole stimolare il cambiamento. La sinistra ha fallito su immigrazione e sicurezza ma anche sulla scuola e non ha proposte serie. Hanno idee vecchie e stantie mentre noi abbiamo fatto una grande riforma dell'istruzione tecnica professionale”
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- "Oggi sono qua. Chi l'avrebbe detto, vero? Dicevano che per Vannacci la Lega era un taxi e invece no. Io sono qua, io ci credo nella parola data e nell’onore”, ha detto Roberto Vanancci, eurodeputato della Lega dal palco del raduno leghista di Pontida. Alle sue parole, i militanti sul pratone hanno risposto con applausi. Vannacci ha aggiunto: "Andremo avanti tutti insieme e non ci fermeranno"
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- Tra gli ospiti internazionali uno dei più attesi era il leader dell'ultradestra olandese Geert Wilders, che dal palco ha detto: "Oggi è il tempo di fare un nuovo giuramento a Pontida: tutti i patrioti europei saranno al fianco del loro leader Matteo Salvini. Nessuno ci fermerà”. Poi sul conflitto in Medio Oriente ha aggiunto: "Noi stiamo con Israele, non li abbandoneremo mai. E ai nemici che approvano le violenze di Hamas diciamo che non è questo il vostro posto, non è casa vostra, tornate a casa”
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- Viktor Orban, il primo ministro ungherese e leader di Fidesz, ha detto: "Noi in Ungheria festeggiamo Salvini come un eroe perché ha chiuso i confini e ha difeso le case degli italiani. Anzi, ha difeso anche l'Europa e meriterebbe una onorificienza e non un procedimento giudiziario. Quello in corso è una vergogna, della sinistra e di tutta l'Europa. Salvini è un patriota europeo"
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- Se continuerà l'immigrazione irregolare in Europa, "noi da Budapest i migranti li porteremo a Bruxelles e li deponiamo davanti agli uffici di Bruxelles. Se vogliono quei migranti che se li tengano”, ha detto Orban dal palco di Pontida. "Non credete che sia impossibile, noi siamo l'esempio vivente", ricordando che "in Ungheria il numero dei migranti è zero, noi non diamo in mano altrui il nostro Paese. Non facciamo entrare gli illegali, noi difendiamo i confini”
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- Intorno alle ore 14 sul palco è salito il segretario della Lega, Matteo Salvini che ha esordito dicendo: "L'autonomia, dopo 30 anni di battaglie, è realtà e legge dello Stato e indietro non si torna. L’autonomia differenziata è il futuro, è merito, efficienza". Sulla manovra ha aggiunto: "Se qualcuno deve pagare qualcosa in più, paghino i banchieri e non gli operai. Il governo è compatto, è un governo di amici prima ancora di alleati, ovviamente ogni tanto discutiamo"
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- Salvini ha incitato i militanti del suo partito ad applaudire le delegazioni straniere dei partiti sovranisti europei che l'hanno preceduto sul palco: “Ci date e mi date coraggio, non siamo soli”. Il suo intervento è durato circa 20 minuti, dopo di che ha fatto una foto con tutti i leader stranieri presenti. Poi il bagno di selfie con la gente sotto il palco
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- Dal mattino i militanti hanno riempito il cosiddetto Pratone, infangato per l'umidità della notte. Tra le bandiere prevalgono quelle venete del Leone di San Marco, alcune asburgiche di militanti friulani e una gigante dei leghisti di Livorno. Dominano gli slogan pro Autonomia e in difesa del segretario Salvini, che rischia 6 anni di carcere con l'accusa di sequestro di migranti a Lampedusa
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- Tra i vari gazebo ce n’è uno per la raccolta firme per il “Capitano”, altri che distribuiscono la tessera di socio fondatore del 'Comitato per la sicurezza dei confini' o gadget come uno spray anti violenza. Poi tre stand attigui che vendono i libri di Salvini, di Umberto Bossi e la new entry della Lega, il generale Roberto Vannacci