Lega, in corso il raduno a Pontida: attesa per Orbán e Vannacci. Tensione con Tajani

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Tradizionale appuntamento in provincia di Bergamo con i sostenitori del Carroccio. Sul palco saliranno, tra gli altri, il leader ungherese e il generale eletto all'Europarlamento. Videomessaggi per Le Pen e Bolsonaro. Ieri l'attacco dei giovani del Carroccio a Tajani: "Sei uno scafista". Salvini prende le distanze ma puntualizza: "Ius Italiae? La legge sulla cittadinanza va bene così com'è"

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Con il tradizionale omaggio ai volontari della Lega che sono scomparsi, a Pontida è cominciato il raduno del partito (FOTO) in corso nel paese della Bergamasca. Edizione numero 36 e di certo quella con più ospiti stranieri, per via delle delegazioni di partiti europei che hanno accolto l'invito del segretario Matteo Salvini. Sono soprattutto i Patrioti d'Europa capitanati dal primo ministro ungherese Viktor Orban. Al debutto pure il generale Roberto Vannacci, dopo l'elezione al Parlamento europeo con i voti della Lega. Salvini, in camicia bianca e sguardo rivolto alle foto dei militanti morti, ha dato il via alla manifestazione.

Vannacci protagonista

Come detto, tra i protagonisti del raduno c'è Vannacci. Tra gli stand della Lega che circondano il pratone di Pontida, nella Bergamasca, poco prima del raduno del partito. Appena arrivato, l'eurodeputato è stato circondato da decine di persone in cerca di un selfie o una stretta di mano. Oltre ai cronisti, che l'hanno scortato fino allo stand dove è in vendita il suo libro 'Il mondo al contrario'. A chi gli chiedeva se fosse sorpreso da tanta accoglienza, essendo la prima volta che partecipa al raduno, il generale ha risposto: "Ad agosto sono venuto a Pontida per la prima volta. Non mi aspettavo tanto ed è molto bello". Negando che provasse fastidio: "Non è un assedio ma un piacevole momento", ha detto mostrando orgoglioso l'impronta del rossetto che gli lasciato sulla guancia una militante, baciandolo e definendola: "Una medaglia". E su un'eventuale e prossima tessera della Lega, Vannacci ha risposto: "Ne parleremo, vedremo ma ciò non toglie nulla: io sono qua con la Lega e faccio campagna elettorale per la Lega".

Gli altri interventi

Tra i primi a parlare sul palco è stato il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo. "Processare Salvini significa processare un'intera comunità e processare la volontà popolare. Difendere i confini non solo non è reato ma è sacrosanto, altroché. Ma che si vergognino, questa è gente contro il nostro Paese, contro il nostro popolo e contro tutti noi. Ma non ci arrenderemo mai". Poi è toccato a Massimiliano Fedriga, il governatore del Friuli-Venezia Giulia: "In mezzo al mare di menzogne sull'autonomia differenziata, che spacca il Paese, che è un dramma, noi come Regione autonoma testimoniamo che migliora i servizi dei cittadini e da risposte ai cittadini". A fargli eco il presidente di Regione Lombardia Attilio Fontana: "Siamo a un punto di non ritorno", ha detto riferendosi all'iter avviato sulla legge Calderoli, sottolineando che "non è una questione di soldi in più per le Regioni" ma di "essere più liberi a casa nostra". Poi è stato il turno di Luca Zaia, governatore del Veneto: "Per noi questa è la Pontida delle Pontide, e voglio ricordare a chi dice che siamo egoisti e che stiamo portando avanti la secessione dei ricchi, che invece la Lega porta come contributo una grande riforma per l'intero Paese. Noi non siamo per l'equa divisione del malessere ma l'equa divisione del benessere". Poi un passaggio sul processo a Salvini: "Io ho fiducia nella magistratura, dobbiamo avere fiducia. Ascoltatemi bene". Ma il pubblico, appena citati i magistrati che hanno chiesto 6 anni di carcere al leader leghista, ha iniziato a fischiare e a urlare "Buuu". Sul palco anche il ministro per le Autonomie, Roberto Calderoli: "Sono 35 anni che vengo qui e sono ancora emozionato. Stamani ho riesumato questa maglietta che portai a Catania con la scritta 'Processate anche me' perché ha portato buono a Catania e lì Salvini è stato assolto. E perché per me difendere i confini è un dovere e non un reato e io avrei fatto le stesse cose".

raduno lega pontida 2024

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Bandiere venete, formaggi sardi e pupi siciliani

Alla manifestazione ci sono diversi stand regionali: in quello della Sardegna i militanti preparano assaggi di formaggio dell'isola; a fianco c'è lo stand siciliano, dove è stato appeso un pupo della tradizione isolana, che luccica con la sua armatura di metallo. E mentre la fila dei giornalisti per gli accrediti stava crescendo, qualcuno ha mostrato una mega volume in pergamena, dal titolo "La Bibbia di Arcore". Qui, dice un leghista, c'è il verbo di Bossi e Berlusconi: "Noi siamo per lo ius solitario, altro che ius scholae". Tra le bandiere che sventolano sotto il palco, prevalgono quelle venete del Leone di San Marco, alcune asburgiche di militanti friulani e una gigante dei leghisti di Livorno. Sul pratone anche un maxi striscione di leghisti lombardi, con una scritta riferita ai problemi giudiziari del loro leader: "Ha difeso i confini. Crema e Cremona uniti per Salvini".

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La polemica a distanza con Tajani

Malgrado il clima di festa, l'edizione 2024 di Pontida è stata "inaugurata" con una polemica a distanza con il vicepremier Antonio Tajani. Lo "ius Italiae" presentato dal leader di Forza Italia ha infatti alimentato una grande bagarre nel Centrodestra, con i giovani militanti del Carroccio che ieri, sul pratone, hanno attaccato duramente l'alleato di governo, definendolo "scafista" in uno striscione e poi mandandolo a quel paese a voce. Salvini ha preso le distanze: "Sono 4-5 scemi", per poi chiedere "scusa a nome loro". Successivamente ha aggiunto: "Tajani è un amico e alleato. Gli avversari non sono in maggioranza, ma fuori. Chi non l'ha capito, fuori dalle balle". Infine ha puntualizzato: "La cittadinanza va bene così com'è, non penso sia l'emergenza degli italiani. La Lega presenterà una proposta di legge per toglierla a chi commette reati in Italia".

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