
Sondaggio, italiani spaccati su leva obbligatoria: 47% favorevole a reintroduzione, 46% no
Secondo il sondaggio dell’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24, c’è una netta divisione sulla leva obbligatoria, con gli over 35 più a favore rispetto ai giovani. Sull’Ucraina, per il 51% l’armistizio è l’esito più probabile e per il 42% l’uso delle armi inviate dagli alleati dovrebbe essere limitato al suolo ucraino. Sul Medio Oriente, il 59% ritiene eccessiva la reazione di Israele. Il 38% pensa che la spesa militare nazionale andrebbe diminuita. Nelle intenzioni di voto si consolidano FI e Lega, FdI primo

ITALIANI SPACCATI SULLA LEVA OBBLIGATORIA
- Sulla leva obbligatoria gli italiani sono divisi a metà: il 47% è favorevole a una sua reintroduzione, mentre il 46% è contrario. Le fasce di popolazione sopra i 35 anni sono più a favore rispetto ai giovani, fra i quali i giudizi negativi prevalgono nettamente (il 36% dà parere positivo, il 55% negativo). È quanto emerge dall’ultimo sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24

UCRAINA, PER IL 51% L’ARMISTIZIO È LO SCENARIO PIÙ PROBABILE
- La vittoria dell’Ucraina è ritenuta l’esito più probabile dal 12% degli italiani, in calo rispetto al 23% di un anno fa (-11%), mentre cresce soprattutto la probabilità percepita di un esito intermedio come un armistizio in cui Kiev cede alcuni territori attualmente occupati (51%, +6%). Emerge sempre dal sondaggio, che ha riproposto la domanda già posta a luglio 2023 sull’esito più probabile dell’invasione russa

L’USO DELLE ARMI DEGLI ALLEATI
- In base alla rilevazione, sull’uso delle armi inviate dagli alleati in territorio russo gli italiani non hanno una posizione chiara: spicca soprattutto un 31% di “Non so” su una questione tecnica e lontana dall’attenzione dell’opinione pubblica. Fra chi si esprime, comunque, prevalgono le opinioni di chi preferirebbe un uso delle armi limitato al territorio ucraino (42%) rispetto a chi sostiene che l’esercito di Kiev dovrebbe poterle usare per attaccare anche in Russia (27%)

L’USO DELLE ARMI DEGLI ALLEATI/2
- Guardando alle opinioni degli elettori dei singoli partiti, sulla questione delle armi in tutti gli schieramenti la maggioranza opta per l’uso degli equipaggiamenti inviati dagli alleati solo in territorio ucraino

MEDIO ORIENTE, PER IL 59% È ECCESSIVA LA RISPOSTA DI ISRAELE
- Passando al conflitto in Medio Oriente, il 59% degli italiani, come ad aprile scorso, ritiene che la reazione di Israele agli attacchi di Hamas del 7 ottobre 2023 sia stata eccessiva. Rispetto alla precedente rilevazione, cala la percentuale di chi ritiene che la risposta sia stata giustificata, dal 28% di aprile al 24% di questa rilevazione (-4%)

ELETTORI DIVISI SUL MEDIO ORIENTE
- Sul tema emergono delle spaccature politiche: ritiene eccessiva la risposta di Israele la stragrande maggioranza degli elettori del Pd (81%) e di Avs (76%) e in misura minore del M5S (60%), mentre nel centrodestra la posizione è più favorevole a Israele con il 52% degli elettori di FI e il 47% di quelli della Lega che ritengono giustificata la risposta. In una posizione intermedia c’è FdI: la maggioranza relativa (45%) giudica eccessiva la reazione, superando di misura (40%) chi la ritiene giustificata

PER IL 38% LA SPESA MILITARE ANDREBBE DIMINUITA
- Secondo quanto emerge dalla rilevazione, il 38% degli italiani ritiene che la spesa militare nazionale andrebbe diminuita, appena di più di quanti (il 34%) sostengono che debba invece rimanere invariata. Molti meno, appena il 16%, pensano che dovrebbe essere aumentata

L’OPINIONE DEGLI ELETTORI SULLA SPESA MILITARE
- Spiccano sul tema della spesa militare le differenze politiche: in FdI e nella Lega le tre opzioni quasi si equivalgono, mentre gli elettori di M5S e Avs sono nettamente schierati a favore di una diminuzione e quelli di FI a favore di un mantenimento dello status quo. L’elettorato del Pd ha una posizione intermedia, con il 42% a favore di una diminuzione e il 41% che sostiene il mantenimento della spesa attuale

L’OPINIONE DEGLI ITALIANI SUL CONSIGLIO DI SICUREZZA DELL’ONU
- Per quanto riguarda l’opinione degli italiani sull’Onu e sui suoi organismi, la situazione è variegata, a partire dai giudizi sul Consiglio di sicurezza (42% hanno fiducia nella capacità di compiere la sua missione, 50% no)

L’ASSEMBLEA GENERALE
- Dati molto simili a quelli sull’Assemblea Generale (43% di fiducia, 50% no)

L’UNICEF
- Fra le agenzie e i fondi, popolare è l’Unicef (Fondo delle Nazioni Unite per l'infanzia): il 54% ha fiducia, il 39% non ne ha

L’UNESCO
- Buona percentuale di fiducia, 55%, anche per l’Unesco (Organizzazione delle Nazioni Unite per l'Educazione, la Scienza e la Cultura)

L’OMS
- In una posizione intermedia si colloca l’Oms, l’Organizzazione mondiale della sanità (49%-46%)

IL FMI
- Ultimo, e molto distanziato, il Fondo monetario internazionale (il 34% ha fiducia, il 55% non ne ha)

INTENZIONI DI VOTO
- Passando alla politica e alle intenzioni di voto, dalla rilevazione emerge che nel centrodestra si consolidano FI (sempre più vicina alla soglia del 10%) e Lega, che si riporta sopra l’8%, mentre FdI cede qualche decimale ma rimane il primo partito. La variazione in negativo più rilevante rispetto alla rilevazione del 2 settembre è quella del Movimento 5 Stelle (-0,6%, poco sopra FI). Alleanza Versi-Sinistra è al 6,8% (-0,2%)

INTENZIONI DI VOTO/2
- Azione è al 3,7% (+0,2%), Italia Viva al 3,1% (+1,1%) +Europa al 2,4% (+0,1%), Pace, Terra e Dignità allo 0,7% (-0,3%), Sud Chiama Nord allo 0,6% (-0,4%). Altri partiti al 2,4% (-0,7%). Gli astenuti e gli indecisi sono al 44,9% (+9,7%)

LA FIDUCIA NEI LEADER
- Rispetto alla rilevazione del 2 settembre c’è una ‘normalizzazione’ delle fiducie rispetto alla media degli scorsi mesi, con l’eccezione di Giuseppe Conte il cui dato cala ancora (28%, -3% rispetto a 3 settimane fa e quasi -10% rispetto a 6 mesi fa). Cresce invece la fiducia nella presidente del Consiglio Giorgia Meloni e nel leader di Forza Italia Antonio Tajani

LA FIDUCIA NEI LEADER/2
- Sale anche la fiducia nel segretario della Lega Matteo Salvini (19%, +3%), così come quella in Carlo Calenda (14%, +1%) e Matteo Renzi (11%, +3%). Scende invece leggermente il dato per la segretaria del Pd Elly Schlein (26%, -1%)

IL GIUDIZIO SUL GOVERNO
- Il giudizio positivo sull’operato del governo è al 41% (+2% rispetto all’ultima rilevazione), quello negativo al 52% (-1%)

NOTA METODOLOGICA
- Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 18 e il 20 settembre 2024 su un campione di 1203 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagate per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 2,8% con un intervallo di confidenza del 95%