
Martin Luther King Day: il racconto di una ricorrenza storica. FOTO
Il terzo lunedì di gennaio gli Stati Uniti celebrano il paladino dei diritti civili, assassinato nel 1968 a Memphis. Dalle prime battaglie al famoso discorso "I have a dream", ecco la sua storia

Ogni terzo lunedì di gennaio, negli Stati Uniti, si celebra il Martin Luther King Day. La festa federale è stata istituita per ricordare il pastore protestante, leader del movimento per i diritti civili, nato il 15 gennaio del 1929 ad Atlanta
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La festa è stata istituita il 20 gennaio del 1986 in seguito a una legge firmata nel 1983 dall'allora presidente Ronald Reagan. Nella foto: il monumento dedicato a Martin Luther King, inaugurato nel 2011 all’interno del Tidal Basin, una riserva artificiale nel District of Columbia, a Washington
La storia di Rosa Parks e la ribellione alla segregazione razziale
Il pastore fu assassinato il 4 aprile 1968 a Memphis e da allora, nonostante un grande movimento di opinione, ci sono voluti diversi decenni per dedicare al paladino dei diritti civili una giornata
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Nonostante la legge sia stata approvata nel 1986, solo nel 2000 è stata celebrata da tutti gli Stati

La festa è la prima dedicata a un cittadino afroamericano. Per decenni la figura di Martin Luther King è stata considerata controversa da una parte della politica americana. Alla tradizionale marcia che viene organizzata tutti gli anni, nel 2019, ha partecipato anche il democratico Bernie Sanders (foto)

Nel 2021 la ricorrenza ha assunto un significato particolare: lo scorso anno è stato infatti segnato dalle proteste del movimento Black Lives Matter contro le discriminazioni e la società statunitense

L'evento che ha scatenato le proteste è stata l'uccisione di George Floyd, cittadino afroamericano di Minneapolis, il 28 maggio 2020. Floyd è stato soffocato con un ginocchio da un poliziotto, che lo aveva fermato

Il video della morte di Floyd è diventato presto virale in rete e in tutto il mondo migliaia di persone sono scese in piazza, oltre a condividere sui social network la frase "I can't breathe", che l'uomo aveva pronunciato in punto di morte

L'episodio ha riportato sotto i riflettori il tema della discriminazione razziale negli Stati Uniti. "53 anni dopo la morte di Martin Luther King, la terra promessa dove i neri avrebbero potuto trovare il loro posto sulla Terra rimane una promessa mancata", ha scritto il columnist della rivista Forbes Douglas Haynes

Ad aumentare le tensioni razziali nel Paese ha contribuito probabilmente una delle amministrazioni più controverse della storia americana, quella di Donald Trump. Il presidente ha sì condannato la condotta dell'agente responsabile della morte di Floyd, ma non ha risparmiato attacchi ai manifestanti, arrivando a definire Black Lives Matter un simbolo d'odio

Nel 2022 la ricorrenza cade lunedì 17 gennaio, sotto una nuova amministrazione, quella del democratico Joe Biden

Nato ad Atlanta, in Georgia, il 15 gennaio del 1929, Martin Luther King Jr rappresenta, non solo negli Stati Uniti, una delle figure più carismatiche della lotta contro la segregazione razziale

Martin Luther King dichiarò più volte di essersi ispirato per il suo attivismo alle lotte non violente del Mahatma Gandhi

A causa della sua militanza, il pastore protestante venne arrestato circa 30 volte, subendo anche quattro aggressioni

Durante una delle detenzioni scrisse "Letter from a Birmingham Jail", che è diventato il manifesto del movimento per i diritti civili

Il 28 agosto del 1963 a Washington, davanti a circa 250mila persone, Martin Luther King pronunciò il famoso discorso che inizia con "I have a dream" ("Io ho un sogno")

Anche grazie ai suoi discorsi, ai suoi atti dimostrativi e al suo attivismo, nel 1964 negli Stati Uniti venne approvato il "Civil Rights Act", la legge sui diritti civili

Nello stesso anno, King vinse il premio Nobel per la Pace

Il 4 aprile 1968 fu ucciso da James Earl Ray mentre si trovava sul balcone della stanza di un motel di Memphis