La storia di Rosa Parks e la ribellione alla segregazione razziale

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Rosa Parks nel 1956 (Getty Images)

Con il suo rifiuto a cedere il posto su un bus a un uomo bianco, la sarta dell'Alabama divenne il simbolo del movimento per i diritti civili. Era il primo dicembre 1955

Spesso i grandi eventi della Storia nascono in maniera inattesa, dalle azioni di persone comuni. Rosa Parks non era una leader del movimento per i diritti civili, ma una sarta. Eppure è stato un suo gesto a dare una vigorosa spinta alle proteste contro la segregazione razziale, diventando un simbolo per i neri d'America. Era il primo dicembre del 1955 e, dopo il suo gesto, il Paese non è più stato lo stesso.

Il rifiuto che ha cambiato la Storia

Agli inizi del 1940, Rosa Parks si avvicina al movimento anti-segregazione. Nel 1955, al termine di una normale giornata di lavoro, sale su un autobus per fare ritorno a casa. A Montgomery, in Alabama, la segregazione è dura da scalfire. I posti sono divisi in base al colore della pelle. Non essendoci sedili liberi nel settore riservato ai neri, Rosa Parks si siede in una delle file "comuni", dove però i bianchi hanno - per una legge cittadina - la priorità. Dopo poche fermate, sale sul bus un passeggero bianco. L'autista chiede alla donna di cedere quel posto. Lei si rifiuta. Niente proteste violente o urla: Rosa Parks dice semplicemente "No" e resta al suo posto. Il conducente decide allora di fermare la corsa e di chiamare due agenti, che salgono a bordo e la arrestano.

Il boicottaggio dei bus

Pochi mesi prima, sempre a Montgomery, una studentessa sedicenne, Claudette Colvin, era stata protagonista di un episodio molto simile. Senza però avere le stesse ripercussioni. Questa volta, invece, l'arresto di una donna nera che si era rifiutata di cedere il posto sull'autobus a un uomo bianco innesca reazioni nuove. Il giorno stesso, nella città dell'Alabama si verificano i primi scontri. Alcuni leader del movimento, tra i quali Martin Luther King, si riuniscono per organizzare azioni di protesta. Il risultato è il Montgomery Bus Boycott: i cittadini di colore si rifiutano di salire sui mezzi pubblici. Il boicottaggio dura più di un anno e s'interrompe solo con l'abrogazione della legge sulla segregazione. Nel 1956, infatti, i casi di Rosa Parks e Claudette Colvin spingono i bus di Montgomery fino alla Corte Suprema, che giudica la segregazione incostituzionale e conferma la decisione dopo il ricorso dello Stato dell'Alabama e del comune di Montgomery.

Rosa Parks dopo Montgomery

Diventata uno dei simboli dei diritti civili, Rosa Parks ha sempre ricevuto il tributo dei leader, a partire da Martin Luther King fino a quello del primo presidente afroamericano Barack Obama. È stata però presa di mira dai sostenitori della segregazione che l'hanno più volte minacciata di morte. Dopo il suo rifiuto, Rosa Parks non riesce a trovare lavori stabili, tanto che all'inizio degli anni '60 è costretta a trasferirsi a Detroit, dove trova un impiego sempre come sarta. Dal 1965 al 1988 è segretaria di John Conyers, membro del Congresso. Solo nel 1999, durante la presidenza Clinton, riceve la Medaglia d'oro del Congresso, la maggiore onorificenza civile degli Stati Uniti. Proprio a Detroit vivrà gli ultimi anni della sua vita, prima di morire, il 24 ottobre 2005, all'età di 92 anni.

Il corto animato sulla sua vita

Un nuovo cortometraggio animato dal titolo The Hidden Life of Rosa Parks ripercorre le sue imprese politiche e sociali. Diretto dallo studio californiano Eido, e realizzato in occasione della lezione TED-Ed tenuta dal docente Riché Richardson, il film ripercorre in quasi cinque minuti ciò che avvenne prima e dopo il gesto dell’autobus: un momento eclatante, ma non l’unico degno di memoria nella vita della protagonista.

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