Sondaggio: 1 su 4 vorrebbe un partito cattolico forte. Accordi Ue su migranti da rivedere

Migranti e Piantedosi. Un altro tema al centro della rilevazione è quello migranti. La frase del ministro dell’Interno Matteo Piantedosi sul naufragio di Cutro (“La disperazione non può mai giustificare condizioni di viaggio che mettono in pericolo la vita dei propri figli”) polarizza e divide l’opinione pubblica: il 44% si è detto d’accordo, il 44% in disaccordo

Migranti e Piantedosi. Analizzando le fasce d’età, tra gli under 35 il 48% è in disaccordo con la frasi di Piantedosi e il 36% è d’accordo. Nella fascia tra 35 e 54 anni, invece, il 46% è d’accordo e il 45% in disaccordo. Tra gli over 55, il 45% è d’accordo e il 42% no

Flussi migratori. La maggior parte degli intervistati (il 69%) concorda sul fatto che il tema della gestione dei flussi migratori dovrebbe essere trattato principalmente a livello europeo

Flussi migratori. Che il tema debba essere affrontato a livello europeo e non dai singoli Stati è un pensiero trasversale, che trova d’accordo gli elettori di diversi partiti: dal 68% di Fdi all’88% degli elettori del Pd

Migranti. Il sondaggio registra anche un certo scetticismo sulle capacità del governo Meloni di adottare politiche efficaci in materia di immigrazione: il 52% degli italiani pensa che non sarà in grado di farlo, contro il 35% che invece ritiene di sì

Migranti. A parte gli elettori di Fdi e dei partiti che sostengono il governo, gli altri mostrano un deciso scetticismo: il 91% degli elettori del Pd, ad esempio, pensano che l’esecutivo non sarà in grado di adottare politiche efficaci in materia di immigrazione

Sbarchi. Nel 2022 in Italia sono sbarcate oltre 100mila persone (fonte Sole 24 Ore su dati Viminale). Il 29% degli intervistati ha individuato la “fascia” giusta nel numero di migranti, mentre una percentuale ben più alta sottostima il fenomeno (38%) più che sovrastimarlo (13%)

Sbarchi. Guardando agli elettori dei diversi partiti, sulla quantificazione degli sbarchi anche i sostenitori dei partiti di governo “peccano” di sottostima (per quanto meno degli altri)

Stranieri residenti regolari. La popolazione straniera residente regolare in Italia è poco sotto il 9% (8,7%). Il 22% degli italiani identifica la fascia “corretta”, mentre il 36% sottostima il fenomeno (indicando meno del 7%) e il 23% lo sovrastima indicando oltre il 10%

Richieste di asilo. Nel 2022 l’Italia è stato il quarto Paese Ue per richieste di asilo, superata dalla Spagna per la prima volta da molti anni. Anche in questo caso la sovrastima degli intervistati è ampia: il 18% ha dato la risposta corretta, il 66% ha indicato posizioni più “alte”

Misure. Tra le misure che potrebbero rivelarsi più efficaci per migliorare le politiche sull’immigrazione, il 43% ha indicato la redistribuzione in Ue, il 22% il blocco delle partenze, il 20% l’apertura di canali legali

Intenzioni di voto. Per quanto riguarda le intenzioni di voto, continua l’effetto-Schlein. Il Pd cresce di quasi un punto (+0,8%), meglio anche M5S e Terzo Polo. Stabile il centrodestra, con un leggero calo di Fratelli d’Italia: rimane comunque ampiamente il primo partito italiano

Politica e religione. Il sondaggio mostra anche cosa pensa il Paese del connubio tra politica e religione. Secondo il 24% degli intervistati, in Italia c’è bisogno di un partito forte che faccia esplicito riferimento ai valori cattolici

Politica e religione. L’idea che serva un forte partito cattolico è vista bene sia a destra, sia tra gli elettori del Movimento 5 Stelle

Politica e religione. Quasi i 2/3 degli intervistati (62%) si riconosce nella fede cattolica, il 31% invece si definisce “non religioso”

Politica e religione. Il 50% degli intervistati pensa che la sua sensibilità religiosa sia rappresentata dal partito che vota

Nota metodologica. Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 7e il 9 Marzo 2023 su un campione di 805 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagata per quote di genere ed età incrociate stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,4% con un intervallo di confidenza del 95%