
Dl migranti, dalla stretta sugli scafisti al reato di strage in mare: le novità
Nei 12 articoli del testo, licenziato dal Consiglio dei ministri e già pubblicato in Gazzetta ufficiale, è presente una generale stretta su tutti i punti in materia di migrazione: dall’inasprimento delle pene per chi organizza e conduce i viaggi irregolari di persone verso l’Italia, alla stretta in materia di protezione speciale

Un piano triennale, e non più annuale, per le quote di stranieri da far entrare in Italia con permesso di lavoro. È questo il punto principale evidenziato dal decreto licenziato dal Consiglio dei ministri e pubblicato in Gazzetta Ufficiale
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LA STRETTA – Nel 12 articoli del decreto sono inoltre presenti anche altre questioni: una di queste è l’inasprimento delle pene per trafficanti e scafisti e la contemporanea introduzione di un nuovo specifico reato, che punisce chi promuove i viaggi della disperazione che si trasformano in tragedie come quella di Cutro. Torna inoltre la compressione della protezione speciale, con un parziale ritorno ai decreti Salvini
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LA “BOSSI-FINI” – Il governo ha ipotizzato una sorta di vero e proprio intervento complessivo, che parta innanzitutto dalla legge “Bossi-Fini”, ormai stravolta dalle modifiche nel corso degli anni, come ha anche evidenziato il sottosegretario Mantovano
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LE QUOTE DI MIGRANTI – Per quanto riguarda la migrazione regolare, si dice che verrà stabilita una quota triennale dal Consiglio dei ministri “con quote di ingresso riservate in via preferenziale ai lavoratori dei Paesi che, anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche sui rischi dei traffici migratori irregolari”, si legge nel decreto. Inoltre, possibili “ulteriori decreti possono essere adottati durante il triennio”
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CORSI PROFESSIONALI E SOGGIORNO DI LAVORO – Inoltre, il decreto stabilisce l'ingresso anche per coloro che completano corsi di formazione professionale riconosciuti, tramite una richiesta “corredata dalla conferma della disponibilità ad assumere da parte del datore di lavoro”. Esteso anche il permesso di soggiorno per lavoro, che ora sarà triennale
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TRAFFICANTI E SCAFISTI – Pene più severe per trafficanti e scafisti: per chi “promuove, dirige, organizza, finanzia o effettua il trasporto di stranieri nel territorio dello Stato” previsto il carcere da 2 a 6 anni. Introdotto poi un nuovo reato, “morte o lesioni come conseguenza di delitti in materia di immigrazione clandestina", che può punire fino a trent'anni scafisti o trafficanti, specie “se dal fatto deriva, la morte di più persone". Se il viaggio è finalizzato all'ingresso in Italia sarà punito anche se il naufragio avviene fuori dall'acque italiane
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STRETTA SULLA PROTEZIONE SPECIALE - Il provvedimento riporta poi parzialmente in vita la stretta sulle forme di protezione. Uno dei decreti sicurezza del 2018 aveva abolito la protezione umanitaria sostituendola con la protezione speciale per casi circoscritti, come malattia o calamità nei Paesi d'origine. Nel 2020 le maglie erano state nuovamente allargate, ma ora il decreto le restringe, escludendo i casi in cui il permesso viene concesso in ragione dei legami familiari e sociali, a quelle persone che sono in Italia da molti anni e si sono integrate

CENTRI DI ACCOGLIENZA E PER I RIMPATRI - C'è, infine, il potenziamento della rete dei Centri di permanenza per i rimpatri. La realizzazione di queste strutture si può fare anche in deroga alla legge, fatto salvo il rispetto del codice antimafia e dei vincoli europei. E si interviene poi sulla gestione dei centri per migranti: nel caso di gravi inadempimenti, il prefetto può nominare un commissario per assicurare il mantenimento dei posti in accoglienza
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