
Reddito di cittadinanza, programmi elettorali a confronto: cosa ne pensano i partiti
Mancano pochi giorni alle elezioni del 25 settembre e gli elettori devono orientarsi fra le posizioni delle varie forze politiche in merito ai tanti temi emersi durante la campagna elettorale. Uno dei più dibattuti è il sussidio fortemente voluto dal M5s e introdotto in Italia nel 2019 dall’allora governo Conte I. L’argomento divide i partiti, che hanno visioni molto diverse tra loro, tra chi è favorevole e vorrebbe rafforzarlo, chi vuole modificarlo e chi invece pensa di abolirlo

Tra i tanti i temi che animano la campagna elettorale in vista del voto del 25 settembre, e sui quali i cittadini vogliono capire le posizioni dei vari partiti, c'è anche la questione del reddito di cittadinanza. La misura, cavallo di battaglia del M5s, è stata introdotta in Italia nel 2019 dal governo Conte I. Si tratta di un argomento molto divisivo per gli schieramenti, da chi vorrebbe rafforzarlo a chi vorrebbe modificarlo, fino a chi spinge per abolirlo. Ecco le proposte in merito delle varie forze politiche
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M5S - Il reddito di cittadinanza è una delle misure simbolo del Movimento 5 stelle. Anche in questa campagna elettorale chiede di proseguire con il Rdc rafforzandolo con misure per rendere più efficaci le politiche attive e con un maggior monitoraggio delle misure antifrode
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PD - Il Partito democratico è favorevole a mantenere la misura, ma ricalibrandola secondo le indicazioni elaborate dalla Commissione Saraceno (è possibile leggere queste conclusioni nella grafica in fondo alla pagina). Si chiedono modifiche per bilanciare le penalizzazioni per le famiglie numerose e/o con minori a carico. E si propone la cumulabilità tra sussidi e lavoro e di ridurre il periodo di residenza in Italia per poter accedere al sostegno
Cannabis, programmi elettorali a confronto: cosa ne pensano i partiti
SINISTRA ITALIANA E VERDI - Anche SI e Verdi spingono per mantenere il reddito di cittadinanza modificandone alcune parti affidandosi alle conclusioni della già citata Commissione Saraceno (per approfondire si può leggere la grafica in fondo alla pagina). L'obiettivo è arrivare a un Reddito Universale di base
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+EUROPA - Nella coalizione di centrosinistra è più scettico il partito di Emma Bonino, secondo cui il reddito di cittadinanza è da riformare "nella direzione indicata dal governo Draghi". Cioè introdurre l'obbligo di colloqui mensili e revoca dopo il secondo rifiuto di un'offerta di lavoro congrua. In passato Bonino aveva suggerito l'abrogazione tout court della misura
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IMPEGNO CIVICO - Luigi Di Maio, che corre insieme a Centro Democratico di Tabacci, nel suo manifesto politico non menziona il reddito di cittadinanza. Nel recente Meeting di Rimini, l'attuale ministro degli Esteri ha detto che la misura "va modificata per farla funzionare meglio" e si è detto favorevole alla rimozione del sussidio se si rifiuta un'offerta lavorativa
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TERZO POLO - Azione e Italia viva propongono modifiche strutturali alla misura, in particolare la revoca del sussidio dopo il primo rifiuto di un'offerta di lavoro congrua e la riduzione di un terzo dell'importo se dopo due anni ancora non si è trovato un impiego. Si chiede anche di rafforzare formazione e agenzie private per l'impiego
Fine vita, programmi elettorali a confronto: cosa ne pensano i partiti
CENTRODESTRA - La coalizione, nel suo programma unitario, prevede la "sostituzione del reddito di cittadinanza con misure più efficaci". Fratelli d'Italia ne ha chiesto in più occasioni la definitiva abolizione
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LEGA - Nel documento programmatico del partito di Salvini si propone di mantenere il Rdc per i percettori non idonei al lavoro mentre per chi è idoneo al lavoro si propone la sostituzione del sussidio con altre misure di ammortizzazione che vanno dai "corsi di formazione alla contrattualizzazione dei percettori a fine percorso". Si pensa anche di coinvolgere maggiormente i Comuni con una formula di aiuto in cambio di "lavori utili"
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IL RAPPORTO SARACENO - Alcune forze di centrosinistra chiedono modifiche al reddito di cittadinanza prendendo spunto dalle conclusioni e dalle proposte del rapporto della Commissione presieduta da Chiara Saraceno. Ecco nella grafica di cosa tratta
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