
Sondaggio Quorum/YouTrend per Sky TG24: Fdi e Pd si confermano in vetta ai consensi
In vista delle elezioni del 25 settembre, il partito di Giorgia Meloni è nelle intenzioni di voto al 24,2%. Segue quello di Enrico Letta al 23,4. Dietro Lega, M5S, Forza Italia e Azione/+ Europa. Per quanto riguarda gli esponenti politici, i più affidabili risultano Sergio Mattarella e Mario Draghi. Il 56,2% degli intervistati ha un giudizio molto/abbastanza positivo sull’attuale governo. La crisi energetica e l’aumento delle bollette sono i temi di cui, secondo il 64,6%, dovrebbe occuparsi subito la politica

Dopo la crisi del governo Draghi e con all'orizzonte le elezioni del 25 settembre, gli italiani continuano ad avere fiducia nel presidente della Repubblica Sergio Mattarella (63,2% molta + abbastanza fiducia). Continua a calare, anche se rimane alta, la fiducia nel premier: il 52,3% degli intervistati ha molta o abbastanza fiducia in Mario Draghi. Al terzo posto tra gli esponenti politici di cui ci si fida di più c’è Giorgia Meloni. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall'istituto di ricerca Quorum/YouTrend per Sky TG24
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Tra i leader di partito, le percentuali più alte le registrano Giorgia Meloni, Giuseppe Conte, Silvio Berlusconi e Matteo Salvini. Seguiti da Enrico Letta, Luigi Di Maio, Carlo Calenda e Matteo Renzi
Sky VOICE: Il sondaggio: Fratelli d’Italia primo partito seguito da Pd. GUARDA IL VIDEO
Il 56,2% degli intervistati dà un giudizio positivo sull'operato del governo Draghi (nella scorsa rilevazione era il 57,5)
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In cima ai temi di cui si dovrebbe occupare subito la politica c’è la crisi energetica e l’aumento delle bollette
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Crisi energetica (64,9%) e salari (54,9%) sono quindi le priorità per la maggioranza assoluta degli italiani. Seguiti da due temi che guardano soprattutto al futuro: ambiente (45,2%) e giovani (38,5%)
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Secondo il 54,4% degli intervistati, di questi temi non si parla abbastanza spesso nel dibattito pubblico
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L’agenda dei temi di cui si parla nel dibattito pubblico, secondo gli intervistati, è dettata soprattutto dal mondo della politica (29,2%), ma anche giornalismo (25,1%), social media (13,9%) e società civile (13,3%) danno il loro contributo
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Livello dei salari e inflazione risulta il tema di cui si dovrebbe parlare di più
Il sondaggio della scorsa settimana
I temi che per gli italiani necessiterebbero di maggiore approfondimento nel dibattito pubblico, quindi, sono soprattutto: livello dei salari e inflazione (73%), il futuro dei giovani italiani e la scuola (72,6%), la crisi energetica e l’aumento delle bollette (69,7%), ambiente e cambiamento climatico (60,4%)
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Sinistra italiana / Europa Verde è considerata il partito più idoneo ad affrontare il tema ambientale, il Pd domina sui temi economici (salari e inflazione, fisco ed evasione, gestione del sistema sanitario) e di politica estera (guerra, rapporti con l’Ue), mentre sui temi della sicurezza - nonostante la crisi in termini di voti - la Lega rimane il partito di riferimento (lotta alla microcriminalità, alle mafie, immigrazione)

Fratelli d’Italia, pur essendo il partito più votato, non ha un picco e ottiene il miglior risultato sulle politiche giovanili (12,7%) dove comunque il Pd resta in testa con il 13%

Alla domanda “Per quale partito voterebbe il 25 settembre?”, il 24,2% degli intervistati risponde Fratelli d’Italia (la settimana scorsa era il 23,8). Segue il Partito democratico: è cresciuto dal 22,5% al 23,4

In un contesto sostanzialmente stabile, quindi, riguardo alle intenzioni di voto si conferma il trend di crescita - rispetto alla scorsa rilevazione - di Fdi al 24,2% (era al 23,8%) e Pd al 23,4% (era al 22,5%). La Lega registra un 13,5% (+0,1%), mentre il M5S ottiene il 9,9% (+0,1%). Fi raggiunge l’8% (-0,3%), Azione + Europa il 5,2% (+0,3%), Sinistra italiana/Europa Verde si attesta al 4,0% (-0,2%), Italia Viva al 2,6% (+0,8%) come ItalExit (+0,6%). Insieme per il futuro di Di Maio è all' 1,8% (-0,8%)


Guardando alle possibili coalizioni, il centrodestra avanza leggermente arrivando al 46%

Il centrosinistra sarebbe al 33,2%

Gli indecisi/astenuti sono il 36,3%

Il centrodestra salirebbe al 47,6% se i partiti centristi non si alleassero col resto del centrosinistra

Il centrosinistra sarebbe invece al 28,2% e il Centro al 6,9

La fetta di indecisi/astenuti rimarrebbe stabile

Se il M5S si presentasse alleato col centrosinistra, il centrodestra salirebbe al 49%

Il centrosinistra col M5S sarebbe al 36,2%

Gli indecisi/astenuti salirebbero al 38,4%

Se lo scontro fosse tra due poli, nelle intenzioni di voto il centrodestra sarebbe al 49,8%

Il campo largo arriverebbe al 42,5%

Sul fronte delle coalizioni, quindi, il cdx avanza al 46% nell’ipotesi di un contesto tripolare col M5S come terzo polo. Nell’ipotesi “campo largo”, il cdx sfiora il 50% e il csx ottiene il 33,2%. Tra gli scenari, è interessante notare come per i “centristi” (in particolare Azione) la coalizione col Pd sia preferibile: andando da soli, avrebbero un saldo negativo (il primo a soffrirne sarebbe il partito di Calenda e Bonino) disperdendo voti sia verso il csx sia verso il cdx. Azione e Più Europa sono stimati al 4,4% in coalizione col Pd, al 3,3% fuori dal csx

Nota metodologica. Sondaggio di 1.000 interviste svolte tra il 29 e il 31 Luglio 2022 su un campione rappresentativo della popolazione italiana, suddiviso per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione Istat di residenza. Il margine d’errore generale è del +/- 3,1%, con un intervallo di confidenza del 95%