Saranno discusse al Senato il 20 ottobre le 4 mozioni proposte dal Pd, Leu, M5s e Italia Viva per chiedere all'esecutivo di sciogliere il partito fondato da Roberto Fiore e "le altre formazioni che si richiamano al fascismo", Contrario il centrodestra che ha proposto un'altra mozione contro tutte le realtà eversive. Intanto Draghi ha spiegato al segretario della Cgil, Maurizio Landini, che se ne discuterà
Dopo l'attacco alla sede della Cgil a Roma, altre azioni contro il sindacato e l'arresto, tra gli altri, del leader nazionale e di quello romano di Forza Nuova, si valuta lo scioglimento del partito di estrema destra. Saranno discusse al Senato il 20 ottobre a partire dalle 14.30 le 4 mozioni proposte dal Pd, Leu, M5s e Italia Viva per lo scioglimento di "Forza Nuova e le altre formazioni che si richiamano al fascismo". Contrario l'intero arco del centrodestra che ha rilanciato proponendo un'altra mozione "contro tutte le realtà eversive". Intanto il presidente del Consiglio Mario Draghi è andato nella sede della Cgil per portare la solidarietà del governo dopo l'assalto dei giorni scorsi e confermare al segretario generale del sindacato che l'esecutivo discuterà sulla risoluzione di FN. Quattro esponenti di Forza nuova sono indagati per istigazione a delinquere.
Meloni contro mozione Pd: "Vogliono farci fuori"
Per Giorgia Meloni "il vero intento del Pd" con la mozione per sciogliere tutti i partiti con richiami al fascismo "è far fuori FdI, il primo partito italiano" e, per questo, ha proposto che i dem votino anche la mozione del centro-destra. La replica del centrosinistra: "Non faccia la vittima".
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Quattro persone accusate di istigazione a delinquere
Intanto è stato messo sotto sequestro il sito web di Forza Nuova e sono stati aperti due fascicoli di indagine sugli scontri avvenuti sabato nel cuore della Capitale. Uno riguarda gli organizzatori del raid nella storica sede della Cgil e l'eventuale regia dei tafferugli avvenuti anche a poca distanza da Palazzo Chigi, l'altra su chi ha materialmente partecipato alle azioni di violenza, dichiarando anche di voler "occupare il Parlamento", in cui sono rimasti feriti 38 appartenenti alle forze dell'ordine. I firmatari del comunicato di Forza Nuova, pubblicato domenica, in cui si afferma che "il popolo ha alzato la testa" e che "il livello dello scontro non si fermerà", sono indagati dalla Procura di Roma per istigazione a delinquere aggravata dall'utilizzo di strumenti informatici. I quattro, Giuseppe Provenzale, Luca Castellini, Davide Cirillo e Stefano Saija, sono iscritti nel filone che ieri ha portato all'oscuramento del sito web dell'organizzazione di estrema destra. Nei loro confronti i pm contestano l'avere istigato "pubblicamente a commettere una pluralità di delitti e contravvenzioni".
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Draghi nella sede della Cgil
Prima di entrare nella sede dov'è ancora evidente, tra le bandiere del sindacato, la devastazione portata nell'assalto di sabato notte, Mario Draghi ha abbracciato il segretario della Cgil Maurizio Landini per testomoniargli una vicinanza concreta. Il presidente del Consiglio ha ascoltato la richiesta, che sarà rilanciata sabato dal palco di una manifestazione in piazza San Giovanni a Roma, di "sciogliere le forze politiche che si richiamano al fascismo, come prevede la Costituzione". E a Landini ha spiegato che il governo ne discuterà. È in corso, spiegano a Palazzo Chigi, un approfondimento giuridico sulla opportunità di scioglimento di formazioni, come Forza Nuova, che fanno uso della violenza. Una valutazione che sembra però slegata dalla mozione, osteggiata dal centrodestra, presentata dal Pd.
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L'ipotesi di scioglimento di Forza Nuova
L'11 ottobre è stato segnato da un nuovo attacco vandalico contro una sede Cgil di Piombino e soprattutto da un attacco hacker che ha reso irraggiungibile fino alla sera il sito del sindacato, con un'azione informatica di disturbo, volontaria e strutturata, avviata sabato. Da qui nasce la valutazione, in corso, sullo scioglimento di formazioni di ispirazione fascista come Forza Nuova. Il governo ha la facoltà di agire con un decreto e potrebbe esercitarla (ma sarebbe la prima volta, dopo lo scioglimento di Ordine nuovo e Avanguardia nazionale negli anni '70). La valutazione in corso poggia sulla Costituzione e sulla legge Scelba, che permette di agire contro chi persegua finalità antidemocratiche "minacciando o usando la violenza" contro le libertà e la democrazia.