Poco prima di essere eletto quasi all’unanimità come nuovo segretario del Pd, l’ex premier ha tenuto un lungo discorso in streaming dal Nazareno. Tanti i riferimenti menzionati, da Pirandello a Manzoni, da Prodi a Jacques Delors. Ecco gli omaggi principali nelle sue parole
Il discorso con cui Enrico Letta si è candidato alla segreteria del Pd, poco prima di essere eletto quasi all’unanimità, è stato denso di citazioni. Romano Prodi, Jacques Delors e il suo "maestro" Nino Andreatta nel pantheon politico. Papa Francesco e il presidente della Repubblica Sergio Mattarella punti di riferimento nella pandemia. E poi le parole del fotografo surrealista Man Ray, del gruppo musicale degli Scorpions, di Luigi Pirandello e Alessandro Manzoni
Letta eletto segretario Pd: "No a partito del potere, rilancio dello Ius soli"
Settanta minuti di intervento pieni di omaggi e ringraziamenti. Al Nazareno l'ex premier torna dopo sette anni ma l'evento non gli toglie il sonno: "Ho dormito come il principe di Condè", ha detto citando la figura decisiva per far vincere alla Francia la Guerra dei Trent'anni, il cui sonno viene raccontato da Alessandro Manzoni nei Promessi sposi
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Poi, fin dalle prime battute della sua relazione in diretta streaming, Letta cita - due volte - il Papa e in particolare la sua enciclica sulla fraternità: Francesco "vorrebbe un mondo con nuovo abbraccio tra giovani e anziani"; "Da solo nessuno si salva”
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Mattarella che si vaccina "mettendosi in coda" viene invece indicato come "l'immagine della speranza"
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La fine del Covid, sostiene l'ex premier, sarà come la caduta del muro di Berlino: "La nostra canzone è stata Winds of change", dice ricordando la rock ballad dell'89 del gruppo tedesco degli Scorpions ispirata proprio da quel momento storico
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Sul tema della parità di genere arriva l'omaggio a una donna sconfitta, poche ore fa, da un uomo alla guida dell'Ocse: Cecilia Malmstrom, che da commissario Ue accompagnò l'allora premier Letta a Lampedusa "a contare le bare" dell'ennesima tragedia del mare
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Con Ngozi Okonjo-Iweala, che guida il Wto, ricorda di aver lavorato in università a Parigi
E poi arriva l'omaggio ai simboli "dell'Italia globale": Luca Attanasio, Vittorio Iacovacci e Mustapha Milambo uccisi in Congo
C'è il saluto "affettuoso" degli italiani all'estero: "Sono stato uno di loro in questi anni", dice parlando del ritorno "degli esclusi" e chiedendo loro di "combattere insieme”
C'è il ricordo di Giulio Regeni e la richiesta di dare la cittadinanza italiana ed europea a Patrick Zaki
"L'anima e il cacciavite", è l'immagine che apre il richiamo ai padri politici: in particolare Delors, che il neo segretario racconta di aver incontrato quasi ogni mese negli ultimi sei anni
E ancora Prodi, menzionato più volte nel discorso, e soprattutto Beniamino Andreatta (qui nella foto i due sono insieme): "Come dice il mio maestro citando Man Ray, non c'è niente di più sovversivo della verità", dice Letta. E poi saluta i suoi studenti di Science Po a Parigi ("Alcuni oggi lavorano con me") con l'auspicio di un Pd che, "parafrasando don Mazzolari", sia "partito che fa parlare i giovani, non che parla dei giovani”
Letta prende spunto dalla giornata della Matematica, che cadeva ieri, per parlare di educazione citando la filosofa tedesca Hannah Arendt
Ai rapporti che vuole nel suo Pd dedica una frase di Luigi Pirandello. "Uno degli ultimi spettacoli che ho visto prima del lockdown - racconta - è stato uno spettacolo bellissimo di Gabriele Lavia che recitava Pirandello, ‘I giganti della montagna’: “Nel lungo tragitto della vita incontrerai molte maschere e pochi volti'. È una frase che ben si adatta alla politica", ha affermato il segretario
Letta poi ha chiuso citando Sartre: “L'identità è per metà quello che siamo e per metà quello che vedono gli altri. L'immagine che abbiamo dato di noi è quella di una torre di Babele”