Crisi di governo, Conte pensa al rilancio. Udc e Mastella si sfilano. Renzi: Iv decisiva

Il presidente del Consiglio prepara le comunicazioni al Parlamento di lunedì e martedì, mentre fervono le consultazioni per ottenere i numeri decisivi per Palazzo Madama. Renzi conferma la possibile astensione di Italia Viva e dice: maggioranza al Senato a 150-152. Pd: prezzo crisi immenso, in Aula si assuma responsabilità. M5s: compatti col premier, mai più con Iv. Mastella: mi tiro fuori, prevedo rientro renziani. Cesa: Udc col centrodestra

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Il "no" dell'Udc all'operazione costruttori apre quella che, per tutta la maggioranza, è la giornata della paura. Paura dei numeri al Senato, innanzitutto. Numeri che viaggiano attorno a quota 154, lontano quindi da quella maggioranza assoluta che permetterebbe al premier Giuseppe Conte di uscire da Palazzo Madama più forte di prima. E sono dubbi che si respirano anche nelle stanze di Palazzo Chigi senza però, almeno al momento, indurre il presidente del Consiglio a cambiare strategia. E l'obiettivo è quello di avere un voto in più e spostare più avanti la costruzione di una maggioranza solida. Certo anche a Palazzo Chigi - dove si lavora alacremente al discorso da fare in Aula - sanno che arrivare a quota 161 al Senato sarebbe preferibile ma, vista la difficoltà a formare il gruppo dei costruttori, alla fine si accontenteranno anche di una maggioranza relativa. In una nota, il Pd ribadisce la sua preoccupazione: "Il prezzo della crisi è immenso, in Aula tutti dovranno assumersi le proprie responsabilità per salvaguardare gli interessi del Paese". La caccia ai responsabili, insomma, è tutt'altro che finita. Anche se, per ora, non miete troppi consensi. Lo sfilamento dell'Udc che in una nota dice "no ai giochi di palazzo" è frutto, anche, del pressing di Lega-Fdi-FI. Intanto Matteo Renzi prova a serrare ranghi: "Al Senato i 18 senatori saranno decisivi visto che la maggioranza al momento è tra 150 e 152", sottolinea. 

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Crisi di governo, dai ristori ad Alitalia e Autostrade: i dossier a rischio

Dopo lo strappo di Italia viva sono diverse le partite economiche che rischierebbero lo stop, a partire dai nuovi aiuti alle attività colpite dalle restrizioni anti-Covid fino ad arrivare alla questione della compagnia aerea. Ma a finire in standby potrebbero essere anche la riforma degli ammortizzatori e l’assegno unico. L'APPROFONDIMENTO
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Crisi di governo, Conte a caccia dei numeri in Parlamento: ecco chi sono i responsabili

Maggioranza al lavoro per sostituire i voti di Italia viva a Palazzo Madama dopo l’uscita dall’esecutivo delle ministre Elena Bonetti e Teresa Bellanova. Fra le ipotesi alcuni parlamentari ex M5s ora al Gruppo Misto, ma anche qualcuno di Forza Italia e dello stesso partito di Matteo Renzi. L'APPROFONDIMENTO
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Covid ed elezioni, tutti i Paesi alle prese con il voto durante la pandemia

Nonostante l'emergenza sanitaria determinata dal Coronavirus sono diverse le nazioni che hanno chiamato alle urne i proprio cittadini nel corso del 2020 e altrettante quelle in cui si tornerà al voto anche in questo 2021. LA SCHEDA
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Crisi governo, Calenda: “Mastella mi ha offerto sostegno Pd a Roma se appoggio Conte”

Su Twitter il leader di Azione rivela di aver ricevuto una telefonata dal sindaco di Benevento: “Considero questa offerta un insulto personale e un dato politico rilevante per capire il quadro di degrado in cui versiamo”. Poco dopo arriva la replica di Mastella, che ammette la telefonata ma smentisce la ricostruzione: “Sei una persona di uno squallore umano incredibile”. E più tardi annuncia: "Mi chiamo fuori". L'APPROFONDIMENTO
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Bersani a Sky TG24: "Iv non garantisce stabilità. Non rincorrere Renzi"

L'ex segretario del Pd a "L'ospite": "Chiederò di fare brevi lezioni di renzismo. In politica il narcisismo è un bel difetto. C'è chi proroga un'emergenza e poi mette un governo in normale amministrazione, è inconcepibile". L'APPROFONDIMENTO
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Conte-Renzi, un anno e mezzo di tensioni fino alla crisi di governo: tappe dello scontro

I rapporti tra premier ed ex premier non sono mai stati idilliaci.  Da agosto 2019 a gennaio 2021,  ecco le principali frizioni dalla caduta dell'esecutivo giallo-verde fino alle dimissioni delle due ministre di Italia Viva. L'APPROFONDIMENTO
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Crisi di governo, Toti: a Roma giochetti di palazzo,economia in ginocchio

"Mentre a Roma, gli stessi che condannavano con disprezzo queste pratiche, giocano alla compravendita e alla transumanza dei parlamentari per salvare il governo Conte e le poltrone, alle Regioni non arrivano i vaccini". Lo scrive il presidente della Liguria, Giovanni Toti, sulla sua pagina Facebook. Per Toti, "in questa situazione tanto complessa, l'Italia non ha bisogno di assistere a imbarazzanti giochetti di palazzo mentre il contagio avanza e l'economia e' in ginocchio. Se questo governo ha i numeri e una maggioranza coerente e coesa vada avanti, altrimenti si apra formalmente la crisi, la parola passi al capo dello Stato, i partiti tutti responsabilmente si adoperino per dare le risposte che il Paese aspetta. Gli italiani hanno bisogno di un Governo stabile, serio e preparato, ora pichù e mai".
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Berlusconi: da FI sì a scostamento e dl Ristori

"E' necessario mettere in sicurezza e votare al piu' presto i provvedimenti necessari a dare qualche sollievo alle tante categorie in difficolta', primi fra tutti il nuovo scostamento di bilancio e il Decreto 'Ristori', ai quali naturalmente voteremo a favore, come avevamo annunciato da tempo e come abbiamo sempre fatto quando erano in gioco gli interessi degli italiani". Lo sottolinea il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. 
- di Redazione Sky TG24

Berlusconi: se ha i numeri Conte vada avanti o parola a Colle

"Mi auguro che il passaggio parlamentare di lunedì e martedì faccia definitivamente chiarezza. Se il Presidente Conte ha i numeri per andare avanti, lo faccia, senza sottrarsi ancora al dovere di governare e alle urgenze del paese. Se invece si certificherà la fine di una maggioranza che non ha mai avuto né il consenso degli elettori ne' omogeneità e coerenza politica al proprio interno, allora si ridia subito la parola al Capo dello Stato per metterlo in condizione di assumere nel più breve tempo possibile le determinazioni necessarie". Lo sottolinea il presidente di Forza Italia, Silvio Berlusconi. "In ogni caso, deve cessare la paralisi che si è determinata nelle ultime settimane: la politica non può passare il tempo a discutere su se' stessa mentre il paese vero soffre come mai prima d'ora", osserva. 
- di Redazione Sky TG24

Bellanova (Iv): si cercano i numeri ma non ci sono

"Si sono convinta di quello che abbiamo fatto perché dopo tanti mesi di continui richiami bisognava chiudere questa crisi. Abbiamo rassegnato le dimissioni, abbiamo lasciato incarichi importanti proprio perché abbiamo messo al primo posto l'Italia". Lo ha detto , in un'intervista al Tg4, 4 la senatrice Iv Teresa Bellanova. "Questo paese ha bisogno di un governo coraggioso con un programma solido", ha aggiunto. E ancora: "Abbiamo chiesto un cambio di programma e il presidente Conte ha risposto con un cambio di maggioranza. Credo sia arrivato il momento di fermarsi un attimo e riprendere il lavoro da dove e' stato interrotto", costruendo un programma "che risponde ai problemi del Paese". Questa e' "l'emergenza. Si cercano numeri, ma i numeri non ci sono e c'e' un piccolo particolare che noi siamo una repubblica parlamentare e in Parlamento bisogna avere i numeri per governare", ha aggiunto.
- di Redazione Sky TG24

Casini: strada è apertura crisi politica

Viene dato per scontato che "Conte verrà al Senato martedì. Non voglio fare il preveggente. Io consiglio a Conte di andare alla Camera e poi di evitare di verificare non ci sono i voti" il che rischierebbe di e "indebolire la sua posizione". Lo ha detto a 'Stasera Italia' Pier Ferdinando Casini. Ed ha sottolineato: "La sede vera e' quella dell'apertura di una crisi politica. Poiché i numeri non ci sono nei termini richiesti ed è meglio che non ci siano" perché le soluzioni "rattoppate" sono peggio. Per Casini Conte dovrebbe "evitare di essere bocciato o di passare senza un quorum adeguato" e dunque puo' prevedere di "dimettersi".
 
- di Redazione Sky TG24

Molinari (Lega): tante richieste a Lega ma no calciomercato

"Le richieste di ingresso nella Lega sono tante, non solo da M5s. Non andiamo a fare calcio mercato. Sicuramente c'è grande interesse verso la Lega perché è un partito in crescita e c'è disagio" all'interno dei partiti di maggioranza. Lo ha detto il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari a 'Stasera Italia'.
- di Redazione Sky TG24

Toti: Paese ha bisogno chi decida in fretta e bene

"Questo Paese ha bisogno di un Governo, di scelte, di prendere delle decisioni, di farlo in fretta e bene, le Regioni hanno bisogno di interlocutori con cui poterlo fare". Così il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti stasera in una diretta video sull'andamento della pandemia covid commenta l'incertezza del Paese di fronte alla crisi di Governo. "Sono giornate abbastanza convulse in cui non sappiamo se l'Italia ha o non ha un Governo in carica, ma sono giornate molto complesse dal punto di vista del covid e delle vaccinazioni, quindi sarebbe opportuno che la situazione si chiarisca al più presto in Parlamento", evidenzia.
- di Redazione Sky TG24

Speranza: riaprire a renziani? Crisi originata da loro

Riaprire ai renziani nell'esecutivo e maggioranza? "La rottura non e' stata provocata dalle altre forze politiche ne' da Conte, e' una crisi sostanzialmente aperta e questa responsabilita' e' tutta in capo a una forza politica. Abbiamo bisogno di dare al Paese un messaggio di capacita' e serve un dibattito parlamentare, non basta una conferenza stampa". Lo ha detto Roberto Speranza, esponente di LeU e ministro della Salute, intervistato nel corso del programma Stasera Italia weekend, su Rete4, in riferimento alle voci delle ultime ore sugli sviluppi della crisi. Una risposta che sembra significare una chiusura di LeU a questa ipotesi. "Aspetto di vedere il voto del Parlamento - ha aggiunto Speranza - e penso che questo governo abbia dimostrato di saper fronteggiare crisi importanti, penso che questo sia quello che debba continuare a guidare il Paese". 
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Marcucci (Pd): serve maggioranza coesa

"Ho detto, senza tanti giri di parole, che l'errore di Matteo Renzi è stato particolarmente grave, da matita rossa per intenderci. Detto questo, quale sono le opzioni in campo? Racconto la mia: una maggioranza politica coesa da un programma definito e magari allargata con il voto di singole personalità. Il Pd non ha smesso di chiedere con forza un patto di legislatura". Lo afferma il capogruppo Pd a Palazzo Madama Andrea Marcucci al quotidiano on line Open. Quanto ad una nuova maggioranza senza Italia Viva, Marcucci risponde: "La politica è fatta da numeri. Ed i numeri di questa legislatura sono abbastanza chiari. Io, che i numeri li leggo ad ogni singola votazione, dico: aspettiamo il verdetto dell'aula del Senato. Non sono immaginabili una maggioranza ed un governo senza obiettivi definiti e concordati e senza una valutazione oggettiva sulla squadra". Quanto al Mes, il capogruppo dem dice: "Ho notato con soddisfazione che gli investimenti sanitari nel Recovery plan, rispetto alla prima versione, sono raddoppiati. Ad un certo punto si dovrà fare una valutazione complessiva sulle necessità del nostro sistema sanitario e, sulla base di quella, magari ricorrere ad una parte delle risorse stanziate dal Mes".
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Speranza: crisi distante da vita reale delle persone

Questa crisi politica "mi sembra distante dalla vita delle persone". Lo ha detto Roberto Speranza, esponente di LeU e ministro della Salute, intervistato nel corso del programma Stasera Italia weekend, su Rete4. E anche il dibattito "mi sembra molto distante dalla vita reale delle persone, che chiedono invece un governo solido e molto forte, capace di rispondere alle questioni in campo". Per Speranza c'è comunque il Parlamento, "siamo una grande democrazia e sulla base di quel voto il presidente Mattarella potrà fare le sue valutazioni". 
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Crisi di governo, Casini: maggioranza con responsabili vittoria di Pirro

Al governo "non serve oggi restringere ulteriormente la base di un suo appoggio" di fronte alla crisi in corso. "Per chi vince" con i voti di qualche responsabile "penso sia una vittoria di Pirro". Il governo "sarebbe più debole". Lo ha detto a 'Stasera Italia', il senatore Pier Ferdinando Casini, presidente del gruppo Italiano dell'Unione Interparlamentare. "Chi ha piu' responsabilità recuperi il rapporto con Italia viva" e la maggioranza. "Non credo serva il trasformismo oggi in Italia", ha aggiunto.
- di Redazione Sky TG24

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