Dalla Guerra Fredda all’Ucraina, i vertici storici tra i leader di Usa e Russia/URSS. FOTO
Il summit di Ferragosto 2025 in Alaska tra i presidenti di Stati Uniti e Russia è servito per provare a trovare una soluzione per la fine del conflitto in Ucraina. In passato sono stati diversi gli incontri che hanno segnato le relazioni tra le due superpotenze, dalle crisi alle distensioni
EISENHOWER-KRUSCIOV: IL PRIMO SUMMIT A CAMP DAVID, 1959
- Dalla fine della Seconda Guerra Mondiale, i leader di Stati Uniti e Russia si sono incontrati diverse volte, vertici che spesso hanno segnato passaggi decisivi negli equilibri geopolitici a livello mondiale. Quello tra Donald Trump e Vladimir Putin del 15 agosto in Alaska potrebbe risultare decisivo per le sorti del conflitto in Ucraina. Nel settembre 1959 il primo storico summit a Camp David tra Dwight Eisenshower e Nikita Krusciov pone la basi per un primo disgelo tra Usa e Urss in piena Guerra Fredda
KENNEDY-KRUSCIOV: VIENNA, 1961
- Due anni dopo la prima visita di un leader dell'Urss oltreoceano, è la volta del summit di Vienna. L'incontro, avvenuto nel giugno 1961, tra Krusciov e il neo presidente Usa John Fitzgerald Kennedy si svolge in un clima teso, segnato dalla crisi di Berlino e dal fallito colpo americano alla Baia dei Porci per sovvertire il regime comunista di Fidel Castro a Cuba. Due mesi e nell'ex capitale tedesca inizia la costruzione del Muro. E nel 1962 si consuma la "crisi dei missili"
NIXON-BREZNEV: MOSCA, 1972
- Nel maggio 1972 un altro vertice storico. Richard Nixon è il primo presidente Usa a volare in Unione Sovietica dove incontra il segretario Pcus Leonid Breznev. Nonostante la guerra in Vietnam ancora in corso, l'incontro getta le basi per la distensione con la firma dei trattati Salt e Abm per il controllo degli armamenti
REAGAN-GORBACIOV: GINEVRA, 1985
- Dopo l'invasione sovietica dell'Afghanistan nel 1979 e la recrudescenza della Guerra Fredda nei primi anni Ottanta, l'incontro di Ginevra del novembre 1985 tra l'americano Ronald Reagan e il sovietico Michail Gorbaciov segna un punto di svolta. I due leader passeggiano sulle rive del lago che costeggia la cittadina svizzera e superano il gelo, testimoniato dalla corsa agli armamenti spaziali e affermazioni forti come quella di Reagan sull'Urss definito "impero del male"
BUSH-ELTSIN: WASHINGTON, 1992
- Il rapporto tra Reagan e Gorbaciov porta ad altri vertici e alla storica firma, nel 1987, del trattato che bandisce i missili nucleari a corto e medio raggio. La storia accelera e la caduta del Muro di Berlino nel 1989 segna per l'Urss l'inizio della fine. Dopo il fallito colpo di Stato, Gorbaciov è costretto a cedere il potere a Boris Eltsin che ammaina la bandiera con falce e martello e diventa il primo presidente della Russia post-sovietica. Nel 1992 l'incontro a Washington con George Bush sembra preludere a un nuovo inizio
CLINTON-ELTSIN: HYDE PARK (NEW YORK), 1995
- L'apice della distensione tra Stati Uniti e Russia viene raggiunto nel corso degli anni Novanta durante le presidenze di Eltsin e Bill Clinton. I due si incontrano ben 8 volte in 6 anni. Nel summit di Hyde Park (New York) dell'ottobre 1995 il clima è particolarmente amichevole ma in altre occasioni Russia e Usa affrontano questioni spinose come l'allargamento della Nato e la crisi finanziaria che rischia di travolgere l'economia di Mosca
PUTIN-BUSH: WASHINGTON, 2001
- All'inizio del Duemila cambiano le leadership e l'"idillio" progressivamente si spezza. Vladimir Putin e George W. Bush si incontrano in diverse occasioni (qui alla Casa Bianca nel 2001) ma gli attentanti dell'11 settembre e le guerre in Afghanistan e Iraq contribuiscono ad innalzare la tensione internazionale. Mosca e Washington firmano un trattato per la riduzione delle armi nucleari ma i rapporti si incrinano fino allo scoppio, nel 2008, della guerra in Georgia
OBAMA-PUTIN: NEW YORK, 2015
- Durante la presidenza di Barack Obama torna ad allargarsi il solco tra gli Usa e la Russia di Putin, tornato nel 2012 alla guida del Cremlino dopo la parentesi come primo ministro. Nel 2014 scoppia la crisi in Crimea e, un anno più tardi, l'incontro a margine dell'Assemblea Onu di New York, non fa altro che certificare il distacco con Mosca che in Siria appoggia il regime di Bashar al-Assad. Per Putin si tratta, finora, dell'ultima visita ufficiale negli Stati Uniti
TRUMP-PUTIN: HELSINKI, 2018
- Il 16 luglio 2018 il bilaterale tra Donald Trump e Vladimir Putin a Helsinki, in Finlandia, scatena polemiche interne. Il tycoon viene accusato in patria di mostrare troppa vicinanza nei confronti del presidente russo dopo averlo sostanzialmente "assolto" dalle accuse di presunte interferenze in occasione delle elezioni Usa del 2016. Nel vertice i due leader affrontano le principali questioni internazionali, in primis Siria, Ucraina e Cina, in un clima di intesa
BIDEN-PUTIN: GINEVRA, 2021
- Dopo lo scoppio della pandemia Covid e il tormentato cambio della guardia alla Casa Bianca, i leader di Usa e Russia tornano a vedersi nel giugno 2021, questa volta nella "neutrale" Ginevra, in Svizzera. Joe Biden e Vladimir Putin si impegnano a riportare gli ambasciatori nelle rispettive capitali in un incontro definito "costruttivo" e privo di "animosità". Pochi mesi e il 24 febbraio 2022 l'invasione russa dell'Ucraina fa precipitare i rapporti diplomatici con Washington, schierata con gli alleati occidentali a sostegno di Kiev
IL VERTICE IN ALASKA
- Il 15 agosto 2025 Donald Trump e Vladimir Putin si sono incontrati alla Joint base Elmendorf-Richardson di Anchorage, in Alaska, per discutere di una possibile soluzione per arrivare alla pace nel conflitto in Ucraina. Il faccia a faccia è durato circa tre ore. Un incontro definito "costruttivo" e "produttivo" da entrambi i presidenti ma senza alcun accordo raggiunto