
Kaliningrad, l’exclave russa in Europa da cui potrebbe partire un attacco nucleare
La città dista circa 530 chilometri in linea d’aria da Berlino: in caso di attacco, un missile colpirebbe in pochissimi minuti le principali capitali europee. Dal 2016 la Federazione ha deciso di intensificare il riarmo nucleare e con la guerra in Ucraina sono aumentate le esercitazioni

Kaliningrad è la piccola exclave della Federazione russa tra Polonia e Lituania. Con una superficie di poco più di 15mila chilometri quadrati, rappresenta una regione molto importante per la Russia, sia dal punto di vista economico sia militare
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Dal punto di vista militare, Kaliningrad dista circa 530 chilometri in linea d’aria da Berlino. Si pensa sia l’avamposto russo da cui potrebbero partire gli attacchi all’Europa e all’Occidente in caso si scateni un conflitto: un missile lanciato dall’exclave colpirebbe in pochissimi minuti le principali capitali europee
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Come il nuovo missile balistico intercontinentale Sarmat, capace di trasportare testate nucleari, sperimentato dalla Russia a fine aprile. La nuova arma di Mosca sarebbe capace di raggiungere Berlino in soli 106 secondi, mentre ne servirebbero pochi di più per raggiungere Londra (202) o Parigi (200)
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Lo scoppio della guerra in Ucraina, seguita dall’annuncio di Svezia e Finlandia di voler entrare nella Nato e dalle tensioni con l’Occidente, ha convinto la Russia a continuare il riarmo nucleare di Kaliningrad, che in realtà è già iniziato da tempo
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Già nel 2016, riporta Linkiesta, i russi stavano preparando Kaliningrad per farla trovare pronta a un eventuale attacco. In quella data sarebbe iniziato lo spostamento dei missili Iskander a corto raggio con punta nucleare
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In un articolo del Guardian si sottolinea come nel 2018 la Russia aveva anche ristrutturato un sito di “deposito di armi nucleari” attivo nella regione di Kaliningrad, “noto come Kolosovka”

A inizio febbraio poi un video pubblicato su Telegram mostrava l’atterraggio di un jet russo MiG-31K Foxhound che trasportava un missile d’attacco terrestre ipersonico Kinzhal. Come scrive Linkiesta, il Kinzhal ha una portata di 2 mila chilometri e può trasportare una testata nucleare da 500 kilotoni

Infine a maggio l’esercito russo ha effettuato alcune esercitazioni con attacchi simulati di missili capaci di trasportare testate nucleari nell'exclave occidentale. A comunicarlo è lo stesso il ministero della Difesa in una nota, specificando che le unità di combattimento hanno anche effettuato "operazioni in condizioni di radiazioni e contaminazione chimica"

La Russia ha effettuato "lanci elettronici" simulati di sistemi di missili balistici mobili Iskander con capacità nucleare, spiega la nota del ministero. La simulazione ha riguardato attacchi singoli e multipli contro obiettivi come aeroporti e posti di comando di un finto nemico

Un centinaio di militari si sono cimentati nella simulazione di lanci contro "sistemi missilistici, aerodromi, presidi, scorte di armamenti e posti di comando. Dopo aver completato i lanci elettronici tesi a scongiurare un potenziale contrattacco, le truppe hanno effettuato una manovra di ridispiegamento in una nuova aerea"