
Guerra in Ucraina, cos’è la Novorossia e perché se ne parla
Il presidente Vladimir Putin coverebbe da tempo interessi sull'Ucraina meridionale e già anni fa aveva detto che alcune delle città che si trovano in quest'area appartenevano alla Russia. Ecco perché c'entra con quello che sta accadendo ora

Da quando è iniziato il conflitto in Ucraina, sono state fatte varie ipotesi sui piani del presidente Vladimir Putin. C’è chi pensa che possa invadere anche altri Paesi che un tempo facevano parte dell’Unione Sovietica, e chi crede in un conflitto più limitato geograficamente. E ancora, c’è chi ritiene che voglia conquistare tutta l’Ucraina e chi suppone che - anche a causa delle difficoltà sul campo - voglia limitarsi solo a un’area
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A fine aprile, Rustam Minnekayev, un comandante militare di alto livello, ha detto che l’obiettivo della Russia è prendere il controllo dell’Ucraina meridionale e formare un ponte di terra con la Crimea: una conquista che darebbe alla Russia accesso diretto alla Transnistria, una regione moldava che si è autoproclamata indipendente ma è tuttora riconosciuta dalla comunità internazionale come parte di quello Stato
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Le dichiarazioni hanno attirato l’attenzione perché, come riporta il Guardian, suggeriscono la volontà di parte del Cremlino di occupare in modo permanente i territori caduti sotto il suo controllo durante la guerra. Tuttavia, non è la prima volta che questo territorio diventa un “osservato speciale”
Russian commander suggests plan is for permanent occupation of south Ukraine
Come ricordano varie testate, il 17 aprile del 2014 Putin parlò di Novorussia (anche nota come ‘Novorossiya’ o ‘Nuova Russia') rispondendo a una delle domande che gli furono poste durante un question time durato quattro ore. Questo è quello che disse: “Vorrei ricordarvi che quella che era chiamata Novorossiya all’epoca degli zar – Kharkov, Luhansk, Donetsk, Kherson, Nikolayev e Odessa – non era parte dell’Ucraina. Sono state trasferite nel 1920. Perché? Lo sa Dio”
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E ancora: “Per varie ragioni, questi territori sono stati persi ma le persone sono rimaste - dobbiamo incoraggiarle a trovare una soluzione”. Secondo un articolo del Foreign Policy Research Institute, già allora Putin aveva mire espansioniste e questo discorso, insieme ad altre azioni intraprese poi, mostrava che l’obiettivo della Russia era quello di stabilire il suo dominio proprio sulla Novorossia
Putin's "Greter Novorossiya" - The Dismemberment of Ukraine
La Novorossia, ricordava l’articolo, era il nome di una Regione che si espandeva a Nord del Mar Nero e corrisponde a circa un terzo del territorio dell’Ucraina. “La Russia l’ha controllata nel corso nel 18esimo secolo fino al disfacimento dell’Unione Sovietica. Ma nel periodo sovietico, era parte della Repubblica socialista sovietica dell’Ucraina più che della Russia”
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L’articolo faceva anche notare che l’allora ricostruzione di Putin era inesatta, perché la regione non comprendeva tutte le città nominate essendo meno estesa. Proseguiva poi dicendo che, se anche la Russia avesse voluto ricostruire una “Greater Novorossiya”, non c’erano garanzie che Putin si sarebbe fermato e anche la Moldavia avrebbe potuto essere minacciata da questi piani

Il riferimento era a quello che sarebbe potuto succedere in Transnistria, dove a fine aprile ci sono state prima delle esplosioni nell'edificio che ospita il Ministero per la Sicurezza statale a Tiraspol, la capitale, ed è poi stata colpito il centro di trasmissione della radio russa

In una recente intervista a Le Figarò, il ricercatore Jean-Sylvestre Mongrenier ha detto che “il progetto di annessione della Transnistria e l'acquisizione della Moldavia sono ancora attuali. In verità, questo è il motivo per mantenere una forza militare russa in Transnistria, ininterrottamente dal 1991: avere una leva di potere su Chisinau e lasciare aperta la possibilità di una futura annessione”
L'intervista sulla possibile evoluzione della guerra
E ancora: “Questi progetti fanno parte della logica generale della geopolitica di Putin: vicino all'estero, Nuova Russia, mondo russo, neo-eurasismo, esaltazione della Grande Patria sovietica... Tutto ciò riflette la volontà di ricostituire lo spazio dell'involucro dell'ex URSS, per imporre ancora una volta la bandiera su questi territori”