Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso
Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare
- Dopo lo scoppio del conflitto tra Hamas e Israele nell'ottobre 2023, anche gli Houthi sono diventati parte della guerra al fianco del cosiddetto "asse della resistenza". Da allora, quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro numerose navi cargo e petroliere di passaggio nel Mar Rosso. Innescando a dicembre la decisione degli Stati Uniti di creare una coalizione marittima, Prosperity Guardian, e dell'Ue con la missione di Aspides per proteggere la libertà di navigazione in quel braccio di mare
- Gli Houthi (o Huthi) sono un gruppo armato – principalmente sciita – che ormai da qualche anno controlla Sana’a, la capitale yemenita. Prendono il nome dal loro leader fondatore, Ḥusayn Badr al-Dīn al-Ḥūthī, ucciso dalle forze statali yemenite nel 2004. Nati verso la fine del secolo scorso e diventanti sempre più potenti dai primi anni 2000, sempre con spirito antigovernativo, ufficialmente si chiamerebbero Anṣār Allāh, Partigiani di Dio
- In Yemen, la maggioranza dei cittadini è sunnita. Gli Houthi, fin dalla nascita, si sono imposti come guida per la minoranza sciita, che in alcune zone del Paese arriva a circa il 45%. Il gruppo è anche zaydita, corrente dell’Islam sciita diffusa solamente in Yemen di cui si è fatto portavoce
- Da sempre gli Houthi hanno trovato uno Stato amico nell’Iran, che in loro ha visto un alleato per diffondere la corrente sciita in un posto dove prevalgono i sunniti. L’alleanza non è ovviamente stata soltanto ideologica, ma anche militare
- Si è detto più volte che è proprio grazie all’aiuto di Teheran che gli Houthi a Sana'a sono riusciti a imporsi sulle forze avversarie, appoggiate invece dall’Arabia Saudita, durante la guerra civile tra 2014 e 2015. In quegli anni è scattata anche l’alleanza con l’ex presidente Saleh, ai tempi già defenestrato, che fino a quel momento era stato loro nemico. L'amicizia durò poco: Saleh fu ucciso il 4 dicembre 2017 proprio da uomini Houthi, accusato di tradimento
- Se da un lato c’è l’Iran a coprire le spalle degli Houthi, dalla parte opposta ci sono invece i nemici dell’Arabia Saudita e degli Emirati Arabi Uniti. Durante (e dopo) la guerra civile del 2015, Riad ha infatti combattuto su suolo yemenita, a fianco delle forze del governo di Mansur Hadi e quindi contro Saleh e gli Houthi. Negli ultimi anni si è parlato di attacchi da parte del gruppo alle piattaforme petrolifere dell’Arabia Saudita
- In 10 anni di guerra nello Yemen, stima l'Onu, sono morte più di 350mila persone. Nell'aprile del 2022, le parti in conflitto hanno raggiunto un accordo per tregua e un anno dopo, il disgelo politico e diplomatico tra Iran e Arabia Saudita, mediato dalla Cina, ha accelerato il dialogo tra Houthi e Riad, prolungando il cessate il fuoco, di fatto ancora in vigore. In foto: un generale Houthi durante una manifestazione contro Israele
- Dal momento dell’attacco di Hamas a Israele, dello scorso 7 ottobre, e di quello di Israele alla Striscia di Gaza che ne è seguito, per le strade di Sana’a si è tornati a manifestare contro il governo di Netanyahu e contro gli Stati Uniti. E in parallelo sono partiti gli attacchi marittimi nel Mar Rosso contro le navi dirette in Israele (o di Paesi alleati dello Stato ebraico)
- Il governo filo-iraniano di Sanaa nel corso degli anni ha sviluppato un arsenale militare capace di colpire con missili balistici (come il Toophan) e droni di fabbricazione iraniana obiettivi distanti anche duemila chilometri, come nel caso degli attacchi avvenuti nel recente passato contro installazioni petrolifere saudite e degli Emirati o il porto israeliano di Eilat, che dista circa 1.600 chilometri, fino al centro di Tel Aviv
- E ancora, gli Houthi hanno in mano anche potenti missili antinave e mine navali pronte a bloccare il passaggio dei nemici su una rotta stretta come il Mar Rosso. Non solo: a tutto questo si aggiungono anche armi non convenzionali, come barchini radiocomandati pronti da far esplodere
- Oggi il leader degli Houthi è Abdul Malik al-Houthi (in foto), diretto discendente del fondatore del gruppo. Solo recentemente è stato eliminato dall’elenco Usa dei terroristi globali