Realizzato a metà anni 2000 col contributo degli Usa, il complesso possiede sensori e telecamere per tenere sotto controllo i movimenti. Riprodotte esplosioni e canto del muezzin, impiegati droni e cani da guerra. Mentre gruppi di soldati impersonano i terroristi
In attesa di conoscere la strategia che Israele intende adottare per mettere in campo la risposta ad Hamas, l'esercito continua il suo addestramento in vista di un'ipotetica invasione via terra. Buona parte dell'addestramento si svolge in un piccolo villaggio di nome Baladia, distante appena una trentina di chilometri da Gaza, che Israele utilizza come centro per i suoi militari. A svelarne le caratteristiche è un articolo del Corriere della Sera, che descrive Baladia come una sorta un poligono israeliano per il combattimento "urbano", parte della grande base di Tze’elim.
Un complesso sviluppato negli anni
La costruzione delvillaggio risale alla metà degli anni 2000, su esplicita richiesta dello Stato Maggiore a seguito dalle esperienze in battaglia. Il primo nucleo, spiega il Corriere. è diventato col tempo un complesso molto realistico, con la creazione di cunicoli. Un’integrazione necessaria dopo gli ostacoli incontrati negli scontri con gli Hezbollah libanese e la stessa Hamas, ma anche con gruppi di Fatah a Jenin, in Cisgiordania.
Realizzato col contributo degli Stati Uniti
Il complesso, che sarebbe stato realizzato anche con fondi Usa, possiede sensori e telecamere per tenere sotto controllo i movimenti mentre un apparato audio riproduce esplosioni, canto del muezzin, e suoni. Il costo totale sarebbe stato di 45 milioni di dollari. I reparti che devono operare in contesti come la Striscia si sono addestrati nel sito ribattezzato "Chiraq", parola che unisce Iraq e la metropoli americana nota per la violenza delle sue gang. Nel training alcuni soldati interpretano il ruolo di miliziani, mentre le unità impiegano cani da guerra con telecamere, piccoli droni e squadre per per aprire varchi nei muri e imparare a muovesi nelle vie più anguste.