
Democrazia a rischio: ecco i Paesi più autoritari del mondo. La classifica
Corea del Nord e Repubblica Democratica del Congo occupano le ultime posizioni del Democracy Index. Siria, Cina, Iran e Bielorussia sono altri luoghi in cui la vita democratica risulta impossibile. Il rapporto in occasione della Giornata Internazionale della Democrazia, che si celebra il 15 settembre
A cura di: Vincenzo Genovese

Il Democracy Index, stilato dall'Intelligence Unit dell'Economy, valuta il livello di democrazia nel mondo, considerando parametri come la partecipazione politica, la trasparenza dei processi elettorali o le libertà civili. Su uno score da 1 a 10, molti Paesi rimangono sotto la soglia dei 3 punti

Lo Stato al mondo con le minori garanzie democratiche è la Corea del Nord del leader Kim Jong-un. Senza una competizione elettorale e completamente privo di libertà di stampa, il Paese asiatico è stato guidato, fin dalla sua fondazione, dalla stessa famiglia

Violenza, repressione e corruzione endemica del governo sono i principali problemi della Repubblica Democratica del Congo, che a dispetto del suo nome ha vissuto per 18 anni sotto il dominio autoritario di Joseph Kabila. Lo stesso Kabila è accusato di mantenere il controllo del Paese, nonostante l'elezione nel 2019 di un nuovo presidente, Félix Tshisekedi

La Repubblica Centrafricana è divisa in due territori controllati da due diverse milizie, gli Anti-Balaka nel sud-ovest e gli ex-Séléka nel nord-est, con il governo centrale incapace di imporre il suo controllo. I processi democratici nel Paese sono sostanzialmente eventi di facciata
Suora decapitata in Repubblica Centrafricana
Martoriata da una guerra civile lunga ormai 9 anni e costata più di 500mila morti, la Siria ha visto espatriare quasi 6 milioni dei suoi abitanti e si trova in una situazione di profonde carenze democratiche sotto il regime di Bashar al-Assad

Il Ciad ha una lunga e turbolenta storia di guerre civili, colpi di stato e soppressione de facto della democrazia. Le elezioni legislative, inizialmente previste nel 2015, sono state più volte rimandate e si celebreranno ora nel dicembre 2020

Il Turkmenistan è uno dei Paesi con le maggiori limitazioni alle libertà personali nel mondo. Il presidente Gurbanguly Berdymukhamedov (in foto), è in carica dal 2006. Nel 2016 ha modificato la costituzione per poter rimanere al potere a vita
Turkmenistan, vietato l'uso della parola Coronavirus
Teodoro Obiang Nguema Mbasogo è presidente della Guinea Equatoriale dal 1979, quando abbattè il regime dello zio, tramite un colpo di Stato militare. Ha stabilito un record: è il Capo di Stato non monarchico al potere da più tempo nel mondo. Nel Paese non c'è alcuna garanzia di una reale democrazia
Gli esempi di democrazia diretta nel mondo
In Tajikistan il presidente Emomali Rahmon è in carica dal 1993. Ma nessuna delle tre elezioni presidenziali che ha vinto, né tutte le altre celebratesi dalla nascita del Paese, è stata giudicata libera ed equa dalla comunità internazionale

L'Arabia Saudita sembrava aver trovato un sovrano illuminato nel principe ereditario Mohammed Bin Salman. Oltre a qualche concessione di facciata, come la possibilità per le donne di ottenere la patente di guida, il Paese è rimasto arretrato dal punto di vista democratico. Lo stesso Bin Salman è sospettato di essere il mandante dell'omicidio del giornalista dissidente Jamal Khashoggi ed è per questo stato contestato in diverse sue visite ufficiali all'estero (in foto, la contestazione a Tunisi)

Dilaniato da una lunga guerra civile fomentata da Iran e Arabia Saudita, lo Yemen vive oggi uno dei momenti più critici della sua storia. Lo scontro tra i ribelli Houthi e le forze leali al presidente Abdrabbuh Mansour Hadi procede dalla fine del 2014 e ha reso il Paese uno dei più poveri al mondo
Yemen, le case distrutte dalla pioggia
Ancora lontano da standard democratici accettabili l'Uzbekistan, nonostante il suo presidente, Shavkat Mirziyoyev (in foto con Donald Trump) abbia dato il via a una serie di riforme per modernizzare il Paese
Il Democracy Index 2019
Territorialmente divisa in due, la Libia oggi non può essere considerata nemmeno uno Stato unitario, tantomeno una democrazia. Il governo di Fayez al-Sarrāj (a sinistra nella foto), riconosciuto dalle Nazioni Unite, è da anni sotto l'assedio del generale Khalifa Haftar, che controlla la parte orientale del Paese. Unione Europea, Turchia, Egitto, Emirati Arabi Uniti e Russia interferiscono a vario titolo in questo conflitto

Così come il potente alleato cinese, il la Repubblica Popolare Democratica del Laos è uno stato totalitario dove il potere è nelle mani di un unico partito, il Partito Comunista, che è anche l'unico autorizzato dalla legge ad esercitare l'attività politica
Un anno di proteste a Hong Kong
Dal giugno 2020 Alain-Guillaume Bunyoni è il nuovo primo ministro del Burundi, chiamato a risollevare un Paese afflitto da povertà endemica, corruzione ad alti livelli e forti vulnerabilità nei processi democratici
Il Democracy Index 2019
In Cina, l'Assemblea Nazionale del Popolo conta circa 3mila delegati e resta in carica per 5 anni. Sulla carta avrebbe grandi poteri, ma è composta esclusivamente da deputati del Partito Comunista Cinese e dei partiti suoi alleati e di fatto ratifica decisioni già prese
Piazza Tienanmen, 31 anni fa la strage in Cina. FOTO
Isaias Afewerki è l'unico presidente della storia dell'Eritrea, in carica dalla nascita dello Stato nel 1993. La sua presidenza è stata finora caratterizzata da relazioni conflittuali con gli Stati vicini, sospetto appoggio a gruppi terroristici e una feroce politica interna repressiva, che è valsa la condanna dell'Onu per crimini contro l'umanità
Il premio Nobel per la Pace al presidente etiope
Non si può certo considerare un Paese democratico l'Iran, nonostante le elezioni che regolarmente si tengono per la composizione dell'Assemblea consultiva islamica. I conservatori, sostenitori del leader supremo, l’Ayatollah Ali Khamenei, controllano tutte le principali leve del potere, nonostante alla presidenza ci sia il moderato Hassan Rouhani. Alla costante violazione dei diritti umani e alle esecuzioni capitali si è aggiunta dal 2018 una pesante crisi economica, che ha generato ampie proteste popolari
Iran, giustiziato un wrestler
Sembra avere i giorni contati Alexander Lukashenko, presidente bielorusso dal 1994 (unico nella breve storia del Paese) e rieletto con l'80% dei voti nel 2020. Le ultime elezioni, fortemente contestate dai bielorussi, hanno scatenato un'ondata di proteste che potrebbero portare alla sua destituzione
Le proteste in Bielorussia
Può essere definita una "democrazia di facciata" quella del Bahrein, dove il sovrano Hamad bin Isa Al Khalifa (in foto) ha appoggiato negli ultimi anni una serie di misure volte a reprimere il dissenso e limitare l'associazionismo politico
Pace raggiunta fra Israele e Bahrein.jpg?im=Resize,width=335)
Il Sudan ha visto nel 2019 la fine della lunga dittatura del presidente Omar al-Bashir. la strada verso una compiuta democrazia però è ancora lunga: il primo passo sarebbe la cessione del potere dai militari alla società civile e l'indizione di libere elezioni
Il colpo di Stato in Sudan