Iran, giustiziato il wrestler Navid Afkari. Mondo dello sport sotto shock

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Il 27enne, condannato a morte con l'accusa di aver ucciso un funzionario pubblico durante le manifestazioni del 2018, è stato impiccato in una prigione di Shiraz. A nulla sono serviti i tantissimi appelli arrivati da ogni parte del mondo per salvare la vita al giovane lottatore. Il Cio si è detto “scioccato”. Pompeo: “Atto feroce e crudele”

L’Iran ha annunciato che il wrestler Navid Afkari, 27 anni, condannato a morte con l'accusa di aver ucciso un funzionario pubblico nel corso di una delle manifestazioni di protesta del 2018, è stato giustiziato.

La morte per impiccagione

Il giovane è stato impiccato il 12 settembre in una prigione di Shiraz, come confermato dal capo del Dipartimento di giustizia della provincia di Fars, Kazem Mousavi, citato dall'Irna, aggiungendo che i fratelli di Navid, Vahid e Habib, sconteranno rispettivamente 54 e 27 anni di carcere. I tre fratelli avevano denunciato di avere subito torture in carcere. La condanna a morte era stata emessa sulla base di una confessione che poi l’uomo aveva ritrattato perché estorta con la tortura, ha detto il suo legale Hassan Younesi. Nei giorni scorsi una campagna social aveva tentato di mobilitarsi per chiedere la revisione della pena capitale di Navid.

Cio "scioccato" per esecuzione wrestler

La notizia dell’esecuzione ha sconvolto il mondo dello sport. Il Comitato olimpico internazionale ha dichiarato di essere "scioccato" dall’impiccagione del giovane lottatore iraniano. Il presidente, Thomas Bach, informa il Cio, aveva fatto "appelli personali diretti alla Guida suprema e al presidente iraniani e ha chiesto pietà per Afkari, nel rispetto della sovranità dell'Iran". “È profondamente sconvolgente che le richieste degli atleti di tutto il mondo e tutto il lavoro dietro le quinte del Cio, insieme al comitato olimpico iraniano, alla United World Wrestling e alla National Iranian Wrestling Federation non abbiano raggiunto l'obiettivo sperato - prosegue una nota del Comitato olimpico -, i nostri pensieri vanno alla famiglia e gli amici di Navid Afkari".

Pompeo: "Esecuzione wrestler atto feroce e crudele"

Anche il segretario di Stato Usa Mike Pompeo ha commentato su Twitter l'esecuzione del wrestler iraniano dicendo che "è un atto feroce e crudele. Lo condanniamo nei termini più forti. È un ignobile assalto alla dignità umana, anche in base agli spregevoli standard di questo regime. Le voci del popolo iraniano non saranno messe a tacere”.

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La vicenda di Afkari

Il wrestler è stato impiccato a Shiraz. Proprio lì, il luogo in cui è nato nel sud-ovest della Repubblica islamica, il 2 agosto del 2018 Navid aveva partecipato ad una manifestazione contro il caro-benzina e la repressione politica del governo. Basata sulla legge del 'qisas' ( il principio della 'vendetta'), la condanna a morte era stata emessa in seguito ad una confessione che poi Afkari aveva ritrattato e di presunti video che avrebbero mostrato l'uccisione del funzionario governativo Hassan Turkman da parte del lottatore. Filmati che secondo il suo legale, Hassan Younesi, non esistono. La madre dei tre ragazzi ha denunciato che i fratelli sono stati costretti a testimoniare gli uni contro gli altri. Secondo la legge del taglione, Navid si sarebbe potuto salvare solo se la famiglia del funzionario lo avesse perdonato e gli avesse permesso di risarcirli in termini economici. Ma questo non è avvenuto. A nulla sono valsi i tantissimi appelli arrivati da ogni parte del mondo per salvare la vita al giovane lottatore. Dal presidente degli Stati Uniti Donald Trump, che per Navid aveva chiesto la grazia ("la sua unica colpa è aver protestato in strada contro il governo"), alla World Players Association, che aveva chiesto l'espulsione dell'Iran dalle competizioni sportive internazionali nel caso avesse eseguito la condanna.

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