Hamas si dice pronto a discutere di "congelare o immagazzinare" il suo arsenale di armi come parte del cessate il fuoco con Israele. Lo afferma un alto funzionario, proponendo una possibile formula per risolvere una delle questioni più spinose dell'accordo mediato dagli Stati Uniti. Ieri Nethanyahu ha sostenuto che "le opportunità di pace sono a portata di mano" e che presto si passerà alla fase 2 del piano in 20 punti per Gaza
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Hamas si dice pronto a discutere di "congelare o immagazzinare" il suo arsenale di armi come parte del cessate il fuoco con Israele. Lo afferma un alto funzionario, proponendo una possibile formula per risolvere una delle questioni più spinose dell'accordo mediato dagli Stati Uniti. Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas, parla mentre le parti si preparano a passare alla seconda e più complessa fase dell'accordo. "Siamo aperti ad adottare un approccio globale per evitare ulteriori escalation o ulteriori scontri o esplosioni", ha dichiarato all'Associated Press a Doha. Ieri Nethanyahu ha sostenuto che "le opportunità di pace sono a portata di mano" e che presto si passerà alla fase 2 del piano in 20 punti per Gaza.
Gli approfondimenti:
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- Da Oslo a Sharm el Sheik, i piani di pace degli ultimi decenni
- Chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas
- Dagli ostaggi rilasciati alle vittime, i numeri della guerra
- Quali Paesi riconoscono lo Stato palestinese e quali sono contrari. LA MAPPA
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Tregua Gaza, chi sono gli ostaggi israeliani rilasciati da Hamas. FOTO
Venti persone rapite nell’attacco del 7 ottobre 2023 sono state liberate, consegnate alla Croce Rossa e riportate in Israele. Ecco le loro storie.
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Almeno sette palestinesi sono stati uccisi dal fuoco israeliano oggi. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. Il ministro degli Esteri egiziano, Badr Abdelatty, ha sollecitato il rapido dispiegamento di una forza internazionale di monitoraggio del cessate il fuoco nella Striscia. Waltz è in visita da oggi in Giordania e successivamente in Israele: incontrerà Netanyahu e Herzog. La Casa Bianca ha come obiettivo quello di annunciare la transizione alla seconda fase del piano di pace.
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L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui finora non si è riusciti a trovare una soluzione definitiva. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. Ultimo, il piano Usa accettato dalle due parti (anche se solo per quanto riguarda la prima fase) nell'ottobre del 2025.
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Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
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Vai al contenutoStriscia di Gaza, le foto di un matrimonio di massa tra le macerie
Donne in abito tradizionale e uomini con un completo elegante: così 54 coppie sono convolate a nozze a Khan Younis, tra le macerie della Striscia. Un timido segnale di normalità in uno scenario di guerra e devastazione.. "Nonostante tutto ciò che è accaduto, inizieremo una nuova vita", ha detto uno di loro. Centinaia le persone che hanno assistito alla cerimonia.
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Vai al contenutoEvacuati in Italia 17 pazienti palestinesi con famiglie
Arrivano in serata in Italia 80 civili palestinesi, di cui 17 pazienti e 63 accompagnatori, nell'ambito di un'operazione umanitaria. Tre velivoli dell'Aeronautica Militare, dopo il decollo dall'aeroporto israeliano di Eilat, atterreranno negli aeroporti romani di Ciampino e Pratica di Mare e di Torino e Pisa, dove i pazienti saranno presi in carico dalle strutture sanitarie nazionali per ricevere le cure necessarie.
Netanyahu si difende alla Knesset: "Più forti che mai"
Dopo che i membri dell'opposizione lo hanno accusato di aver causato il crollo della reputazione globale di Israele durante la guerra a Gaza, il primo ministro Benjamin Netanyahu difende lo status di Israele, affermando che il Paese e' "la potenza più forte del Medio Oriente". Il premier ha parlato, rivolto all'opposizione, durante il cosiddetto dibattito sulle 40 firme in Parlamento, riporta Times of Israel. "Israele oggi e' più forte che mai", ha detto. "È la potenza piu' forte in Medio Oriente e, in certi campi, è una potenza globale".
Idf: ucciso terrorista di Hamas che pianificava attacco
L'esercito israeliano ha annunciato di aver ucciso un "terrorista di Hamas" che avrebbe pianificato un "attacco imminente" contro le truppe nell'area di Deir al-Balah, nella Striscia di Gaza centrale. "L'attacco è stato effettuato per eliminare la minaccia che rappresentava per le truppe schierate nella Striscia di Gaza centrale, in conformità con l'accordo di cessate il fuoco", ha dichiarato a Efe un portavoce dell'esercito israeliano.
Netanyahu da Trump il 29 dicembre
Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu incontrerà Donald Trump il 29 dicembre: lo ha annunciato un portavoce del governo israeliano, secondo quanto riferiscono i media israeliani e internazionali. L'incontro è atteso alla Casa Bianca.
Stasera 17 bambini palestinesi in Italia per cure
Stasera 17 bambini palestinesi malati, evacuati da gaza, arriveranno in Italia insieme a loro familiari e accompagnatori per ricevere cure nel Paese. Ad accoglierli a Ciampino ci sarà il ministro degli Esteri, Antonio Tajani. Lo rende noto la Farnesina. Il convoglio umanitario include tre voli speciali dell'Aeronautica Militare diretti a Roma, Torino e Pratica di Mare (RM) che trasporteranno in Italia un totale di 80 persone. L'operazione è realizzata con il coordinamento della Presidenza del Consiglio, grazie al raccordo fra Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, Ministero della Difesa, Ministero dell'Interno e Dipartimento della Protezione Civile, in collaborazione con l'Oms e il Meccanismo Europeo di Protezione Civile. L'iniziativa per l'assistenza medico-sanitaria si somma alle attivita' umanitarie condotte dall'Italia per la popolazione civile della Striscia, nel quadro del progetto "Food for Gaza".
Netanyahu riceve l'ambasciatore Usa all'Onu Waltz
Il Premier israeliano Benjamin Netanyahu ha ricevuto l'ambasciatore Usa all'Onu Mike Waltz in missione per far avanzare il piano di pace americano per la Striscia di Gaza. All'incontro ha partecipato anche il direttore del Consiglio di sicurezza nazionale, Gil Reich. In seguito Waltz incontrerà i familiari di Ran Gvili. La salma di Gvili, deceduto mentre era ostaggio, è l'ultima che Hamas deve restituire.
Katz approva promozioni proposte da capo Stato maggiore
Dopo settimane di stallo, il ministro della Difesa Israel Katz ha approvato la lista di promozioni di alti ufficiali proposte dal capo di Stato Maggiore Eyal Zamir. Lo scrive il Times of Israel. Katz e Zamir si sono incontrati questa mattina e l'atmosfera è stata definita "buona", dopo lo scontro sulle indagini relative ai fallimenti che hanno portato all'eccidio compiuto da Hamas il 7 ottobre del 2023 e sulla gestione delle fasi successive all'attacco. Zamir ha istituito una commissione di inchiesta che ha presentato di recente le sue conclusioni su cui però Katz aveva disposto una contro-indagine. Il capo di Stato maggiore non aveva gradito e lo aveva detto pubblicamente. E Katz aveva reagito annunciato il congelamento per 30 giorni delle nomine proposte da Zamir. L'impasse sembra essere stata superata, ma la vicenda non è chiusa: "Nei prossimi giorni si troverà un accordo", ha chiarito Katz.
Hamas: "Pronti a discutere su congelamento o deposito per le armi"
Media: "Israele spia gli americani in base Kiryat Gat"
I servizi israeliani avrebbero messo sotto sorveglianza gli americani di stanza al Centro di coordinamento civile-militare (Cmcc), a Kiryat Gat, istituito per attuare l'accordo di pace con Hamas. Lo rivela il Guardian. Secondo fonti sentite dal quotidiano britannico, riunioni e discussioni segrete sono state regolarmente registrate. Ma le attività di spionaggio non sono sfuggite agli americani. Il comandante della base, il generale Patrick Frank, ha convocato gli israeliana e ha chiarito che "le registrazioni devono fermarsi qui". Gli israeliani hanno smentito che vi siano state attività di spionaggio. "L'affermazione che l'Idf raccolga informazioni sui partner nelle riunioni" cui partecipa "è assurda", ha spiegato l'esercito.
In un video prossimo capo Mossad ferito in azione 7 ottobre
Le riprese dell'attacco del 7 ottobre 2023 mostrano il direttore designato del Mossad, il generale di divisione Roman Gofman, che scambia fuoco con i terroristi di Hamas e viene ferito vicino al confine di Gaza; il video è stato pubblicato dal Times of Israel. Gofman, all'epoca generale di brigata e capo del centro di addestramento di Tzeelim nel sud di Israele, si precipitò alla sua base da casa sua ad Ashdod in seguito alle prime segnalazioni di lanci di razzi. Le riprese delle telecamere del traffico mostrano Gofman arrivare all'incrocio di Sha'ar Hanegev, dove decine di terroristi di Hamas avevano preso posizione e sparavano alle auto di passaggio. L'ufficiale di grado superiore, armato solo di un fucile d'assalto e senza equipaggiamento protettivo, viene ripreso mentre si confronta con i terroristi di Hamas. Dopo essere stato colpito da diversi terroristi, Gofman viene visto ritirarsi ed essere colpito a una gamba. Si è poi unito a un gruppo di agenti di polizia che si trovavano lì vicino, che lo hanno curato prima di essere trasportato in ospedale in gravi condizioni. Gofman è stato l'ufficiale di più alto grado delle Idf ferito durante l'attacco del 7 ottobre. Dopo la guarigione, è stato nominato segretario militare del primo ministro Benjamin Netanyahu e la scorsa settimana il premier ha annunciato che sarebbe stato il prossimo direttore del Mossad.
Wafa: "Blitz Idf in quartier generale Unrwa a Gerusalemme Est" (2)
L'Unrwa ha sottolineato che l'ingresso non autorizzato e forzato delle forze israeliane costituisce un'inaccettabile violazione dei suoi privilegi e immunità in quanto agenzia delle Nazioni Unite. L'agenzia ha osservato che Israele è parte della Convenzione sui privilegi e le immunità delle Nazioni Unite, che stabilisce l'inviolabilità dei locali delle Nazioni Unite (immunità da perquisizioni e sequestri) e che i suoi beni e beni sono immuni da procedimenti legali. In una dichiarazione, inoltre, il Governatorato ha condannato il raid definendolo una palese violazione del diritto internazionale e una grave violazione della sacralità e della dignità delle istituzioni delle Nazioni Unite. Ha inoltre costituito una chiara violazione della Carta delle Nazioni Unite, delle condizioni di adesione e delle sue risoluzioni, in particolare della Risoluzione 2730 del Consiglio di Sicurezza (24 maggio 2024), che obbliga gli Stati a rispettare e proteggere le istituzioni delle Nazioni Unite e il personale umanitario. Ha spiegato che questo raid avviene nel contesto di una serie di attacchi condotti da coloni e membri della Knesset israeliana, in seguito all'attuazione della decisione di vietare il lavoro dell'Unrwa a Gerusalemme Est il 30 gennaio.
Wafa: "Blitz Idf in quartier generale Unrwa a Gerusalemme Est"
L'agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha riferito che un gran numero di forze israeliane ha fatto irruzione nel suo quartier generale a Sheikh Jarrah, Gerusalemme Est, nelle prime ore di stamattina. Camion e gru sono stati visti entrare nel complesso. E' quanto scrive l'agenzia palestinese Wafa. Al momento non sono disponibili ulteriori informazioni, poiché le forze israeliane hanno interrotto le comunicazioni e nessun membro del personale delle Nazioni Unite si trova attualmente all'interno dei locali. Anche il Governatorato di Gerusalemme, citato da Wafa, ha dichiarato che forze israeliane pesantemente armate hanno fatto irruzione nel quartier generale dell'Unrwa nelle prime ore del mattino, arrestando il personale di sicurezza e confiscando i loro telefoni. Contemporaneamente, l'area è stata completamente isolata e le forze israeliane - scrive ancora Wafa - hanno condotto ampie perquisizioni di tutte le strutture all'interno dell'edificio.
Idf fa irruzione in sede Unrwa a Gerusalemme Est
Le forze armate israeliane hanno fatto irruzione questa mattina nella sede dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i profughi palestinesi (Unrwa) a Sheikh Jarrah, a Gerusalemme Est. Lo ha riferito la stessa Unrwa in una nota diffusa dall'agenzia palestinese Wafa. L'ingresso "non autorizzato e forzato" dei militari costituisce "una violazione inaccettabile" dell'immunità di cui l'agenzia delle Nazioni Unite gode, si sottolinea nella nota. La notizia è stata confermata dal Governatorato di Gerusalemme secondo cui l'Idf ha fermato il personale di sicurezza e confiscato loro i telefoni. Questo ha provocato un lungo blackout totale delle comunicazioni che ha reso impossibile in un primo momento accertare cosa sia accaduto nell'edificio. L'area è stata completamente isolata e le forze israeliane hanno condotto perquisizioni in tutta la struttura. Il Governatorato ha condannato il raid che rappresenta "una palese violazione del diritto internazionale e una grave violazione della sacralità e della dignità delle istituzioni delle Nazioni Unite".
FdI: "Valutare compatibilità Albanese con ruolo all'Onu"
"Francesca Albanese non dovrebbe restare un minuto di piu' a ricoprire il ruolo di rapporteur dell'ONU. Dopo le intemerate su Hamas come movimento di resistenza e addirittura le sconcertanti e vergognose dichiarazioni sull'assalto alla redazione de La Stampa, definita un "monito" per i giornalisti, oggi apprendiamo che nel 2022 partecipava ad una conferenza dal titolo "16 anni di assedio a Gaza" assieme a soggetti vicini a Hamas. In sala presente addirittura un esponente del jihad islamico". Lo dichiarano i deputati di Fratelli d'Italia Francesco Filini e Sara Kelany. "La assoluta mancanza di equilibrio della Albanese, nonché le inaccettabili posizioni assunte in più occasioni sulla natura di un movimento terroristico, responsabile del pogrom del 7 ottobre, fanno di lei un soggetto assolutamente inadeguato a ricoprire un ruolo istituzionale così rilevante in seno ad un'organizzazione internazionale che prevede il rispetto di un preciso codice di condotta, che tuttavia appare dalla rapporteur sistematicamente violato. Presenteremo un'interrogazione al ministro degli esteri per valutare se la Albanese alla luce delle sue inqualificabili prese di posizione possa essere considerata compatibile con il suo ruolo in seno all'ONU", concludono.
Oltre metà dei soldati Idf feriti soffre stress post-traumatico
Il dipartimento di riabilitazione del ministero della Difesa israeliano ha riferito di aver curato circa 22.000 soldati feriti dal 7 ottobre 2023, più della metà dei quali soffre di problemi di salute mentale. Lo riporta il Times of Israel. Secondo il ministero della Difesa, circa il 58% delle persone curate dai centri di riabilitazione dall'inizio della guerra soffre di disturbo da stress post-traumatico e altri problemi di salute mentale. Tra i 22.000 soldati, circa il 63% sono riservisti. Secondo il ministero, considerando anche le guerre precedenti, il dipartimento di riabilitazione si sta prendendo cura di un totale di 82.400 veterani feriti. Si prevede che entro la fine del 2026 il centro ne accoglierà altri 10.000, la maggior parte dei quali soffrirà di Ptsd (disturbo post-traumatico da stress) o altri problemi di salute mentale.
Monito Egitto a Israele: "Nessun attacco sul territorio siriano"
L'Egitto rifiuta "qualsiasi attacco israeliano sul territorio siriano, mettendo in guardia contro il pericolo di sfruttare la situazione attuale per giustificare interventi o pratiche che compromettano la sovranità siriana". Lo ha detto il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty incontrando il suo omologo siriano Tamim Khalaf a margine del Forum di Doha. Durante l'incontro - fa sapere un portavoce - Abdelatty ha espresso "la posizione incrollabile dell'Egitto sulla necessità di preservare l'unità e l'integrità territoriale della Siria e di sostenere le istituzioni nazionali affinché possano adempiere ai propri doveri e responsabilità nella protezione della stabilità del Paese e nella salvaguardia dei diritti e delle capacità del popolo siriano". Ha aggiunto che l'Egitto "sta proseguendo nei contatti con le parti regionali e internazionali per sottolineare la necessità di rispettare la sovranità e l'unità del territorio siriano e di respingere qualsiasi tentativo di comprometterne la sicurezza o la stabilità".
Herzog a New York attacca Mamdani: "Disprezza Israele"
Il presidente israeliano Isaac Herzog ha criticato Zohran Mamdani nel corso della sua partecipazione a un evento di gala a New York, affermando che il sindaco eletto della città non nasconde il suo "disprezzo" per Israele e ha fatto commenti "scandalosi" su una protesta in una sinagoga di Manhattan. "I recenti sviluppi a New York City hanno sollevato un campanello d'allarme", ha affermato Herzog durante l'evento per la Yeshiva University, secondo una dichiarazione del suo ufficio. "Qui assistiamo all'ascesa di un nuovo sindaco eletto che non fa alcuno sforzo per nascondere il suo disprezzo per lo Stato democratico ebraico di Israele, l'unico Stato nazionale del popolo ebraico", ha accusato Herzog citato dal Times of Israel. Herzog fa anche riferimento a una protesta anti-israeliana tenutasi il mese scorso fuori da un evento che incoraggiava l'immigrazione in Israele in una sinagoga di Manhattan, e alla risposta di Mamdani. "La risposta del sindaco entrante è stata quella di insinuare che gli ebrei che intendono realizzare il sogno sionista supremo stanno violando il diritto internazionale e la sacralità della sinagoga. Questa retorica è scandalosa", afferma Herzog. "Delegittimare il diritto del popolo ebraico alla sua antica patria e il suo antico sogno di Gerusalemme legittima la violenza e mina la libertà di religione", afferma il presidente. "Questo è sia antiebraico che antiamericano". Herzog ha poi lanciato l'allarme sul crescente antisemitismo: "Qui a New York e in tutta l'America, la turbolenza è snervante e le sfide che il nostro popolo, il popolo ebraico, deve affrontare stanno aumentando", afferma Herzog.
Witkoff ospita negoziati Israele e Qatar a New York
L'inviato speciale della Casa Bianca Steve Witkoff ha ospitato ieri a New York trattative fra Israele e Qatar, ha confermato un rappresentante della Casa Bianca all'Afp. La delegazione israeliana era guidata dal direttore del Mossad, David Barnea. Si è trattato dell'incontro di più alto livello fra Israele e Qatar dopo l'accordo per la fine della guerra a Gaza. E' arrivato ora il momento della definizione della seconda fase dell'accordo, vale a dire il disarmo di Hamas e l'insediamento di una amministrazione per il governo della Striscia di Gaza.
Onu: "Per Palestina servono aiuti per 4 miliardi di dollari"
Per l'anno prossimo, il più grande singolo piano di aiuti dell'Onu riguarda i Territori Palestinesi occupati, dove sono necessari 4,1 miliardi di dollari per raggiungere 3 milioni di persone, mentre in Sudan, la più grande crisi di sfollamento al mondo, servono 2,9 miliardi di dollari per 20 milioni di persone. E' quanto è emerso dal piano presentato a New York dal capo delle operazioni umanitarie delle Nazioni Unite Tom Fletcher. Il Global Humanitarian Overview 2026, ha detto Fletcher, si basa su riforme, prove ed efficienza. Le organizzazioni umanitarie concentrano le risorse dove le crisi sono più gravi, stanno anche riducendo le duplicazioni e assicurandosi che ogni dollaro vada a beneficio delle persone che assistono.
Hamas: pronti a discutere congelamento o deposito per armi
Hamas si dice pronto a discutere di "congelare o immagazzinare" il suo arsenale di armi come parte del cessate il fuoco con Israele, afferma un alto funzionario, proponendo una possibile formula per risolvere una delle questioni più spinose dell'accordo mediato dagli Stati Uniti. Lo scrive Times of Israel Bassem Naim, membro dell'ufficio politico di Hamas, parla mentre le parti si preparano a passare alla seconda e più complessa fase dell'accordo. "Siamo aperti ad adottare un approccio globale per evitare ulteriori escalation o ulteriori scontri o esplosioni", ha dichiarato Naim all'Associated Press nella capitale del Qatar, Doha.
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Dagli accordi di Camp David al vertice di Sharm el-Sheikh, da tempo si cerca una via diplomatica per la pace in Medio Oriente. Un percorso costellato da tanti fallimenti. Ora, con la firma dell'accordo sulla prima fase del piano Trump per Gaza, l'impressione è di essere a una svolta. Dalla stretta di mano Rabin-Arafat alle proposte per “Due Stati, due popoli”: ecco le tappe per risolvere la questione israelo-palestinese.
Israele-Palestina, da Oslo a Sharm: i piani di pace negli anni
Vai al contenutoNetanyahu scettico su disarmo Hamas con forza Onu
Israele "riporterà indietro anche Rani [Gvili]", ha detto il primo ministro Benjamin Netanyahu agli ambasciatori israeliani, riferendosi all'ultimo ostaggio ucciso a Gaza, restituito durante la prima fase del cessate il fuoco con Hamas. "Stiamo riportando indietro tutti gli ostaggi, fino all'ultimo". "Nella seconda fase, ci stiamo muovendo verso il disarmo e la smilitarizzazione", afferma. Gli Stati Uniti vogliono creare una forza internazionale per portare a termine questo compito, afferma Netanyahu. "Ho detto, andate avanti", continua. "Sappiamo che ci sono alcune missioni che questa forza potrebbe svolgere", afferma. "Ci sono altre cose che non possono fare, forse il compito principale non lo possono fare, ma vedremo". "Possiamo farlo nel modo piu' facile o in quello piu' difficile", dice a proposito del disarmo di Hamas. "Ma alla fine sarà fatto". Passando alla normalizzazione, respinge le indiscrezioni dei media secondo cui alcuni accordi di pace non possono essere conclusi senza che Israele faccia qualcosa per primo - un probabile riferimento alla richiesta saudita che Israele si impegni per un eventuale Stato palestinese.
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