Francia, scioperi e manifestazioni contro Manovra. A Parigi guerriglia a fine corteo. FOTO
Giornata di manifestazioni nel Paese. Tensioni nella capitale, con gruppi di black bloc che hanno lanciato sassi, oggetti, distrutto pensiline e spaccato vetrine. Scontri con la polizia
CONTRO LA FINANZIARIA
- È stata una giornata di scioperi, blocchi e manifestazioni in tutta la Francia contro la Manovra finanziaria 2026. Gli ultimi dati del ministero dell'Interno francese e della prefettura di Parigi parlano di oltre 500.000 manifestanti che hanno sfilato in tutto il Paese. Il corteo di Parigi avrebbe riunito, per le stesse fonti, 55.000 persone. I fermati sono stati 181, 11 i feriti senza contare quelli tra le forze dell'ordine.
SCENE DI GUERRIGLIA A PARIGI
- Scene di guerriglia si sono verificate alla fine del pacifico corteo che si è svolto a Parigi. Mentre la maggior parte dei manifestanti ha abbandonato la zona, gruppi di black bloc hanno fronteggiato gli agenti, lanciando sassi, oggetti, distruggendo pensiline e spaccando vetrine. Immediati gli interventi della polizia, schierata con centinaia di agenti in assetto antisommossa
LE SCUOLE
- Al liceo Maurice-Ravel nel 20/o arrondissement di Parigi circa 300 studenti hanno invitato a "bloccare le scuole contro l'austerità". Il sindacato Snes-Fsu ha annunciato che "il 45% del personale delle medie e dei licei è in sciopero". Ma secondo il ministero dell'Istruzione sono circa 17,06% gli insegnanti francesi che hanno deciso di incrociare le braccia. Stamattina risultavano completamente bloccate 23 scuole, mentre in altre 52 gli studenti che hanno aderito alla giornata di agitazione hanno organizzato uno sbarramento "filtrante"
LACRIMOGENI A MARSIGLIA
- A Marsiglia, piccoli gruppi di manifestanti che hanno tentato fin dal primo mattino di riunirsi sono stati dispersi dalla polizia che ha fatto uso di lacrimogeni nel quartiere della Joliette, vicino al porto
SCONTRI A LIONE
- Scontri fra polizia e testa del corteo anche a Lione, nel centro della Francia. Quando gli agenti hanno tentato di bloccare un gruppo di giovani vestiti interamente di nero, sono partiti dai manifestanti razzi di fuochi d'artificio contro la polizia, che ha reagito con i gas lacrimogeni. Due i feriti negli scontri, un giornalista di France TV e un poliziotto
DISAGI PER I TRASPORTI
- Nei trasporti pubblici la maggior parte delle metropolitane e dei treni regionali circolano soltanto nelle ore di punta. Il ministro dell'Interno, Bruno Retailleau, ha parlato "blocchi stradali sgomberati" nella regione di Parigi
IL CORTEO DI PARIGI
- Il corteo di Parigi è partito alle 14 da piazza della Bastiglia. Si sono registrati qua e là momenti di tensione fra dimostranti e polizia, soprattutto nell'11esimo arrondissement, quando gruppi di ragazzi vestiti di nero stavano cominciando a danneggiare un fast-food. Poi le tensioni si sono intensificate a fine corteo. Fortissima la presenza della polizia
I TIMORI PER PARIGI
- Il ministro dell'Interno, Bruno Retailleau, ha parlato a più riprese nei giorni scorsi della presenza di "centinaia di elementi radicali" nelle manifestazioni, soprattutto quella della capitale (in foto, la manifestazione di oggi a Parigi)
NEGOZI CHIUSI
- Il prefetto Laurent Nunez aveva invitato i commercianti parigini a chiudere i negozi e a proteggere le vetrine per via del corteo
NEGOZI E BANCHE BLINDATI
- Tutte le banche, le agenzie di assicurazioni e i negozi di cellulari ed elettronica sono stati blindati da protezioni installate già ieri in giornata a prova di "casseur". Chiusi da speciali congegni in metallo gli sportelli dei Bancomat
I BLINDATI
- Come detto, la polizia è stata massicciamente schierata a Parigi. Presenti anche i "Centaure", i blindati "polivalenti" che ad oggi avevano fatto la loro apparizione soltanto a Montpellier, nel Sud
"UNA MANOVRA PIÙ EQUA"
- La segretaria generale della Cfdt, uno dei principali sindacati di Francia, ritiene "profondamente ingiuste" le ipotesi evocate dal governo dimissionario francese per ridurre il deficit e invoca una manovra finanziaria "più equa" per il 2026. Intervistata da BFMTV, Marylise Léon avverte che "non possiamo consentire che alcuni si esonerino totalmente dagli sforzi, in particolare, tra le grandi aziende che godono di oltre 200 miliardi di aiuti pubblici"
"LO SFORZO DEVE ESSERE DI TUTTI"
- Favorevole alla cosiddetta tassa Zucman sui più ricchi, Léon insiste che "quando si dice che bisogna fare degli sforzi questo deve riguardare tutti". "Vogliamo una finanziaria di giustizia, vogliamo che lo sforzo venga ripartito in modo equo - ha sottolineato - il mondo del lavoro non può essere l'unico contributore"