Sondaggio, solo il 13% degli italiani è favorevole a un invio di truppe in Ucraina
Secondo l’ultima rilevazione di YouTrend per Sky TG24, per il 31% degli intervistati l’Italia non dovrebbe contribuire in alcun modo alle “garanzie di sicurezza” per Kiev. Inoltre secondo il 47% i vertici di Alaska e Washington hanno rafforzato Putin. Sulla politica interna, la maggioranza si aspetta un impatto limitato delle regionali sul governo. In Toscana e Veneto anche gli elettori delle opposizioni vedono la conferma delle amministrazioni uscenti. Nelle intenzioni di voto FdI rimane primo partito
GUERRA IN UCRAINA, QUALE RUOLO PER L’ITALIA?
- Nelle “garanzie di sicurezza” per l’Ucraina il 51% degli italiani indica almeno un tipo di sostegno diretto, mentre per il 31% il nostro Paese non dovrebbe contribuire. È quanto emerge da un sondaggio realizzato dall’istituto di ricerca YouTrend per Sky TG24, secondo cui le opzioni preferite sono quelle che non prevedono un coinvolgimento diretto. Meno indicate le opzioni su un dispiegamento attivo di forze: l’invio di istruttori (16%), di truppe (13%) o di aerei di sorveglianza (12%)
LE OPINIONI PER FASCE D’ETÀ
- Sul tema emerge una divisione anagrafica: la maggior parte degli under 35 indica almeno una delle forme di sostegno (soprattutto l’invio di armi), mentre la percentuale scende fra i 35 e i 54 anni e ancora di più fra gli over 55 (in entrambi i casi con l’invio di armi in fondo alla lista)
I COLLOQUI DI TRUMP
- Infine secondo il 47%, il doppio vertice in Alaska e a Washington ha rafforzato la Russia di Putin, mentre solo per il 3% è stata l’Ucraina a uscirne meglio. Un 22% pensa invece che entrambe le parti ne siano risultate indebolite
REGIONALI IN VENETO
- Parlando invece delle prossime elezioni regionali, in Veneto per il dopo Zaia il 54% degli intervistati pensa che si imporrà un candidato di centrodestra, mentre solo il 12% punta sul centrosinistra
REGIONALI IN TOSCANA
- In Toscana invece il 52% dei rispondenti assegna già la vittoria a Giani (centrosinistra e M5S), solo il 17% a Tomasi (centrodestra)
REGIONALI NELLE MARCHE
- Le Marche sono invece la regione percepita come più in bilico, con il 36% che vede favorito Acquaroli contro il 25% di Ricci, ma ben il 39% dei rispondenti non si sbilancia
REGIONALI IN PUGLIA
- Situazione intermedia in Puglia, dove la coalizione oggi al potere (centrosinistra) è data per favorita, ma gli elettori della coalizione rivale sono ancora speranzosi di poter ribaltare il risultato
REGIONALI IN CALABRIA
- Stessa situazione in Calabria, dove il 43% punta sulla vittoria di Occhiuto (centrodestra)
REGIONALI IN CAMPANIA
- Scenario simile anche in Campania: il 45% degli intervistati vede favorito il candidato di centrosinistra e M5S
L’IMPATTO DELLE REGIONALI SUL GOVERNO
- Complessivamente, però, gli italiani si aspettano che l’impatto delle regionali sull’esecutivo sarà limitato: solo il 27% crede che il governo ne uscirà rafforzato o indebolito (a seconda dell'esito), mentre il 52% afferma che non ci saranno conseguenze
COSA PENSANO GLI ELETTORI
- Da notare, in questo caso, una piccola (e inattesa) spaccatura politica: se gli elettori di Fratelli d’Italia sono i più sicuri che la stabilità del governo continuerà (71% stabilità, 23% effetti), quelli di Forza Italia (58%-30%) e soprattutto della Lega (45%-31%) non ne sono altrettanto convinti, posizionandosi in uno spazio intermedio fra i meloniani e i sostenitori del campo largo (49%-42%)
INTENZIONI DI VOTO
- Per quanto riguarda le intenzioni di voto, Fratelli d’Italia e Lega sono stabili ai livelli di luglio (28,5% e 8,3%, rispettivamente). In calo il Pd (21,1%, -1,0%), in leggera crescita il Movimento 5 Stelle che si conferma ai massimi dalle Europee 2024 (13,5%, +0,1%)
INTENZIONI DI VOTO/2
- Forza Italia risulta in lieve calo (8,0%, -0,4%), mentre continua la crescita estiva di Azione (4,8%, +0,7%) e AVS (7,5%, +0,6%). Sale anche Italia Viva (1,8%, +0,1%)
INTENZIONI DI VOTO/3
- In calo +Europa (1,5%, -0,3%), in crescita Noi Moderati (0,7%, +0,1%). La percentuale di astenuti/indecisi è al 40,1%
FIDUCIA NEI LEADER
- La fiducia nel presidente della Repubblica Sergio Mattarella sale al 64% (+5% rispetto alla rilevazione di luglio). Stabile la presidente del Consiglio Giorgia Meloni (33%), in crescita Giuseppe Conte (+1%), Antonio Tajani (+2%) ed Elly Schlein (+2%)
FIDUCIA NEI LEADER/2
- Cresce anche la fiducia nei confronti di Matteo Salvini e Matteo Renzi, stabile Carlo Calenda, in calo Nicola Fratoianni (-1%) e Angelo Bonelli (-2%)
GIUDIZIO SULL’OPERATO DEL GOVERNO
- I giudizi positivi sull’operato del governo si attestano al 34% (+2%), quelli negativi sono al 62% (in calo dell’1%)
NOTA METODOLOGICA
- Sondaggio svolto con metodologia CAWI tra il 3 e il 5 settembre 2025 su un campione di 805 intervistati rappresentativi della popolazione maggiorenne residente in Italia, indagate per quote di genere ed età incrociate, stratificate per titolo di studio e ripartizione ISTAT di residenza. Il margine d’errore è del +/- 3,5% con un intervallo di confidenza del 95%.