Guerra Israele, fonte ufficio di Netanyahu: "Decisione presa, occupiamo Gaza"

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Un alto funzionario dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu ha annunciato che "occuperemo la Striscia di Gaza, la decisione è stata presa". Come riferisce Ynet, Donald Trump ha dato a Netanyahu il via libera per lanciare l'operazione militare contro Hamas nella Striscia. In una lettera, 600 funzionari della sicurezza israeliani in pensione hanno chiesto a Donald Trump di fare pressione su Israele affinché ponga subito fine alla guerra a Gaza

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"Occuperemo la Striscia di Gaza. La decisione è stata presa". Lo riferisce un alto funzionario dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu a Channel 12. "Hamas non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale, e noi non ci arrenderemo. Se non agiamo ora, gli ostaggi moriranno di fame e Gaza resterà sotto il controllo di Hamas", ha detto.

Il presidente americano Donald Trump avrebbe dato il "via libera" al governo israeliano per condurre una vasta operazione contro Hamas a Gaza a causa dello stallo nei negoziati per il rilascio degli ostaggi. Lo riporta Ynet. 

Un gruppo di circa 600 funzionari della sicurezza israeliani in pensione, tra cui ex capi di agenzie di intelligence, ha scritto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per fare pressione su Israele affinché ponga immediatamente fine alla guerra a Gaza.

Il tempo nei negoziati è finito perché Hamas non è interessata e dunque Israele riporterà a casa gli ostaggi grazie a una vittoria militare a Gaza. Sarebbe questa la linea che vorrebbe seguire il premier Benjamin Netanyahu, a quanto riferito da una fonte diplomatica. La diffusione di immagini di ostaggi israeliani visibilmente emaciati si è sovrapposta ieri alle notizie di altre decine di civili palestinesi uccisi nel tentativo di procurarsi cibo e aiuti, esacerbando lo scontro sull'emergenza umanitaria nella Striscia. 

Netanyahu fa appello alla Croce Rossa affinchè provveda cibo e cure mediche agli ostaggi. Hamas replica di essere "pronta a impegnarsi a rispondere a qualsiasi richiesta della Croce Rossa di portare cibo e medicine" agli ostaggi se Israele aprirà i corridoi per gli aiuti umanitari in modo permanente. Il ministro degli Esteri israeliano Sa'ar sollecita una riunione straordinaria del Consiglio di sicurezza dell'Onu sugli ostaggi che potrebbe tenersi domani. Secondo l'Onu, da maggio solo il 10% degli aiuti è arrivato ai civili palestinesi.

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Fonti Israele: su occupazione Gaza sì di Trump a Netanyahu

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Medioriente, card. Parolin: "Riconoscere Palestina è la soluzione, noi lo abbiamo fatto"

Il Segretario di Stato Vaticano ha parlato a margine di un evento  organizzato per il Giubileo degli Influencer. "Quella è la soluzione,  cioè il riconoscimento dei due Stati che vivono vicino l'uno all'altro  in autonomia e sicurezza", ha ribadito. Poi sull'attacco alla Parrocchia  cristiana a Gaza: "L'impressione è che tante volte questi errori si  ripetano".

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Gaza, la testimonianza di un medico palestinese: "Ecco come la fame distrugge il corpo"

Secondo Medici senza Frontiere, un quarto dei bambini di Gaza è malnutrito,  mentre Unicef lancia l'appello: “In tre mesi, il numero di bambini morti  per malnutrizione è aumentato del 54%”. La testimonianza del dottor  Mohammed Abu Mughaisib, vicecoordinatore medico di Medici Senza  Frontiere nella Striscia.

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Media: capo stato maggiore IDF cancella viaggio in Usa

Il Capo di Stato Maggiore delle IDF, Eyal Zamir, ha annullato un breve viaggio negli Stati Uniti che aveva in agenda a partire da questa sera. Lo dice una fonte militare al Times of Israel. La fonte afferma che il viaggio era condizionato al raggiungimento di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza. Zamir avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia di passaggio di consegne del capo del Comando Centrale degli Stati Uniti, nonché incontrare funzionari statunitensi al Pentagono e leader di gruppi ebraici, secondo le IDF. Poiché non c'è un cessate il fuoco, "e a causa della difficile situazione della questione degli ostaggi e della grande responsabilità sulle sue spalle, ha deciso di annullare il suo

viaggio", aggiunge la fonte

Gaza, Ue propone stop parziale di Israele nel programma ricerca e innovazione Horizon

La Commissione europea chiede di sospendere temporaneamente la partecipazione di alcune aziende e start-up israeliane al programma Horizon, in risposta alla situazione a Gaza. La misura non coinvolge università e ricercatori

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Amman, israeliani bloccano camion aiuti per impedire loro di raggiungere Gaza

Il portavoce del governo giordano, Mohammad Al-Momani, ha denunciato "attacchi" da parte di israeliani ai camion che trasportano aiuti umanitari dalla Giordania verso la Striscia di Gaza, per impedire loro di raggiungere l'enclave.

Secondo Momani, diversi camion sono stati costretti a tornare indietro ieri dopo essere stati aggrediti in Israele. Alcuni degli attacchi inoltre hanno provocato feriti.

Al-Momani ha chiesto a Israele di intervenire con urgenza per prevenire questi incidenti, riporta l'agenzia Petra. 

Capo stato maggiore Idf annulla viaggio negli Usa "per difficile situazione ostaggi"

Il Capo di Stato Maggiore delle Idf, Tenente Generale Eyal Zamir, ha annullato un breve viaggio negli Stati Uniti in programma per stasera. Secondo una fonte militare citata dal Times of Israel, il viaggio era condizionato al raggiungimento di un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e, che non è stato concordato. 

Zamir avrebbe dovuto partecipare alla cerimonia di passaggio di consegne a capo del Comando Centrale degli Stati Uniti, il Centcom, nonché incontrare funzionari statunitensi al Pentagono e leader di gruppi ebraici, secondo le Idf.

Poiché non c'è un cessate il fuoco, "e a causa della difficile situazione della questione degli ostaggi e della grande responsabilità sulle sue spalle, ha deciso di annullare il suo viaggio", ha reso noto una fonte.

Stato Palestinese, quali Paesi lo riconoscono ufficialmente

Francia, Regno Unito e Malta hanno annunciato che nel settembre 2025 riconosceranno lo Stato di Palestina e porteranno a 150 su 193 i membri dell'Onu che hanno assunto questa posizione. Tra loro non ci sono l'Italia e gli Stati Uniti. La mappa dei Paesi

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Idf, ucciso con un drone un agente di Hezbollah nel Libano

L'esercito israeliano ha riferito che un agente di Hezbollah è stato ucciso questa mattina in un attacco con un drone israeliano a Khiam, nel Libano meridionale. Lo scrive The Times of Israel, precisando che dal cessate il fuoco del novembre 2024, l'Idf ha reso noto di aver ucciso oltre 230 operativi di Hezbollah negli attacchi in Libano, precisando che coloro che sono stati presi di mira stavano violando i termini della tregua. 

Onu su Johnson in Cisgiordania: "Insediamenti illegali"

L'Onu non ha voluto commentare direttamente le parole pronunciate durante il viaggio privato dello speaker del Congresso americano Mike Johnson in Cisgiordania, ma ha ribadito che gli insediamenti dei coloni "sono illegali". Lo ha detto il portavoce Farhan Haq, rispondendo alle domande dei giornalisti, che chiedevano un commento alla dichiarazione di Johnson, secondo il quale Samaria - così viene chiamata la Cisgiordania da Israele - e' "terra promessa al popolo ebraico e appartiene a loro per diritto". "La nostra posizione sugli insediamenti - ha detto il portavoce Onu - è che sono illegali, secondo il diritto internazionale. E la nostra posizione sulla Cisgiordania è che, ovviamente, israeliani e palestinesi devono negoziare una soluzione definitiva delle loro controversie, ma questo deve avvenire nel contesto del diritto internazionale. E come sapete, il segretario generale (Antonio Guterres, ndr) sostiene una soluzione a due Stati". Se gli insediamenti sono illegali, gli è stato chiesto, il fatto di essere lì personalmente sarebbe anch'esso un'azione illegale? "Non mi esprimerei sul fatto che la sola presenza in un insediamento sia di per sé illegale - ha risposto Haq - ma gli insediamenti in quanto tali costituiscono una violazione del diritto internazionale".

Onu: "Israele spinge palestinesi in aree sovraffollate"

L'esercito israeliano ha emesso domenica un altro ordine di evacuazione a Gaza City, che riguarda il quartiere di Tufah. L'ufficio Onu per il coordinamento degli affari umanitari ha spiegato che questi ordini "continuano a spingere la popolazione verso aree sovraffollate e insicure, prive di rifugi e di beni essenziali". L'agenzia ha ricordato che solo il 12 per cento di Gaza si trova al di fuori della zona militarizzata israeliana o delle aree colpite dagli ordini di evacuazione".

Onu: "Guterres sconvolto da diffusione video ostaggi"

Il segretario generale dell'Onu "è rimasto molto sconvolto" dalla diffusione da parte di Hamas dei video che mostrano gli ostaggi israeliani in mano all'organizzazione palestinese. Lo ha detto il portavoce Farhan Haq, aggiungendo che per Antonio Guterres è stata una "inaccettabile violazione della dignità umana".

Figlio Netanyahu: "Emiro Qatar come Hitler promuove antisemitismo"

Il figlio del primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, Yair, ha definito l'emiro del Qatar Tamim Bin Hamad al Thani e sua madre Moza bint Nasser "gli Hitler e i Goebbels dei giorni nostri". In un post su X il figlio di Netanyahu ha aggiunto che Doha è "la forza principale dietro l'ondata senza precedenti di antisemitismo in tutto il mondo, che non si vedeva dagli anni '30 e '40". "Ogni ebreo nel mondo è in grave pericolo a causa della denigrazione decennale degli ebrei e dello Stato ebraico da parte del Qatar, alimentata dai miliardi di dollari che vi riversano", ha twittato Netanyahu jr.

Idf, miliziano Hezbollah ucciso in raid in Libano

Un miliziano di Hezbollah è stato ucciso nel raid di un drone israeliano sulla regione di Khiam, nel Libano meridionale. A renderlo noto sono stati i militari a Tel Aviv. Dal cessate il fuoco del novembre 2024, ricorda il Times of Israel - le Idf affermano di aver ucciso oltre 230 miliziani di Hezbollah negli attacchi in Libano, affermando che coloro che sono stati presi di mira stavano violando i termini della tregua.

Francia sospende accoglienza gazawi dopo post antisemiti di una studentessa di Sciences Po

"Tutti i profili che sono entrati nel Paese saranno oggetto di una nuova verifica dopo le falle che hanno portato qui questa giovane donna, che non può trovare posto in Francia”, ha affermato il ministro degli Esteri Jean-Noël Barrot. La ragazza era stata evacuata dalla Striscia di Gaza e si era trasferita a Lille per studiare nella prestigiosa università francese, ma ora dovrà lasciare il territorio nazionale

Francia sospende accoglienza gazawi dopo post antisemiti studentessa

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Conte: "Nethanyahu occupa Gaza, Meloni e Ue campioni ignavia"

"Lo hanno lasciato sterminare oltre 60mila palestinesi, lo hanno lasciato uccidere 18mila bambini, lo hanno lasciato affamare una intera popolazione. Ora Netanyahu ci fa sapere che occupa Gaza. E lo lasciano fare, sempre. Ancora. E l'Italia di Meloni continua a prendere premi per le intese con questo governo criminale e l'Europa rimane ferma. Niente embargo sulle armi, niente sanzioni, niente stop agli accordi militari con Israele, niente riconoscimento della Palestina. Campioni di ignavia". Lo scrive il leader M5s Giuseppe Conte sui social. 

Sarah, palestinese che portava aiuti a Gaza minacciata di morte

"Non avrei mai immaginato che cercare di aiutare la mia gente potesse mettermi in pericolo di vita, e che arrivassero minacce addirittura da persone che conosco". Sarah Awida è una intraprendente e bellissima ragazza palestinese di Gerusalemme Est, che era riuscita a creare un'impresa indipendente per portare cibo e aiuti umanitari a Gaza, soprattutto nel nord, con l'aiuto di Mena Aid (coalizione di partner regionali che opera attraverso la Multifaith Alliance e in coordinamento con le autorità israeliane). Ora Sarah vive in una casa protetta: le gravi minacce ricevute da Hamas e da commercianti della Striscia sono state prese molto sul serio dalle autorità, come fa sapere l'account dello Stato di Israele in arabo. Aveva messo in piedi un sistema che ha trasportato centinaia di camion di cibo e rifornimenti a Gaza, aggirando Hamas e gli appaltatori privati, raggiungendo con i suoi pacchi oltre 100.000 famiglie tra il 2024 e quest'anno. Ma la sua attività ha dato fastidio sia a Hamas che ai commercianti della Striscia, tra cui alcuni che conosce personalmente, perché vogliono tenere i prezzi del cibo alti appositamente. Sarah ha raccontato a Mako che a causa delle preoccupazioni per i saccheggi dei camion dentro Gaza, diverse organizzazioni che operavano nella Striscia hanno smesso di inviare camion, mentre lei e i suoi amici hanno deciso di continuare in questi mesi. I prodotti alimentari arrivavano al porto israeliano di Ashdod, passavano attraverso i valichi di Kerem Shalom e Zikim e approdavano a Gaza accompagnati dal suo team, che si occupava di tutte le fasi delle operazioni: dallo scarico, al trasporto, fino ai magazzini, alla distribuzione immediata alle famiglie, senza lasciare la merce a marcire ai valichi. Adesso Sarah deve pensare a proteggere se stessa, il progetto di aiutare la sua popolazione deve aspettare.

Giubileo, il Papa: "Aspirate a cose grandi. Siamo con i giovani di Gaza e Ucraina"

Prima della messa conclusiva del Giubileo dei giovani, Prevost si è concesso un giro in papamobile: i presenti, oltre un milione, gli hanno lanciato bandiere e peluche in segno di affetto. Poi la celebrazione, con omelia, dal palco della spianata di Tor Vergata: "Le fragilità non siano un tabù". Citato Bergoglio: "Se siete inquieti, siete vivi"

Giubileo, Papa: 'Aspirate a cose grandi. Siamo con Gaza e Kiev'. FOTO

Giubileo, Papa: 'Aspirate a cose grandi. Siamo con Gaza e Kiev'. FOTO

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Schlein: "Netanyahu va fermato, governo non indugi con ogni sforzo diplomatico"

“Netanyahu va fermato, adesso. Il governo italiano non indugi a condannare subito il proposito criminale di occupazione totale di Gaza annunciato dal governo israeliano. Chiediamo con urgenza all’esecutivo di mettere in campo da subito ogni sforzo diplomatico e politico, a cominciare dalla richiesta di convocare una riunione straordinaria del Consiglio Europeo e un’azione Onu immediata per bloccare questa sciagurata occupazione, fermare i crimini di Netanyahu e salvare tutti i civili palestinesi.” Così la segretaria del Pd Elly Schlein.

Media, Netanyahu riunisce gabinetto di sicurezza per discutere espansione guerra

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu riunirà il gabinetto di sicurezza per discutere di un'espansione delle operazioni militari nella Striscia di Gaza. A darne notizia è il quotidiano israeliano 'Ha'aretz', che cita una fonte bene informata. L'incontro servirà anche a discutere dell'invasione di aree della Striscia di Gaza dove potrebbero essere tenuti prigionieri gli ostaggi. 

Trump negherà aiuti a Stati Usa che boicottano Israele

L'amministrazione di Donald Trump ha annunciato che negherà gli aiuti federali per le catastrofi naturali agli stati e alle città americane che boicottano le aziende israeliane. Lo riporta la Reuters citando una nota della Federal Emergency Management Agency nella quale si sottolinea che per ottenere i fondi bisogna attenersi ai suoi "termini e condizioni". E nell'elenco di queste condizioni si legge che Stati e città devono certificare che non interromperanno "le relazioni commerciali specificamente con le aziende israeliane". 

Procuratrice generale: "Decisione di rimuovermi dall'incarico viola la legge"

La procuratrice generale israeliana, Gali Baharav-Miara, ha definito  "illegale" il voto del governo per rimuoverla dall'incarico e affermato che il sistema di consulenza legale e la procura da lei presieduti continueranno a essere "fedeli alla legge". "La decisione del governo di porre fine al mio mandato, presa poco fa, viola la legge", ha scritto Baharav-Miara in una lettera al Procuratore dello Stato Amit Aisman, indirizzata anche ai suoi vice e ad altre figure di spicco del sistema di consulenza legale e della procura. Le pressioni politiche e i comportamenti che violano la legge non ci impediranno di continuare a svolgere il nostro lavoro in modo imparziale, professionale e onesto".

"Continueremo ad assistere il governo nel promuovere le sue politiche nel rispetto della legge, nell'applicarla equamente e nel preservare lo stato di diritto", si legge inoltre.

Israele, polemica per visita Ben-Gvir a Spianata delle Moschee: cos'è e cosa significa

L'incursione del ministro ultranazionalista, che ha guidato una preghiera insieme a un gruppo di coloni, ha violato una consuetudine sedimentata, pensata per il rispetto reciproco delle tre religioni che considerano quel luogo sacro: cristianesimo, ebraismo, Islam. La gestione del sito, situato nella Città Vecchia di Gerusalemme, è oggetto di contesa almeno dal 1967 ed è stata affidata alla Giordania: oggi gli ebrei possono visitarlo ma non svolgervi riti religiosi

Perché le polemiche per incursione Ben-Gvir a Spianata delle Moschee

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Schlein: "Sospendere accordi collaborazione con Israele"

"Anche i palestinesi hanno diritto, come gli israeliani, a vivere in pace e sicurezza in uno Stato". A dirlo è la segretaria del Pd Elly Schlein, al Tg1. "E' un contributo al processo di pace - aggiunge - serve certamente anche un cessate il fuoco immediato per mettere fine ai crimini del governo di estrema destra di Neatanyahu a Gaza e in Cisgiordania e per fare pressione serve sospendere gli accordi di collaborazione tra Ue e Israele e tra Italia e Israele, così come chiediamo di portare tutti gli aiuti umanitari indispensabili e di fare ogni sforzo per la liberazione degli ostaggi israeliani nelle mani di Hamas".

Fratoianni: "È ora di fermare il criminale Netanyahu"

"Fra qualche ora sarà ufficiale: Israele occuperà definitivamente la Striscia di Gaza. Non avevamo dubbi sul disegno criminale che Netanyahu ha portato avanti con ferocia inaudita in tutti questi mesi". Lo afferma Nicola Fratoianni di Avs.   "Sono la comunità internazionale, una buona parte della Ue con in prima fila il governo italiano -prosegue il leader di SI - ad  aver fatto finta che non fosse così scegliendo un silenzio che ora dopo ora si è trasformato in complicità. Ora siamo all'ultimo atto di una tragedia senza fine, c'è qualcuno - conclude Fratoianni - che ha il coraggio di fermare quel pazzo criminale?". 

Media: "Via libera di Trump a Netanyahu per occupazione Gaza"

Il presidente americano Donald Trump avrebbe dato il "via libera" al governo israeliano per condurre una vasta operazione contro Hamas a Gaza a causa dello stallo nei negoziati per il rilascio degli ostaggi. Lo riporta Ynet. Secondo Ynet sia Trump che Netanyahu sarebbero d'accordo sul fatto che Hamas non voglia un accordo.

Leccese: "Consegna chiavi di Bari ad Albanese ribellione civile"

"Se non ora, quando?". Con questa domanda, ripresa dal titolo del celebre libro di Primo Levi, il sindaco di Bari Vito Leccese ha aperto il suo intervento al Teatro Piccinni, dove ha consegnato le Chiavi della Citta' a Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, destinataria di sanzioni da parte del governo statunitense. Nel suo discorso, Leccese ha ricordato che "147 su 193 Paesi membri dell'ONU riconoscono lo Stato di Palestina, e che entro settembre, con l'adesione di Francia, Regno Unito e Malta, si raggiungera' il 75% del consesso mondiale". Un traguardo che, secondo il sindaco, l'Italia non ha ancora voluto compiere: "Il governo dice che non e' ancora il tempo dello Stato palestinese. Ma se non ora, quando?". Rivolgendosi direttamente ad Albanese, Leccese ha detto: "Le tue parole, in questi mesi, ci hanno restituito fiducia negli esseri umani. Con straordinaria tenacia stai tentando di ricondurre le democrazie del mondo alle loro responsabilita', sancite da trattati e convenzioni internazionali. Per questo ti siamo grati". Nel ripercorrere l'impegno di Bari a sostegno del popolo palestinese, il sindaco ha ricordato la mozione votata in Consiglio comunale per chiedere al governo il riconoscimento dello Stato di Palestina, il gemellaggio con la citta' di Beit Jala, il progetto idrico "Coop4WaterRights" per Khan Younis nella Striscia di Gaza e il recente conferimento delle chiavi della citta' al giornalista Wael Al-Dahdouh. Leccese ha poi ribadito che "non si puo' restare in silenzio di fronte a cio' che sta accadendo a Gaza: un genocidio pianificato, tecnologicamente avanzato, voluto dal governo israeliano con l'obiettivo di annientare il popolo palestinese". Parole che ha definito in sintonia con quelle dello scrittore israeliano David Grossman: "Ora, con immenso dolore e il cuore spezzato, devo constatare che sta accadendo di fronte ai miei occhi: genocidio". Commentando le sanzioni statunitensi nei confronti di Albanese, Leccese ha parlato di "un fatto senza precedenti in 80 anni di storia dell'ONU" e di "un atto che punta a isolarla, perche' ha colpito il cuore di un sistema aberrante di interessi economici e politici". A fronte di cio', ha spiegato, "la consegna delle chiavi di Bari e' un gesto simbolico di ribellione civile, per dire che Francesca Albanese, d'ora in avanti, potra' sentirsi a casa ogni volta che vorra' tornare in questa citta'". L'onorificenza e' stata conferita, si legge nella motivazione, "per il suo impegno incessante a tutela dei diritti del popolo palestinese. Bari, citta' di pace, e' al suo fianco nel riaffermare la centralita' del diritto internazionale e denunciare la barbarie che da quasi due anni si consuma sui civili inermi nella Striscia di Gaza".

Media: "Ok Trump a Netanyahu per operazione contro Hamas"

"Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha dato al primo ministro Benyamin Netanyahu il via libera per lanciare un'operazione militare contro Hamas. Israele e Washington concordano che Hamas non voglia un accordo". Lo riferisce Ynet. 

Violenze a Gaza, Opera di Londra non porterà la Tosca a Tel Aviv

La Royal Ballet and Opera (Rbo) di Londra ha cancellato una tournée prevista per il 2026 in Israele, dove avrebbe dovuto portare una produzione della Tosca di Puccini da mettere in scena all'Israeli Opera di Tel Aviv. La decisione, ha reso noto ai media l'amministratore delegato della prestigiosa istituzione musicale britannica, è stata presa sulla scia d'una lettera collettiva di protesta sottoscritta da ben 182 musicisti, cantanti, ballerini e dipendenti dei settori creativo, tecnico e amministrativo della Rbo. Nella lettera - fatta circolare da una quarantina di firmatari con nome e cognome e dagli altri in forma anonima per timore di rappresaglie - si accreditava una forma di "complicità" dell'Opera di Tel Aviv con il governo e l'esercito israeliano (Idf) "impegnati nel genocidio in corso" nella Striscia di Gaza palestinese. E si denunciava la collaborazione artistica in questione come qualcosa di "non neutrale", anzi come "un allineamento, concreto e simbolico", a un Paese "coinvolto attualmente in crimini contro l'umanità" sotto la leadership di Benyamin Netanyahu. I contestatori sottolineavano inoltre la solidarietà esplicita dell'Opera di Tel Aviv verso l'Idf, testimoniata dalla promozione pubblica di biglietti omaggio destinati ai militari israeliani "in segno di riconoscimento" di ciò che fanno: un atteggiamento tale da trasformare la collaborazione della compagine londinese in potenziale "legittimazione di quelle forze che sono responsabili di uccisioni quotidiane di civili a Gaza". 

Fonte ufficio Netanyahu: "Decisione presa, occupiamo Gaza"

"Occuperemo la Striscia di Gaza. La decisione è stata presa". Lo riferisce un alto funzionario dell'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu a Channel 12. "Hamas non rilascerà altri ostaggi senza una resa totale, e noi non ci arrenderemo. Se non agiamo ora, gli ostaggi moriranno di fame e Gaza resterà sotto il controllo di Hamas", ha detto. 

Macron: "Non dimentichiamo esplosione Beirut, siamo col Libano"

"Cinque anni fa, l'esplosione al porto di Beirut squarciò il cuore del Libano e sconvolse il mondo. Questa tragedia rimane impressa nella nostra memoria. Non dimenticheremo mai le vittime né la sofferenza di un popolo amico. Ricorderò per sempre i nostri scambi del 6 agosto 2020. Nei momenti di prova come nei momenti di speranza, la Francia è e rimarrà sempre al fianco del Libano, fedele al suo impegno per la ricostruzione, la sicurezza e la piena sovranità": lo scrive in un messaggio pubblicato su X il presidente francese, Emmanuel Macron. 

Al Jazeera: "67 palestinesi uccisi a Gaza da stamattina"

Da stamane almeno 67 palestinesi sono morti sotto il fuoco israeliano nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono ad Al Jazeera fonti mediche, secondo le quali 30 delle vittime sono state uccise mentre erano in fila per gli aiuti umanitari.

La lettera di 600 ex funzionari israeliani a Trump: "Hamas non è più una minaccia, si fermi la guerra"

Un gruppo di circa 600 funzionari della sicurezza israeliani in pensione, tra cui ex capi di agenzie di intelligence, ha scritto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per fare pressione su Israele affinché ponga immediatamente fine alla guerra a Gaza.

Lo riferisce la Bbc, citando una lettera diffusa ai media. "È nostra convinzione professionale che Hamas non rappresenti più una minaccia strategica per Israele. La vostra credibilità presso la stragrande maggioranza degli israeliani aumenta la capacità di indirizzare Netanyahu e suo governo sulla giusta strada: porre fine alla guerra e alle sofferenze, restituire gli ostaggi".

Albanese: "Sanzioni americane rischiano di isolarmi"

"Le sanzioni americane non sono un gesto simbolico, ma un atto gravissimo dal punto di vista legale, che non ha precedenti e rischia di isolarmi, congelando molte relazioni attorno a me. Mi renderanno la vita concretamente difficile". Lo ha dichiarato Francesca Albanese, relatrice speciale delle Nazioni Unite per i territori palestinesi occupati, intervenendo pubblicamente sul palco del Teatro comunale Piccinni di Bari, dove il sindaco Vito Leccese le ha consegnato le chiavi della città. "E' una forma di intimidazione, una logica mafiosa contro cui si resiste solo con la schiena dritta, la testa alta e insieme", ha aggiunto Albanese, che ha richiamato le radici meridionali e la storia di resistenza alla criminalità organizzata: "Da figlia del Sud conosco le piaghe che la mafia ha inferto alle nostre terre. Ma anche il coraggio di chi ha denunciato: giudici, sindaci, poliziotti, cittadini. La Puglia, Bari, la Sicilia insegnano che si resiste uniti". Albanese ha poi denunciato la complicità del governo italiano rispetto alla situazione in Palestina: "Questo governo è corresponsabile, in diversi modi, di quanto sta accadendo. Nonostante l'appello di giuristi e costituzionalisti per sospendere il memorandum d'intesa con Israele, continua il sostegno economico, politico e diplomatico a uno Stato accusato di crimini di guerra e, oggi, di genocidio". Albanese ha ribadito che "l'Italia ha già l'obbligo giuridico di prevenirlo. Non serve attendere una sentenza definitiva: il genocidio si previene, non si certifica a posteriori. E il diritto internazionale è chiarissimo in merito". Nel suo intervento ha sottolineato come "la Palestina ci metta davanti a uno specchio: ci chiede di essere migliori, di risvegliarci dal sonno della ragione, che ha portato l'Occidente a tollerare l'abominio in corso. Gaza, la Cisgiordania, Gerusalemme Est sono i pochi lembi di terra rimasti al popolo palestinese, su cui Israele continua a commettere crimini di guerra. A un'illegalità manifesta si è risposto con un'impunità protratta, di cui siamo legalmente responsabili anche noi" Per Albanese, la giustizia non può più attendere: "Il genocidio è un crimine perseguibile universalmente. Anche le corti italiane possono attivarsi. Serve una riflessione su strumenti, sedi e meccanismi. Abbiamo una grande cultura giuridica, una straordinaria avvocatura: mettiamola a frutto, perché la giustizia cominci da qui".

Media: "Hamas aperto a negoziare accordo globale su fine guerra e rilascio ostaggi"

Hamas è aperto a negoziare un accordo sulla risoluzione globale del conflitto nella Striscia di Gaza e sul rilascio di tutti gli ostaggi israeliani detenuti nell'enclave. A scriverne è il quotidiano emiratino The National, citando sue fonti. "Hamas è aperto a negoziare un accordo globale per Gaza che porrebbe fine alla guerra nell'enclave palestinese e libererebbe tutti gli ostaggi detenuti", riferisce l'articolo secondo cui gli Stati Uniti stanno discutendo la bozza del documento con Israele e con mediatori del Qatar e dell'Egitto.

Milleduecento funzionari Ue: "Agire ora per gli aiuti a Gaza"

"L'Ue agisca immediatamente affinché sia ripristinato l'accesso agli aiuti a Gaza". A chiederlo è un gruppo di funzionari europei in una lettera indirizzata alla presidente della Commissione Ursula von der Leyen e all'Alto Rappresentante Ue per la Politica Estera Kaja Kallas. La lettera, inviata per la prima volta mercoledì 29 luglio, nella sua prima stesura aveva raggiunto le 700 firme. Nell'aggiornamento di oggi, comunicato dai promotori, la missiva ha raggiunto 1221 adesioni. "Continueremo a raccogliere le firme man mano che arriveranno e nei prossimi giorni invieremo un elenco aggiornato delle firme al presidente e agli altri destinatari. Il nostro obiettivo è coinvolgere almeno il 10% del personale delle istituzioni", scrivono i promotori.   "Il blocco in corso di generi alimentari, latte in polvere e forniture mediche a Gaza non è solo una profonda tragedia umanitaria, ma anche una prova decisiva per le fondamenta morali e politiche della nostra Unione, principi senza i quali il progetto europeo stesso perde il suo significato e la sua legittimità", si legge nella lettera, che chiede alla Commissione di valutare una serie di azioni, tra le quali: "sanzioni mirate, comprese restrizioni sulle transazioni finanziarie e controlli sulle esportazioni, nei confronti delle entità responsabili di ostacolare l'accesso umanitario, compresi i vertici israeliani; la conduzione di uno sforzo internazionale coordinato nell'ambito delle Nazioni Unite e di altri forum multilaterali per garantire corridoi umanitari sicuri verso Gaza; la sospensione da parte del Servizio di Azione Esterna delle relazioni diplomatiche con Israele e il richiamo del suo ambasciatore da Tel Aviv".   "L'Ue ha sempre aspirato a essere un difensore globale dei diritti umani. Non possiamo permettere che questa tragedia degeneri in una situazione ancora più indicibile. La nostra credibilità e la nostra leadership morale dipendono dall'adozione di misure coraggiose e basate su principi in questo momento", scrivono i funzionari comunitari. 

Il governo di Israele approva la rimozione della procuratrice

Il governo israeliano ha approvato all'unanimità la rimozione della procuratrice generale Gali Baharav-Miara, che non era presente alla riunione. Anche il primo ministro Benyamin Netanyahu non ha partecipato al voto. Ventidue ministri hanno votato a favore della sua destituzione. Nei prossimi giorni è attesa la presentazione di petizioni urgenti all'Alta Corte di Giustizia che secondo le stime dei media israeliani potrebbe emettere un'ingiunzione provvisoria per congelare la rimozione. Durante questo periodo, tutti i poteri e le autorità della procuratrice generale saranno mantenuti e continueranno ad applicarsi nei confronti di tutti gli organi governativi. Si prevede che la Corte suprema israeliana affronterà la questione con un collegio allargato di giudici, dal momento che si tratta di una mossa senza precedenti: la rimozione di una delle più alte cariche di garanzia dello Stato, incaricata di vigilare sull'integrità legale del governo. 

Anp condanna visita Johnson a insediamento in Cisgiordania

L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha condannato la visita dello Speaker Usa, Mike Johnson, all'insediamento israeliano di Ariel in Cisgiordania, definendola una "violazione flagrante del diritto internazionale" e delle risoluzioni Onu.

Secondo una nota del ministero degli Esteri palestinese, la visita rappresenta "una grave provocazione", soprattutto alla luce delle dichiarazioni di Johnson a favore dell'annessione della Cisgiordania da parte di Israele. Il ministero ha avvertito che tali posizioni incoraggiano ulteriori violenze da parte dei coloni, ostacolando gli sforzi arabi e internazionali volti a ridurre l'escalation tra le parti.

Il ministero degli Esteri dell'Anp ha sottolineato come l'iniziativa contrasti apertamente con la posizione ufficiale degli Stati Uniti sugli insediamenti, mettendo in discussione la credibilità di Washington come mediatore imparziale nel processo di pace. "Ogni forma di colonialismo è illegale e rappresenta un ostacolo diretto alla soluzione a due Stati e alla costruzione di una pace giusta e duratura", si conclude la nota.

Attore di Fauda contro appello di 1.000 artisti israeliani

Una petizione di molti dei più importanti artisti e scrittori israeliani che chiedevano un cessate il fuoco a Gaza ha suscitato dure critiche da parte di un noto attore televisivo ferito in combattimento. La petizione, pubblicata ieri e firmata da quasi 1.000 artisti, recita: "Come uomini e donne di cultura e arte in Israele, ci troviamo, contro la nostra volontà e i nostri valori, complici... della responsabilità dei terribili eventi nella Striscia di Gaza". "Chiediamo a tutti coloro che sono coinvolti nell'elaborazione e nell'attuazione di questa politica di fermarsi! Non impartite ordini illegali e non obbedite ad essi! Non commettete crimini di guerra! Non abbandonate i principi della moralita' umana e i valori dell'ebraismo! Fermate la guerra. Rilasciate gli ostaggi", hanno affermato. Ma la star del popolare thriller militare "Fauda", il cantante e attore Idan Amedi - gravemente ferito in azione nel gennaio 2024 mentre combatteva contro Hamas a Gaza come riservista - si è espresso contro la petizione, accusando gli autori di diffondere "fake news". "Entrate in un tunnel per un momento. Combattete per un solo giorno come decine di migliaia di riservisti, e poi andate avanti, firmate le petizioni", ha scritto Amedi sui social media. "Non c'è nessun altro esercito al mondo che operi in un'area cosi' densamente popolata con così poche vittime civili come la nostra. E' dimostrato. Andate a controllare", ha scritto Amedi sui social media. Il ministro della Cultura Miki Zokar ha elogiato Amedi e l'attore Moran Atias - che ha criticato la petizione in modo simile - elogiandone la "lucidità e il patriottismo".

Lituania: "Sì ad autodifesa Israele ma garantisca aiuti a Gaza"

"La Lituania sostiene inequivocabilmente il diritto di Israele all'autodifesa sulla base delle norme del diritto internazionale. Allo stesso tempo, invita Israele ad adottare misure urgenti per superare la crisi umanitaria nella Striscia di Gaza, garantendo adeguato accesso agli aiuti umanitari a protezione della popolazione civile". Lo ha affermato il presidente lituano, Gitanas Nauseda, al termine dell'odierna visita di Stato del suo omologo israeliano, Isaac Herzog, a Vilnius. "La fame non può essere un mezzo di lotta politica o militare. Chiediamo a Israele di garantire il rispetto dei diritti umani nella Striscia di Gaza, condannando al contempo la violenza in Cisgiordania e lo sviluppo di insediamenti illegali", ha aggiunto Nauseda. Nel corso dell'incontro, Nauseda e Herzog hanno discusso dello sviluppo della cooperazione bilaterale nel campo dell'industria della difesa, della sicurezza cibernetica e delle scienze della vita, rimarcando l'intenzione di promuovere la ricerca congiunta nell'innovazione. Nel pomeriggio, i due capi di Stato hanno partecipato al forum imprenditoriale Lituania-Israele nel corso del quale sono stati sottoscritti tre accordi di cooperazione bilaterale per il rafforzamento della collaborazione tra imprese nei settori manifatturiero, tecnologico e industriale, indirizzati in particolar modo all'implementazione dei rapporti tra le piccole e medie imprese dei due Paesi. 

Save the Children: "A Gaza malnutrito oltre 40% donne incinte e che allattano"

A luglio erano malnutrite più di quattro donne incinte e che allattano su 10 (43%) tra coloro che si sono rivolte alle cliniche di Save the Children a Gaza. Le madri, temendo la propria morte, hanno chiesto scorte di latte artificiale per garantire che i loro bambini potessero essere nutriti. Lo afferma Save the Children, l’Organizzazione internazionale che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro.

Delle 747 donne visitate da Save the Children nella prima metà di luglio, 323 (43%) erano malnutrite, con forti ripercussioni sulla loro capacità di nutrire i neonati, un numero quasi tre volte superiore a quello di marzo, quando "il governo israeliano ha reintrodotto l'assedio totale a Gaza". Da aprile il personale dei due principali centri sanitari di Save the Children operativi a Gaza ha segnalato un aumento mensile del numero di donne malnutrite incinte e che allattano, essendo quasi totalmente non disponibili cibo, acqua e carburante. La cattiva alimentazione e la malnutrizione durante la gravidanza possono causare anemia, preeclampsia, emorragia e morte nelle madri, portare a morte fetale, basso peso alla nascita, ritardo della crescita e nello sviluppo dei bambini.

Le madri malnutrite che non possono allattare al seno, secondo quanto riferito, danno ai loro bambini biberon d'acqua o acqua mescolata con ceci macinati o tahina. Non è autorizzato l’ingresso del latte artificiale a Gaza a causa - sottolinea la nota - dell'assedio imposto dal governo israeliano al cibo e a beni salvavita.

Al-Jazeera: "Infermiere ucciso da aiuti paracadutati a Gaza"

Un uomo è morto nella Striscia di Gaza, colpito da un pacco degli aiuti paracadutati sull'enclave palestinese. E' la denuncia riportata dalla tv satellitare al-Jazeera, che cita fonti mediche secondo cui la vittima è Uday al-Quraan, infermiere dell'Ospedale dei martiri di Al-Aqsa Martyrs di Deir el-Balah.

Oltre 100 reporter firmano petizione per ingresso stampa a Gaza

Oltre 100 giornalisti, fotografi e corrispondenti di guerra hanno firmato una petizione che chiede "l'accesso immediato e senza supervisione della stampa straniera alla Striscia di Gaza". Lo riferisce Sky News Uk. La petizione è firmata da noti giornalisti che lavorano per testate globali e fa parte dell'iniziativa Freedom To Report, lanciata dal pluripremiato fotografo Andre Liohn. Tra i firmatari figurano l'inviata speciale di Sky News Alex Crawford, il presentatore Mehdi Hasan, Christiane Amanpour e Clarissa Ward, oltre al fotografo di guerra Don McCullin. L'appello rinnova le richieste sia a Israele che ad Hamas affinché consentano ai giornalisti stranieri di entrare a Gaza per documentare in modo indipendente la guerra, cosa che è stata loro impedita dall'inizio dell'ultimo conflitto nel 2023. 

Tajani: "Hamas liberi gli ostaggi e il popolo palestinese"

"I video degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas a Gaza sono una conferma del carattere terroristico del gruppo: tutti gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni. Ma Hamas deve liberare tutto il popolo palestinese, che mantiene sotto ricatto da mesi, deve accettare un accordo con Israele, rilasciare gli ostaggi, far distribuire liberamente aiuti umanitari nella Striscia". Così il ministro Tajani. "Israele deve interrompere gli attacchi indiscriminati, ma Hamas deve cessare i continui ricatti con cui tiene in prigione alcuni israeliani e due milioni di cittadini palestinesi. A Gaza è l'ora della pace". 

Wafa: "Raid Idf contro operatori umanitari, 5 civili uccisi"

Secondo fonti mediche, almeno cinque civili sono stati uccisi e altri sette feriti lunedì nell'attacco di un drone israeliano contro un gruppo di operatori umanitari presso la rotonda di Al-Tawam, nel nord della Striscia di Gaza. Lo riferisce l'agenzia di stampa palestinese dell'Anp Wafa. Alcuni dei feriti sono in condizioni critiche. In un diverso raid, un'altra persona è rimasta uccisa nella zona centrale della Striscia di Gaza. Queste informazioni non possono essere verificate autonomamente, Israele impedisce l'ingresso nella Striscia ai giornalisti internazionali e israeliani. 

Tajani: "Video ostaggi israeliani conferma Hamas terrorista"

"I video degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas a Gaza sono una conferma del carattere terroristico di questo gruppo: tutti gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni". Lo dice il ministro degli Esteri Antonio Tajani: gli ostaggi "devono essere rispettati, alimentati e curati correttamente". "Ma Hamas in definitiva deve liberare tutto il popolo palestinese, che mantiene sotto ricatto da mesi, deve accettare un accordo con Israele, rilasciare gli ostaggi, far distribuire liberamente aiuti umanitari e sanitari nella Striscia - sostiene Tajani - Israele deve interrompere gli attacchi indiscriminati, ma Hamas deve far cessare i continui ricatti con cui tiene in prigione alcuni israeliani e due milioni di cittadini palestinesi. A Gaza è l’ora della pace".

Tajani: "Stop ricatti Hamas liberi palestinesi e ostaggi"

"I video degli ostaggi israeliani detenuti da Hamas a Gaza sono una conferma del carattere terroristico di questo gruppo: tutti gli ostaggi devono essere rilasciati immediatamente e senza condizioni". Lo ha dichiarato il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, sottolineando che "devono essere rispettati, alimentati e curati correttamente". "Ma Hamas in definitiva deve liberare tutto il popolo palestinese, che mantiene sotto ricatto da mesi, deve accettare un accordo con Israele, rilasciare gli ostaggi, far distribuire liberamente aiuti umanitari e sanitari nella Striscia", prosegue il titolare della Farnesina. "Israele deve interrompere gli attacchi indiscriminati, ma Hamas deve far cessare i continui ricatti con cui tiene in prigione alcuni israeliani e due milioni di cittadini palestinesi. A Gaza è l'ora della pace", conclude Tajani.

Netanyahu parla con Putin, seconda volta in pochi giorni

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha avuto un colloquio telefonico con il presidente russo Vladimir Putin per la seconda volta nell'arco di una settimana. Lo riferisce l'ufficio del primo ministro.

Peskov: "Putin offre a Netanyahu mediazione con Iran"

Il presidente russo Vladimir Putin ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, ha riferito il portavoce Dmitry Peskov citato dall'agenzia di stampa russa Ria Novosti. L'ultimo colloquio tra i due leader ha avuto luogo il 28 luglio. In quell'occasione, hanno discusso della situazione in Medio Oriente. Il leader russo ha confermato che Mosca sostiene costantemente una risoluzione pacifica dei conflitti nella regione. Ha inoltre dichiarato la sua disponibilità a facilitare i negoziati sul programma nucleare iraniano.

Israele, governo riunito su rimozione della procuratrice generale

Il governo israeliano ha avviato la discussione relativa alla rimozione della procuratrice generale e consigliera giuridica del governo Gali Baharav-Miara. L'incontro si svolge mentre centinaia di dimostranti protestano contro il licenziamento di Baharav-Miara fuori dall'ufficio del primo ministro a Gerusalemme. Benyamin Netanyahu, riferiscono i media israeliani, ha lanciato un duro attacco contro la procuratrice generale accusandola di applicazione "selettiva" della legge. Il premier ha denunciato durante la riunione di governo di stamani quella che definisce la "normalizzazione" delle minacce di omicidio e di violazione della legge durante una discussione sull'incitamento contro il premier e sulla necessità di rafforzare la sicurezza intorno a lui. 

Mike Johnson in Israele, visita insediamento Cisgiordania

Il presidente della Camera dei Rappresentanti, Mike Johnson, ha visitato Ariel, il maggior insediamento israeliano nella Cisgiordania occupata. Il quotidiano israeliano Hayom ha diffuso una foto di Johnson con una vanga in meno, forse dopo aver piantato un albero, a fianco della moglie Kelly Lary e del sindaco di Ariel, Yair Chetboun. Johnson è il più alto funzionario Usa ad aver visitato un insediamento israeliano in Cisgiordania ma, come riporta Axios, si è trattato di un'iniziativa privata, non ufficiale. Il viaggio, non annunciato, è stato organizzato dal gruppo di pressione U.S. Israel Education association. Insieme a Johnson, si sono recati in Israele quattro parlamentari repubblicani, tra cui Marc Zell, lui stesso colono in Cisgiordania. Secondo quanto affermato su X da Zell, Johnson avrebbe detto, in occasione della visita, che "le montagne della Giudea e della Samaria sono legittima proprietà del popolo ebraico".

Infermiere Gaza ucciso da pacco aiuti lanciato da cielo

Un palestinese è morto, nel centro della Striscia di Gaza, dopo essere stato colpito alla testa da un pacco di aiuti lanciato dal cielo. Lo riferiscono i media palestinesi che identificano la vittima come Udai al-Quran, infermiere presso l'ospedale Martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah. 

Obiettivi di Netanyahu a Gaza: "Sconfiggere Hamas e liberare gli ostaggi"

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha dichiarato che intende convocare il gabinetto di sicurezza per "istruire le Idf su come raggiungere i tre obiettivi" prefissati per la guerra a Gaza. Durante una riunione di governo, Netanyahu ha affermato che i tre obiettivi sono: "Sconfiggere il nemico, liberare gli ostaggi e garantire che Gaza non rappresenti più una minaccia per Israele".

Netanyahu: "In settimana ordini a Idf per la campagna a Gaza"

Il premier israeliano Benyamin Netanyahu ha dichiarato all'inizio della riunione  dell'esecutivo di oggi che in settimana convocherà il governo e saranno date indicazioni all'esercito su come raggiungere "gli obiettivi di guerra fissati". "Dobbiamo continuare a essere uniti e a lottare insieme per raggiungerli", ha detto. Uno degli obiettivi di guerra di Israele riguarda il rilascio di tutti gli ostaggi, ancora in vita e deceduti. 

Media: "Militante Hezbollah ucciso in attacchi israeliani nel sud del Libano"

Un militante di Hezbollah è stato ucciso in un attacco delle Idf ad Al-Khiyam, nel Libano meridionale. Lo rende noto la rete televisiva saudita Al-Arabiya. Nel frattempo, la televisione libanese Al-Mayadeen, affiliata all'organizzazione terroristica, ha riferito di attacchi di artiglieria a Yaroun, nel sud del Paese.

Netanyahu: "Presto vertice su tattica obiettivi guerra"

Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha annunciato l'imminente convocazione di una riunione del gabinetto di guerra nella quale esporrà le tattiche per raggiungere gli obiettivi del conflitto a Gaza. Lo riporta Ynet. "In settimana convocherò il gabinetto per istruire l'esercito su come raggiungere i tre obiettivi bellici che abbiamo fissato", ha detto Netanyahu durante un vertice del governo, "abbiamo bisogno di continuare a restare uniti e combattere insieme per raggiungerli".

Herzog: "Rilascio ostaggi chiave per risolvere crisi a Gaza"

Il rilascio degli ostaggi è "la chiave per risolvere la grave crisi (umanitaria, ndr) a Gaza". Lo ha dichiarato il presidente israeliano, Isaac Herzog, nel corso di un punto stampa congiunto a Vilnius con il suo omologo lituano, Gitanas Nauseda.

Mostrando ai giornalisti le foto degli ostaggi Rom Braslavski ed Evyatar David, apparsi gravemente deperiti nei video diffusi di recente da Hamas e Jihad Islamica, Herzog ha parlato di "immagini orribili" che rappresentano "un'ulteriore prova delle torture crudeli inflitte a israeliani innocenti da Hamas, nonostante Israele garantisca la consegna di aiuti umanitari a Gaza".

David e Braslavski, che sono tra i 50 ostaggi ancora trattenuti a Gaza, sono in "pericolo di vita immediato", ha continuato Herzog, sottolineando che tutti gli ostaggi "devono essere riportati a casa. Questa è la chiave per risolvere la grave crisi a Gaza e in tutto il Medio Oriente".

Appello Croce Rossa-Oms: "Rilascio immediato ostaggi a Gaza"

La Croce Rossa internazionale ha dichiarato di essere "sconvolta" dai filmati pubblicati da Hamas, che mostrano gli ostaggi israeliani Evyatar David e Rom Breslavski in condizioni degradanti. "Chiediamo il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi a Gaza. Devono essere evitate tutte le forme di esposizione pubblica che umiliano le persone private della libertà. Questa situazione deve finire". Ore dopo, anche il direttore generale dell'Oms Ghebreyesus ha sostenuto l'appello: "Tutti gli ostaggi devono avere accesso a cibo e cure mediche, non devono essere umiliati", ha detto. 

Al Jazeera: "Almeno 41 palestinesi uccisi oggi a Gaza"

Sono almeno 41 i palestinesi uccisi oggi nella Striscia di Gaza dal fuoco israeliano, tra cui venti persone colpite mentre erano in fila per ricevere aiuti umanitari. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera.

Vittime del 7 ottobre fanno causa a Meta per la trasmissione degli attacchi

Le vittime del 7 ottobre e le loro famiglie hanno presentato una mozione al tribunale distrettuale di Tel Aviv per certificare un'azione legale collettiva contro Meta, la società madre di quei social network, per il suo ruolo nell'attacco di Hamas nell'ottobre 2023. Lo rivela il quotidiano israeliano Ynet. La causa dell'azione è la trasmissione di video di atrocità in diretta sui social il 7 ottobre, quando alcuni dei querelanti hanno scoperto che i loro parenti erano stati uccisi e rapiti direttamente attraverso Facebook e Instagram.

Media Gaza, uomo ucciso da un pacco di cibo lanciato dal cielo

I media di Gaza riferiscono che un uomo è stato ucciso da un pacco alimentare paracadutato sulla Striscia nell'ambito dei lanci aerei di aiuti a cui partecipano diversi Paesi, anche europei. L'uomo, un infermiere dell'ospedale dei Martiri di Al-Aqsa a Deir al-Balah, è stato colpito alla testa. Anche lo scorso anno ci furono diverse vittime colpite dai pacchi durante i lanci aerei. 

Israele, alta tensione vertici politici-militari su campagna Gaza

La tensione tra vertici politici e militari in Israele sta diventando ogni giorno più alta, come apprende da fonti di alto livello l'ANSA. Mentre i video di due ostaggi in condizioni fisiche drammatiche diffusi da Jihad islamica palestinese e Hamas hanno suscitato orrore e proteste in tutto il Paese.  In seguito alle riunioni ristrette dell'esecutivo degli ultimi giorni (a cui prendono parte i vertici dell'Idf) la questione rimasta in sospeso riguarda l'operazione di terra nel centro della Striscia che, se intensificata, mette a grave rischio i rapiti. Il capo di stato maggiore Eyal Zamir ha avvertito il governo del pericolo, ma lo scontro in atto riguarda anche le insistenze dei ministri di ultradestra che vorrebbero allargare le operazioni nella Striscia. Una delle proposte messa sul tavolo da Zamir è che l'esercito resti fermo sugli assi già catturati e agire su piccola scala contro la guerriglia di Hamas. L'Idf raccomanda di continuare a controllare le aree dove già si trova e di proseguire con i raid mirati su Gaza City e le zone centrali, aree densamente popolate ancora sotto il controllo di Hamas e dove Israele ritiene siano tenuti prigionieri gli ostaggi. L'intenzione, secondo l'esercito, è di usare molto fuoco per far capire ad Hamas che l'Idf è pronto a entrare anche in luoghi finora mai raggiunti, ma senza inviare troppe forze nell'area. Il governo non avrebbe ancora preso una decisione, nonostante l'operazione partita a marzo con la rottura della tregua non abbia prodotto l'obiettivo di guerra di liberare gli ostaggi. 

29 morti a Gaza per attacchi israeliani e malnutrizione

Almeno 29 persone hanno perso la vita oggi nella Striscia di Gaza a causa degli attacchi israeliani o di altre conseguenze del conflitto, come la crescente carenza di cibo. Lo riferiscono a Efe fonti sanitarie palestinesi, secondo le quali all'ospedale Shifa, a città di Gaza, un bambino, Sand Muhammad Saad, è morto di fame. Nel quartiere di Shehaiya, sempre nella capitale dell'enclave, sette persone hanno perso la vita durante un attacco aereo nei pressi della Moschea dei Martiri. Più a nord, a Beit Lahia, altre due persone sono state uccise in un raid su cui non sono stati rilasciati ulteriori dettagli. I corpi di altre cinque persone sono arrivati alla clinica Sheikh Radwan a Città di Gaza dopo un attacco nella zona di Al Tawam, nel nord-ovest della Striscia. Nel frattempo, al centro del territorio palestinese, altre otto persone sono state uccise nei pressi del punto di distribuzione alimentare del Fondo Umanitario per la Striscia di Gaza (Ghf), gestito dagli Stati Uniti, nei pressi del campo profughi di Bureij, a seguito di presunti attacchi dell'esercito israeliano. Altre tre persone sono morte in un altro attacco aereo contro la loro casa nella città di Deir al-Balah, sempre al centro dell'enclave. Nel sud, un uomo identificato come Afnan Abdul Latif Al-Shawaf è stato poi ucciso da attacchi aerei israeliani nel villaggio di Abasan Al-Kabira, alla periferia orientale di Khan Younis. A Rafah, dove il Ghf gestisce tre punti di distribuzione (due nel nord-ovest e uno nel corridoio militarizzato di Morag), altri due residenti sarebbero infine periti sotto un presunto fuoco israeliano. 

600 ex funzionari Israele a Trump: "Spinga per fine guerra"

Un gruppo di circa 600 funzionari della sicurezza israeliani in pensione, tra cui ex capi di agenzie di intelligence, ha scritto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per fare pressione su Israele affinché ponga immediatamente fine alla guerra a Gaza. Lo riferisce la Bbc, citando una lettera diffusa ai media. "È nostra convinzione professionale che Hamas non rappresenti più una minaccia strategica per Israele. La vostra credibilità presso la stragrande maggioranza degli israeliani aumenta la capacità di indirizzare Netanyahu e suo governo sulla giusta strada: porre fine alla guerra e alle sofferenze, restituire gli ostaggi". 

Sa'ar, a New York per la sessione speciale sui rapiti all'Onu

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha annunciato in conferenza stampa Gerusalemme che partirà questa sera per New York per partecipare a una sessione speciale del Consiglio di Sicurezza dell'Onu (promossa da Israele)  che si terrà domani sulla vicenda degli ostaggi. "Ringrazio gli Stati Uniti e Panama per aver accolto il nostro appello e per aver aiutato a convocare questa riunione importante e urgente. Per questo ho contattato i miei colleghi e ho chiesto loro di mettere urgentemente la questione degli ostaggi al centro dell'agenda globale", ha detto. 

Guerra in Medioriente, la lotta per gli aiuti e la distruzione di Gaza vista dall'alto. VIDEO

Mo: ministero Salute Gaza: '5 morti per fame nell'ultimo giorno'

Cinque persone sono morte per fame nelle ultime 24 ore. Lo ha reso noto il ministero della Salute di Gaza guidato da Hamas, aggiungendo che il numero dei decessi per malnutrizione nella Striscia ammonta adesso a 180, inclusi 93 bambini.

Media, tre vittime a Gaza nei raid dell'Idf nel sud e nel centro

L'agenzia di stampa Wafa riferisce che questa mattina tre persone sono rimaste uccise e una ventina ferite nei raid dell'Idf a nord di Rafah, a sud della Striscia di Gaza e nel centro. Le notizie non sono verificabili autonomamente, Israele non consente ai giornalisti stranieri e israeliani di entrare nell'enclave. 

Hamas, '250 camion aiuti al giorno come precondizione per tornare a negoziare'

Almeno 250 camion di aiuti umanitari al giorno nella Striscia di Gaza come precondizione per tornare al tavolo delle trattative: è questa la richiesta di Hamas - riferita al Jerusalem Post da una fonte - per riprendere i negoziati con Israele e che è stata trasmessa ai mediatori nei giorni scorsi. La nuova politica del gruppo islamista rifiuta qualsiasi dialogo con Tel Aviv, a meno che non si verifichi un miglioramento significativo della situazione umanitaria. "C'è una crescente consapevolezza che Hamas non è interessata a un accordo", ha commentato un funzionario israeliano. "Siamo in trattative con gli americani. Di conseguenza, il primo ministro sta spingendo per il rilascio degli ostaggi, perseguendo al contempo una soluzione militare, unitamente alla fornitura di aiuti umanitari alle aree al di fuori delle zone di combattimento e, per quanto possibile, alle regioni che non sono sotto il controllo di Hamas".

Tajani: a Gaza è in atto una carneficina

A Gaza è in atto una "carneficina", mentre sarebbe "genocidio la scelta determinata di eliminare tutti i palestinesi". Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani a "Radio anch'io" su Radio Rai 1. "E' certamente inaccettabile e inumano cio' che sta accadendo - ha ribadito il ministro - ma non credo che il disegno sia quello di eliminare i palestinesi, semmai di farli uscire dalla Palestina. Cosa che noi non condividiamo assolutamente - ha scandito Tajani - perche' come governo italiano ci riconosciamo nel progetto della ricostruzione di Gaza portata avanti dall'Egitto e dai Paesi arabi".

Mo, 600 ex capi sicurezza Israele a Trump: 'convinca Netanyahu a fine guerra'

Oltre 600 funzionari della sicurezza israeliani in pensione, tra cui ex capi del Mossad e dello Shin Bet, hanno scritto al presidente degli Stati Uniti Donald Trump per chiedergli di fare pressione sul premier Benjamin Netanyahu affinché ponga fine alla guerra nella Striscia di Gaza. "Secondo il nostro giudizio professionale, Hamas non rappresenta più una minaccia strategica per Israele e la nostra esperienza ci dice che Israele ha tutto ciò che serve per gestire le sue residue capacità terroristiche, a distanza o in altro modo", hanno scritto gli ex funzionari in una lettera condivisa con i media. "Questa guerra non è più una guerra giusta e sta portando lo Stato di Israele a perdere la sua identità", ha avvertito Ami Ayalon, ex direttore dello Shin Bet, in un video diffuso dal movimento Csi, Comandanti per la sicurezza di Israele, in occasione della pubblicazione della lettera. Tra i firmatari ci sono tre ex capi del Mossad (Tamir Pardo, Efraim Halevy, Danny Yatom), cinque ex dirigenti dello Shin Bet (Nadav Argaman, Yoram Cohen, Ami Ayalon, Yaakov Peri, Carmi Gilon) e tre ex capi di stato maggiore (Ehud Barak, Moshe Bogie Ya'alon, Dan Halutz).

Israele: ex capi sicurezza, Hamas non piu' minaccia strategica

Piu' di 600 funzionari della sicurezza israeliana in pensione, tra cui ex capi delle agenzie di intelligence, hanno esortato il presidente degli Stati Uniti Donald Trump a fare pressione sul proprio governo per porre fine alla guerra a Gaza. "E' nostro giudizio professionale che Hamas non rappresenti piu' una minaccia strategica per Israele", hanno scritto gli ex funzionari in una lettera aperta condivisa con i media, chiedendo a Trump di "guidare" le decisioni del primo ministro Benjamin Netanyahu.

Media, coloni tentano di dare fuoco a casa in Cisgiordania

Secondo i rapporti palestinesi, questa mattina i coloni hanno cercato di dare fuoco a una casa nella città di Turmus Ayya, a nord di Ramallah. Lo riferiscono i media israeliani, sottolineando che il filmato della scena mostra i danni alla casa e i segni del tentativo di incendio doloso. 

Australia, altri 13 mln di dollari in aiuti per Gaza

Il governo australiano ha annunciato altri 20 milioni di dollari australiani, pari a 13 milioni di dollari Usa, in aiuti umanitari per le donne e i bambini della Striscia di Gaza. La ministra degli Esteri australiana Penny Wong ha spiegato che la decisione segue quella di Israele di aprire nuovi corridoi umanitari. Sale così a "oltre 130 milioni di dollari'' l'impegno dell'Australia ''per aiutare i civili a Gaza e in Libano" dall'attacco guidato da Hamas del 7 ottobre 2023, ha dichiarato Wong.

Medici Gaza segnalano 6 morti, 2 vicino sito distribuzione aiuti Rafah

Sei palestinesi sono stati uccisi dall'alba di oggi nella Striscia di Gaza, di cui due, tra cui una donna, vicino a un sito per la distribuzione di aiuti a nord di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Lo ha reso noto il servizio di ambulanza della Striscia di Gaza, spiegando che altre 20 persone sono rimaste ferite mentre aspettavano gli aiuti umanitari.

Media, 'attacchi israeliani a Gaza, 3 morti'

Fonti dell'Ospedale dei Martiri di Al-Aqsa affermano che tre persone sono state uccise in un bombardamento israeliano su una casa a Deir el-Balah, nella Striscia di Gaza centrale, riporta Al Jazeera.

Hamas, solo Croce Rossa avrà accesso a ostaggi a Gaza

Hamas permetterà solo alla Croce Rossa di fornire aiuti agli ostaggi israeliani a solo condizione che vengano aperti corridoi umanitari verso Gaza. "Siamo pronti a rispondere positivamente a qualsiasi richiesta della Croce Rossa di consegnare cibo e medicine ai prigionieri nemici. Tuttavia, subordinamo la nostra accettazione all'apertura di corridoi umanitari per il passaggio di cibo e medicine in tutte le aree della Striscia di Gaza", si legge in una dichiarazione dell'ala militare di Hamas. La dichiarazione è arrivata dopo che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha chiesto alla Croce Rossa di fornire cibo ai prigionieri dopo che l'agenzia ha lanciato su X un "appello per ottenere l'accesso agli ostaggi". 

Israele chiede riunione Consiglio Sicurezza su ostaggi

Israele ha richiesto una riunione straordinaria del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite per discutere dei 50 ostaggi ancora nelle mani da Hamas a Gaza. Lo riferisce il Times of Israel. Ad avere sollecitato la discussione è stato il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, secondo quanto comunicato dal suo ufficio, dopo la diffusione dei video degli ostaggi Evyatar David e Rom Braslavski. L'incontro dovrebbe tenersi martedi' mattina. 

Trump: non ho visto prove di genocidio a Gaza

Gli Stati Uniti non hanno raccolto prove di genocidio nella missione dell'inviato Steve Witkoff a Gaza. Lo ha detto il presidente Donald Trump, parlando con i giornalisti. Alla domanda se avesse visto prove che Israele sta commettendo un genocidio, Trump ha risposto: "Non credo e guardate che li' c'è una guerra". "Sono successe cose orribili il 7 ottobre. E' stata una cosa terribile, una delle peggiori che abbia mai visto", ha aggiunto.

Netanyahu: ostaggi a casa con vittoria militare

Il tempo nei negoziati è finito perché Hamas non è interessata e dunque Israele riporterà a casa gli ostaggi grazie a una vittoria militare a Gaza. Sarebbe questa la linea che vorrebbe seguire il premier Benjamin Netanyahu, a quanto riferito da una fonte diplomatica riportata da diversi media israeliani. Netanyahu sta "spingendo per la liberazione degli ostaggi attraverso una decisiva vittoria militare, in coincidenza con l'ingresso di aiuti umanitari in aree al di fuori della zona di combattimento e, per quanto possibile, al di fuori del controllo di Hamas", ha spiegato la fonte. "Si sta formando un'opinione comune che Hamas non è interessata a un accordo", ha sottolineato. La fonte ha aggiunto che "Israele è in contatto con gli americani". 

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