Conclave, 5 maggio doppia congregazione. Dolan critica Trump per foto vestito da Papa

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Lunedì 5 maggio i cardinali elettori si riuniranno due volte per provare ad arrivare alla giornata di mercoledì con le idee più chiare su chi potrebbe essere il nuovo Pontefice. Non sarà facile: per il momento, avvisano, non c’è unicità di vedute. Intanto il cardinale di New York, Timothy Dolan, si unisce al coro di voci che non hanno apprezzato il fotomontaggio del presidente Usa vestito da Papa: “Una brutta figura”

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Sta per aprirsi la settimana del Conclave per eleggere il successore di Papa Francesco. Le operazioni di voto iniziano mercoledì 7 maggio, ma i cardinali avvisano già che al momento non c’è ancora unicità di vedute su chi sarà il prossimo Pontefice. Per questo domani, 5 maggio, raddoppieranno il tempo di confronto con due congregazioni, una fissata per le 9 di mattina e un’altra per le 17 di pomeriggio, per provare ad arrivare alla giornata di mercoledì più o meno pronti (per martedì 6 per ora è fissata solo la congregazione delle 9 e verrà valutato lo stesso giorno se ne servirà un’altra pomeridiana). Intanto è polemica per il fotomontaggio del presidente Usa Donald Trump vestito da Papa, pubblicato dagli account ufficiali della Casa Bianca. Molte le voci critiche per il gesto del tycoon, a partire dal cardinale di New York, Timothy Dolan, che ha già ricevuto l’endorsement dello stesso Trump come papabile. “Come dicono gli italiani, è stata una brutta figura. Non è stata una cosa buona”, ha detto Dolan.

Müller: "Bergoglio non era un teologo, serve dottore Chiesa. C'è rischio protestantesimo"

Tra i nomi papabili circola anche quello del cardinale tedesco Gerhard Ludwig Müller, che in un’intervista a QN ha parlato di Bergoglio. “Dal punto di vista oggettivo non era un teologo eccezionale come Ratzinger. Ha portato con sé il sentire e lo stile dell'America Latina. Ha insistito sulla povertà e le periferie del pianeta ed esistenziali, un aspetto di cui sono stato contento. Alcuni hanno visto un certo sbilanciamento sull'ortoprassi, la pastorale, a discapito dell'ortodossia che, se va coniugata con la misericordia, non può essere sottaciuta o stravolta", ha sottolineato Müller, secondo cui "ora serve un dottore della Chiesa". E ancora: “Non si devono lasciare indietro la dottrina e la verità della Chiesa solo per ragioni di diplomazia. Gesù ha usato anche parole molto dure su Erode, mentre in Vaticano si è ricevuto ed elogiato Macron per la lotta alla fame del mondo senza rimproverargli le politiche laiciste e a favore dell'aborto". Per il cardinale tedesco al momento la Chiesa sta affrontando il pericolo di diventare protestante, “complice l'accento sul Sinodo dei vescovi quasi fosse un Parlamento oppure in ragione delle aperture cosiddette moderne in tema di morale”. Un altro profilo critico, dice, “sono le donne che adesso ambiscono al potere vaticano”.

Cappella Sistina

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Card. Arborelius: "Europa stanca, Papa venga da Africa o Asia"

Anche il cardinale Anders Arborelius, arcivescovo di Stoccolma, ha parlato con la stampa italiana. A Repubblica ha tracciato il quadro di un'Europa che ormai è "vecchia e stanca": per questo sarebbe dunque "naturale" che il prossimo Papa venisse "dall'Africa o dall'Asia". Ma non è affatto scontato trovare il "candidato adatto": fare una sintesi delle culture e delle sensibilità diverse che si riuniranno al Conclave sarà "molto difficile, umanamente forse impossibile".  

Piazza San Pietro

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Benedizioni e selfie per Dolan in chiesa romana

Un lungo bagno di folla oggi ha accolto il cardinale di New York Timothy Dolan all'uscita della chiesa di Nostra Signora di Guadalupe a Monte Mario, dove è titolare, e dove ha celebrato il rito. Dolan si è concesso a lungo ai parrocchiani e anche ad alcuni gruppi di fedeli americani residenti a Roma, abbracciando e benedicendo bambini, concedendo benedizioni a donne malate e non tirandosi indietro anche alle richieste di selfie. A chi gli chiede quale caratteristiche dovrebbe avere il nuovo Papa, Dolan risponde: "Una miscela degli ultimi pontefici, Francesco, ma anche penso all'intensità intellettuale di Benedetto XVI e a Giovanni Paolo II con il suo coraggio e la sua chiamata a seguire Gesù. Se riuscissimo a combinare queste grandi caratteristiche sarebbe una benedizione".

Giornata di messe per quasi tutti i cardinali

Nella giornata di oggi molti cardinali hanno celebrato messa nelle rispettive parrocchie romane di cui sono titolari. Il cardinale di Marsiglia, Jean-Marc Aveline, tra i papabili del fronte progressista, ha parlato nella messa a Santa Maria ai Monti di "un fardello pesante sulle spalle di Pietro". Ha poi citato Charles De Foucauld, ribadendo la sua linea di accoglienza totale dei migranti, che lo ha reso negli anni sempre più vicino a Bergoglio: "non abbiamo paura di coloro che sono diversi da noi: ogni uomo ogni donna è un fratello o una sorella per cui Cristo è morto". L'ungherese Peter Erdo ha celebrato a Santa Francesca Romana, mentre l'anziano cardinale, emerito di Hong Kong, Joseph Zen, è stato a Santa Maria Madre del Redentore, "una parrocchia che si trova in un quartiere popolare, dove la comunità affronta molte sfide, come la tossicodipendenza, la povertà e le difficoltà familiari", come da lui stesso sottolineato. Il cardinale francese Francois Xavier Bustillo ha celebrato messa nella parrocchia della Madonna di Lourdes a Boccea e ha sottolineato esplicitamente che Gesù "non chiede se sei forte, se hai una strategia di marketing, se sai parlare le lingue" ma chiede a Pietro, ovvero il predecessore di tutti i Papi, compreso il prossimo, "di amarlo fino alla fine", e in questo ascolto "dobbiamo essere docili e responsabili". Alcuni dei più papabili, come Pietro Parolin o Pierbattista Pizzaballa, hanno preferito non esporsi ed evitare una celebrazione pubblica, lo stesso ha poi fatto anche il cardinale filippino Luis Antonio Tagle. Matteo Zuppi, invece, è tornato per un giorno nella sua diocesi, Bologna; ha celebrato poi la messa a Bortolani, sull'Appennino bolognese, a un'ora di macchina dalla città, al Villaggio senza Barriere Pastor Angelicus.

Mistero sui due cardinali elettori non arrivati a Roma

Intanto resta il mistero sui due cardinali elettori che non sono ancora arrivati a Roma, come riferito dal direttore della sala stampa vaticana Matteo Bruni, che però non ha menzionato i loro nomi. Tuttavia per ora i due cardinali non hanno comunicato la loro eventuale assenza al Conclave, per cui i cardinali elettori restano 133. 

Cardinals attend the Seventh Novendiale Mass in memory of Pope Francis in Saint Peter's Basilica, Vatican City, 2 May 2025. ANSA/GIUSEPPE LAMI

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