"Le manifestazioni sono un grido dei residenti contro le politiche di Hamas”, ha dichiarato il consigliere del presidente dell'Anp. Secondo il leader palestinese Abu Mazen la soluzione è ripristinare il controllo dell'Anp sulla Striscia. Intanto, Israele starebbe studiando un piano militare per riprendere il controllo e governare Gaza. Per il Financial Times, l'ipotesi di un'occupazione militare israeliana è ora presa in considerazione. Arrestato e poi rilasciato il regista Hamdan Ballal
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Cresce la protesta contro Hamas a Gaza. Decine di residenti di Khan Younis, nel sud di Gaza, hanno sfilato in corteo gridando "fuori Hamas": è la terza protesta nella Striscia nel giro di poche ore. "Le manifestazioni nella Striscia di Gaza sono un grido dei residenti contro le politiche di Hamas", ha dichiarato il consigliere del presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, Mahmoud Abbas, alla tv saudita al Hadath. Secondo il leader palestinese la soluzione è ripristinare il controllo dell'Anp sulla Striscia.
Intanto, Israele starebbe studiando un piano militare per riprendere il controllo e governare Gaza, dopo essersi ritirato dal territorio palestinese due decenni fa. Secondo il Financial Times, l'ipotesi di un'occupazione militare israeliana è ora presa in considerazione seriamente, dopo il ritorno di Trump. "La precedente amministrazione voleva ponessimo fine alla guerra. Trump vuole che la vinciamo", ha detto un funzionario israeliano all'Ft, sotto anonimato.
Prosegue l'offensiva di Israele nel sud-ovest della Siria. Secondo bilanci ufficiali siriani sono state uccise 7 persone negli attacchi di Israele nei pressi del villaggio di Koaya, lungo il fiume Yarmuk. L'attacco è avvenuto - secondo le ricostruzioni fornite dai media siriani - con raid aerei e di artiglieria e con l'incursione di paracadutisti in pieno territorio siriano. Le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno "colpito le capacità militari rimaste nelle basi siriane di Tadmur e T4", ha affermato l'Idf riferendosi ai siti di Palmira ed altri a 50 chilometri a ovest della città.
Le autorità israeliane hanno rilasciato Hamdan Ballal, uno dei registi palestinesi del documentario vincitore dell'Oscar "No Other Land". Il 36enne ha trascorso la notte in detenzione dopo essere stato aggredito e picchiato dai coloni a Susiya, la città nella Cisgiordania meridionale dove vive. "Dopo essere stato ammanettato tutta la notte e picchiato in una base militare, Hamdan Ballal è libero e sta per tornare a casa dalla sua famiglia", ha annunciato il co-regista israeliano del film, Yuval Abraham, su X.
Approfondimenti:
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Telefonata del presidente degli Emirati Arabi a Trump su situazione a Gaza
Telefonata del presidente degli Emirati Arabi, lo sceicco Mohamed bin Zayed Al Nahyan con il presidente degli Stati Uniti d'America Donald Trump per discutere di come rafforzare ulteriormente i legami strategici tra le due nazioni in vari campi a sostegno di interessi comuni, lo scrive l'agenzia di stampa emiratina WAM. "Sono state esaminate una serie di questioni regionali e internazionali di interesse reciproco, con un'attenzione particolare alla situazione in Medio Oriente e agli sforzi in corso per raggiungere un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e mantenere la stabilità regionale. In questo contesto, lo sceicco ha sottolineato l'importanza di garantire la consegna di aiuti umanitari vitali alla popolazione di Gaza alla luce della terribile situazione umanitaria e ha ribadito il sostegno degli Emirati Arabi Uniti alla soluzione dei due stati come fondamento per una pace globale, giusta e duratura nella regione, che garantisca sicurezza e stabilità per tutti i suoi paesi e popoli.
Guerra Israele, Iran annuncia terzo attacco missilistico "al momento opportuno"
A dirlo è stato il numero due dei Guardiani della rivoluzione, il generale Ali Fadavi. Nel corso del 2024 Teheran ha già lanciato due offensive, scatenando la reazione dello Stato ebraico. LEGGI QUI
Iran, liberato turista francese in carcere dal 2022 per "spionaggio"
Lo ha confermato, attraverso un post su X, il presidente della Francia, Emmanuel Macron. Il turista 34enne era stato condannato a cinque anni di prigione ma la sua pena era stata ritenuta arbitraria dalle autorità di Parigi, che avevano puntato il dito sulla cosiddetta “diplomazia degli ostaggi di Stato” di Teheran. LA VICENDA
Scoppia la protesta contro Hamas, raduni a Gaza
Gli sfollati di Gaza non ce la fanno più, mai prima d'ora hanno patito una guerra così lunga, le privazioni, il freddo, la fame e il buio. La rabbia si è consolidata una settimana dopo la ripresa dei combattimenti nelle proteste scoppiate in giornata, prima nel campo di Beit Lahia, nel nord, poi a Jabalia, infine nel sud, a Khan Younis. Decine di video postati sui social da account palestinesi hanno mostrato i dimostranti che urlano e chiedono 'la fine della guerra', 'Hamas fuori', 'Hamas terroristi'. Su Telegram e X ha preso a diffondersi fin dalla mattina l'appello alla protesta in un messaggio: "Tutta la popolazione di Gaza si rivolga ai propri anziani, ai notabili affinché tutti scendano in piazza domani per chiedere la fine della guerra e del governo della milizia di Hamas". "Non so chi abbia organizzato la protesta", ha detto all'Afp Mohammed, un manifestante che ha rifiutato di fornire il suo cognome per paura di rappresaglie, "ho partecipato per mandare un messaggio a nome del popolo: basta con la guerra". Mohammed ha anche riferito di aver visto membri delle forze di sicurezza di Hamas in abiti civili interrompere la protesta. Come del resto mostrano i filmati postati nel pomeriggio da Beit Lahia, dove i manifestanti sono stati dispersi e inseguiti dai miliziani. Majdi, un altro ragazzo che ha preso parte alle proteste ha commentato che "la gente è stanca. Se Hamas lascia il potere a Gaza è la soluzione, perché Hamas non lascia il potere per proteggere il suo popolo?", ha chiesto. Nel campo profughi di Jabalia, i dimostranti hanno bruciato pneumatici e gridato slogan: "vogliamo mangiare". "Risorgi, popolo, rompi la barriera della paura e dell'oppressione. Rivoltati", ha scritto Mohammed su X, accusando duramente al Jazeera di essersi rifiutata di riprendere la rivolta. "La popolazione di Gaza smaschera i mercenari", ha poi aggiunto. Nel frattempo i media della Striscia, legati a Hamas, stanno ignorando le manifestazioni, di cui non offrono alcuna copertura. L'inedita ondata di scontento degli sfollati invece non è passata inosservata a Ramallah. "Le manifestazioni nella Striscia di Gaza sono un grido dei residenti contro le politiche di Hamas", ha dichiarato il consigliere del presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, Mahmoud Al-Habash, alla tv saudita al Hadath. Il leader palestinese ha precisato che la soluzione è ripristinare il controllo dell'Anp sulla Striscia. "Dobbiamo concentrarci sulla rimozione di Hamas dal potere. Suggerisco all'organizzazione di ascoltare il popolo palestinese a Gaza", ha sottolineato Habash, guardando al futuro dell'enclave
Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni
Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un'area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell'accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. COSA SAPPIAMO
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
Gli Houthi accusano gli Usa di aver effettuato nuovi raid
I ribelli Houthi dello Yemen hanno riferito di nuovi raid aerei contro la regione di Saada, la loro roccaforte nel nord del Paese, imputandoli agli Stati Uniti. La televisione al-Massirah degli Houthi ha annunciato "un'aggressione americana con due attacchi nel distretto di Sahar" nella provincia di Saada. Il 15 marzo, gli Stati Uniti hanno effettuato intensi attacchi contro obiettivi Houthi, promettendo di usare "una forza schiacciante" finché i ribelli continueranno a prendere di mira le navi nel Mar Rosso e nel Golfo di Aden. Gli Stati Uniti hanno affermato di aver ucciso quel giorno diversi alti funzionari Houthi. Gli Houthi, da parte loro, hanno riferito di 53 morti, tra cui molte donne e bambini. Dopo i raid statunitensi, gli Houthi sostenuti dall'Iran hanno rivendicato diversi attacchi contro la portaerei statunitense Uss Harry Truman nel Mar Rosso, un'area marittima chiave per il commercio globale.
Cresce la protesta contro Hamas a Gaza, nuovo raduno a sud
Decine di residenti di Khan Younis, nel sud di Gaza, hanno sfilato in corteo gridando "fuori Hamas". E' la terza manifestazione nel giro di poche ore nella Striscia. I video postati sui social da Gaza mostrano i manifestanti che urlano contro l'organizzazione fondamentalista. "L'ondata di appelli a rovesciare il governo di Hamas ha raggiunto Khan Younis, la gente qui dice che Hamas è un'organizzazione terroristica", si legge in uno dei tanti messaggi social dall'enclave, "questa inondazione deve estendersi fino a ogni quartiere, ogni tenda palestinese in tutta Gaza".
Siria nel caos, video choc di esecuzioni di massa contro alawiti
Tre mesi dopo la fuga di Assad la Siria sembra essere ripiombata nel caos. Miliziani sunniti siriani e stranieri, affiliati alle forze governative, hanno compiuto nelle ultime ore una serie di esecuzioni di massa contro decine di uomini, accusati di esser stati membri dei servizi del passato regime, nelle regione costiera di Latakia e nell'entroterra della regione di Hama. Altre notizie parlano di uccisioni di civili, tra cui donne e bambini. Lo mostrano una serie di filmati di cui è stato possibile certificare l'autenticità tramite una serie di testimoni e fonti sul posto. Il leader siriano Ahmad Sharaa (Jolani) ha esortato questa sera gli insorti della minoranza alawita del deposto presidente Bashar al-Assad a deporre le armi "prima che sia troppo tardi", dopo che secondo l'Osservatorio siriano per i diritti umani, almeno 162 civili del gruppo sciita sono stati uccisi dalle forze di sicurezza. LA SITUAZIONE
Anp: "Hamas ascolti le proteste"
L’Autorità Nazionale Palestinese ha chiesto ad Hamas di "rispondere all'appello del popolo palestinese nella Striscia di Gaza" dopo le proteste di oggi. Le manifestazioni sono "il risultato inevitabile di anni e decenni di sfruttamento dell'enclave", ha detto il portavoce di Fatah, Maher al-Namoura, in una dichiarazione pubblicata dall'agenzia ufficiale palestinese Wafa. Hamas, ha insistito, deve permettere all’Autorità Palestinese "di svolgere il suo ruolo nel guarire le ferite del popolo, ricostruire la Striscia e fare fronte alle minacce di sfollamento e deportazione".
Video "Trump Gaza", il creatore Solo Avital: "Pubblicato senza mio consenso"
Il filmato era inteso come una satira politica dell'"idea megalomane" di Trump – ha spiegato il regista di Los Angeles -, siamo narratori, non provocatori, a volte realizziamo pezzi satirici come questo ed è così che avrebbe dovuto essere". LEGGI L'ARTICOLO
Israele: media, premier avvisato 2 volte di fondi Qatar a Hamas
I servizi di sicurezza israeliani misero in guardia almeno due volte il primo ministro Benjamin Netanyahu che i fondi inviati dal Qatar a Gaza per pagare gli stipendi dei dipendenti pubblici e la ricostruzione finivano nelle mani dei dirigenti di Hamas. A rivelarlo è stata l'emittente israeliana Channel che cita tre fonti dei servizi. Il primo avvertimento è arrivato a metà nel 2019 quando l'allora capo dello Shin Bet, Nadav Argaman, informò il governo che l'allora capo del braccio militare di Hamas, Mohammed Deif, aveva preso metà del denaro che Doha aveva iniziato a mandare nella Striscia l'anno prima. Il secondo rapporto è del 2020, quando anche l'intelligence militare fece sapere che nelle tasche di Deif erano arrivati 4 milioni di dollari. L'allora capo del Mossad, Yossi Cohen, andò in Qatar per discutere la questione, ma l'emiro assicurò di non saperne niente e il flusso di denaro continuò fino al novembre del 2021. L'ufficio del primo ministro ha smentito che Netanyahu fosse mai stato allertato. "Sulla scrivania del premier non è mai stato messo nessun documento di intelligence che dicesse che il denaro del Qatar era stato trasferito al terrorismo", ha dichiarato un portavoce. Prima della strage del 7 ottobre 2023, Netanyahu aveva pubblicamente elogiato e incoraggiato il Qatar per il sostegno alla popolazione di Gaza in difficoltà.
Nuova protesta a Gaza: Fine della guerra e del governo di Hamas"
Filmati arrivati da Gaza mostrano una protesta di decine di residenti nei campi profughi di Jabalia, a Gaza, che bruciano pneumatici e chiedono la fine della guerra e la fine del governo di Hamas nella Striscia: "Vogliamo mangiare", gridano le persone. La protesta è la seconda della giornata, dopo quella nel nord della Striscia
Regista del documentario No Other Land libero. "sono stato ferito e maltrattato"
E' tornato in libertà il regista palestinese Hamdan Ballal, vincitore del premio Oscar per il documentario No Other Land, arrestato lunedì sera durante violenti scontri tra coloni israeliani e palestinesi nella zona di Susya, in Cisgiordania. Il suo avvocato israeliano, Lea Tsemel, ha dichiarato ai media che l'artista, insieme con altri due palestinesi, "ha passato la notte per terra, ammanettato, con gli occhi bendati, al freddo sul pavimento gelido". Ballal - ha aggiunto - è stato aggredito duramente dai coloni, riportando ferite al volto, "si sentiva male e ha chiesto di vedere un medico. Qualcuno lo ha visitato, ma non sa se si trattasse davvero di un dottore", ha commentato. I tre sono stati rilasciati su cauzione dopo essere stati informati dell'accusa: lancio di pietre, aggressione e danneggiamento. Poi sono stati portati in ospedale a Hebron. La polizia e l'Idf non hanno ancora risposto alle accuse di violenza durante l'arresto, che hanno suscitato scalpore in tutto il mondo. La produzione del documentario che ha vinto la statuetta il 3 marzo ha dichiarato che l'aggressione è avvenuta la sera prima dopo l'interruzione del digiuno del Ramadan: "Il regista ha visto coloni armati e incappucciati attaccare il villaggio e ha tentato di documentare le violenze. Poi è tornato a casa per proteggere la sua famiglia, ma i coloni lo hanno raggiunto, picchiato alla testa e in tutto il corpo alla presenza di soldati israeliani". Poi è stato trasferito in una base militare dell'Idf. Anche gli altri due arrestati, Nasser Sriteh e Khaled Shanaran, hanno denunciato violenze da parte dei coloni. Diversa la ricostruzione dell'esercito, secondo cui Ballal è sospettato di aver lanciato pietre contro le forze di sicurezza durante gli scontri. Alcuni video pubblicati da coloni mostrano, prima del tramonto, alcuni ragazzi e adulti palestinesi che lanciano sassi contro un pastore adolescente israeliano. Successivamente, un altro filmato pubblicato da attivisti americani fa vedere coloni a volto coperto che scagliano pietre contro palestinesi, quando già era calato il buio. Un testimone oculare ha definito l'accusa a Ballal falsa, sostenendo che l'arresto è avvenuto senza alcun motivo. L'esercito ha smentito l'accusa secondo cui Ballal sarebbe stato arrestato mentre si trovava in un'ambulanza, di cui ha scritto su X lunedì sera uno dei quattro coautori di No other land, l'israeliano Avraham Yuval. Che poi si è corretto, dopo aver usato il termine 'linciaggio' ai danni di Ballal, spiegando che l'inglese non è la sua lingua madre. No Other Land, realizzato da due registi palestinesi e due israeliani, documenta la lotta condotta per cinque anni dagli abitanti di Masafer Yatta, sulle colline meridionali di Hebron, contro l'evacuazione e la demolizione delle case in favore delle attività dell'esercito nella zona.
In migliaia chiedono a Netanyahu la liberazione degli ostaggi
Migliaia di manifestanti sono arrivati questa sera davanti all'ufficio del primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu a Gerusalemme, chiedendo un accordo immediato sulla liberazione degli ostaggi. Intanto la polizia ha fatto sapere che durante l'evacuazione dei dimostranti di fronte alla Knesset nove persone sono state arrestate.
Anp: "Hamas ascolti il grido della popolazione di Gaza"
"Le manifestazioni nella Striscia di Gaza sono un grido dei residenti contro le politiche di Hamas": lo ha dichiarato il consigliere del presidente dell'Autorità nazionale palestinese Abu Mazen, Mahmoud Abbas alla tv saudita al Hadath. Il leader palestinese ha dichiarato che la soluzione è ripristinare il controllo dell'Anp sulla Striscia. "Dobbiamo concentrarci sulla rimozione di Hamas dal potere. Suggerisco all'organizzazione di ascoltare il popolo palestinese a Gaza", ha detto.
Oxfam: "A Gaza gravi ostacoli agli aiuti umanitari"
"Dopo 24 giorni di assedio le scorte di aiuti, entrati durante il cessate il fuoco, si stanno di nuovo esaurendo e la risposta umanitaria è sempre più difficile. Le autorità israeliane stanno impedendo l'ingresso di oltre 63 mila tonnellate di aiuti alimentari destinati a 1,1 milioni di sfollati allo stremo". Lo afferma Oxfam, lanciando un nuovo appello per "un nuovo e immediato cessate il fuoco". A oltre una settimana dalla ripresa degli attacchi su Gaza la situazione umanitaria è sempre più drammatica e la popolazione è a un passo dalla carestia, mentre l'offensiva terrestre di Israele sta rendendo sempre più difficile soccorrere la popolazione. "Durante i 42 giorni di cessate il fuoco la popolazione di Gaza era tornata a sperare, a potersi addormentare la notte sapendo che i propri cari sarebbero stati ancora accanto a loro al risveglio. - ha detto Paolo Pezzati, portavoce per le crisi umanitarie di Oxfam Italia - L'ingresso di oltre 4 mila camion di aiuti alla settimana stava consentendo ai supermercati e alle panetterie di riaprire e al prezzo del cibo di stabilizzarsi. I nostri operatori sono riusciti a portare aiuti essenziali a oltre 200 mila persone. Ora però tutto è stato messo di nuovo in discussione. Da ben 24 giorni Israele sta impedendo l'ingresso di nuove forniture da cui dipende la sopravvivenza della popolazione rimasta completamente senza elettricità, mentre anche le scorte di cibo nei nostri magazzini si stanno esaurendo, le autorità israeliane non consentono l'ingresso di oltre 63 mila tonnellate di aiuti alimentari destinati a oltre 1 milione di sfollati ad un passo dalla carestia".
Ue: "Israele rispetti civili e operatori umanitari a Gaza"
La commissaria europea per la gestione delle crisi, Hadja Lahbib, esprime preoccupazione per le "notizie allarmanti che emergono da Gaza, dove il personale sanitario, le ambulanze e gli ospedali sono stati ancora una volta attaccati da Israele". "Questi atti - dichiara in una nota - minano gli sforzi essenziali ed eroici degli operatori umanitari che si adoperano per salvare vite umane nel bel mezzo delle ostilità. Gli aiuti umanitari devono continuare ad aiutare le persone in condizioni di disperato bisogno. Il diritto internazionale umanitario deve essere rispettato da tutti". La commissaria sottolinea inoltre la necessità di "garantire la protezione di tutti i civili, compresi gli operatori umanitari e le loro sedi in ogni momento, nonché le infrastrutture civili, tra cui strutture mediche, scuole e sedi delle Nazioni Unite". "Mi unisco al sottosegretario generale delle Nazioni Unite per gli Affari umanitari e coordinatore degli aiuti di emergenza Tom Fletcher nel chiedere il rispetto di tutti i civili e degli operatori umanitari", conclude.
Proteste a Gerusalemme, manifestanti vicini alla Knesset
Diverse centinaia di persone stanno manifestando a Gerusalemme contro il governo. I cortei si sono concentrati in tre punti e anche davanti alla Knesset. Alcuni dimostranti urlano nei megafoni definendo il primo ministro "uno straccio" e "un traditore dei valori israeliani". Poco distante, all'incrocio tra la Biblioteca nazionale e il Museo di Israele, un sit-in organizzato da Shift 101 si sta svolgendo in silenzio con i familiari degli ostaggi e i loro sostenitori seduti sull'asfalto. In serata è prevista una protesta con la partecipazione di altri familiari di rapiti e membri del kibbutz Nir Oz.
Futuro Medioriente, Bettini: “Rabbia per come condotta guerra”. VIDEO
Futuro Mo, Bettini: "Giustizia ancora a base proteste”. VIDEO
Media: "Bruxelles creerà comitato speciale per le crisi"
Bruxelles creerà un comitato di crisi speciale per prevenire, monitorare e rispondere alle possibili emergenze climatiche e belliche nell'Unione Europea, rafforzando al contempo la risposta attuale alle emergenze. Lo prevede la bozza del pacchetto Vigilanza Ue che la Commissione presenterà domani, visto in anteprima dal Pais. Nel nuovo comitato di crisi saranno rappresentati la Commissione europea, l'Alto rappresentante per la politica estera e di sicurezza e i 27 Stati membri, che riceveranno il sostegno delle agenzie europee nazionali. L'iniziativa, probabilmente avviata entro la fine del 2025, è frutto del rapporto stilato dall'ex presidente finlandese Sauli Niinistö. "L'identificazione precoce di rischi e minacce può far guadagnare tempo prezioso e aiutare a prevenire le crisi o facilitarne la gestione e minimizzarne l'impatto", sottolinea il documento, che è ancora in discussione e potrebbe subire modifiche. Oltre a proporre la creazione di questo nuovo comitato speciale per le crisi, il documento stabilisce altre linee guida specifiche, come la raccomandazione a tutta la popolazione di "preparare scorte che consentano di sopravvivere per 72 ore senza aiuti esterni in caso di guerra o crisi climatica". L'esecutivo blustellato vuole anche accelerare i piani per rafforzare e ampliare il suo servizio di analisi e intelligence, il cosiddetto Centro unico di analisi dell'intelligence dell'Ue (Siac), l'ente che riceve informazioni civili e militari dalle agenzie di spionaggio dei paesi membri.
Bonelli: "Sanzioni a Netanyahu,elimina giornalisti e intellettuali"
"Ancora una volta assistiamo all'ennesima dimostrazione della brutalità del regime di Netanyahu, che non solo ha sterminato decine di migliaia di civili palestinesi, ma sta attuando una repressione sistematica contro chiunque denunci i suoi crimini. L'arresto e il pestaggio del regista palestinese Hamdan Ballal, premio Oscar per No Other Land, è un atto vergognoso che conferma la volontà di Israele di mettere a tacere ogni voce critica con la violenza. Non è un caso isolato. Il giornalista Hossam Shabat, assassinato dall'esercito israeliano con un missile mentre svolgeva il suo lavoro, è il 208° cronista ucciso a Gaza dall'ottobre 2023. Un numero impressionante, che dimostra come Israele stia deliberatamente eliminando chi racconta la verità. Cosa dice il governo Italiano di tutto ciò? Come si colloca rispetto ai rapporti con gli USA e Trump che vuole trasformare Gaza, una terra che gronda di sangue, in Trump Gaza?". Così in una nota Angelo Bonelli, deputato di AVS e co-portavoce di Europa Verde, che prosegue: "Israele ha raso al suolo Gaza, ha bombardato ospedali, scuole e campi profughi, uccidendo oltre 50 mila civili. Ora colpisce intellettuali e giornalisti per impedire al mondo di conoscere la realtà del genocidio in corso. L'Europa non può più restare in silenzio: la comunità internazionale ha il dovere morale e politico di reagire con fermezza. Le sanzioni a Israelesono un atto necessario e non più rimandabile. La doppia morale di troppi leader occidentali, che giustificano crimini di guerra inaccettabili, è indecente e inaccettabile", conclude.
Tajani: "Vance? I nostri mercantili li proteggiamo da soli"
"Premesso che la parola 'odio' non mi piace, non è il mio linguaggio, voglio ricordare a tutti che i nostri mercantili ce li proteggiamo da soli, con la nostra Marina militare che ha abbattuto diversi droni lanciati dagli Houthi contro di noi. Forse è appena arrivato Vance, magari non conosce il pregresso, ma siamo integrati in una serie di operazioni, anche con gli Usa e Gb. Lì c'è la Marina militare italiana, i nostri mercantili ce li proteggiamo, non ce li proteggono altri, e noi proteggiamo altri come altri proteggono noi. Questo per mettere i puntini sulle i, con grande rispetto e senza odiare nessuno". Così Antonio Tajani. "Noi siamo alla guida della missione Aspides, che è una missione europea, che secondo me è il primo passo per la difesa europea", ha sottolineato Tajani, ricordando l'operazione di sicurezza marittima dell'Unione europea in risposta agli attacchi Houthi contro le navi nel Mar Rosso.
Respinta richiesta Netanyahu, resta sospeso licenziamento di Bar
La Corte Suprema ha stabilito il congelamento della rimozione del capo dello Shin Bet Ronen Bar respingendo così la richiesta del primo ministro Benyamin Netanyahu. Lo riferisce la stampa israeliana. I giudici hanno accolto la posizione della consigliera legale del governo, Gali Baharav-Miara, secondo cui la risposta al ricorso principale deve includere anche la posizione sul provvedimento provvisorio. Tuttavia, la giudice Gila Canfy-Steinitz ha respinto la richiesta della consigliera di vietare a Netanyahu di ascoltare potenziali sostituti per la guida dello Shin Bet.
Sanchez sente Abdallah e al-Sisi per un cessate il fuoco a Gaza
Il presidente del governo spagnolo, Pedro Sanchez, ha avuto oggi due colloqui telefonici con il re di Giordania Abdallah e con il presidente dell'Egitto, Fattah al-Sisi "sulla terribile situazione a Gaza". A darne notizia è stato lo stesso Sanchez in un messaggio postato su X, in cui ha ribadito la richiesta di porre fine alle ostilità. "Chiediamo il ripristino immediato del cessate il fuoco e il ritorno al tavolo dei negoziati per raggiungere la pace e la stabilità nella regione sulla base della soluzione dei due Stati", ha scritto il premier spagnolo nel testo. "Dobbiamo porre fine a questa tragica spirale di distruzione e morte", ha aggiunto Sanchez, nel giorno in cui il ministro israeliano della Difesa Israel Katz ha approvato nuovi piani operativi per continuare l'operazione 'Forza e Spada' nella Striscia di Gaza, avvertendo che se Hamas non libererà tutti gli ostaggi, "pagherà prezzi sempre più alti fino alla sua completa sconfitta".
Siria: "Sale a 7 uccisi bilancio di incursione israeliana nel sud"
Secondo bilanci ufficiali siriani sono state uccise 7 persone negli attacchi di Israele nei pressi del villaggio di Koaya, lungo il fiume Yarmuk. L'attacco è avvenuto - secondo le ricostruzioni fornite dai media siriani - con raid aerei e di artiglieria e con l'incursione di paracadutisti in pieno territorio siriano. Qui, secondo i resoconti, le forze israeliane hanno aperto il fuoco contro alcuni giovani armati che hanno tentato di resistere all'aggressione nemica. Dall'8 dicembre scorso, giorno del cambio di potere in Siria, Israele ha condotto centinaia di raid aerei in territorio siriano e ha esteso il raggio della sua occupazione nel sud-ovest della Siria. Nelle ultime ore aveva condotto una serie di bombardamenti nella Siria centro-orientale, nell'area di Palmyra a est di Homs.
Cambiare Rotta: "Bene liberazione Ballal, la lotta continua"
"Oggi eravamo al Dams di Roma Tre per condannare come studenti le violenze e l'arresto subito da Hamdan Ballal, co-regista di No Other Land e per rilanciare l'appuntamento al Ministero della Cultura, oggi alle 17 con la rete antisionista in Palestina. Poco dopo è arrivata la notizia: Hamdan è stato finalmente liberato! Nel frattempo però 2 giornalisti sono stati uccisi da Israele con un raid sulla striscia di Gaza, così come a centinaia sono morti nel giorni scorsi in seguito alla rottura unilaterale della tregua da parte di Israele. Per questo la lotta continua, contro ogni complicità tra Italia e Israele, per la liberazione di tutti i prigionieri e la giustizia per tutte le vittime del genocidio. Contro il sionismo, ormai diventato un pericolo in tutto il mondo, sosteniamo la resistenza!". A scriverlo sui social sono i giovani di Cambiare Rotta che saranno in piazza anche sabato 29, ore 16 a Piazza Vittorio, e si preparano allo sciopero studentesco del 4 aprile "in cui continueremo a chiedere la fine di ogni collaborazione dell'università con istituzioni israeliane e filiera militare e lo STOP al criminale piano di riarmo dell'Unione Europea", fanno sapere.
"Stop complicità con Israele", flash mob al ministero Cultura
"Per Hamdan Ballal. Giustizia per i due giornalisti uccisi e per tutte le vittime del genocidio". Con queste parole, la Rete antisionista per la Palestina, assieme alla Rete dei comunisti italiani e ad alcuni movimenti studenteschi, ha convocato, per questo pomeriggio, un flash mob al ministero della Cultura, a via del Collegio Romano. "Nelle ultime ore la follia genocida di Israele ha aggiunto ai colpi indiscriminati verso il popolo palestinese obiettivi ben riconoscibili anche nel mondo occidentale", affermano sui social precisando: "ha eseguito il pestaggio a sangue e l'arresto di Hamdan Ballai, uno dei registi di No Other Land film vincitore del Premio Oscar come miglior documentario poche settimane fa a Los Angeles. Dall'altra, si è registrato l'ennesimo assassino di due giornalisti, riportato direttamente da Al Jazeera, Mohammad Mansour di Palestine today e Hossam Shabat". Per questo la 'Rete antisionista per la Palestina - Roma' ha chiamato a raccolta un presidio al ministero, per "pretendere la fine della complicità dell'Italia con lo Stato d'Israele e il sionismo"
Il killer di Mannheim: "La guerra a Gaza mi ha cambiato la vita"
"Con l'inizio della guerra a Gaza la mia vita è cambiata. Ho pianto ogni giorno", lo ha detto il ventiseienne afghano che 31 maggio 2024 ha ucciso a Mannheim un poliziotto e ferito cinque persone nel corso del processo al termine del quale rischia l'ergastolo. Secondo l'agenzia tedesca Dpa il giovane ha raccontato come ha deciso di uccidere "gli infedeli" e, in particolare, i componenti di un'organizzazione che critica l'Islam che erano in piazza quella mattina a Mannheim. Ha anche chiarito di aver ricevuto una conferma sui suoi propositi grazie ai canali social ai quali era iscritto: una sorta di 'maestro' lo avrebbe spinto a realizzare i suoi propositi. Il ventiseienne era in contatto con diversi gruppi e sul suo dispositivo sono stati ritrovati video di propaganda dello Stato islamico. Su quella mattina ha detto: "Ho visto il poliziotto avvicinarsi, mi sono ritrovato dietro di lui. E ho subito pensato: oggi qualcuno deve morire". La fine del processo è attesa per ottobre.
Dodik in Serbia e Israele malgrado l'ordine di arresto bosniaco
Il leader serbo-bosniaco Milorad Dodik, nei confronti del quale nei giorni scorsi era stato emesso un ordine di arresto da parte della polizia di frontiera della Bosnia-Erzegovina (BiH), è giunto oggi in visita in Israele, e le autorità di polizia bosniache stanno indagando su come Dodik abbia potuto lasciare indisturbato il Paese, recandosi prima in Serbia e successivamente in Israele. Ieri sera infatti Dodik era a Belgrado dove, accanto al presidente serbo Aleksandar Vucic, ha partecipato in un aeroporto militare della capitale a una cerimonia di commemorazione delle vittime dei bombardamenti Nato della primavera 1999 sulla Serbia. Mirko Kupresakovic, direttore della polizia di frontiera della BiH, ha detto che si stanno adottando "tutte le misure e le azioni del caso per stabilire le circostanze e il modo in cui il presidente della Republika Srpska (Rs) Milorad Dodik ha attraversato il confine tra la Bosnia-Erzegovina e la Serbia". Il 17 marzo scorso la polizia di frontiera bosniaca - dopo la richiesta della Procura - ha emesso un mandato di arresto nei confronti del leader serbo-bosniaco, al quale si contesta la mancata risposta alla convocazione da parte della Procura, che lo accusa di attentato all'ordine costituzionale. Analoghi ordini di arresto erano stati emessi a carico di Radovan Viskovic, premier della Repubklika Srpska, l'entità a maggioranza serba della BiH, e di Nenad Stevandic, capo del parlamento della Rs. L'ordine di arresto riguardava l'intero territorio della Bosnia-Erzegovina ma non l'estero dal momento che non è stata coinvolta l'Interpol con un mandato di cattura internazionale. A fine febbraio Dodik era stato condannato a un anno di reclusione e a sei di interdizione da ogni attività politica per reiterata disobbedienza alle delibere dell'Alto rappresentante internazionale in Bosnia-Erzegovina Christian Schmidt. In Israele Dodik ha in programma di partecipare a una conferenza contro l'antisemitismo in programma il 26 e 27 marzo a Gerusalemme e alla quale è prevista la presenza del premier israeliano Benjamin Netanyahu. "Allo stesso modo di Israele che si difende con ogni mezzo, così la Republika Srpska difende il suo diritto all'esistenza", ha scritto Dodik su X al suo arrivo in Israele. Serbi ed ebrei, ha aggiunto, sono entrambi popoli che hanno tentato di sterminare, ma che sono sopravvissuti. "Per questo ci capiamo, e per questo siamo uniti".
Damasco: raid Israele su Siria "flagrante violazione"
Il ministero degli Esteri siriano ha condannato gli attacchi israeliani contro il Paese come una "flagrante violazione" della sua sovranità. La nota arriva dopo il raid aereo sulla provincia meridionale di Daraa, che ha causato sei morti. Damasco ha puntato il dito contro la "continua aggressione israeliana sul territorio siriano", inclusa "una pericolosa escalation" nella provincia di Daraa, denunciando una "flagrante violazione della sovranità nazionale e del diritto internazionale". Le forze armate israeliane hanno riconosciuto l'attacco, sostenendo però che si sia trattato di una risposta ad "alcuni terroristi" che avevano "aperto il fuoco verso di loro nella Siria meridionale"
In video sui social folla protesta a Gaza: "Fuori Hamas"
Una folla di manifestanti nel nord della Striscia di Gaza protesta contro la prosecuzione della guerra, come mostrano diversi video postati su Telegram da account palestinesi. Alcuni dei dimostranti hanno anche gridato slogan come 'fuori Hamas'. Miliziani dell'organizzazione fondamentalista stanno cercando di disperdere la protesta
Manifestanti pro-Gaza interrompono l'udienza al Senato Usa
Due manifestanti pro-Gaza sono stati portati via dalla polizia dopo aver interrotto l'audizione dei capi delle agenzie di intelligence americane al Senato. "Fermare finanziamento ad Israele!", ha urlato uno di loro prima che il presidente della Commissione intelligence, il repubblicano Tom Cotton, lo definisse "un pazzo".
Media: due morti in raid aereo contro auto a Rafah
Due palestinesi sono morti in un attacco aereo contro un veicolo a Rafah, nel sud di Gaza. Lo ha riferito Haaretz, citando fonti mediche della Striscia
Herzog: "scioccato, rilascio ostaggi non più priorità"
Il presidente israeliano Isaac Herzog si è detto "piuttosto scioccato dal fatto che improvvisamente la questione degli ostaggi non sia più in cima alla lista delle priorità e in cima alle notizie. Come è possibile?". "Dobbiamo, per tutto questo tempo, non perdere il contatto visivo, come nazione e ovviamente come sistema di governo, con tutto ciò che riguarda il rientro a casa degli ostaggi, fino all'ultimo", ha proseguito nel suo intervento alla prima conferenza internazionale del dipartimento riabilitazione del ministero della Difesa.
Gb: "Europei parassiti? Noi con gli Usa contro gli Houthi"
Il Regno Unito "ha lavorato a stretto contatto con gli Usa... per la sicurezza in Medio Oriente" e "continuerà a farlo". Lo ha detto una portavoce di Downing Street, incalzata su quanto trapelato nella chat interna all'amministrazione Trump sugli attacchi agli Houthi nello Yemen: chat in cui Vance e Hegseth hanno fra l'altro additato gli alleati europei come "parassiti". La portavoce ha negato un impatto sui rapporti di fiducia con Washington, ma ha tenuto a ricordare "il contributo logistico" delle forze di Londra ai raid anti-Houthy, oltre al "sostegno alla coalizione a guida Usa che combatte l'Isis in Siria".
Trump difende Waltz: "Ha imparato la lezione, è un brav'uomo"
Donald Trump difende il suo consigliere per la sicurezza nazionale Michael Waltz dopo la condivisione per errore di una chat del Pentagono sui piani anti Houthi con il direttore di The Atlantic, Jeffrey Goldberg, "Michael Waltz ha imparato la lezione ed è un brav'uomo", ha detto in un'intervista con NBC News, sostenendo che la presenza di Goldberg non ha avuto "alcun impatto" sull'operazione militare. Quando gli è stato chiesto cosa gli era stato detto su come Goldberg fosse stato aggiunto alla chat di Signal, Trump ha risposto che "era una delle persone di Michael sul telefono. Un membro dello staff aveva il suo numero lì". Il presidente ha espresso fiducia nel suo team per la sicurezza nazionale, affermando di non essere frustrato dagli eventi che hanno portato all'articolo di The Atlantic. La situazione, ha detto, è stata "l'unico intoppo in due mesi, e si è rivelato non grave".

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Casa Bianca: "Aperta un'inchiesta sulla chat dello Yemen"
La Casa Bianca ha annunciato l'apertura di un'inchiesta sulla chat dedicata all'attacco americano in Yemen cui era stato aggiunto per errore il direttore di The Atlantic, Jeffery Goldberg. Lo ha riferito la portavoce Karoline Leavitt su X. "La Casa Bianca sta indagando su come il numero di Goldberg sia stato inavvertitamente aggiunto", ha spiegato. "L'ufficio del consulente legale della Casa Bianca ha fornito indicazioni su diverse piattaforme per consentire agli alti funzionari del presidente Trump di comunicare nel modo più sicuro ed efficace possibile", ha poi reso noto. Detto questo, Leavitt ha minimizzato l'accaduto. "Grazie alla leadership forte e decisa del presidente Trump e di tutti nel gruppo, gli attacchi degli Houthi sono stati efficaci e di successo. I terroristi sono stati uccisi e questo è ciò che più conta per il presidente Trump", ha assicurato.
Rilasciato Hamdan Ballal, regista di No Other Land
"Ferma condanna" per l'arresto in Cisgiordania del regista è stata espressa dall'Associazione 100autori. "Apprendiamo con sgomento la notizia dell'arresto di Hamdan Ballal, si legge in una nota dell'associazione di oltre 700 registi e sceneggiatori di cinema, fiction, animazione e documentario, "la violenza alla quale è stato sottoposto riguarda tutti noi autori e autrici". Wanted Cinema si unisce agli appelli. LEGGI L'ARTICOLO
Rilasciato il regista Ballal, "picchiato in una base militare"
Le autorità israeliane hanno rilasciato Hamdan Ballal, uno dei registi palestinesi del documentario vincitore dell'Oscar "No Other Land". Il 36enne ha trascorso la notte in detenzione dopo essere stato aggredito e picchiato dai coloni a Susiya, la città nella Cisgiordania meridionale dove vive. "Dopo essere stato ammanettato tutta la notte e picchiato in una base militare, Hamdan Ballal è libero e sta per tornare a casa dalla sua famiglia", ha annunciato il co-regista israeliano del film, Yuval Abraham, su X.
La Casa Bianca: "Nessun materiale segreto è stato condiviso"
Nessuna informazioni militare classificata e' stata condivisa: lo afferma su X la portavoce della Casa Bianca Karoline Leavitt in merito alla chat del Pentagono sui piani anti Houthi condivisa per errore con il direttore di The Atlantic. Leavitt ha scritto che "nessun piano di guerra è stato discusso" e che "nessun materiale classificato è stato mandato nello scambio di messaggi".
Idf, commando nel sud della Siria hanno distrutto arsenali
L'Idf ha annunciato che nelle ultime settimane soldati della brigata paracadutisti e dell'unità d'élite Yahalom hanno condotto diverse incursioni nel sud della Siria, sulla base di informazioni di intelligence su depositi di armi. Durante le operazioni, i militari hanno sequestrato e distrutto numerosi armamenti, tra cui ordigni esplosivi, munizioni, mortai. Secondo l'Idf, la presenza delle forze israeliane nella zona cuscinetto del sud della Siria è una misura temporanea e difensiva. Tuttavia, il ministro della Difesa Israel Katz ha affermato che le truppe resteranno dispiegate in nove avamposti militari della zona "a tempo indeterminato".
Uomo tenta di investire agente vicino a Gerusalemme, ucciso
Un uomo ha cercato di investire un agente di polizia con la propria auto durante un controllo nei pressi di Mishor Adumim, vicino Gerusalemme. Lo ha comunicato la polizia israeliana, aggiungendo che l'aggressore è fuggito, ha raggiunto un altro posto di blocco ed è stato colpito mentre tentava nuovamente la fuga. Non ci sarebbero feriti.
Medici Gaza: "2 morti in raid Idf su auto a Rafah"
Due persone sono state uccise nei pressi di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza, dopo che l'auto sulla quale viaggiavano è stata colpita in un raid aereo israeliano. Lo riporta il quotidiano israeliano Haaretz citando i medici palestinesi di Gaza. Fonti locali spiegano che il raid è avvenuto nella zona di Musabbah, a nord di Rafah.
Israele, ministro Difesa autorizza piani per ulteriori operazioni a Gaza
Il ministro israeliano della Difesa, Israel Katz, ha reso noto di aver autorizzato piani per ulteriori operazioni contro Hamas nella Striscia di Gaza. Lo riporta il Times of Israel. "Il nostro obiettivo numero uno in questo momento è riportare a casa gli ostaggi - ha detto in dichiarazioni diffuse dal suo ufficio e rilanciate dal giornale online - Se Hamas continuerà con il suo 'no', pagherà prezzi sempre più alti, in termini di territorio che verrà preso, elementi e infrastrutture che verranno eliminati, fino alla sua completa sconfitta".
Magi: "Netanyahu liberi Ballal e fermi massacro a Gaza"
"L'arresto di Hamdan Ballal, regista premio oscar per 'No Other Land', e' l'ennesimo atto con cui Netanyahu sta isolando Israele dal resto del mondo e la ripresa brutale dei bombardamenti sui civili e' un'altra azione di cui dovra' rispondere davanti alla giustizia internazionale. Il governo israeliano liberi subito Ballal e fermi immediatamente il massacro dei cittadini di Gaza". Lo dice il deputato e segretario di +Europa Riccardo Magi.
Onu: "30 operatori internazionali in meno per rischi Gaza"
Le Nazioni Unite stanno tagliando di circa un terzo il personale internazionale impegnato a Gaza, a causa delle preoccupazioni per la sicurezza. "Stiamo cercando di ridurre il numero del personale internazionale di circa un terzo e questo e' dovuto al fatto che il segretario generale non ha il potere di garantire la sicurezza del personale Onu", ha dichiarato la portavoce Alessandra Vellucci, citata da Reuters, precisando che questo significa circa 30 persone in meno su 100. Tra le agenzie interessate ci sono il Programma alimentare mondiale (Wfp), l'Organizzazione mondiale della sanita' e l'Unicef.
Hamas, 792 morti da ripresa guerra Israele a Gaza
Dalla ripresa della guerra di Israele a Gaza sono morti 792 palestinesi, di cui 62 nelle ultime 24 ore. Lo ha riferito il ministero della Salute nella Striscia, gestito da Hamas, aggiungendo che i feriti sono stati 1.663. Il bilancio totale dall'avvio del conflitto e' di 50.144 morti.
Ft: "Piani Israele per riconquistare e occupare Gaza" (2)
In base al piano, le Idf richiamerebbero diverse divisioni per il combattimento per reinvadere e prendere il controllo di ampie zone dell'enclave, costringendo i 2,2 milioni di abitanti del territorio in una piccola zona cosiddetta umanitaria lungo la costa del Mediterraneo. L'esercito israeliano amministrerebbe poi Gaza, hanno detto i funzionari citati dal quotidiano britannico, rioccupando di fatto il territorio 20 anni dopo il suo ritiro.
Secondo le fonti, Israele potrebbe assumere il controllo della distribuzione di tutti gli aiuti umanitari e ha recentemente valutato di quante calorie avrebbe bisogno ogni palestinese. E un'altra fonte ha rivelato che l'esercito sta valutando alcune opzioni, tra cui la distribuzione diretta degli aiuti o tramite appaltatori privati, per garantire che Hamas non ne possa beneficiare.
Herzog: "Ostaggi non sono più la priorità, sono scioccato"
Il presidente israeliano Isaac Herzog si è detto 'scioccato' nel constatare che la liberazione degli ostaggi a Gaza non sia più la massima priorità per il Paese. Lo scrive la stampa israeliana. Parlando alla prima conferenza del Dipartimento di Riabilitazione del Ministero della Difesa, Herzog ha affermato: "Sono piuttosto scioccato da come improvvisamente la questione degli ostaggi non sia più in cima alla lista delle priorità e delle notizie. Com'è possibile? Dobbiamo mantenere il contatto visivo, come nazione e ovviamente come sistema di governo, con tutto ciò che riguarda il ritorno degli ostaggi a casa, fino all'ultimo di loro".
Israele, sei arresti durante le proteste fuori dalla Knesset
La polizia israeliana ha arrestato sei manifestanti durante una manifestazione antigovernativa tenutasi questa mattina nei pressi del palazzo della Knesset a Gerusalemme. Lo riporta Times of Israel. I dimostranti che bloccavano le strade vicino agli edifici governativi sono stati trascinati via dal marciapiede dagli agenti di polizia. I dimostranti protestano contro il bilancio statale del 2025, in fase di votazione all'interno della Knesset e chiedono al governo di raggiungere un accordo per riportare indietro gli ostaggi da Gaza. Un portavoce delle forze dell'ordine afferma che alcuni dimostranti hanno tentato di bloccare il traffico parcheggiando le loro auto in mezzo alla strada e aggiunge che i poliziotti che hanno provato a rimuovere i veicoli hanno incontrato la resistenza dei dimostranti. "Finora la polizia ha arrestato sei sospettati per disturbo dell'ordine pubblico e sono stati portati alla stazione di polizia per essere interrogati", afferma il portavoce. Una rete di avvocati che rappresenta i manifestanti antigovernativi detenuti accusa la polizia di aver fatto uso eccessivo della forza per effettuare gli arresti, affermando di aver strappato inutilmente i vestiti dei dimostranti.
Ft: "Piani Israele per riconquistare e occupare Gaza"
Le Forze armate israeliane hanno messo a punto piani per riconquistare a Gaza, con l'obiettivo di una occupazione di lungo periodo della Striscia. Lo rivela il Financial Times, secondo cui la proposta - che deve essere ancora approvata dal gabinetto di sicurezza - è stata formulata dal nuovo capo di Stato maggiore delle Idf, con il sostegno ufficioso dei ministri di estrema destra che da tempo invocavano la ripresa della guerra contro Gaza. Due fonti al corrente del piano hanno spiegato che tutto questo è reso possibile dal ritorno di Donald Trump alla Casa Bianca, laddove il suo predecessore Joe Biden aveva sempre detto no a una nuova occupazione di Gaza o ad annessioni del territorio.
Israele, ucciso comandante di Hezbollah a Nabatieh
L'esercito israeliano ha riferito di aver ucciso il comandante di un'unita' anticarro di Hezbollah negli attacchi di ieri nel Sud del Libano. Hassan Kamal Halawi, perito in un raid su Nabatieh, era "responsabile di numerosi attacchi terroristici contro lo Stato di Israele" e "agevolava il movimento di operativi e la fornitura di armi nel Sud del Libano", spiega una nota delle Idf. Hezbollah non ha ancora confermato la notizia. L'agenzia stampa nazionale libanese ha riportato ieri sera la morte di una persona colpita da un drone israeliano mentre viaggiava in auto nell'area di Qaqaiyat al-Jisr.
Gruppo Left: "Arresto Ballal segnale impotenza Ue su Israele"
"La violenta aggressione e l'arresto del regista palestinese premio Oscar, Hamdan Ballal, in Cisgiordania riflettono l'incapacita' dell'Ue di fare pressione su Israele affinche' ponga fine agli abusi". Lo afferma in una nota il gruppo della Sinistra al Parlamento europeo (The Left) che chiede all'Unione europea di estendere le sanzioni ai coloni israeliani in Cisgiordania "in seguito del violento attacco al regista palestinese del documentario premio Oscar No Other Land da parte di coloni mascherati. Dopo l'aggressione, Hamdan Ballal e' stato arrestato dall'esercito israeliano, che prende regolarmente di mira i palestinesi e consente ai coloni illegali di operare impunemente in tutta la Cisgiordania", si legge ancora. "Sebbene oltre 500 mila israeliani vivano in insediamenti in Cisgiordania, in violazione del diritto internazionale, solo 113 "persone fisiche e giuridiche" e 31 entita' sono attualmente sanzionate nell'ambito del regime globale di sanzioni per i diritti umani dell'Ue", fa notare ancora il gruppo.
Idf: "L'attacco in Siria in risposta al fuoco dei terroristi"
L'esercito israeliano ha annunciato di aver effettuato un attacco nel sud della Siria in risposta a "terroristi che hanno aperto il fuoco verso le loro posizioni". Le autorità locali siriane hanno riferito di almeno cinque morti in bombardamenti attribuiti a Israele. I soldati israeliani "hanno identificato diversi terroristi che hanno aperto il fuoco verso le loro posizioni dal sud della Siria. I soldati hanno risposto al fuoco e l'aviazione ha colpito i terroristi", ha riferito l'esercito in un comunicato.
Msf: "Inaccettabile attacco all'ospedale Nasser nel sud di Gaza"
Medici Senza Frontiere (Msf) "condanna fermamente l'attacco israeliano all'ospedale Nasser di Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza, avvenuto il 23 marzo". "Le forze israeliane - denuncia l'organizzazione in un comunicato - hanno preso di mira il reparto di chirurgia ospedaliera dell'ospedale, uccidendo due persone, secondo il Ministero della Salute. Le équipe di Msf hanno confermato che ci sono stati diversi feriti, uno dei quali è stato ricoverato nel reparto di traumatologia dove lavorano i team di Msf e che l'edificio è stato gravemente danneggiato". L’ospedale Nasser è il più grande ospedale ancora funzionante nella Striscia di Gaza.
"Questo attacco dimostra un totale disprezzo per la protezione delle strutture mediche, mettendo in pericolo i pazienti e il personale medico e la fornitura di assistenza sanitaria - aggiunge Msf - Mentre le forze israeliane intensificano ancora una volta le operazioni a Gaza, Msf chiede il rispetto e la protezione delle strutture sanitarie, dei pazienti e del personale medico a Gaza, dove il sistema sanitario è stato quasi totalmente distrutto".
“Attacchi come questi sono terribili per il personale e i pazienti. Non possiamo tornare a ripetuti attacchi alle strutture sanitarie quando il sistema sanitario di Gaza è già appeso a un filo e da settimane non arrivano più rifornimenti", afferma Claire Nicolet, responsabile per Msf dell’emergenza a Gaza.
Israele: "Il giornalista ucciso a Gaza era cecchino di Hamas"
Hussam Shabat, il giornalista di Al Jazeera ucciso ieri a Gaza dall'esercito israeliano, era un "cecchino terrorista" inquadrato nel battaglione Beit Hanun di Hamas. Lo afferma una nota congiunta delle Israel Defence Forces e dello Shin Bet, che riferiscono di aver "scoperto nell'ottobre 2024 l'affiliazione diretta del terrorista con l'ala militare di Hamas". Secondo fonti palestinesi, Shabat è stato ucciso da un drone che aveva colpito la sua auto mentre era nei pressi di una stazione di servizio.
Ft: "Israele studia piani per occupare e governare Gaza"
Israele studia un piano militare per riprendere il controllo e governare Gaza, dopo essersi ritirato dal territorio palestinese due decenni fa. Secondo il Financial Times, l'ipotesi di un'occupazione militare israeliana è ora presa in considerazione seriamente, dopo il ritorno di Trump. "La precedente amministrazione voleva ponessimo fine alla guerra. Trump vuole che la vinciamo", ha detto un funzionario israeliano all'Ft, sotto anonimato. Un non meglio identificato "alto ufficiale della riserva militare" ha affermato di essere stato avvertito di prepararsi a mesi di "combattimenti, vittoria e poi amministrazione". Il piano prevedrebbe il trasferimento dei 2,3 milioni di abitanti di Gaza nella piccola area costiera di al-Mawasi, attualmente descritta da Israele come una "zona umanitaria". Secondo analisti militari, sarebbero necessarie almeno quattro divisioni dell'esercito - circa 40.000 soldati - per governare Gaza in modo permanente, sollevando dubbi sulla fattibilità della proposta. Il ministro degli Esteri Gideon Saar ha dichiarato lunedì che il gabinetto di sicurezza "non ha ancora deciso" in merito al piano di occupazione.

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Siria, cinque persone uccise in un attacco israeliano nel sud
Almeno cinque persone, tra cui una donna, sono state uccise in un attacco dell'esercito israeliano nella città di Koya, vicino a Daraa, nella Siria meridionale. Lo scrive il governatorato di Koya su Facebook, poco dopo che l'Idf ha dichiarato di aver colpito due basi aeree siriane nei pressi della città di Palmira. I media siriani riferiscono che le truppe dell'Idf stanno attualmente utilizzando i carri armati per attaccare il villaggio di Koya.
Israele, nuove proteste a Gerusalemme
Nuove proteste sono in corso a Gerusalemme. Lo riferisce il giornale israeliano Haaretz, che parla di diversi gruppi di attivisti che si sono organizzati in tutta la città per convergere verso un unico punto di incontro di fronte alla Knesset. Il giornale sottolinea come la manifestazione non sia autorizzata.
Le famiglie degli ostaggi a Dermer: "Portaci un accordo oppure dimettiti"
"Portaci un accordo sugli ostaggi entro il prossimo mese o dimettiti". Lo ha detto l'Hostages and Missing Families Forum al ministro per gli Affari strategici israeliano Ron Dermer, a capo del team impegnato nei negoziati con Hamas, aggiungendo di volerlo incontrare e di rendere pubblico lo stato dei colloqui con il gruppo islamista.
"La campagna iniziata questa mattina nasce dalla consapevolezza che il ministro Dermer è la figura chiave nei negoziati - spiegano le famiglie degli ostaggi - È stato nominato dal primo ministro Benjamin Netanyahu per le trattative per il ritorno degli ostaggi, ma in realtà i negoziati sono in una fase di stallo e non sono stati fatti progressi. Raggiungete un accordo che comporti il rilascio immediato di tutti i 59 ostaggi, oppure abbandonate il vostro incarico e dimettetevi".
Mistero sull'arresto di Ballal, regista palestinese da Oscar
E' mistero sulla sorte di Hamdan Ballal, il regista palestinese, premio Oscar per il documentario "No Other Land", che, secondo il coautore della pellicola, Yuval Abraham, è stato malmenato da coloni in Cisgiordania per poi venire arrestato da militari israeliani. Abraham ha scritto su X che Ballal aveva subito ferite alla testa e allo stomaco durante il pestaggio, avvenuto la notte scorsa nel villaggio di Susiya, ed era riuscito a chiamare un'ambulanza dopo l'aggressione. I soldati israeliani, aggiunge Abraham, avrebbero poi prelevato Ballal dal mezzo di soccorso e lo avrebbero portato via. Un portavoce dell'esercito israeliano ha smentito e ha dichiarato a Nbc che "al contrario di quanto sostenuto, nessun palestinese che si trovava dentro un'ambulanza e' stato arrestato". Secondo il portavoce a Susiya erano avvenuti "violenti scontri" causati da "alcuni terroristi che avevano tirato pietre a civili israeliani e danneggiato i loro veicoli". Il funzionario dell'Idf ha quindi aggiunto che, dopo gli scontri, sono stati arrestati e interrogati dalla polizia tre palestinesi ma non ha specificato se il regista si trova in stato di detenzione.
Houthi: "Lanciati due missili contro Israele"
"La forza missilistica, a sostegno del popolo palestinese oppresso e della loro coraggiosa resistenza, ha colpito l'aeroporto Ben Gurion con due missili balistici. L'operazione ha raggiunto con successo il suo obiettivo". Questa la dichiarazione con cui gli Houthi dello Yemen rivendicano il lancio di missili, ieri sera, contro Israele. Il gruppo ha affermato di aver attaccato anche le forze armate statunitensi in risposta all'aggressione militare americana.
Raid dell'Idf in Cisgiordania, uccise tre persone
Tre persone, tra cui un presunto terrorista, sono state uccise in un raid delle forze di terra israeliane a Qalqilya, in Cisgiordania, durante la notte. Una delle vittime, hanno riferito l'Idf, lo Shin Bet e la polizia, era ricercato perchè sospettato di aver pianificato un attacco imminente. Gli altri due sarebberio suoi fiancheggiatori. Una squadra composta da uomini delle forze speciali dell'Idf e della polizia è entrata in città seguendo le informazioni dello Shin Bet che aveva ricevuto informazioni riguardo un "terrorista pronto a portare a termine un attacco terroristico contro cittadini israeliani". Il sospettato ha aperto il fuoco e gli israeliani hanno risposto con Rpg e un drone esplosivo, uccidendo i tre.
Usa, reporter aggiunto per sbaglio in chat del Pentagono sui raid contro Houthi in Yemen
L'11 marzo Jeffrey Goldberg, direttore di "The Atlantic", è stato invitato erroneamente dal consigliere nazionale per la sicurezza Waltz al gruppo Houthi PC small group, sull'app Signal. I membri si scambiavano informazioni sui raid per colpire le milizie yemenite. In chat anche il vicepresidente Vance, che si diceva contrario all'operazione. L'opposizione dem chiede un'indagine, Trump fa scudo intorno alla sua squadra. LEGGI L'ARTICOLO
Il regista premio Oscar Ballal arrestato dagli israeliani. VIDEO
Scontri con coloni, Idf arresta registra di "No other land"
Decine di coloni arrivati ieri sera nei pressi del villaggio di Susya, nella Cisgiordania meridionale, hanno lanciato pietre contro auto, case e residenti che hanno risposto. Negli scontri è rimasto ferito ed è stato successivamente arrestato dagli uomioni dell'Idf Hamdan Ballal, il regista palestinese premio Oscar per il documentario 'No other land'. Il co-regista israeliano, Yuval Avraham, ha scritto su X che Ballal è stato aggredito. "Un gruppo di coloni ha attaccato la casa di Hamdan, che ha diretto il film insieme con me. Lo hanno picchiato sulla testa e su tutto il corpo. Mentre era ferito e sanguinante, i soldati sono entrati nell'ambulanza che aveva chiamato e lo hanno arrestato. Da allora non si hanno più notizie e non è chiaro se stia ricevendo cure mediche e che cosa gli stia succedendo". Avraham ha postato un video che mostra un colono mascherato che avrebbe attaccato il villaggio di Ballal. "Hanno continuato ad attaccare pure gli attivisti americani, rompendo la loro auto con pietre", ha aggiunto il regista israeliano. Secondo un testimone oculare, quattro palestinesi sono stati feriti dal lancio di pietre, la maggior parte in modo lieve. La polizia ha dichiarato che tre palestinesi sono stati arrestati, in manette anche un minorenne israeliano successivamente rilasciato a causa delle ferite riportate dopo essere stato colpito da una pietra.
Israele bombarda ancora in Siria, colpita base a Palmira
L'esercito israeliano ha dichiarato oggi di aver nuovamente attaccato due basi militari nella Siria centrale. "Poco tempo fa" le Forze di difesa israeliane (Idf) hanno "colpito le capacità militari rimaste nelle basi siriane di Tadmur e T4", ha affermato l'esercito israeliano riferendosi ai siti di Palmira ed altri a 50 chilometri a ovest della città. "Le Idf continueranno ad agire per rimuovere qualsiasi minaccia ai cittadini dello Stato" ebraico, viene aggiunto. Israele ha dichiarato venerdì di aver colpito le stesse basi dopo. Ieri durante una visita a Gerusalemme l'alta rappresentante dell'Ue per gli Affari esteri Kaja Kallas ha avvertito che gli attacchi israeliani in Siria e Libano minacciano di peggiorare la situazione nella regione. "Riteniamo che queste cose siano inutili perché la Siria in questo momento non sta attaccando Israele e questo alimenta una maggiore radicalizzazione che è anche contro" lo Stato ebraico, ha detto la Kallas. Israele in Siria ha lanciato centinaia di attacchi su siti militari da quando i ribelli guidati dagli islamisti hanno rovesciato Bashar al-Assad a dicembre. Israele afferma di voler impedire che le armi cadano nelle mani di nuove autorità che considera jihadiste. E nonostante un cessate il fuoco Israele ha continuato a effettuare attacchi sul Libano, con entrambe le parti che si accusano ripetutamente a vicenda di violare la tregua.