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Medio Oriente, Israele chiede rilascio di ostaggi per tregua e blocca aiuti a Gaza. LIVE

Israele: blocco degli aiuti umanitari a Gaza
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Israele: blocco degli aiuti umanitari a Gaza
00:01:57 min

"No fine delle ostilità senza il rilascio degli ostaggi", annuncia Israele. Le Idf bloccano'l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Hamas: "Crimine di guerra e violazione dell'accordo". "Con la fine della fase A dell'accordo sulla liberazione degli ostaggi, e in seguito al rifiuto di Hamas di accettare il piano Witkoff per continuare i colloqui il premier Netanyahu ha deciso che cesserà l'ingresso di merci e forniture nella Striscia di Gaza". Guterres "chiede l'immediato ritorno degli aiuti"

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Scaduta la prima fase della tregua, che Israele vuole prolungare mentre Hamas chiede di passare alla seconda come da accordi di gennaio. Israele ha annunciato la sospensione immediata da questa domenica degli aiuti umanitari che attraverso il suo territorio entrano nella Striscia di Gaza.

"Israele non permetterà una cessazione delle ostilità senza il rilascio dei nostri ostaggi. Se Hamas continuerà nel suo rifiuto, ci saranno ulteriori conseguenze",  ha riferito, in una nota, l'ufficio del premier israeliano Netanyahu. 

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, ha chiesto "l'immediato ritorno degli aiuti  umanitari a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi" e "sollecita tutte  le parti a compiere gli sforzi necessari per evitare la ripresa delle ostilità a Gaza", ha dichiarato il suo portavoce Stéphane Dujarric in un  comunicato.

Per Hamas è un "crimine di guerra" e una "violazione dell'accordo" la decisione israeliana di impedire l'ingresso di qualsiasi commercio o fornitura nella Striscia.

L'Ue condanna il rifiuto di Hamas di accettare estensione tregua. "La successiva decisione di Israele di bloccare l'ingresso di tutti gli aiuti umanitari a Gaza potrebbe potenzialmente comportare conseguenze umanitarie”, ha riferito il portavoce del servizio di azione esterna della Ue, che ha chiesto "una rapida ripresa dei negoziati sulla seconda fase del cessate il fuoco, esprimendo il suo fermo sostegno ai mediatori". 

"È fondamentale mantenere il cessate il fuoco e gli aiuti umanitari per  la Striscia di Gaza", ha affermato il segretario generale della  Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna  Rossa. 

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Dalla difesa alle infrastrutture, Russia e Iran sempre più vicini

Mosca e Teheran sono sempre più vicini. I presidenti Putin e Pezeshkian hanno  firmato un "trattato di partenariato strategico globale" con cui è  stata potenziata la cooperazione militare e d'intelligence. Un accordo  definito "una vera svolta" che amplierà la proiezione russa nel settore  dell'energia nucleare iraniana. LEGGI L’ARTICOLO

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente   offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione  che  va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una  soluzione.  Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO

Israele: blocco degli aiuti umanitari a Gaza. VIDEO

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Croce Rossa: "Tregua e aiuti a Gaza fondamentali, mantenerli"

"È fondamentale mantenere il cessate il fuoco e gli aiuti umanitari" per la Striscia di Gaza. Lo ha affermato il segretario generale della Federazione internazionale delle società di Croce Rossa e Mezzaluna Rossa (Ifrc). "È vitale che il cessate il fuoco e la distribuzione degli aiuti a Gaza siano mantenuti per soddisfare le esigenze umanitarie di sicurezza, alloggio, assistenza sanitaria, cibo e sostegno psicologico, trovando al tempo stesso una soluzione duratura per una pace duratura", ha scritto Jagan Chapagain su X.

Netanyahu: “Grazie presidente Trump per l'incrollabile sostegno”

"Voglio ringraziare il presidente Trump per il suo incrollabile sostegno a Israele. Lo ha dimostrato con il suo piano visionario per Gaza, un piano che Israele sostiene pienamente. Lo ha dimostrato inviandoci tutte le munizioni che erano state trattenute. In questo modo sta dando a Israele gli strumenti necessari per portare a termine il lavoro contro l'asse del terrore iraniano". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu.

Gaza: un lungo tavolo tra le macerie per la cena di Ramadan. FOTO

Immagini diffuse sui social da Gaza mostrano la popolazione che  prepara un Iftar collettivo, il pasto serale che interrompe il digiuno  durante il Ramadan, a Rafah, nel sud della Striscia, tra le rovine  rimaste dopo i combattimenti LE IMMAGINI

L'Ue condanna il rifiuto di Hamas di accettare estensione tregua

"L'Unione europea condanna il rifiuto di Hamas di accettare l'estensione della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza". Lo afferma il portavoce del servizio di azione esterna della Ue. "La successiva decisione di Israele di bloccare l'ingresso di tutti gli aiuti umanitari a Gaza potrebbe potenzialmente comportare conseguenze umanitarie", prosegue la stessa fonte, che ha chiesto "una rapida ripresa dei negoziati sulla seconda fase del cessate il fuoco, esprimendo il suo fermo sostegno ai mediatori".

Guerra Israele, Iran annuncia terzo attacco missilistico "al momento opportuno"

L'Iran ha annunciato che effettuerà una terza ondata di attacchi missilistici contro Israele "al momento opportuno". Lo ha detto il numero due dei Guardiani della rivoluzione, generale Ali Fadavi, in dichiarazioni riportate dall'agenzia di stampa iraniana Mehr e riprese da Times of Israel. Nel corso del 2024, Teheran lanciò due attacchi contro Israele scatenando la reazione dello Stato ebraico: in particolare la seconda risposta israeliana, a ottobre, distrusse gran parte dei sistemi di difesa aerea iraniana e alcune importanti strutture militari. LEGGI L’ARTICOLO

Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni

Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di  distruzione in un'area così piccola e densamente popolata. Le stime per  la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il  completamento delle tre fasi dell'accordo di tregua tra Israele e Hamas,  sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà  ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e  Israele e sulla conta dei danni. PER SAPERNE DI PIÙ

M.O, la situazione a Gaza e il ruolo degli Usa: i possibili scenari su rifugiati e aiuti

Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la  situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza  nei Paesi dell'area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla,  la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia  rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è  parlato nella puntata dell'11 febbraio di "Numeri", approfondimento di  Sky TG24. LEGGI QUI

Egitto: "Blocco aiuti a Gaza è flagrante violazione tregua"

L'Egitto ha condannato la decisione di Israele di impedire l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza definendola una "flagrante violazione" dell'accordo di tregua nella guerra con Hamas, che il Cairo aveva contribuito a mediare. "L'Egitto afferma che queste misure costituiscono una flagrante violazione dell'accordo di cessate il fuoco", si legge in un comunicato del ministero degli Esteri egiziano, che accusa Israele di usare la fame come "un'arma contro il popolo palestinese".    

Riad condanna Israele per avere sospeso gli aiuti a Gaza

Il ministero degli Esteri saudita ha condannato Israele per avere bloccato l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza. Il regno saudita "condanna e denuncia la decisione del governo occupante israeliano di bloccare l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e di usarli come strumento di ricatto e punizione collettiva", ha affermato il ministero degli Esteri in una nota pubblicata dall'agenzia ufficiale Spa. L'annuncio dell'Arabia Saudita si unisce alle condanne di Egitto e Nazioni Unite.

Hamas: "Non informati da mediatori su cambio approccio di Israele"

Il portavoce di Hamas Hazem Qassem ha dichiarato al canale televisivo saudita al-Hadath che "sono in corso trattative con i Paesi mediatori per garantire il consolidamento dell'accordo sulla tregua". "I mediatori non ci hanno informato di alcun cambiamento nell'approccio da parte di Israele", ha affermato.

Usa: sosteniamo decisione Israele di sospendere aiuti Gaza

Il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale della Casa Bianca Brian Hughes ha espresso sostegno e appoggio alla decisione di Israele di interrompere gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, affermando che "Israele ha negoziato in buona fede fin dall'inizio di questa amministrazione per garantire il rilascio degli ostaggi. Sosterremo la loro decisione sui prossimi passi, dato che Hamas ha annunciato di non essere più interessato a un cessate il fuoco". 

Mo: Guterres chiede 'ritorno immediato aiuti umanitari a Gaza'

Il Segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, "chiede l'immediato ritorno degli aiuti umanitari a Gaza e il rilascio di tutti gli ostaggi" e "sollecita tutte le parti a compiere gli sforzi necessari per evitare la ripresa delle ostilità a Gaza", ha dichiarato il suo portavoce Stéphane Dujarric in un comunicato.

Mo: Onu, 'preoccupante sospensione Israele ad aiuti umanitari a Gaza'

"La decisione di Israele di sospendere gli aiuti a Gaza è preoccupante. Il diritto umanitario internazionale è chiaro: ci deve essere consentito l'accesso per fornire aiuti vitali ed essenziali". Lo ha scritto su X Thomas Fletcher, capo dell'Ufficio delle Nazioni Unite per gli affari umanitari. 

Msf, 'inaccettabile e scandaloso il blocco degli aiuti a Gaza'

Medici Senza Frontiere (Msf) ha denunciato "con fermezza" la decisione di Israele di bloccare l'entrata degli aiuti a Gaza. "Gli aiuti umanitari non dovrebbero mai essere usati come uno strumento di guerra", avverte l'organizzazione medico-umanitaria che nella Striscia ha dispiegato quasi 1.000 operatori umanitari. Indipendentemente dall'andamento dei negoziati tra le parti, la popolazione di Gaza ha ancora bisogno di un immediato e massiccio aumento di forniture umanitarie. "Israele sta ancora una volta impedendo a un'intera popolazione di ricevere aiuti, usandoli come merce di scambio. È inaccettabile, scandaloso e avrà conseguenze devastanti" afferma Caroline Seguin, responsabile Msf per l'emergenza a Gaza. "La notizia ha creato incertezza e paura, causando un'impennata dei prezzi dei generi alimentari".

Israeliano dà all'Iran informazioni sul nucleare, incriminato

Un cittadino israeliano avrebbe "contattato agenti iraniani offrendo di vendere informazioni sul nucleare israeliano": lo hanno fatto sapere con un comunicato congiunto la polizia israeliana e lo Shin Bet. Doron Bokovza, residente di Beersheba, è stato incriminato oggi dalla procura meridionale israeliana per "contatto con agente straniero e trasmissione di informazioni al nemico".  Secondo le autorità, Bokovza avrebbe finto di avere accesso al centro di ricerca nucleare israeliano nel Negev, ma in realtà avrebbe fornito ai suoi interlocutori solo informazioni pubblicamente disponibili sulla struttura. L'indagine sul sospetto è durata diversi mesi. Secondo gli inquirenti, Bokovza avrebbe anche svolto alcune attività per gli agenti iraniani, tra cui "fotografare impianti e trasferire informazioni".

Croce Rossa, ogni sforzo per mantenere il cessate il fuoco

Il presidente del Comitato internazionale della Croce Rossa (CICR) ha chiesto domenica di fare "ogni sforzo" per mantenere il cessate il fuoco nella Striscia di Gaza ed evitare di "far ripiombare la gente nella disperazione". "Mirjana Spoljaric ha scritto in una dichiarazione rilasciata a Ginevra, sede dell'organizzazione, che è necessario fare ogni sforzo per mantenere il cessate il fuoco al fine di risparmiare vite umane dalle ostilità, consentire l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza e riunire un maggior numero di famiglie". L'accordo di cessate il fuoco, entrato in vigore il 19 gennaio dopo oltre 15 mesi di guerra, "ha salvato innumerevoli vite e offerto un barlume di speranza in mezzo a sofferenze inimmaginabili", ha scritto la leader. "Qualsiasi inversione dello slancio creato nelle ultime sei settimane rischia di far ripiombare le persone nella disperazione", ha scritto. 

Mo: Houthi minacciano ripresa attacchi contro Israele dopo stop aiuti a Gaza

I miliziani yemeniti Houthi hanno minacciato di riprendere gli attacchi contro Israele dopo la decisione del governo di Benjamin Netanyahu di interrompere gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato il leader degli Houthi, Abdul Malik al-Houthi, sostenendo che il ritorno alla guerra a Gaza "sarà accompagnato dal ritorno dell'intera entità nemica sotto il fuoco".

Egitto chiede la piena attuazione di accordo di gennaio

Il ministro degli Esteri egiziano Badr Abdelatty ha chiesto la "fedele e piena attuazione" dell'accordo di cessate il fuoco firmato tra Israele e Hamas a gennaio. "Non c'è alternativa alla fedele e piena attuazione, da parte di tutte le parti, di quanto firmato lo scorso

gennaio", ha dichiarato Abdelatty in una conferenza stampa al Cairo, mentre Israele e Hamas rimangono in stallo su come proseguire il fragile cessate il fuoco nella Striscia di Gaza, devastata da 15 mesi di guerra. 

Israele, 'Usa condividono e riconoscono stop aiuti a Gaza'

"Sulla sospensione degli aiuti diretti alla Striscia di Gaza, gli Stati Uniti accettano la nostra posizione e la riconoscono. Israele sta applicando il principio 'niente pasti gratis'". Lo ha ribadito in conferenza stampa a Gerusalemme il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar, aggiungendo che il governo  non è disposto a negoziare una seconda fase del cessate il fuoco 'gratuitamente', senza che Hamas accetti di continuare il rilascio degli ostaggi israeliani rimasti a Gaza. Mentre Israele insiste per un'estensione di 50 giorni della prima fase del cessate il fuoco, proposta avanzata dall'inviato Usa Steve Witkoff. "Una lettera parallela della precedente amministrazione statunitense specificava che non ci sarebbe stata alcuna transizione automatica tra le fasi dell'accordo e, poiché la prima fase si è conclusa nel fine settimana, Israele non è tenuto a consentire l'ingresso degli aiuti. I negoziati senza il rilascio degli ostaggi… non sono qualcosa che accettiamo", ha sottolineato il ministro. Alla domanda su come Israele avrebbe reagito se i cittadini di Gaza rischiassero di morire di fame a causa del blocco dell'ingresso dei camion degli aiuti, Sa'ar ha definito la fame dei cittadini di Gaza "una bugia durata tutta questa guerra": "Abbiamo visto che quando i nostri ostaggi sono stati rilasciati, i terroristi e la folla sembravano stare benissimo. Gli unici che sembravano morire di fame erano i nostri rapiti", ha affermato.

Israele, 'governo siriano un branco di jihadisti non eletti'

Il ministro degli Esteri israeliano, Gideon Sa'ar, ha definito il nuovo governo siriano guidato dal presidente ad interim Ahmed al-Sharaa (al-Jolani) "un branco di jihadisti che non sono stati eletti dal popolo siriano". In una conferenza stampa a Gerusalemme, Sa'ar ha affermato che Israele è determinato a proteggere la comunità drusa nella Siria meridionale, chiarendo che la nuova leadership siriana "non ha alcun diritto di avviare ostilità verso le minoranze, che si tratti di drusi, curdi o altri". Le dichiarazioni di Sa'ar arrivano dopo che ieri sera il primo ministro e il Ministro della Difesa hanno annunciato che Israele potrebbe prendere provvedimenti per proteggere i drusi a Jaramana, nei pressi di Damasco, dopo uno scoppio di violenza che ha coinvolto le forze del regime e i combattenti drusi. Gerusalemme ha ripetutamente dichiarato la sua sfiducia nei confronti di Hayat Tahrir al-Sham (Hts), la fazione islamista che ha guidato la campagna per la caduta di Bashar al Assad e che è nata da un gruppo affiliato ad al-Qaida.

Jihad palestinese, Israele responsabile sabotaggio della tregua

La Jihad islamica palestinese ha dichiarato che Israele è responsabile del 'sabotaggio' della tregua a Gaza.

Netanyahu, su piano per tregua a Gaza coordinati con Trump

"Israele adotta il piano dell'inviato del presidente Trump, Steve Witkoff, per un cessate il fuoco temporaneo durante il mese di Ramadan e la Pasqua ebraica. Siamo pienamente coordinati con il presidente Donald Trump e il suo team. Secondo le informazioni in possesso di Israele, Hamas tiene attualmente 59 ostaggi: fino a 24 vivi e almeno 35 deceduti. Non abbandoneremo nessuno di loro, e siamo determinati a riportarli tutti a casa". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu. 

Netanyahu, Israele pronto per i negoziati su fase 2 accordo

 "Il segretario di Stato Usa Steve Witkoff ha definito la sua proposta come un corridoio per i negoziati sulla fase due. Israele è pronto per questo". Lo ha detto il primo ministro Benyamin Netanyahu all'inizio della riunione di governo. 

Netanyahu, niente cibo gratis se Hamas non rilascia ostaggi

"Voglio chiarire: a Gaza non ci saranno pasti gratis. Se Hamas pensa che sia possibile continuare il cessate il fuoco o godere delle condizioni della fase A dell'accordo senza che otteniamo gli ostaggi, si sbaglia di grosso. E bisogna sottolineare: Hamas ha il controllo di tutte le forniture inviate nella Striscia. Maltratta la popolazione che cerca di ricevere gli aiuti, spara contro di loro, e trasforma gli aiuti in un bilancio per il terrorismo contro di noi. Non lo accetteremo". Ha dichiarato Benyamin Netanyahu, ribadendo che se Hamas non libererà gli ostaggi, ci saranno ulteriori conseguenze. 

Hamas, 4 morti e 6 feriti in raid Idf su Gaza

Quattro persone sono state uccise e altre sei sono rimaste ferite negli attacchi israeliani d oggi sulla Striscia di Gaza. Lo ha dichiarato in una nota il ministero della Salute di Hamas.

"Da questa mattina quattro morti e sei feriti" sono stati trasportati negli "ospedali della Striscia di Gaza a seguito degli attacchi israeliani in varie parti del territorio", ha affermato il ministero in una nota.

Media palestinesi: "Droni israeliani nel nord di Gaza, un morto"

Almeno una persona è stata uccisa e un'altra è rimasta ferita in un attacco israeliano con droni lanciato su Beit Hanun, una città nel nord della Striscia di Gaza: lo riporta Al Jazeera, che cita il giornale palestinese Al Quds Today e l'agenzia di stampa palestinese Shehab. 

Media: "500 coloni assaltano moschea al-Aqsa in secondo giorno Ramadan"

Oltre 500 coloni israeliani hanno ''preso d'assalto'' il compound della moschea di al-Aqsa a Gerusalemme durante il secondo giorno di Ramadan. Lo riporta l'agenzia di stampa palestinese Wafa, spiegando che i coloni sono entrati attraverso la Porta Marocchina. Il corrispondente della Wafa ha denunciato ''atti provocatori'' da parte dei coloni israeliani che avrebbero condotto ''rituali ebraici'' nella parte orientale del compound.

Hamas: "Oggi negli ospedali di Gaza 4 morti e 6 feriti"

Il ministero della Sanità di Hamas ha annunciato che oggi gli ospedali della Striscia di Gaza hanno ricevuto quattro persone decedute e sei ferite "a seguito dell'occupazione che ha preso di mira diverse aree della Striscia". Il ministero ha aggiunto su Telegram che dall'annuncio del cessate il fuoco sono stati uccisi 116 palestinesi e più di 490 sono rimasti feriti. 

Egitto propone nuovo piano pace, previsto rilascio 6 ostaggi (2)

Secondo la proposta egiziana, la prima fase dell'accordo attuale verrebbe estesa per due settimane per liberare sei ostaggi, tre dei quali vivi e tre morti. In cambio, Israele si impegnerebbe a ritirarsi dalla Salah al-Din Road e gli Stati Uniti fornirebbero sicurezza lungo il corridoio di Philadelphia al posto delle forze israeliane.

Secondo quanto hanno riferito fonti egiziane al quotidiano qatariota Al-Araby al-Jadeed, la delegazione israeliana dovrebbe arrivare al Cairo nelle prossime ore per discutere la proposta.

Attacco Israele contro sospetti attentatori a Gaza

L'esercito israeliano ha dichiarato di aver effettuato un attacco aereo contro alcuni sospettati che stavano maneggiando un ordigno esplosivo vicino ai soldati dispiegati nella Striscia di Gaza settentrionale. "Per sventare la minaccia, l'aeronautica militare israeliana ha colpito i sospettati", ha aggiunto.

Egitto propone nuovo piano pace, previsto rilascio 6 ostaggi

L'Egitto avrebbe proposto un nuovo piano per cessate il fuoco nella Striscia di Gaza che comprende, tra l'altro, il rilascio di sei ostaggi israeliani. Lo scrive Haaretz.

Anp denuncia: "Israele usa la fame come arma"

L'Autorità nazionale palestinese (Anp) ha denunciato la "politicizzazione" da parte di Israele dell'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza e il suo utilizzo della "fame come arma" per imporre le sue condizioni. In una dichiarazione, il ministero degli Esteri dell'Autorità Nazionale Palestinese ha invitato "la comunità internazionale e tutte le parti a costringere Netanyahu a consentire l'ingresso degli aiuti nella Striscia". Il ministero ha dichiarato di essere "profondamente preoccupato" per la decisione del governo israeliano e ha messo in guardia dai "pericoli di questa decisione e dalle sue conseguenze disastrose, in considerazione delle diffuse sofferenze nella Striscia, soprattutto durante il mese sacro del Ramadan".

Hamas: "Fuoco d'artiglieria israeliano vicino a Khan Yunis"

La Protezione Civile della Striscia di Gaza, gestita da Hamas, ha riferito di colpi di artiglieria e attacchi di carri armati nella zona di Khan Yunis, nel sud del territorio. "Bombardamento di artiglieria e fuoco di carri armati israeliani contro aree ai margini della città di Abassan al-Kabira, a est di Khan Yunis", si legge in un breve comunicato stampa. Interrogato dall'Afp l'esercito israeliano ha affermato che sta verificando queste informazioni. 

Hamas: "Israele ha responsabilità del destino degli ostaggi"

Hamas ha affermato che Israele "ha la responsabilita'" del destino degli ostaggi detenuti nella Striscia di Gaza. "L'occupazione ha la responsabilità delle conseguenze della sua decisione sulla popolazione della Striscia e del destino dei suoi prigionieri" detenuti da Hamas o da altri gruppi armati, ha affermato il portavoce del gruppo Hazem Qassem in una dichiarazione.

Israele: "Rischio di carestia a Gaza è bugia di Hamas"

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha definito 'una menzogna' i ripetuti avvertimenti di Hamas sul rischio di carestia a Gaza, dopo che il governo ha sospeso le consegne di aiuti a causa del rifiuto dell'organizzazione fondamentalista di estendere la fase 1 dell'accordo. "Per quanto riguarda l'allarme fame, è stata una menzogna durante tutta la guerra. E' una bugia", ha detto Sa'ar in una conferenza stampa a Gerusalemme, in risposta a una domanda su cosa sarebbe successo se la gente avesse iniziato a morire di fame. 

Israele: "Bugie" avvertimenti su rischio carestia a Gaza

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar ha definito "una bugia" i ripetuti avvertimenti sul rischio di carestia a Gaza, dopo che il suo governo ha sospeso le consegne di aiuti a causa di un disaccordo sull'estensione del cessate il fuoco nel territorio palestinese. "Per quanto riguarda questa affermazione sulla carestia, è stata una bugia durante tutta questa guerra. E' stata una bugia", ha detto Sa'ar in una conferenza stampa a Gerusalemme, in risposta a una domanda su cosa sarebbe successo se le persone avessero iniziato a morire di fame.

Hamas: "Negoziati a rischio dopo stop aiuti, Israele responsabile per ostaggi"

Il processo negoziale tra Hamas e Israele è ''a rischio'' dopo la decisione del governo di Benjamin Netanyahu di sospendere gli aiuti umanitari alla popolazione della Striscia di Gaza. E Israele è ''responsabile della sorte degli ostaggi'', che potrebbero subire le conseguenze della decisione di Netanyahu. Lo ha dichiarato Hamas.

Smotrich: "Sospensione aiuti nella direzione giusta"

Il ministro delle finanze israeliano Bezalel Smotrich, leader di un partito di estrema destra cruciale per mantenere il governo al potere, ha accolto con favore la decisione di sospendere gli aiuti umanitari a Gaza domenica, chiedendo una rinnovata lotta "fino alla vittoria totale" contro Hamas. "La decisione di bloccare completamente l'ingresso degli aiuti umanitari a Gaza fino a quando Hamas non sarà distrutto o non si arrenderà completamente e tutti i nostri ostaggi non saranno liberati è un passo importante nella giusta direzione", ha scritto su Telegram, chiedendo di "aprire le porte dell'inferno il più rapidamente e violentemente possibile contro il nemico spietato, fino alla vittoria totale". 

Sa'ar: "Negoziati legati a liberazione ostaggi"

Il ministro degli Esteri israeliano Gideon Saar ha affermato che Israele è "pronto a negoziare" un cessate il fuoco con Hamas in conformità con i suoi "principi", che comportano sempre il rilascio degli ostaggi israeliani. "I principi sono chiari: i negoziati devono essere legati al rilascio degli ostaggi; se questo principio sarà rispettato, saremo pronti", ha affermato in una conferenza stampa poche ore dopo la conclusione della prima fase della tregua tra Israele e Hamas, senza un accordo per la seconda. 

Trump invita l'ex ostaggio Eli Sharabi alla Casa Bianca

L'ex ostaggio israeliano Eli Sharabi, liberato da Hamas il mese scorso dopo 491 giorni di prigionia a Gaza, incontrerà martedì il presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, a Washington. Lo riferiscono i media israeliani. L'invito è arrivato dopo che Trump ha visto un'intervista di Sharabi trasmessa in tv in cui ha raccontato di essere stato incatenato, picchiato e lasciato senza cibo dai terroristi. Sharabi partirà per gli Stati Uniti lunedì, l'incontro con Trump avverrà alla Casa Bianca, lo stesso giorno in cui l'ex presidente terrà il discorso sullo Stato dell'Unione davanti al Congresso. 

Proteste davanti a case ministri di Israele contro stop accordo

Manifestazioni sono state organizzate davanti alle abitazioni di diversi ministri del governo israeliano, con i dimostranti che chiedono la continuazione dell'accordo sul cessate il fuoco e il rilascio degli ostaggi. Le proteste si stanno concentrando davanti alle abitazioni del ministro degli Esteri Gideon Sa'ar, della ministra della Scienza Gila Gamliel, dei Trasporti Miri Regev, del ministro degli Affari strategici Ron Dermer e del ministro degli Interni Moshe Arbel. 

Israele: "A Gaza aiuti sufficienti per 5 mesi"

Gli aiuti umanitari che sono entrati nella Striscia di Gaza sono ''sufficienti per cinque mesi'' e ''non si prevedono carenze imminenti''. E' la stima dei funzionari israeliani dopo la decisione del governo di Benjamin Netanyahu di sospendere gli aiuti alla popolazione palestinese, secondo quanto riporta Haaretz.

Ben Gvir: "E' il momento di aprire porte dell'inferno"

L'ex ministro ultranazionalista della Sicurezza nazionale israeliano, Itamar Ben Gvir, ha accolto con favore la sospensione dell'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza annunciata dal primo ministro Benjamin Netanyahu, e ha affermato che questo è "il momento di aprire le porte dell'inferno". "Ora è il momento di aprire le porte dell'inferno, tagliare l'elettricità e l'acqua, tornare alla guerra e, cosa più importante, non accontentarsi solo di metà degli ostaggi, ma tornare all'ultimatum del presidente Trump: tutti gli ostaggi immediatamente o si scatenerà l'inferno a Gaza", ha scritto Ben Gvir sul suo account X. L'ex ministro, leader del partito di estrema destra Jewish Power, ha lasciato il governo di coalizione di Netanyahu a metà gennaio per protestare contro l'accordo di cessate il fuoco con Hamas. Da allora, Ben Gvir ha insistito affinche' Israele tornasse a combattere, approfittando del sostegno del presidente degli Stati Uniti Donald Trump alla ripresa della guerra se il gruppo islamista non rilasciasse "tutti" gli ostaggi nella Striscia. La prima fase dell'accordo di cessate il fuoco a Gaza si è conclusa sabato senza che Hamas e Israele abbiano raggiunto un accordo per attuare la seconda fase, che dovrebbe entrare in vigore oggi e che prevede la consegna degli ostaggi ancora vivi nell'enclave e la fine definitiva della guerra. I negoziati tra i due Paesi si sono interrotti venerdì dopo che il team negoziale israeliano ha proposto ai mediatori al Cairo di estendere la fase attuale per mantenere gli scambi tra ostaggi e prigionieri palestinesi, senza attuare la seconda fase. Hamas ha definito la proposta di Israele "inaccettabile" perché ritiene che questa decisione consenta al Paese di mantenere le sue forze nell'enclave, compreso il corridoio strategico di Philadelphia, lungo il confine con l'Egitto, senza impegnarsi a porre fine alla guerra, come affermato nel patto firmato a Doha a gennaio.

Hamas al Nyt: "Non liberiamo ostaggi senza impegno su fine guerra"

Hamas ha respinto il piano Witkoff e ha spiegato al New York Times che "il motivo è semplice: accettarlo, dal punto di vista dell'organizzazione terroristica, significherebbe consegnare metà degli ostaggi, senza alcuna promessa che ciò porterebbe alla fine della guerra o a un cessate il fuoco permanente, come stabilito nella seconda fase dell'accordo". Hamas vede la proposta del segretario di Stato Usa Steve Witkoff come un'estensione della prima fase. 

Raid Idf a nord di Gaza, un morto

Le Idf hanno condotto un raid aereo con un drone nel nord della Striscia di Gaza, a Beit Hanun. Lo riferiscono i media israeliani spiegando che un uomo ha perso la vita a causa del raid.

Hamas: "Israele viola accordo, mette in pericolo vite ostaggi"

Hamas ha dichiarato questa mattina che "Israele si sottrae ripetutamente agli accordi firmati e continua a eludere l'adempimento dei suoi impegni sul cessate il fuoco. Questa manipolazione in corso non restituirà i rapiti alle loro famiglie, ma al contrario, porterà a continue sofferenze e metterà in pericolo le loro vite, se non si esercita pressione su Israele affinché rispetti i suoi obblighi". E ha aggiunto: "L'unico modo per raggiungere la stabilità nella regione e liberare i rapiti è completare l'accordo, iniziando con l'attuazione della seconda fase". 

Aiuti sospesi a Gaza, Hamas: "Crimine di guerra"

Hamas ha definito un "crimine di guerra" e una "violazione dell'accordo" la decisione israeliana di impedire l'ingresso di qualsiasi commercio o fornitura nella Striscia di Gaza. "La decisione del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu di sospendere gli aiuti umanitari e' un meschino ricatto, un crimine di guerra e una flagrante violazione dell'accordo", ha scritto il movimento islamista palestinese, invitando "mediatori e comunita' internazionale a fare pressione" su Israele affinche' la macchina si fermi. 

"Israele, 25.200 tir di aiuti a Gaza, scorte per mesi"

"La mossa di Israele di sospendere gli aiuti è simbolica. Israele ritiene che nelle ultime settimane siano arrivati a Gaza aiuti umanitari sufficienti per 4 mesi. I magazzini di Hamas sono pieni di beni, dopo che 25.200 camion di aiuti sono entrati nella Striscia durante gli ultimi 42 giorni di cessate il fuoco. Secondo le stime, l'organizzazione dispone di scorte sufficienti per almeno quattro mesi". Lo riferiscono i media israeliani. 

Hamas: "Stop aiuti è crimine di guerra che viola accordo"

Lo stop deciso da Israele degli aiuti umanitari alla popolazione israeliana nella Striscia di Gaza rappresenta ''una violazione dell'accordo'' raggiunto tra le parti e ''un crimine di guerra''. Così Hamas in una nota. "La decisione di Netanyahu di sospendere gli aiuti umanitari è una forma di ricatto a buon mercato, un crimine di guerra e una palese violazione dell'accordo'', si legge nel comunicato.

''I mediatori e la comunità internazionale devono agire per fare pressione sull'occupazione e fermare le sue misure punitive e immorali contro oltre due milioni di persone a Gaza'', è l'appello rivolto dal gruppo.

''Il criminale di guerra Netanyahu sta cercando di imporre realtà politiche sulla base del fatto che il suo esercito fascista non è riuscito a stabilire oltre quindici mesi di brutale genocidio, a causa della fermezza e dell'eroismo del nostro popolo e della resistenza. Cerca di ribaltare l'accordo firmato per servire i suoi ristretti interessi politici interni a spese dei prigionieri dell'occupazione a Gaza e delle loro vite", ha aggiunto.

Hamas: "Israele vuole far morire di fame residenti di Gaza"

L'ufficio comunicazioni di Hamas ha risposto alla decisione di Israele di sospendere gli aiuti umanitari alla Striscia di Gaza, dichiarando al canale televisivo qatariota al-Arabi che "la decisione di Netanyahu di interrompere gli aiuti sta ancora una volta confermando il suo disprezzo per le leggi internazionali e impedendo la distribuzione di medicine e cibo". Ha aggiunto che "fermare l'ingresso degli aiuti significa la decisione di Israele di far morire di fame i residenti della Striscia di Gaza. Deve essere presa una posizione internazionale dura per fare pressione su Israele affinché fermi tutto questo". 

Israele: 2025 sarà "anno di guerra", verso richiamo 400mila riservisti

Il governo di Israele approverà nelle prossime ore un ordine di richiamo di altri 400mila riservisti che prevede il loro impiego a fiano delle truppe dell'Idf fino al 29 maggio del 2025. Lo scrive il Jerusalem Post che ha visionato una copia dell'ordine di richiamo nel quale si legge che il 2025 sarà considerato ''un anno di guerra''.

Israele: "Non cesseranno le ostilità senza il rilascio degli ostaggi"

"Israele non permetterà una cessazione delle ostilità senza il rilascio dei nostri ostaggi. Se Hamas continuerà nel suo rifiuto, ci saranno ulteriori conseguenze", lo afferma una nota dell'ufficio del premier israeliano Netanyahu. "Con la fine della fase A dell'accordo sulla liberazione degli ostaggi, e in seguito al rifiuto di Hamas di accettare il piano Witkoff per continuare i colloqui - che Israele ha accettato - il premier Netanyahu ha deciso che, a partire da questa mattina, cesserà l'ingresso di merci e forniture nella Striscia di Gaza", aggiunge il comunicato. 

Israele: "No tregua senza rilascio ostaggi, conseguenze se Hamas non accetta"

''Nessun cessate il fuoco senza il rilascio degli ostaggi'' israeliani ancora trattenuti nella Striscia di Gaza. E ''ulteriori conseguenze, se Hamas continua a rifiutarsi'' di ''accettare lo schema'' proposto dall'inviato statunitense Steve ''Wittkoff per la continuazione dei colloqui, che Israele ha accettato". Così l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu, spiegando la decisione di interrompere la consegna di aiuti umanitari alla popolazione palestinese della Striscia di Gaza.

Israele sospende aiuti a Gaza dopo scadenza fase 1 (2)

Secondo l'emittente pubblica Kan, si legge sul Times of Israel, Israele ritiene che nelle ultime settimane siano entrati nell'enclave abbastanza aiuti da durare per Hamas per diversi mesi. Lo Stato ebraico ha annunciato ieri sera di aver adottato il piano "Witkoff" secondo cui meta' degli ostaggi rimanenti, vivi e morti, verrebbero rilasciati il primo giorno del cessate il fuoco esteso e i prigionieri rimanenti verrebbero rilasciati alla fine del periodo se si raggiungesse un cessate il fuoco permanente. I gruppi terroristici nella Striscia di Gaza stanno tenendo 59 ostaggi, tra cui i corpi di almeno 35 morti confermati dalle Forze di difesa israeliane.

Israele: "No cessate il fuoco senza rilascio ostaggi"

"Israele non permetterà un cessate il fuoco senza il rilascio dei nostri ostaggi". E' quanto si legge nel comunicato dell'ufficio del primo ministri Benjamin Netanyahu in cui si annuncia che Tel Aviv ha sospeso gli aiuti per Gaza. Lo Stato ebraico ha anche minacciato "ulteriori conseguenze" se Hamas continuerà a dire di no alla proposta.

Ben Gvir: "Bene fine aiuti a Gaza, tornare a guerra fino a ritorno tutti ostaggi"

''Accolgo con favore la decisione di sospendere gli aiuti umanitari, se verrà attuata. La decisione è stata finalmente presa: meglio tardi che mai''. Lo ha scritto su 'X' l'ex ministro della Sicurezza nazionale di Israele Itamar Ben Gvir. ''Questa dovrebbe essere la politica finché non verrà restituito l'ultimo degli ostaggi. Ora è il momento di aprire le porte dell'inferno, di chiudere l'elettricità e l'acqua, di tornare alla guerra e, cosa più importante, di non accontentarsi solo di metà degli ostaggi, ma di tornare all'ultimatum del presidente Trump: tutti gli ostaggi immediatamente o l'inferno si scatenerà su Gaza'', ha aggiunto.

Idf bloccano ingresso aiuti umanitari a Gaza

Le Idf hanno bloccato l'ingresso degli aiuti umanitari nella Striscia di Gaza nel rispetto di un ordine emesso dal governo israeliano. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro Benjamin Netanyahu poco dopo la scadenza dell'accordo di cessate il fuoco e di scambio tra gli ostaggi e i prigionieri palestinesi.

"Con il completamento della prima fase dell'accordo sugli ostaggi e alla luce del rifiuto di Hamas di accettare il quadro Witkoff per la prosecuzione dei negoziati, che Israele aveva accettato, il primo ministro Netanyahu ha deciso che, a partire da questa mattina, l'ingresso di tutti i beni e le forniture nella Striscia di Gaza sarà bloccato", si legge nella nota.

Hamas: "Necessaria attuazione seconda fase cessate il fuoco"

Hamas insiste sulla necessità di attuare la seconda fase del cessate il fuoco con Israele, dopo che Israele ha approvato un'estensione temporanea della fase iniziale.

"L'unico modo per raggiungere la stabilità nella regione e il ritorno dei prigionieri è completare l'attuazione dell'accordo, iniziando con l'attuazione della seconda fase", ha affermato il leader di Hamas Mahmoud Mardawi.

Israele sospende aiuti a Gaza dopo scadenza fase 1

Le autorità israeliane hanno bloccato l'ingresso di aiuti umanitari nella Striscia di Gaza, dopo la scadenza della prima fase dell'accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas nell'enclave. Lo ha annunciato l'ufficio del primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un messaggio.

Media: "Morti e feriti in attacco droni a Nord Gaza"

I media palestinesi riportano diversi morti e feriti in un attacco di droni israeliani nell'area di Beit Hanoun, nel nord di Gaza. Lo riporta Times of Israel. Non ci sono commenti immediati da parte delle Idf. Le forze israeliane sono ancora schierate in una zona cuscinetto lungo il confine di Gaza durante il cessate il fuoco e le Idf hanno ripetutamente messo in guardia i palestinesi dall'avvicinarsi all'area.

Rubio firma ordine per 4 miliardi di aiuti militari a Israele

Il Segretario di Stato americano Marco Rubio ha reso noto di aver firmato una dichiarazione per accelerare circa 4 miliardi di dollari di aiuti militari a Israele. "Ho firmato una dichiarazione per utilizzare le autorità di emergenza per accelerare la consegna di circa 4 miliardi di dollari di aiuti militari a Israele", ha detto Rubio in una breve dichiarazione, sottolineando che l'embargo parziale sulle armi imposto dall'ex presidente Joe Biden è stato revocato. 

Gaza: un lungo tavolo tra le macerie per la cena di Ramadan. FOTO

Immagini diffuse sui social da Gaza mostrano la popolazione che prepara un Iftar collettivo, il pasto serale che interrompe il digiuno durante il Ramadan, a Rafah, nel sud della Striscia, tra le rovine rimaste dopo i combattimenti. LE IMMAGINI

Netanyahu: accettiamo piano Witkoff su tregua temporanea

L'ufficio del premier israeliano rende noto che "dopo una discussione sulla sicurezza presieduta da Benyamin Netanyahu, Israele adotta il piano proposto dal delegato Usa Steve Witkoff, per un cessate il fuoco temporaneo durante il periodo del Ramadan e della Pasqua. Nel primo giorno del piano, metà degli ostaggi vivi e dei caduti saranno liberati, e al termine - se si raggiunge un accordo su un cessate il fuoco permanente - saranno liberati gli altri rapiti vivi e i caduti". L'ufficio del primo ministro israeliano afferma che l'inviato Usa per il Medio Oriente "Witkoff ha proposto il piano per estendere il cessate il fuoco dopo essersi reso conto che, in questa fase, non ci sono possibilità di colmare le divergenze tra le posizioni delle parti per porre fine alla guerra e che è necessario più tempo per i colloqui su un cessate il fuoco permanente". La nota ufficiale dichiara che "Hamas ha ripetutamente violato l'accordo, Israele non è in violazione. Secondo l'accordo, Israele può riprendere le ostilità dopo il 42/o giorno (dell'accordo con Hamas) se ritiene che i negoziati non siano efficaci. Questa clausola è supportata da una lettera collaterale dell'amministrazione precedente degli Stati Uniti e ha ricevuto anche il sostegno dell'amministrazione Trump". "Mentre Israele ha accettato il piano di Witkoff con l'obiettivo di riportare a casa gli ostaggi, Hamas continua a rifiutare questo piano. Se Hamas cambierà posizione, Israele entrerà immediatamente nei negoziati su tutti i dettagli del piano di Witkoff", conclude il comunicato.

Hamas chiede attuazione seconda fase del cessate il fuoco

Il gruppo militante palestinese Hamas insiste sull'attuazione della seconda fase del cessate il fuoco dopo che Israele ha deciso di estendere la prima fase del cessate il fuoco a Gaza. "L'unico modo per raggiungere la stabilità nella regione e il ritorno dei prigionieri - ha detto il leader di Hamas Mahmoud Mardawi all'AFP - è completare l'attuazione dell'accordo, iniziando con l'attuazione della seconda fase.

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