
Per il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, "Hamas non può continuare a essere la forza dominante a Gaza". Netanyahu in conferenza stampa con Rubio dopo il colloquio: Donald Trump "è il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca". Il premier israeliano ha dichiarato che "se i residenti di Gaza vanno via è una loro scelta". In Israele ha in programma anche un incontro con il ministro degli Esteri, il presidente israeliano e il leader dell'opposizione
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A Gerusalemme l'incontro tra il segretario di Stato Usa, Marco Rubio, e il premier israeliano, Benjamin Netanyahu. Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump "è il più grande amico che Israele abbia mai avuto alla Casa Bianca", ha detto Netanyahu al segretario di Stato americano. Poi ha aggiunto: "Trump e io abbiamo strategia comune. Se ostaggi non tornano si scatena l'inferno". Per Rubio è la prima missione nella regione: "Hamas non può continuare a essere la forza dominante lì", ha detto in conferenza stampa. In Israele, Rubio ha in programma anche un faccia a faccia con il ministro degli Esteri, Gideon Sa'ar, il presidente israeliano, Isaac Herzog, e il leader dell'opposizione, Yair Lapid.
Sabato, Benjamin Netanyahu ha dichiarato di apprezzare il "pieno sostegno" di Donald Trump alle prossime decisioni di Israele riguardo alla Striscia di Gaza. "Ora spetta a Israele decidere cosa fare", ha scritto Trump sabato su Truth, "gli Stati Uniti sosterranno qualsiasi decisione prenderanno".
Ieri il sesto scambio di ostaggi in cambio di prigionieri dall'inizio della tregua. Dopo 498 giorni di prigionia, Sacha Trupanov, 29enne israeliano-russo, Yair Horn, 46enne israeliano-argentino, e Sagui Dekel-Chen, 36enne israeliano-americano, sono stati rilasciati a Khan Younis, nella Striscia di Gaza meridionale. Ma Trump insiste: devono essere rilasciati tutti e subito. Nello scambio con Hamas, Israele ha scarcerato 369 detenuti palestinesi di cui 36 che stavano scontando numerosi ergastoli per attentati in cui sono state uccise decine di civili.
Approfondimenti:
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La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL PUNTO
Trump: ho detto a Netanyahu "fai quello che vuoi"
Il presidente degli Stati Uniti Donald Trump afferma di aver detto al primo ministro Benyamin Netanyahu: "Fai quello che vuoi", in merito all'accordo di cessate il fuoco e rilascio degli ostaggi. Trump, segnala il Times of Israel, non specifica quando ha trasmesso questo messaggio a Netanyahu. Parlando con i giornalisti prima di salire sull'Air Force One, a Trump viene chiesto della scadenza di sabato da lui imposta ad Hamas per il rilascio di tutti gli ostaggi, trascorsa senza incidenti. Trump, per la prima volta, afferma esplicitamente di aver fatto quella minaccia perché Hamas aveva dichiarato che non avrebbe rilasciato i tre ostaggi che avrebbe dovuto rilasciare sabato, secondo i termini dell'accordo. Negli ultimi giorni, i funzionari statunitensi hanno sostenuto che è stata la minaccia di Trump a indurre Hamas a fare marcia indietro rispetto alla propria ipotesi di non rilasciare alcun ostaggio. Ma la minaccia di Trump sarebbe stata in contraddizione con i termini dell'accordo, che prevedeva solo che Hamas rilasciasse tre ostaggi sabato, non tutti. Trump ha dichiarato ai giornalisti che Hamas ha accettato di consegnare i tre ostaggi, tra cui un cittadino americano, Sagui Dekel-Chen, proprio a causa di questa minaccia. Trump nota anche che gli ostaggi rilasciati questo fine settimana "erano in condizioni piuttosto buone", a differenza di quelli rilasciati una settimana fa, che secondo Trump sembravano "sopravvissuti all'Olocausto". Per quanto riguarda i prossimi passi nell'accordo sugli ostaggi, Trump afferma: "Dipenderà da Israele... previa consultazione con me"
Salvini in Israele vede Netanyahu: "Speranza di pace grazie a Trump"
Il vicepremier ha incontrato il presidente della Knesset Amir Ohana, a cui ha ribadito il riconoscimento di Israele come "baluardo del mondo libero". Ieri il faccia a faccia con il primo ministro, al quale - ha detto il leader della Lega - "ho anche confermato le mie perplessità rispetto alle recenti decisioni indecenti della Cpi, organismo la cui esistenza e utilità dovranno essere rimessi in discussione". Oggi in conferenza stampa ha detto: "Bisogna eradicare Hamas". LEGGI L'ARTICOLO
Israele si ritira dal Consiglio dei diritti umani dell'Onu: "Ci demonizza"
In un post su X, il ministro degli Esteri israeliano Gideon Sa'ar fa sapere di accogliere con favore "la decisione del presidente Trump di non partecipare al Consiglio per i diritti umani delle Nazioni Unite. Israele si unisce agli Stati Uniti e non parteciperà al Consiglio". LEGGI L'ARTICOLO
Medio Oriente, idea di Trump per "ripulire" Gaza: palestinesi in Egitto e Giordania
"Stiamo parlando di un milione e mezzo di persone, e noi ripuliremo tutto", ha detto il presidente Usa ai giornalisti, definendo Gaza un "cantiere di demolizione" e affermando che la mossa potrebbe essere "temporanea o a lungo termine".IL PIANO
Gabinetto guerra Israele si riunisce domani pomeriggio
Il gabinetto di guerra israeliano si riunirà domani alle 18.30 ora locale, le 17.30 in Italia, presso il quartier generale militare di Kirya a Tel Aviv. Lo hanno confermato fonti al Jerusalem Post.
Tregua Gaza, chi sono le prime 3 ragazze israeliane liberate da Hamas
Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher erano state rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Gonen era stata catturata al festival Supernova, mentre Damari e Steinbrecher erano state prelevate dal kibbutz di Kfar Aza. Il pomeriggio del 19 gennaio, nel quadro dell'accordo sul cessate il fuoco, sono state liberate. CHI SONO
Dodik: "Trump sta portando la pace in Medioriente e Ucraina"
Il leader nazionalista serbo-bosniaco Milorad Dodik ha ribadito la sua grande ammirazione e apprezzamento per il neopresidente americano Donald Trump, la cui politica a suo dire sta portando la pace tra israeliani e palestinesi. "Con la sua leadership e il suo coraggio politico, il mondo è anche sulla buona strada per fermare le sofferenze di russi e ucraini", ha scritto Dodik su X. A suo avviso, "la decisione (di Trump) di tagliare le reti sovversive e destabilizzanti che hanno reso il mondo insicuro con il denaro dei cittadini americani, ha dimostrato che la forza dell'America non si misura dal caos che lascia dietro di sé ma dalla stabilità che può portare". "Sono stato tra i pochi a credere e volere la vittoria di Donald Trump fin dal primo giorno, insieme a leader come i primi ministri di Ungheria e Slovacchia, Viktor Orban e Robert Fico, e il primo ministro italiano Giorgia Meloni. Ne sono orgoglioso!", ha concluso Dodik, che è presidente della Republika Srpska, l'entità a maggioranza serba della Bosnia-Erzegovina.
Quanto costerà ricostruire la Striscia di Gaza? La conta dei danni
Una devastazione senza precedenti. Oggi, più della metà della Striscia di Gaza è completamente rasa al suolo. Secondo gli esperti, non si è mai registrato un simile livello di distruzione in un'area così piccola e densamente popolata. Le stime per la ricostruzione di Gaza, che potrà essere avviata solo dopo il completamento delle tre fasi dell'accordo di tregua tra Israele e Hamas, sono esorbitanti. Ecco le ultime stime su quanto costerà ricostruire Gaza dopo la devastazione causata dal conflitto tra Hamas e Israele e sulla conta dei danni. L'ANALISI
Netanyahu: "Se residenti Gaza vanno via è una loro scelta"
"Il presidente Trump ha presentato una nuova visione coraggiosa e l'unico piano che penso possa funzionare per un futuro diverso per il popolo di Gaza, di Israele. Perché non dare agli abitanti di Gaza una scelta? Tutti dicono che è la più grande prigione del mondo a cielo aperto? Non è colpa nostra. Noi permettiamo alle persone di andarsene. Negli ultimi due anni 150.000 abitanti di Gaza se ne sono andati. I ricchi potevano andarsene. Ma se altri vogliono emigrare, è una loro scelta. Non è un'espulsione forzata, non è un'epurazione etnica. In guerra, le persone se ne vanno". Lo ha dichiarato il premier Benyamin Netanyahu.
Leader Hezbollah: "Piano Trump per Gaza minaccia mondo arabo"
''Il piano americano per Gaza è una minaccia per i paesi arabi e islamici'', ma ''il silenzio del mondo arabo e della comunità internazionale incoraggia il presidente degli Stati Uniti'' Donald Trump a portarlo avanti. Lo ha dichiarato il Segretario generale di Hezbollah Qassem affermando he ''ci opponiamo fermamente a qualsiasi espulsione di palestinesi in un altro posto nel mondo''.
Macron: "Parlato con Mbs di Gaza e Ucraina"
Il presidente francese Emmanuel Macron ha detto di aver parlato con il principe ereditario saudita Mohammed Bin Salman ''principalmente del vicino e Medioriente'', ovvero di Gaza, Libano e Siria, ma anche dell'Ucraina. Su 'X', Macron ha spiegato di aver ''parlato con il principe ereditario della guerra della Russia in Ucraina e del ruolo che l'Arabia Saudita potrebbe svolgere nel promuovere una pace solida e duratura, con gli europei al centro del processo''.
La situazione a Gaza e il ruolo degli Usa: i possibili scenari su rifugiati e aiuti
Dallo scoppio della guerra tra Israele e Hamas si è aggravata la situazione degli sfollati palestinesi che da anni trovano accoglienza nei Paesi dell'area come Giordania e Libano. Mentre la tregua vacilla, la proposta del presidente americano Trump sul futuro della Striscia rischia di aumentare il numero di rifugiati. Anche di questo si è parlato nella puntata dell'11 febbraio di "Numeri", approfondimento di Sky TG24. L'APPROFONDIMENTO
Netanyahu: "Piano Trump per Gaza è unico che possa funzionare"
Il piano che il presidente americano Donald Trump ha ipotizzato per il futuro della Striscia di Gaza ''è l'unico che possa funzionare''. Ne è convinto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu intervenendo a Gerusalemme alla Conferenza dei presidenti delle principali organizzazioni ebraiche americane.
"Trump ha presentato una nuova visione audace, l'unico piano che penso possa funzionare", ha detto Netanyahu ai leader ebrei americani, definendolo "proprio nel punto giusto". I cittadini della Striscia di Gaza che vogliono lasciare l'enclave e vivere altrove dovrebbero avere la possibilità di farlo, ha aggiunto
Tregua Israele-Hamas, chi sono gli ostaggi liberati finora
L'accordo per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza è scattato il 19 gennaio. Durante la prima delle tre fasi saranno in tutto 33 le persone riconsegnate allo Stato ebraico (anche se quelle vive sono 25). In cambio vengono liberati centinaia di prigionieri palestinesi. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono gli ex ostaggi. CHI SONO
Idf: "Colpiti siti Hezbollah in Libano"
Le Idf hanno confermato di aver condotto raid aerei contro obiettivi di Hezbollah in Libano colpendo, in particolare, siti militari dove erano immagazzinate armi, tra cui lanciarazzi. Sono stati ''condotti attacchi di precisione basati su informazioni di intelligence su una serie di siti militari in territorio libanese contenenti lanciarazzi e armi, dove era stata identificata l'attività di Hezbollah", ha affermato l'esercito in una nota, senza specificare l'esatta posizione degli attacchi.
Macron al principe bin Salman: "Elogio per sforzi di Riad su Gaza"
"Questo pomeriggio ho parlato al telefono con il principe ereditario saudita Mohammed bin Salman per fare il punto sulla situazione nel Vicino e Medio Oriente". Lo annuncia il presidente francese Emmanuel Macron su X. "Per quanto riguarda la situazione a Gaza, ho elogiato gli sforzi dell'Arabia Saudita a fianco della Lega araba, un lavoro che la Francia sosterrà e promuoverà a livello europeo - ha aggiunto -. Abbiamo discusso della piena attuazione dell'accordo di cessate il fuoco in Libano, compreso il ritiro completo di Israele. Abbiamo inoltre dato seguito alla Conferenza di Parigi sulla Siria, un importante momento di speranza e impegno, durante il quale abbiamo ribadito il nostro sostegno e le nostre aspettative nei confronti delle autorità di transizione e del popolo siriano". Macron ha poi riferito di avere discusso anche "della guerra della Russia in Ucraina e del ruolo che l'Arabia Saudita potrebbe svolgere nel promuovere una pace solida e duratura, con gli europei al centro del processo".
Libano, Idf: "Raid aerei su postazioni di Hezbollah"
L'aviazione di Israele "ha condotto attacchi di precisione, basati sull'intelligence, su una serie di siti militari in territorio libanese contenenti lanciatori di razzi e armi, in cui era stata identificata l'attività di Hezbollah", scrive Idf ul canale Telegram. "L'attività terroristica in questi siti costituisce una violazione degli accordi tra Israele e Libano. L'IDF continua ad operare per eliminare qualsiasi minaccia allo Stato di Israele".