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Guerra Israele, le 4 soldatesse Idf sono a Tel Aviv. Israele rilascia 200 prigionieri

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Ostaggi, 4 soldate israeliane per 200 detenuti palestinesi
NEWS
Ostaggi, 4 soldate israeliane per 200 detenuti palestinesi
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Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag dopo 477 giorni sono state riportate alle truppe dell'Idf e poi sono giunte in patria. Hamas le aveva consegnate prima alla Croce Rossa. In cambio sono stati rilasciati 200 prigionieri palestinesi. "Secondo l'accordo, Israele non permetterà il passaggio di gazawi verso il nord della Striscia finchè non sarà regolato il rilascio di Arbel Yehud, che avrebbe dovuto essere liberata oggi". Così l'ufficio di Netanyahu. Secondo Hamas sarà liberata tra 7 giorni

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Hamas ha liberato dopo 477 giorni di progionia 4 soldatesse israeliane sequestrate il 7 ottobre in cambio di 200 prigionieri nelle carceri israeliane tra cui alcuni classificati come pericolosi terroristi. Si tratta di Liri Albag, 19 anni, Karina Ariev, Daniella Gilboa e Naama Levy, tutte 20enni. Sono tutte in buone condizione di salute. (CHI SONO LE SOLDATESSE LIBERATE)

"Israele ha ricevuto oggi quattro soldatesse rapite dall'organizzazione terroristica Hamas, e in cambio rilascerà prigionieri di sicurezza secondo le modalità stabilite. Secondo l'accordo, Israele non permetterà il passaggio di gazawi verso il nord della striscia fino a quando non sarà regolato il rilascio della cittadina Arbel Yehud, che avrebbe dovuto essere liberata oggi". Lo riferisce l'ufficio di Benyamin Netanyahu. "Arbel Yehud è viva e sarà liberata tra sette giorni": lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas, come riferisce la tv pubblica israeliana Kan.

L'esercito libanese ha dichiarato di essere pronto a schierare le sue forze nel sud del Paese, accusando Israele di "procrastinare" il suo ritiro previsto nell'accordo di cessate il fuoco di 60 giorni con scadenza domani. 

Fonti palestinesi dalla Striscia di Gaza hanno riferito che un uomo è stato ucciso dall'Idf mentre con altre persone cercava di dirigersi a Nord, in Rashid Street, nel centro dell'enclave. Lo riporta Ynet. L’Idf ha smentito quanto riportato dai media palestinesi. “Non siamo a conoscenza di sospettati colpiti dagli spari”, tutti i colpi sparati erano colpi di avvertimento e non erano diretti contro le persone. 

La tv libanese al Mayadeen, vicina a Hezbollah, ha riferito di attacchi israeliani nel sud del Libano nelle ultime ore, che "hanno avuto un'escalation come non si vedeva da due mesi".


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Gaza, le moschee riprese dal drone prima e dopo la guerra. VIDEO

Le sconvolgenti immagini della Moschea di Al-Hassan e della Grande Moschea di Gaza, a Gaza city, prima e dopo la guerra. GUARDA IL VIDEO

Un morto nel raid israeliano nel campo profughi di Balata

Un uomo palestinese è stato ucciso a colpi di arma da fuoco dalle forze israeliane durante un raid militare nel campo profughi di Balata a Nablus, nella Cisgiordania occupata lo scrive l-Jazeera.  L'agenzia di stampa Wafa ha identificato la vittima come Ahmad al-Hashash e ha riferito che è stato trasportato in ospedale in gravi condizioni e che è poi morto a causa delle ferite

Gaza, le riprese dal drone delle tendopoli in attesa del ritorno dei palestinesi sfollati

La tregua su Gaza descritta dalle immagini dell'accampamento di tende pronte ad accogliere le famiglie senza dimora. Centinaia di palestinesi che dovrebbero tornare nel nord della Striscia di Gaza troveranno case in rovina, distrutte dall'offensiva militare israeliana, durata 15 mesi. GUARDA IL VIDEO

"Trump revoca lo stop alle bombe da 900 kg per Israele"

La Casa Bianca di Trump ha ordinato al Pentagono di revocare il blocco imposto dall'amministrazione Biden sulla fornitura di bombe da 2.000 libbre (900 kg circa) a Israele. Lo riferisce Axios citando tre funzionari israeliani. Lo stop di Biden lo scorso maggio innesco' una delle più grandi crisi delle relazioni tra Stati Uniti e Israele durante i 15 mesi di guerra a Gaza. Il governo di Tel Aviv è stato informato dal Pentagono ieri, ha detto un funzionario israeliano. Le fonti hanno detto che 1.800 bombe MK-84, che erano conservate negli arsenali Usa, saranno caricate su una nave e consegnate a Israele nei prossimi giorni

Tregua a Gaza, accordo tra Israele e Hamas. Le reazioni internazionali, da Trump a Biden

Mentre continuano a emergere i dettagli sull’intesa raggiunta tra le  parti, non si sono fatte attendere le reazioni dei leader internazionali  sul cessate il fuoco nella Striscia. LEGGI L'ARTICOLO

Anp: bambina di 2 anni uccisa da spari israeliani a Jenin

Sabato sera, una bambina palestinese è morta a causa delle ferite riportate durante un raid dell'esercito israeliano nel villaggio di Muthalath Ash-Shuhada, a sud della città di Jenin, nella Cisgiordania occupata. Lo ha reso noto il Ministero della Salute palestinese citato dall'agenzia locale Wafa. Il Ministero ha confermato che Layla Mohammad Ayman al-Khatib, di 2 anni e mezzo, è morta per una ferita alla testa causata da proiettili sparati dall'esercito israeliano

Accordo Israele-Hamas, in migliaia festeggiano la tregua per le strade di Gaza. FOTO

I palestinesi hanno esultato e applaudito, mentre altri suonavano il  clacson delle auto nella città meridionale di Khan Younis, quando è  giunta la notizia di un accordo per il cessate il fuoco dopo 15 mesi di  guerra. LE IMMAGINI

Media Usa: “Ostaggi israelo-americani verso il rilascio”

Dovrebbe essere rilasciato da Hamas la prossima settimana, insieme al terzo gruppo di ostaggi da liberare nell'ambito dell'accordo sul cessate il fuoco, Keith Siegel, 65enne israelo-americano che era stato rapito il 7 ottobre 2023 dalla sua casa nel kibbutz di Kfar Aza. Lo ha riferito l'emittente Nbc, citando due funzionari americani di alto livello, secondo i quali Siegel, che si trova in condizioni di salute critiche, dovrebbe essere liberato sabato prossimo. Sempre l'Nbc riporta che un altro cittadino israelo-americano rapito da Hamas, Sagui Dekel-Chen, verrà liberato poco dopo Siegel. Israele, dal canto suo, si aspetta che nel prossimo gruppo di ostaggi rilasciati figurino Arbel Yehud e la soldatessa Agam Berger.

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele e la  conseguente offensiva a Gaza hanno riacceso i riflettori su una  contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a  trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. LE COSE DA SAPERE

Israele, Ben Gvir e altri due ministri lasciano governo Netanyahu

Come annunciato da giorni, il ministro della Sicurezza nazionale - con altri due ministri del suo partito nazionalista-religioso - ha detto addio all'esecutivo di Netanyahu, in segno di protesta per l'accordo di cessate il fuoco a Gaza. LEGGI L'ARTICOLO

Giovani palestinesi in corteo a Bologna: "Aggiorniamo la memoria"

Corteo con circa 200 partecipanti, nel pomeriggio a Bologna, al grido di "Aggiorniamo la memoria, il genocidio è ora". A organizzarlo i Giovani Palestinesi della città emiliana che sono sfilati, guardati a vista dalle forze dell'ordine, dal parco John Lennon in via del Lavoro fino a Piazza Unità, tra bandiere palestinesi, torce e lo slogan ripetuto, 'Palestina libera'. Al punto di partenza della manifestazione - ripresa e rilanciata nelle 'stories' sul profilo Instagram del Giovani Palestinesi Bologna - due striscioni posizionati a terra uno con scritto 'Palestina libera. Aggiorniamo la memoria, il genocidio è ora' e l'altro 'Anp e Israele nemici del popolo palestinese. Giù le mani da Jenin!'. Tanti gli appelli, rilanciati al megafono, durante l'evento promosso in vista della Giornata della Memoria in programma lunedì per chiedere - come recita appunto il titolo scelto dai Giovani Palestinesi - di "aggiornare" la ricorrenza, "nata a seguito degli orrori dei campi di concentramento e dei campi di sterminio" spingendola fino ai fatti degli ultimi tempi. "La loro memoria - si sente scandire nelle stories su Instagram - non valga solo per un certo colore della pelle o una certa religione".

Media: Usa forniranno bombe pesanti a Israele

L'Amministrazione Trump ha rimosso le restrizioni sulla forniture a Israele di 1.800 bombe Mk-84 dal peso di circa una tonnellata l'una. Lo riferiscono i media israeliani, precisando che la fornitura avverrà nei prossimi giorni. La consegna di questi ordini era stata bloccata lo scorso maggio dall'allora amministrazione Biden in risposta agli spargimenti di sangue dello Stato ebraico nella Striscia di Gaza.

Tregua Israele-Hamas, la lista dei 33 ostaggi che saranno liberati nella prima fase

Sono 33 gli ostaggi che saranno rilasciati durante la prima delle tre fasi dell'accordo di tregua per un cessate il fuoco sulla Striscia di Gaza tra Israele e Hamas scattato alle 10.15 del 19 gennaio. Le prime tre persone, tutte donne, sono state prese in consegna a Gaza City dalla Croce Rossa. Si tratta di Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher. Dalle donne portate via dai kibbutz israeliani ai partecipanti rapiti durante il festival di Nova: ecco chi sono le persone che dovrebbero essere liberato man mano durante questa fase di tregua. LEGGI QUI

Tregua Gaza, chi sono le prime 3 ragazze israeliane liberate da Hamas

Romi Gonen, Emily Damari e Doron Steinbrecher erano state rapite durante gli attacchi del 7 ottobre 2023. Gonen era stata catturata al festival Supernova, mentre Damari e Steinbrecher erano state prelevate dal kibbutz di Kfar Aza. Il pomeriggio del 19 gennaio, nel quadro dell'accordo sul cessate il fuoco, sono state liberate. CHI SONO

Medioriente, chi sono le quattro soldatesse israeliane rilasciate oggi

Rilasciate oggi 4 soldatesse israeliane in ostaggio a Gaza. Come confermato dalle Brigate Al Qassam, l'ala armata di Hamas, il rilascio è parte dell'accordo di cessate il fuoco nell'enclave. Si tratta di Liri Albag, 19 anni, Karina Ariev, Daniella Gilboa e Naama Levy, tutte 20enni. La quinta, Agam Berger, rimasta nella Striscia di Gaza, non verrà rilasciata per il momento. Ecco chi sono le soldatesse. LEGGI L'ARTICOLO

Media: “Due ostaggi israelo-americani verso il rilascio”

Secondo media statunitensi, un ostaggio israelo-americano, rapito dalla sua casa nel kibbutz Kfar Aza il 7 ottobre 2023, dovrebbe essere liberato la prossima settimana, nel terzo rilascio nell'ambito dell'accordo di cessate il fuoco con Hamas. Keith Siegel , 65 anni, è ritenuto in cattive condizioni di salute. La Nbc riferisce che un altro sequestrato israelo-americano, Sagui Dekel-Chen, di 36 anni, sarà rilasciato poco dopo Siegel. Sia Siegel che Dekel-Chen sono sulla lista dei 33 ostaggi che dovrebbero essere liberati nella fase iniziale di 42 giorni dell'accordo. Il terzo ostaggio con cittadinanza statunitense, Edan Alexander, non verrà rilasciato prima della seconda fase, poiché è un soldato.

Media: soldatesse rapite cucinavano per terroristi e loro figli

Daniela Gilboa, Liri Elbag, Naama Levy e Karina Ariev, tornate oggi in Israele dopo 477 giorni di prigionia, sono state tenute per tutto il periodo in appartamenti o dentro tunnel, in pessime condizioni igieniche. Erano costrette a cucinare e pulire per i loro rapitori, a prendersi cura dei figli dei terroristi. Lo riferisce Ynet. Per una parte del tempo le giovani sono state tenute insieme, anche con Agam Berger, la quinta soldatessa rapita. Sono state spostate da un posto all'altro all'interno della città di Gaza, travestite da donne palestinesi, hanno imparato a parlare arabo. 

Idf smentisce di aver ucciso un uomo a Gaza e ferito altri

L'Idf ha dichiarato che, contrariamente a quanto riportato dai media palestinesi secondo cui una persona è stata uccisa e circa due dozzine sono rimaste ferite, tutti i colpi sparati erano colpi di avvertimento e non erano diretti contro le persone. "Sottolineiamo che, al momento, non siamo a conoscenza di sospettati colpiti dagli spari", afferma l'esercito, "l'Idf è determinato a implementare pienamente i termini dell'accordo, è preparato per qualsiasi scenario e continuerà a prendere tutte le misure necessarie per rimuovere qualsiasi minaccia immediata ai soldati". L'esercito ha poi invitato nuovamente "i civili palestinesi a obbedire alle loro istruzioni e a non avvicinarsi alle forze schierate nella zona".

Corteo proPal a Trieste, "aggiorniamo memoria. Genocidio è ora"

"Aggiorniamo la memoria. Il genocidio è ora". Sono le parole scritte nello striscione che ha aperto questo pomeriggio a Trieste il corteo pro Palestina. Circa 300 le persone presenti alla partenza della mobilitazione, che si è poi snodata nelle vie della città. Tra gli altri slogan esposti "Governi complici del genocidio", "Israele antisemita, Gaza Vive" e ancora "America è la testa del terrorismo". Alcuni ragazzi del gruppo Palestinesi Fvg hanno spiegato che "a due giorni dalla Giornata della Memoria vogliamo sottolineare come si stia consumando un altro genocidio sotto gli occhi di tutti. Ci sono vittime, crimini che continuano ogni giorno, mentre gli aiuti umanitari non arrivano. Non si può restare indifferenti davanti a tutto ciò". Nel centro città hanno sfilato soprattutto giovani. Tra gli esponenti politici, era presente Rifondazione Comunista. Tante le bandiere della Palestina portate dai manifestanti, ma tante anche quelle della pace. Lungo le strade sono state più volte gridate a gran voce le parole "Palestina libera".

Detenuto palestinese si rifiuta di tornare a Gaza: “Mi uccidono”

Un detenuto palestinese destinato al rilascio come parte dell'accordo tra Israele e Hamas si è rifiutato di tornare a Gaza, dicendo di temere per la sua vita. È stato sostituito con un prigioniero che avrebbe dovuto essere scarcerato la prossima settimana. Lo ha riferito il servizio carcerario.

Guerra Medioriente, liberate 4 soldatesse israeliane

Media: attesa lista Hamas con i 33 ostaggi vivi o morti

Israele stima che Hamas pubblicherà questa sera l'elenco di tutti i sequestrati che verranno rilasciati nella prima fase dell'accordo, ma non è ancora chiaro se si tratterà di un elenco dettagliato in cui viene confermata l'esistenza in vita di ognuno, oppure se siano morti in cattività. Lo riferisce la tv pubblica Kan. Israele ritiene che otto su 33 siano deceduti.

“Uomo ucciso da Idf mentre cercava di andare a Gaza nord”

Fonti palestinesi dalla Striscia di Gaza hanno riferito che un uomo è stato ucciso dall'Idf mentre con altre persone cercava di dirigersi a Nord, in Rashid Street, nel centro dell'enclave. Lo riporta Ynet.

Netanyahu parla con i genitori di Liri: "È un grande giorno"

Il primo ministro Benyamin Netanyahu ha parlato oggi con Shira ed Eli Albag, i genitori di Liri, liberata dalla prigionia di Hamas. "Mia moglie ed io, insieme a tutto il popolo di Israele, abbracciamo Liri e le sue compagne che sono emerse alla luce. Sono felice che grazie ai nostri grandi sforzi, quelli dell'Idf e di tutti coloro che sono stati coinvolti, siamo riusciti a realizzare questo. È davvero un grande giorno. Stiamo lavorando per liberare tutti gli altri", ha detto il premier durante la conversazione.

Casa Bianca: "Usa con Israele per la liberazione di tutti gli ostaggi"

"Oggi il mondo festeggia perché il presidente Trump ha ottenuto il rilascio di altri quattro ostaggi israeliani che, per troppo tempo, sono stati trattenuti contro la loro volontà da Hamas in condizioni orribili. Gli Stati Uniti continueranno con il loro grande partner Israele a spingere per il rilascio di tutti gli ostaggi rimasti e per il perseguimento della pace in tutta la regione": cosi' la Casa Bianca in una nota a commento della liberazione di altri quattro ostaggi israeliani.

Crosetto: "Gioia per gli ostaggi liberati, ora tregua stabile"

"Sono soddisfatto per la liberazione di altri quattro ostaggi israeliani avvenuta oggi. Provo gioia per il ritorno a casa di Daniella, Liri, Karina e Naama. Mantenere gli impegni presi, rendere stabile ed effettiva la tregua, cessare in modo coerente ogni forma di ostilità da ambo le parti. Questo è l'obiettivo dell'intera comunità internazionale, della Ue, del governo italiano e della Difesa italiana. Andare avanti su questa strada, con convinzione e ostinazione, ma anche con prudenza, un passo alla volta, significa continuare quel lungo e tortuoso percorso che deve portare alla pace, alla creazione e allo sviluppo di uno Stato palestinese e alla sicurezza e integrità di Israele. Continueremo a fare tutto il necessario perché questo obiettivo sia percorribile". Così il ministro della Difesa, Guido Crosetto.

Studenti palestinesi: "Ricordo Shoah inutile se Gaza ora lager"

"A cosa serve ricordare lo sterminio del popolo ebraico se dagli errori non si è imparato niente, se gli oppressi di 80 anni fa sono diventati gli oppressori del popolo palestinese. A cosa serve sapere che cosa è un campo di concentramento se Gaza è' diventato il più grande campo di concentramento. Non siamo negazionisti sia chiaro, noi riconosciamo e commemoriamo la Shoah ma allo stesso modo va riconosciuto e insegnata la Nakba. Non esistono genocidi di serie A e di serie Z. Agli ebrei in Italia vorrei dire 'siete dalla parte sbagliata della storia, essere ebrei significa stare dalla parte degli oppressi". Lo ha detto, al megafono, Maya Issa, portavoce del Movimento degli studenti palestinesi, durante il corteo pro Palestina a Roma. I manifestanti, partiti da piazza Vittorio Emanuele II, sono giunti a via Cavour.

Comunità palestinese: "Bene tregua ma manca soluzione politica"

"La tregua, fermare i bombardamenti e la distruzione, è un fatto molto positivo. Tutti i palestinesi hanno gioito. Purtroppo però non esiste ancora una soluzione politica a questo conflitto". Lo ha detto Yousef Salman, il presidente della comunità palestinese di Roma e del Lazio, a margine del corteo pro-Palestina a Roma. "Continuo a dare messaggi di pace, ma la situazione è disastrosa e tragica. La pace è l'unica via e dobbiamo lottare continuare a lottare per ottenerla. La speranza è l'ultima morire", ha aggiunto.

Soldatessa liberata: "Grazie agli israeliani per il sostegno"

Liri Albag, una soldatessa israeliana liberata oggi da Hamas, ha ringraziato gli israeliani per il sostegno alle famiglie degli ostaggi in un video diffuso dall'esercito israeliano. "Vi amo, tutti voi cittadini dello Stato di Israele che avete sostenuto le nostre famiglie e le avete confortate, e voi soldati dell'Idf che avete fatto tutto per noi. Grazie mille, vi amo tutti", ha detto la giovane disegnando un cuore con le mani dopo essersi riunita ai genitori in una struttura dell'esercito.

Media: escalation attacchi israeliani nel sud del Libano

La tv libanese al Mayadeen, vicina a Hezbollah, ha riferito di attacchi israeliani nel sud del Libano nelle ultime ore, che "hanno avuto un'escalation come non si vedeva da due mesi".

Borghi (Iv): "La liberazione delle soldatesse è buona notizia"

"La liberazione delle quattro soldatesse israeliane prigioniere del gruppo terroristico di Hamas dopo 477 giorni di terribile prigionia è una ulteriore buona notizia dal Medio Oriente, segno che un percorso di pace, lento ma inesorabile, nella prospettiva della soluzione due popoli, due Stati, è possibile e va sostenuto, dentro il quadro di una oggettiva difficoltà e complessità che non deve scoraggiare, ma al contrario stimolare l'impegno di tutti per una soluzione pacifica fondata sulla giustizia, sulla libertà dei popoli e sul diritto internazionale. Ben tornate a casa!". Lo scrive sui social il senatore Enrico Borghi, capogruppo al Senato di Italia Viva.

Wp: "Contractors armati Usa saranno a check-point di Gaza"

Contractors armati della sicurezza Usa prenderanno posizione questo fine settimana a un posto di blocco all'interno di Gaza, incaricati di ispezionare i veicoli diretti a nord dai centri profughi del sud dove centinaia di migliaia di palestinesi sono fuggiti dagli incessanti bombardamenti israeliani durante l'anno scorso. Lo scrive il Washington Post. Due società americane, insieme a un gruppo partner egiziano, opereranno indipendentemente dalle Forze di difesa israeliane, che si stanno ridistribuendo lontano dai centri abitati in base ai termini del cessate il fuoco temporaneo tra Israele e Hamas entrato in vigore lo scorso fine settimana. I contractors americani, Ug Solutions con sede nella Carolina del Nord e Safe Reach Solutions (Srs) del Wyoming, saranno autorizzati a perquisire i veicoli e confiscare qualsiasi arma o materiale militare; ma i veicoli e chiunque si trovi al loro interno, incluso il personale di Hamas, potranno passare. I viaggiatori "attraverseranno quel posto di blocco e noi non li fermeremo...Semplicemente non possono trasportare nulla ritenuto non sicuro", ha affermato un funzionario di UG Solutions "Non vogliamo che nessuno faccia nulla di pericoloso. Siamo semplicemente lì per presidiare il posto di blocco... per servire la comunità che si sposta da sud a nord mentre il processo di pace è in corso", ha aggiunto.

Tra i condannati liberati da Israele non c'è Zakaria Zubeidi

Tra i 200 detenuti palestinesi rilasciati in cambio delle quattro soldatesse, ci sono 121 condannati all'ergastolo per l'omicidio di civili israeliani e 79 con pene fino a 15 anni. Lo riferiscono i media israeliani citando il Servizio carcerario.  Di questi, 70 sono stati espulsi in Egitto, 114 sono stati rilasciati in Cisgiordania e 16 nella Striscia di Gaza. Non è stato scarcerato Zakaria Zubeidi, ex comandante delle brigate dei martiri di Al-Aqsa di Fatah a Jenin, e simbolo per i terroristi della Cisgiordania. Dei detenuti rilasciati, 137 appartengono a Hamas, 26 a Fatah, 29 alla Jihad islamica, tre al Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina e uno al Fronte Democratico per la Liberazione della Palestina. Quattro di loro non risultano affiliati a nessuna fazione. Tra i prigionieri più noti liberati ci sono Raed al-Saadi, il più anziano di Jenin, membro della Jihad islamica, che ha trascorso 36 anni in carcere per attacchi in cui sono stati uccisi soldati israeliani, e Mohammed al-Tous, 69 anni, di Betlemme, legato a Fatah, condannato all'ergastolo per aver guidato un gruppo responsabile di numerosi attacchi armati. Altri detenuti particolarmente noti includono Tahr Awadat, dichiarato morto in un attacco aereo dell'Idf a febbraio, ma successivamente risultato solo ferito, e Salim Hajeh, membro di Hamas, responsabile di 15 morti in un attentato suicida nel 2011 a Haifa. Nel carcere di Ketziot si è verificato un incidente insolito: alcuni dei detenuti destinati a Gaza si sono rifiutati di salire sugli autobus e la questione è stata risolta solo dopo l'intervento di terze parti. 

Madrid: "Liberare tutti gli ostaggi israeliani e subito aiuti a Gaza"

"La liberazione di altri 4 ostaggi israeliani mette fine a una sofferenza ingiusta. Tutti gli ostaggi devono essere liberati quanto prima". Lo segnala il ministro spagnolo degli Esteri, Unione Europea e Cooperazione, José Manuel Albares, in un messaggio su X, dopo il rilascio delle quattro soldatesse rapite da Hamas, parte dell'accordo del cessate il fuoco, temporaneo, che ha portato anche alla liberazione di 200 detenuti palestinesi. Albares sottolinea che "gli aiuti umanitari in massa devono continuare ad arrivare a Gaza per palliare la catastrofe umanitaria". "Continuiamo a lavorare per un cessate il fuoco permanente", assicura.

Il presidente del Libano: "In contatto con Macron per preservare la tregua Hezbollah-Israele"

"Il presidente Aoun ha ricevuto una telefonata dal presidente Macron in cui lo informava che stava prendendo contatti per mantenere il cessate il fuoco e chiedeva al presidente francese di obbligare Israele ad attuare i termini dell'accordo per preservare la stabilità". Lo ha scritto su X l'ufficio del presidente libanese. 

La telefonata arriva dopo che l'esercito israeliano ha intimato agli abitanti di decine di villaggi libanesi vicino al confine di non farvi ritorno fino a nuovo avviso e dopo aver dichiarato che le forze israeliane sarebbero rimaste nel Libano meridionale oltre la scadenza di domani.

Jihad palestinese: "Arbel Yehud trattata come una soldatessa"

Una fonte della Jihad islamica palestinese ha affermato che Arbel Yehud è detenuta dal braccio armato dell'organizzazione e viene trattata come una soldatessa, poiché in passato ha preso parte a programmi di addestramento militare nell'ambito di iniziative spaziali israeliane. La stessa fonte ha sottolineato che il rilascio avverrà secondo i termini dell'accordo, imputando al governo israeliano la responsabilità di qualsiasi fallimento nell'attuazione dell'intesa. 

Media: "Israele chiede rilascio Arbel entro due giorni"

La tv saudita al Hadath, solitamente ben informata, riferisce che Israele ha chiesto a Hamas attraverso i mediatori di rilasciare Arbel Yehud prima della prossima data di rilascio, ossia entro due giorni. Israele contesta a Hamas di aver violato l'accordo rilasciando le 4 soldatesse prima delle due donne civili ancora a Gaza,  Arbel e Shiri Bibas. Motivo della mancata apertura del corridoio Netzarim agli sfollati della Striscia per il ritorno a nord. 

Idf: "Il ritorno delle soldatesse parte della nostra vittoria in guerra"

Il capo di stato maggiore israeliano, il generale Herzi Halevi, ha dichiarato che il ritorno delle soldatesse Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag dalla prigionia nelle mani di Hamas è "parte integrante della nostra vittoria in guerra". "Siamo impegnati a far tornare tutti gli ostaggi, civili e soldati", ha detto Halevi che ha monitorato le operazioni di rilascio delle quattro donne da un centro di comando, come riporta il Times of Israel.

Israele: "Rilasciati tutti 200 detenuti". Festa a Ramallah

Tutti i 200 detenuti palestinesi sono stati rilasciati dalle prigioni israeliane come parte dello scambio di oggi. Lo ha confermato il servizio penitenziario israeliano, mentre una folla di palestinesi a Ramallah è esplosa di gioia all'arrivo dei bus con i prigionieri rilasciati. 

Media: "In corso trattative per il rilascio di Arbel Yehud prima di sabato prossimo"

Sono in corso trattative tra Israele e i mediatori per verificare se la donna civile tenuta in ostaggio Arbel Yehud possa essere rilasciata prima di sabato prossimo. Lo riporta l'emittente pubblica israeliana Kan.

Israele ha affermato che Hamas ha violato l'accordo liberando le soldatesse prima delle prigioniere ancora in vita, e ha affermato che ai palestinesi non sarà consentito di tornare nel nord di Gaza finché non saranno presi accordi per il rilascio della Yehud.

Un funzionario israeliano ha detto a Kan che agli abitanti di Gaza sarà permesso di tornare nella Striscia settentrionale se la Yehud verrà liberata nei prossimi giorni.

Idf: ostaggi liberi trasferiti in ospedale in elicottero

Le quattro soldatesse israeliane rilasciate da Hamas nella Striscia di Gaza, in cambio di 200 prigionieri palestinesi, hanno lasciato la base militare dove erano state trasferite per essere ricoverate in un ospedale in Israele, ha affermato l'esercito (Idf).

"I quattro ostaggi di ritorno e i loro genitori sono appena saliti a bordo di un elicottero dell'aeronautica militare israeliana per recarsi in ospedale, dove saranno riuniti al resto delle loro famiglie e riceveranno cure mediche", si legge in un comunicato stampa.

Settanta prigionieri palestinesi liberati e portati in Egitto

Israele ha liberato e deportato in Egitto, attraverso il valico di Rafah, 70 prigionieri palestinesi parte dello scambio che ha consentito oggi la liberazione di quattro soldatesse dello Stato ebraico. Lo riferisce la tv egiziana Qahera. 

Netanyahu: "Daniela, Liri, Naama, Karina, bentornate a casa"

"Daniela Gilboa, Liri Elbag, Naama Levy e Karina Ariev, bentornate a casa". Lo ha dichiarato il premier israeliano Benyamin Netanyahu dopo la liberazione delle quattro soldatesse israeliane. "Insieme a tutto il popolo di Israele, mia moglie ed io vi abbracciamo con tutto il cuore. Continueremo a lavorare per riportare a casa tutti i nostri rapiti, sia i vivi che i morti", ha aggiunto. 

Soldatesse Israele liberate

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I palestinesi liberati hanno lasciato le prigioni israeliane

Gli autobus con i detenuti palestinesi rilasciati oggi da Israele nello scambio di prigionieri con Hamas hanno lasciato due prigioni israeliane. Gli autobus hanno lasciato la prigione di Ofer, nella Cisgiordania, e la prigione di Ktziot, nel deserto del Negev. Per oggi è previsto il rilascio di 200 palestinesi detenuti nelle prigioni israeliane in cambio delle quattro donne israeliane, tutte soldatesse, liberate questa mattina da Hamas a Gaza. 

Media, Hamas: "Arbel Yehud è viva e sarà liberata tra sette giorni"

"Arbel Yehud è viva e sarà liberata tra sette giorni": lo ha dichiarato un alto funzionario di Hamas, come riferisce la tv pubblica israeliana Kan. In precedenza l'ufficio di Netanyahu ha dichiarato che gli sfollati di Gaza non torneranno nel nord della Striscia fino a che le fazioni fondamentaliste non rilasceranno Arbel, come era previsto nell'accordo. L'intesa prevede che per prime debbano essere liberate le donne civili e dopo le soldatesse, contrariamente a quanto è avvenuto.

Sui social paura e felicità delle famiglie delle soldatesse

Dalla paura alla gioia, le emozioni delle famiglie e degli amici delle quattro soldatesse israeliane liberate da Hamas si sono riversate in alcuni post sui social media, accompagnate dalla speranza che tutti gli ostaggi possano presto fare ritorno a casa.  "Siamo felici ed emozionati di vedere Naama di nuovo in piedi. E' tornata da noi. I nostri cuori sono con le famiglie degli ostaggi ancora in mano a Hamas, che aspettano ancora i loro cari. Non ci fermeremo finché l'ultimo degli ostaggi non sarà tornato a casa", ha dichiarato la famiglia di Naama Levi. Noam Gilboa, sorella di Daniella, ha raccontato: "Quando sono iniziate le voci che forse non era più in vita, ero distrutta. Ci hanno mostrato il suo tatuaggio, e solo la famiglia sa che è il suo. Ho pensato che fosse finita. Ma ora, mi sono lasciata andare e tutte le paure sono svanite. Finché non l'ho vista, non potevo essere felice. Ieri i miei genitori sono andati al centro commerciale e hanno comprato tutto ciò che lei ama di più. È stato così difficile per me non vederla e non poter parlare con lei". Hadar Cohen, amica di Karina Ariev, ha pubblicato una storia sui social in cui ha scritto: "Mi sei mancata tanto, mia Karina. Torna da noi presto". 

Israele: "Sfollati non vanno a nord Gaza senza Arbel libera"

"Israele ha ricevuto oggi quattro soldatesse rapite dall'organizzazione terroristica Hamas, e in cambio rilascerà prigionieri di sicurezza secondo le modalità stabilite. Secondo l'accordo, Israele non permetterà il passaggio di gazawi verso il nord della striscia fino a quando non sarà regolato il rilascio della cittadina Arbel Yehud, che avrebbe dovuto essere liberata oggi". Lo riferisce l'ufficio di Benyamin Netanyahu. 

Idf: "Hamas ha organizzato uno spettacolo cinico"

Il portavoce dell'Idf Daniel Hagari ha stigmatizzato in una dichiarazione pubblica lo spettacolo organizzato da Hamas per il rilascio delle soldatesse: "Hamas è un gruppo terroristico omicida. Ha dimostrato la sua crudeltà organizzando una cerimonia cinica", ha affermato, "ha mostrato una falsa rappresentazione del trattamento e della cura degli ostaggi, mentre in realtà sta crudelmente trattenendo civili innocenti da 477 giorni". "La missione non finirà finché tutti non saranno tornati in Israele", ha aggiunto. 

Croce Rossa: "Le condizioni delle soldatesse sono buone"

La Croce Rossa ha informato l'Idf che le condizioni delle quattro soldatesse rilasciate sono buone. Le ragazze saranno sottoposte a una prima valutazione medica da parte di una unità specializzata dell'esercito. 

Idf: "Grande preoccupazione per i bambini Bibas e la madre"

"Israele sta aspettando da Hamas la lista con i nomi degli altri 26 ostaggi che devono essere rilasciati. C'è grande preoccupazione per i due bambini Kfir e Ariel, di due e 5 anni, e per la madre Shiri" della famiglia Bibas. Lo ha detto il portavoce dell'Idf Daniel Hagari. 

Idf: "Hamas rispetti gli accordi, la missione non è conclusa"

La missione per riportare a casa tutti gli ostaggi rapiti da Hamas il 7 ottobre 2023 "non è conclusa". Lo ha dichiarato in conferenza stampa il portavoce dell'Israel Defense Forces, Daniel Hagari, invitando Hamas a "rispettare gli accordi". "Continueremo a essere schierati, la nostra missione non sarà conclusa finchè nessun ostaggio non sarà tornato nella propria casa", ha aggiunto Hagari, dopo la liberazione delle quattro soldatesse israeliane rilasciate oggi da Hamas in cambio di duecento prigionieri palestinesi. Il portavoce ha poi riferito di non aver ancora ricevuto da Hamas la lista degli ostaggi da scambiare nel prossimo scambio. 

Le quattro soldatesse libere hanno abbracciato i genitori

Le quattro soldatesse liberate da Hamas dopo 477 giorni di prigionia hanno abbracciato i loro genitori nella base militare di Reem. Lo riferiscono i notiziari israeliani. Il portavoce dell'Idf Daniel Hagari ha rilasciato una dichiarazione in lingua ebraica confermando che le quattro soldatesse liberate da Hamas, Liri Albag, Karina Ariev, DanielLa Gilboa, Naama Levi, si sono riunite con i loro genitori nella base militare israeliana nei pressi di Reem. 

Ufficio di Netanyahu: "Governo di Israele abbraccia Liri, Karina, Daniella e Naama"

"Il governo di Israele abbraccia le quattro ragazze, soldatesse delle Forze di difesa israeliane. Le loro famiglie sono state informate dalle autorità competenti che si sono unite alle nostre forze". Lo scrive in una nota l'ufficio del primo ministro Benyamin Netanyahu. "Il governo di Israele è impegnato a riportare a casa tutti i prigionieri e i dispersi. Il governo, insieme a tutte le forze di sicurezza, sosterrà Albag Liri (19 anni), Ariev Karina (20), Gilboa Daniella (20), Levi Naama (20) insieme alle loro famiglie". 

Soldatesse liberate, esplosione di gioia in piazza degli ostaggi

La folla è esplosa in manifestazioni di gioia in piazza degli ostaggi a Tel Aviv nel momento in cui le quattro soldatesse liberate sono state consegnate dalla Croce Rossa all'Idf. 

Rilasciate le quattro soldatesse israeliane a Gaza. VIDEO

Soldatesse israeliane consegnate da Croce Rossa all'Idf

Le quattro soldatesse israeliane rilasciate da Hamas sono arrivate al punto d'incontro con l'Idf e la Croce Rossa le ha consegnate all'esercito israeliano. Lo riferiscono le tv israeliane. 

Tajani: "Sosteniamo il cessate il fuoco, la liberazione degli ostaggi va in una giusta direzione"

"Stiamo sostenendo il cessate il fuoco, sono stato lunedì in Israele e Palestina, proprio per incoraggiare le due parti per andare avanti verso il secondo passaggio del cessate il fuoco, per poi arrivare al terzo e a una pace duratura. La liberazione degli ostaggi va nella giusta direzione che ci porta a essere moderatamente ottimisti". Lo ha detto il vicepremier e ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a margine dell'evento organizzato da Forza Italia a Milano 'Un piano industriale per l'Italia e per l'Europa'.

"E' un cessate il fuoco fragile - ha osservato Tajani - vediamo quello che sta succedendo in Cisgiordania, ma l’Italia incoraggia le due parti a fare ancora di più". Inoltre, ha aggiunto, "ci saranno i carabinieri che andranno all’ingresso di Rafah nell’ambito della missione europea, e andremo anche a continuare a formare la polizia palestinese, sempre con i nostri carabinieri. Ce ne hanno chiesti duecento. Continueremo a fare quanto necessario per garantire pace e stabilità in quella regione". 

Nelle prossime settimane, ha spiegato ancora Tajani, "sarò di nuovo in Israele per accogliere le navi Italia che portano mezzi di soccorso per Gaza. L'Italia è impegnata inoltre ad accogliere circa 50 bambini malati oncologici palestinesi che vengono da Gaza".

Soldatesse sulle jeep della Croce Rossa verso Israele

Le quattro soldatesse rilasciate da Hamas sono sulle jeep della Croce Rossa verso Israele.

Le rapite israeliane sul palco in piazza a Gaza City

Le quattro soldatesse israeliane sono uscite dai suv di Hamas e sono salite sul palco allestito dai terroristi tenendosi per mano, sorridono facendo il segno della vittoria. 

Soldatesse liberate

Croce Rossa: "Gli Houthi rilasciano 153 prigionieri yemeniti"

I ribelli Houthi dello Yemen hanno liberato 153 prigionieri "legati al conflitto". Lo ha reso noto il Comitato Internazionale della Croce Rossa (Cicr), aggiungendo che "l'operazione ha portato un sollievo e una gioia tanto necessari alle famiglie che attendevano con ansia il ritorno dei loro cari".

Hamas: "70 dei 200 detenuti liberi oggi saranno esiliati"

Hamas afferma in una dichiarazione che 70 dei 200 detenuti palestinesi che saranno liberati oggi da Israele saranno portati fuori da Gaza e dalla Cisgiordania. Israele prevede che i palestinesi condannati per l'omicidio di israeliani saranno esiliati in via definitiva e non gli sarà consentito tornare in Cisgiordania o a Gaza. 

Beirut: "Israele procrastina il suo ritiro dal Libano"

L'esercito libanese ha dichiarato di essere pronto a schierare le sue forze nel sud del Paese, accusando Israele di "procrastinare" il suo ritiro previsto nell'accordo di cessate il fuoco di 60 giorni con scadenza domani. "C'è stato un ritardo in diverse fasi a causa della procrastinazione nel ritiro dalla parte del nemico israeliano", ha affermato l'esercito, confermando di essere "pronto a continuare il suo spiegamento non appena il nemico israeliano si ritirerà". Israele ha affermato venerdì che il ritiro graduale delle sue truppe dal Libano meridionale proseguirà oltre i 60 giorni previsti dall'accordo di cessate il fuoco. 

Media: "Una soldatessa ringrazierà in arabo i palestinesi"

Secondo la tv del Qatar Al Araby, in un report da piazza Saraya di Gaza City dove avverrà il rilascio, una delle soldatesse "leggerà un breve messaggio in arabo alla società palestinese riguardo al suo periodo di prigionia e ringrazierà i palestinesi per la protezione che le hanno dato". 

Hamas pubblica la lista di 200 prigionieri palestinesi che saranno rilasciati da Israele

Hamas ha pubblicato la lista di 200 prigionieri palestinesi che saranno rilasciati da Israele oggi in cambio di quattro soldatesse israeliane come parte dell'accordo di cessate il fuoco tra il gruppo ed Israele. I 200 prigionieri includono detenuti di lunga data e altri con lunghe condanne.

Media: "Hamas ha allestito un palco per il rilascio delle rapite"

I funzionari della sicurezza israeliana ritengono che Hamas intenda usare il rilascio delle quattro soldatesse osservatrici per inscenare una sorta di spettacolo, con una parata militare, per sottolineare che le donne che sono state rapite il 7 ottobre sono militari, riferiscono i media locali rilanciando le immagini in diretta da Gaza. Secondo le stime di Al Jazeera, è possibile che le fasi del trasferimento delle rapite alla Croce Rossa avvenga sul palco collocato nel punto di consegna a Gaza City, dove la Croce Rossa firmerà i moduli di trasferimento su un tavolo. Il team della Croce Rossa che prenderà in consegna gli ostaggi intanto è in movimento verso il punto d'incontro. 

Media: "Genitori delle soldatesse verso base militare in attesa delle figlie"

I genitori delle quattro soldatesse osservatrici, Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag, che dovrebbero essere liberate oggi dalla prigionia, si stanno dirigendo verso la base militare nei pressi del confine con la Striscia di Gaza, vicino  Reem, per incontrare per la prima volta le figlie dopo 477 giorni di prigionia. Lo riferiscono i media israeliani.

Israele: "Unrwa lasci Gerusalemme entro il 30 gennaio"

L'ambasciatore israeliano presso l'Onu, Danny Danon, ha chiesto in una lettera inviata al segretario generale dell'Onu, António Guterres, la fine della presenza dell'Agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) a Gerusalemme prima della fine del mese di Fine gennaio.

"In conformità con la legge israeliana applicabile, inclusa la legislazione summenzionata, e in seguito alla risoluzione del suddetto accordo interinale, l'Unrwa è obbligata a cessare le sue operazioni a Gerusalemme e a evacuare tutti i locali in cui opera nella città entro il 30 gennaio 2025", si legge nella lettera.

Unrwa

©Ansa

A Gaza combattenti di Hamas radunati per il rilascio delle rapite

Diverse decine di combattenti di Hamas si stanno radunando in piazza a Gaza City in vista del previsto rilascio delle quattro soldatesse israeliane. Lo dicono fonti giornalistiche sul posto. I combattenti delle Brigate Ezzedine al-Qassam, l'ala militare di Hamas, in mimetica e passamontagna, sono arrivati per primi sui pick-up, intorno alle 09:30 (le 8.30 italiane), seguiti da quelli delle Brigate al-Qods, l'ala armata della Jihad Islamica.

Media: "Convoglio della Croce Rossa di Gaza verso confine di Israele"

Un convoglio di veicoli della Croce Rossa nella Striscia di Gaza si sta dirigendo verso il valico con Israele di Karem Shalom, in vista del previsto rilascio di quattro soldatesse israeliane rapite il 7 ottobre del 2023 da Hamas. Lo scrive l'emittente qatarina Al Jazeera. 

Hamas: "Errori nei nomi dei prigionieri palestinesi da rilasciare"

Hamas ha reso noto di aver trovato degli errori in alcuni nomi dei prigionieri palestinesi che Israele dovrebbe rilasciare oggi e di essere in contatto con i mediatori per risolvere la questione. Lo scrive Haaretz.

Media: "I 4 ostaggi saranno rilasciati prima del previsto"

I quattro ostaggi saranno rilasciati prima del previsto. Lo ha riferito Hamas all'agenzia di stampa saudita Asharq News. Intanto, al Jazeera ha riferito che i veicoli della Croce Rossa si stanno dirigendo dalla Striscia di Gaza al valico di frontiera di Kerem Shalom, nella parte meridionale di Gaza. 

Ieri, Israele aveva confermato i nomi delle quattro donne israeliane prese in ostaggio che saranno rilasciate da Hamas oggi, dopo 477 giorni di prigionia, nel secondo scambio previsto dall'accordo di cessate il fuoco con Hamas entrato in vigore domenica scorsa.

I quattro ostaggi, i cui nomi sono stati comunicati da Hamas nel tardo pomeriggio ieri, sono Liri Albag , 19 anni, Daniella Gilboa , 20 anni, Karina Ariev , 20 anni, e Naama Levy , 20 anni. Sono tra le sette soldatesse rapite dall'unità di sorveglianza delle Idf presso la base militare di Nahal Oz durante il massacro guidato da Hamas del 7 ottobre 2023.

Unrwa, 5 bambini morti di freddo a Gaza da inizio tregua

Almeno cinque bambini palestinesi sono morti di freddo nella Striscia di Gaza dallo scorso 19 gennaio, quando è entrata in vigore la tregua tra Israele e Hamas. Lo riferisce l'agenzia delle Nazioni Unite Unrwa, citata da Al Jazeera. Secondo il Norwegian Refugee Council, quasi un milione di palestinesi a Gaza non hanno adeguata protezione dal freddo invernale, laddove solo 285 mila sfollati possono contare su rifugi adatti.  

Hamas rilascerà quattro giovani soldatesse israeliane. VIDEO

Ocha: "Forte diminuzione degli aiuti umanitari a Gaza"

L'Ufficio delle Nazioni Unite per il coordinamento degli affari umanitari (Ocha) ha dichiarato che ieri, nel sesto giorno del cessate il fuoco tra Israele e Hamas, sono entrati nella Striscia di Gaza 339 camion di aiuti umanitari. Il numero - basato su informazioni ricevute da autorità israeliane e dai garanti dell'accordo di cessate il fuoco: Stati Uniti, Egitto e Qatar - è di circa la metà dei camion entrati il giorno precedente. Giovedì, infatti, l'Ocha aveva riferito dell'ingresso nella Striscia di Gaza di 653 camion di aiuti umanitari. Più di 4.200 camion di aiuti umanitari sono entrati nei sei giorni trascorsi dall'inizio del cessate il fuoco.

Chi sono le 4 soldatesse che verranno rilasciate oggi

Liri Albag, 19 anni, Karina Ariev, Daniella Gilboa e Naama Levy, tutte 20enni, saranno rilasciate oggi da Hamas nell'ambito dell'accordo con Israele. La quinta, Agam Berger, rimasta nella Striscia di Gaza, non verrà rilasciata per il momento. Ecco le storie delle quattro soldatesse.

Oggi rilascio 4 soldatesse israeliane, nuova prova tregua

 Oggi e' il giorno del rilascio da parte di Hamas di quattro soldatesse israeliane tenute in ostaggio dall'attacco del 7 ottobre 2023, in base a un accordo di tregua nella guerra di Gaza che dovrebbe anche vedere la liberazione di un secondo gruppo di prigionieri palestinesi. Secondo l'Israeli Hostage and Missing Families Forum, le donne che dovrebbero essere rilasciate sono Karina Ariev, Daniella Gilboa, Naama Levy e Liri Albag. Albag ha compiuto 19 anni durante la prigionia, mentre le altre hanno tutte 20 anni. Lo scambio fa parte di un fragile accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas entrato in vigore domenica scorsa e che mira ad aprire la strada a una fine permanente del conflitto.

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