Guerra Israele e Siria, Hamas mostra video di una 19enne israeliana ancora ostaggio
Liri Albag, 19 anni, nel video afferma di essere stata trattenuta per oltre 450 giorni, indicando che è stato girato di recente. Il ministro della Difesa Katz ha confermato la ripresa dei negoziati indiretti con Hamas in Qatar per il rilascio degli ostaggi. A Damasco la ministra degli Esteri tedesca Baerbock e il suo omologo francese Barrot hanno incontrato il nuovo capo siriano al-Jolani
Hamas ha diffuso un video che mostra l'ostaggio Liri Albag, 19 anni, ancora in vita. Il video, della durata di tre minuti e mezzo, non è datato, ma Albag afferma di essere stata trattenuta per oltre 450 giorni, indicando che è stato girato di recente. Albag, una soldatessa addetta alla sorveglianza a Nahal Oz, è stata rapita insieme ad altre sei persone dai terroristi di Hamas il 7 ottobre. Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha confermato la ripresa dei negoziati indiretti con Hamas in Qatar per il rilascio degli ostaggi.
Primi incontri tra Unione Europea e nuovo governo siriano. A Damasco la ministra degli Esteri tedesca Baerbock e il suo omologo francese Barrot hanno incontrato il nuovo capo siriano al-Jolani. "I due ministri degli Esteri portano alla Siria il messaggio dell'Europa che chiede garanzie", afferma su X l'Alta rappresentante dell'Ue Kallas.
La protezione civile palestinese ha riferito che è salito ad almeno 31 morti il bilancio delle vittime di oggi in diversi raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Uno degli attacchi ha colpito e distrutto una casa a Gaza City, uccidendo 11 persone, tra cui 7 bambini e una donna.
Approfondimenti:
- Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco
- Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria "cacciato" dai ribelli jihadisti
- Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria
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Al-Jolani: "Cristiani parte integrante della Siria, ammiro il Papa"
Il leader siriano Abu Mohammed al Jolani si è espresso così nella visita del 31 dicembre con Ibrahim Faltas, vicario della Custodia di Terra Santa. Il loro incontro a Damasco è raccontato dallo stesso Faltas sulle pagine dell'Osservatore Romano. LEGGI QUI
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese
Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI
Dopo video ostaggio, nuova protesta a Tel Aviv contro la guerra
Alcune migliaia di persone sono scese nuovamente in piazza stasera a Tel Aviv per chiedere la fine della guerra a Gaza e il rilascio degli ostaggi in mano ad Hamas, dopo la diffusione del video che mostrava la soldatessa-ostaggio Liri Albag ancora viva. Lo si legge sui media israeliani. Parlando ai manifestanti da un sovrappasso sulla Begin Road, nel centro della città - si legge sul Times of Israel -, Shahar MNor, nipote dell'ostaggio ucciso Avraham Munder ha chiesto di "fermare la campagna di vendetta a Gaza", chiedendo al governo di farsi da parte dopo aver mancato di liberare chi è ancora in prigionia. Altri due leader della protesta, Omri Lifshitz, figlio dell'ex ostaggio Yocheved Lofshitz, e l'ex ostaggio Oded Lofshitz hanno gridato: "Fate cessare questa cazzo di guerra". Dopo il comizio si è tenuta una fiaccolata e sono stati acesi dei falò, spenti dalla polizia e poi riaccesi una volta che gli agenti si sono allontanati, scrive il Toi. Poi la polizia ha fermato sei manifestanti che cercavano di bloccare la Begin Road.
Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
Hezbollah: "Stiamo perdendo la pazienza, pronti a finire tregua"
Il capo di Hezbollah, Naim Qassem, ha dichiarato che la sua milizia è pronta a rispondere alle "violazioni" israeliane del cessate il fuoco in vigore in Libano anche prima della scadenza di 60 giorni concessa a Israele per ritirarsi. "Abbiamo detto che stiamo dando l'opportunità di prevenire le violazioni israeliane e di mettere in atto l'accordo e saremo pazienti", ha detto Qassem., sottolineando però che "questo non significa che aspetteremo i 60 giorni". "La leadership della resistenza determina quando essere pazienti, quando prendere iniziative e quando rispondere", ha detto il capo della milizia sciita filoiraniana libanese. In base ai termini del cessate il fuoco raggiunto il 27 novembre, l'esercito libanese deve schierarsi insieme alle forze di peacekeeping delle Nazioni Unite nel sud mentre l'esercito israeliano si ritira entro un periodo di 60 giorni. Hezbollah si è impegnato a ritirare le sue forze a nord del fiume Litani, a circa 30 chilometri dal confine con Israele, smantellando tutte le infrastrutture militari a sud del corso d'acqua. Un comitato composto da delegati israeliani, libanesi, francesi e statunitensi insieme a un rappresentante della forza di peacekeeping delle Nazioni Unite Unifil ha il compito di garantire che tutte le violazioni del cessate il fuoco vengano identificate e affrontate.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Unifil, Idf ha distrutto marcatore confine con il Libano
L'Unifil ha accusato l'esercito israeliano di aver distrutto un barile blu che segna il confine tra Israele e Libano, nonché una torre di osservazione dell'esercito libanese vicino a una delle postazioni della forza di osservazione delle Nazioni Unite. "Questa mattina i peacekeeper hanno visto un bulldozer dell'IDF distruggere un barile blu che segna la linea di ritiro tra Libano e Israele a Labbouneh, nonché una torre di osservazione appartenente alle Forze armate libanesi immediatamente accanto a una posizione dell'Unifil", si legge in un post della forza Onu du X che parla di "distruzione deliberata e diretta" in "flagrante violazione della risoluzione 1701 e del diritto internazionale".
Israele conferma ripresa negoziati Doha su ostaggi
Il ministro della Difesa israeliano Israel Katz ha confermato la ripresa dei negoziati indiretti con Hamas in Qatar per il rilascio degli ostaggi. Il ministro ha informato i genitori dell'ostaggio Liri Albag, "degli sforzi in corso per liberare gli ostaggi, in particolare con la partenza ieri della delegazione israeliana per i colloqui in Qatar". Una nota del ministero specifica che il primo ministro Benjamin Netanyahu ha dato "direttive specifiche per la continuazione dei negoziati".
Nuovi raid su Gaza, almeno quattro morti
L'aviazione israeliana è tornata in serata a bombardare diversi obbiettivi a Gaza. A quanto riferisce l'agenzia di stampa palestinese Wafa, almeno quattro persone sono rimaste uccise in un attacco sul campo profughi di al Bureij, nel centro della Striscia. Il Times of Israel riporta un comunicato delle Forze Armate israeliane su un attacco aereo lungo il corridoio Salah a-Din contro operativi di Hamas "coinvolti in attività terroristiche" compiute sfruttando le rotte degli aiuti umanitari. Il corridoio, noto anche come Philadelphi, 14 chilometri lungo il confine con l'Egitto, è tra le vie più importante per il transito di aiuti umanitari per la popolazione di Gaza. "L'attacco è avvenuto a distanza dal passaggio di convogli umanitari e non ha avuto ripercussioni sull'ingresso degli aiuti", ha assicurato l'IDF nella nota.
Netanyahu a genitori soldatessa ostaggio: "Sforzi in atto per riportarla a casa"
Il premier israeliano Benjamin Netanyahu ha parlato con Shira ed Eli Elbag, i genitori della soldatessa ostaggio Liri Elbag, a seguito del video pubblicato da Hamas che la ritrae in cattività. Ne ha dato notizia l'Ufficio del Primo Ministro (Pmo).
“Il primo ministro ha assicurato che Israele continua a lavorare senza sosta per riportare Liri e tutti gli ostaggi a casa, e che gli sforzi sono in corso, anche in questo momento - si legge nel comunicato dell'ufficio del primo ministro- il premier ha ribadito che chiunque osi fare del male ai nostri ostaggi ne porta la responsabilità”.
Famiglia soldatessa ostaggio a Netanyahu: "Decidete come se fossero vostri figli"
La famiglia della soldatessa ostaggio Liri Elbag ha approvato la pubblicazione delle immagini del video di Hamas che la ritrae, e ha invitato il premier israeliano Benjamin Netanyahu e i funzionari a “prendere le vostre decisioni come se i vostri figli fossero lì”. Lo riporta Haaretz.
La famiglia ha dichiarato che “il video pubblicato oggi ci ha straziato il cuore. Questa non è la stessa figlia e sorella che conosciamo. È in cattive condizioni e il suo difficile stato mentale è evidente”. “Abbiamo visto Liri, la nostra eroina, sopravvivere e implorare per la sua vita. È a diverse decine di chilometri da noi e da 456 giorni non riusciamo a riportarla a casa - hanno detto - Liri è viva e deve tornare viva, dipende solo da voi. Non dovete perdere l'opportunità attuale di riportare tutti indietro”.
Proteste davanti casa di Netanyahu per chiedere accordo su ostaggi, 4 arresti
Quattro persone sono state fermate dalla polizia israeliana durante una manifestazione davanti alla residenza del premier Benjamin Netanyahu a Gerusalemme, in cui si chiedeva di raggiungere velocemente un accordo per liberare gli ostaggi detenuti da Hamas. Lo riporta il sito di notizie Walla.
Le proteste sono avvenute mentre Hamas rilasciava un video con segni di vita della 19enne soldatessa ostaggio Liri Albag. I manifestanti accusano Netanyahu di aver ostacolato i precedenti sforzi per raggiungere un accordo sugli ostaggi per salvaguardare la sua coalizione.
Hamas, almeno 31 i morti nei raid israeliani sulla Striscia
La protezione civile palestinese ha riferito che è salito ad almeno 31 morti il bilancio delle vittime di oggi in diversi raid israeliani sulla Striscia di Gaza. Uno degli attacchi ha colpito e distrutto una casa a Gaza City, uccidendo 11 persone, tra cui 7 bambini e una donna.
Forum famiglie degli ostaggi: video soldatessa prova urgenza di riportarli a casa
In seguito alla pubblicazione da parte di Hamas di un video della soldatessa ostaggio Liri Elbag, il Forum degli ostaggi e delle famiglie ha rilasciato una dichiarazione in cui invita il pubblico a unirsi alle manifestazioni e alle veglie di protesta per chiedere la restituzione degli ostaggi.
“Il segno di vita di Liri è una prova schiacciante e innegabile dell'urgenza di riportare a casa tutti gli ostaggi! Ogni giorno nell'inferno di Hamas a Gaza comporta un rischio immediato di morte per gli ostaggi vivi e mette a repentaglio la possibilità di recuperare i caduti per una sepoltura adeguata - si legge nella dichiarazione - Mancano sedici giorni all'ultimatum fissato dal presidente eletto Trump. Non dobbiamo perdere questa storica finestra di opportunità! È ora che il nostro Primo Ministro e gli altri leader mondiali agiscano con coraggio e riportino a casa Liri e tutti gli ostaggi”.
Hamas, 26 morti nei raid israeliani su Gaza
Secondo i servizi di emergenza di Gaza è salito ad almeno 26 morti il bilancio delle vittime negli attacchi israeliani di oggi nella Striscia. Il Ministero della Sanità del governo di Hamas a Gaza nelle denuncia 136 uccisi nelle ultime 48 ore.