Guerra Israele e Siria, almeno 63 morti in raid su Gaza. Morto capo polizia Hamas

Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. I raid sarebbero avvenuti nella zona umanitaria di al-Mawasi e nel campo profughi di Jabalia. Rimasti uccisi anche il capo della polizia del movimento islamista palestinese Hamas e il suo vice, Mahmoud Salah e Hussam Shahwan. È emergenza sanitaria a Gaza con sette neonati morti per il freddo in una settimana. In Vaticano si è tenuta la messa di papa Francesco in occasione della Giornata mondiale per la pace

in evidenza

È salito a 63 il bilancio delle vittime nell'ondata di raid israeliani di oggi a Gaza. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. Israele ha condotto pesanti attacchi in tutta la Striscia di Gaza, compresa la cosiddetta zona umanitaria di al-Mawasi e il campo profughi di Jabalia, a nord, che è stato ripetutamente attaccato negli ultimi giorni. Nei bombardamenti di oggi, sono rimasti uccisi anche il capo della polizia di Hamas e il suo vice. È emergenza sanitaria a Gaza con sette neonati morti per il freddo in una settimana. 

Il dipartimento generale dei Media Esteri del ministero della Cultura e dell'orientamento islamico dell'Iran ha confermato in una nota l'arresto di Cecilia Sala "per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell'Iran. Il suo caso è sotto inchiesta". In Vaticano si è tenuta la messa di papa Francesco in occasione della Giornata mondiale per la pace.


Approfondimenti:

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

LIVE

Questo liveblog finisce qui

Per tutti gli aggiornamenti segui il liveblog di venerdì 3 gennaio

Per ricevere le notizie di Sky TG24:

Iran, l’arresto di Cecilia Sala è un caso di diplomazia degli ostaggi? Cosa sappiamo

La pratica consiste nell’arresto  arbitrario (o comunque con motivi deboli) di cittadini stranieri da  parte dell’Iran, per poi utilizzarli come leva per ottenere favori da  parte degli Stati di nazionalità dei fermati oppure per arrivare alla  liberazione di detenuti iraniani all’estero. LEGGI L'APPROFONDIMENTO


La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L'APPROFONDIMENTO


Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese

Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello  Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è  stato a lungo - dal  1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato  il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è  stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI


Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO


Tajani: "Chiesta ancora una volta liberazione Sala, detenuta senza motivo"

"Abbiamo chiesto ancora una volta la liberazione di Cecilia Sala in Iran perché detenuta senza alcun motivo. Nell'attesa della sua liberazione abbiamo chiesto che venga trattata come devono essere trattati i detenuti, perché lei ancora non ha le condizioni di detenzione che c'erano state assicurate". Lo dice Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier, a Zona Bianca, su Rete4.

"Continuiamo a chiedere che venga rispettato il suo ruolo e la sua dignità, questo continua a essere per noi una priorità in attesa della sua liberazione", aggiunge.

Cecilia Sala, dalle inchieste in Afghanistan all'arresto in Iran

La giornalista romana, classe 1995,  è stata arrestata dalle autorità   iraniane lo scorso 19 dicembre. Da  quel giorno si trova nel carcere di   Evin. Le accuse a suo carico non  sono ancora state formalizzate. Si   trovava nel Paese per lavorare a  nuove puntate del suo podcast  "Stories"  (Chora Media). Dagli studi  alla Bocconi di Milano al successo  come  inviata e reporter, ecco chi è. IL RITRATTO


Iran, media: Biden ha discusso piani per raid su siti nucleari

Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha recentemente presentato al presidente degli Stati Uniti Joe Biden delle opzioni per potenziali attacchi americani ai siti nucleari iraniani nel caso in cui Teheran decidesse di passare all'arma nucleare prima dell'insediamento di Donald Trump il 20 gennaio. Lo riporta il sito di notizie Axios. La presentazione è stata fatta in un briefing segreto diverse settimane fa, secondo Axios che cita tre funzionari. Una delle fonti ha riferito che l'incontro non è avvenuto sulla base di nuove informazioni di intelligence e che Biden non ha preso una decisione definitiva. La fonte afferma che l'incontro faceva parte di una "prudente pianificazione dello scenario".

Cecilia Sala, le telefonate dal carcere: "Dormo per terra, mi hanno tolto gli occhiali"

La giornalista romana è sottoposta a un regime di carcere duro: secondo quanto riportato da amici dei genitori della reporter, Sala ha telefonato alla sua famiglia il 1 gennaio e ha raccontato di dormire sul pavimento della sua cella al freddo, con due coperte. Non c'è una brandina e le luci sono sempre accese. LE SUE PAROLE

Cecilia Sala, Italia ad ambasciatore Iran: “Liberazione immediata”. Vertice a P.Chigi

Èin corso l'incontro nella sede del governo alla presenza della presidente Meloni, del ministro degli Esteri, del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, del Sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano e dei servizi di intelligence. Sul caso è intervenuta anche l’Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas: “Chiedo l'immediato rilascio della giornalista italiana arrestata in Iran”. LEGGI L'ARTICOLO

Netanyahu: "Delegazione continui colloqui a Doha"

Il premier Benjamin Netanyahu ha autorizzato la delegazione israeliana a continuare i colloqui a Doha per raggiungere un accordo su Gaza e la liberazione degli ostaggi. E' quanto si legge in una nota del suo ufficio.


Siria, Netanyahu: "Operazione dimostra che possiamo agire ovunque"

"Rendo omaggio ai nostri eroici combattenti per l'audace e riuscita operazione nel profondo della Siria. Questa è una delle importanti contromisure che abbiamo preso contro i tentativi dell'asse iraniano di armarsi per farci del male e testimonia la nostra determinazione e il coraggio di agire ovunque per difenderci". Lo ha scritto su X il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo che le forze armate hanno rivendicato l'operazione condotta lo scorso settembre in Siria contro una fabbrica iraniana di missili di precisione.

Media, due raid Israele nel sud del Libano

Due raid aerei israeliani sono stati condotti nel sud del Libano, nella zona di Iqlim al-Touffah, nel distretto di Nabatieh. Lo riporta l'Orient Le Jour spiegando che il primo raid aereo si è verificato vicino al villaggio di Jbaa.

Il secondo si è verificato nell'area di Al-Bureij, sempre nel distretto di Nabatieh, come spiega il giornale Al-Akhbar vicino a Hezbollah.

Il Qatar riprende i voli per la Siria

Qatar Airways riprenderà i voli per la Siria da martedì 7 gennaio, con tre collegamenti settimanali. Lo annuncia la stessa compagnia aerea descrivendo la decisione come un "passo significativo nella riconnessione della regione". 

Oms lancia l'allarme per i pazienti a Gaza da evacuare

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) "ha ripetutamente lanciato l'allarme che i pazienti di #Gaza necessitano di un'urgente evacuazione medica per cure salvavita, ma il ritmo delle evacuazioni rimane dolorosamente lento", lo scrive nel suo account X il direttore generale della Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiungendo che "oltre 12.000 persone necessitano ancora di evacuazione medica". "Solo 5383 pazienti sono stati evacuati con il supporto dell'Oms da ottobre 2023, di cui solo 436 da quando è stato chiuso il valico di Rafah" e "a questo ritmo, ci vorrebbero 5-10 anni per evacuare tutti questi pazienti gravemente malati, tra cui migliaia di bambini. Nel frattempo, le loro condizioni peggiorano e alcuni muoiono", scrive ancora. In questa quadro, il capo dell'Oms sottolinea che "toppe vite umane sono ancora a rischio" ed esorta Israele ad "aumentare il tasso di approvazione per le evacuazioni mediche, incluso nessun rifiuto di pazienti bambini; accelerare il processo di approvazione per le evacuazioni mediche e consentire che tutti i corridoi e i valichi di frontiera possibili siano utilizzati per evacuazioni mediche sicure". 

Netanyahu dimesso da ospedale, ringrazia medici

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato dimesso dall'ospedale Hadassah Ein Kerem a Gerusalemme, dopo essere stato operato per la rimozione della prostata. "Vorrei ringraziare i tanti, tanti di voi, cittadini di Israele, per le preghiere, l'incoraggiamento e il supporto che hanno profondamente commosso me e la mia famiglia", ha scritto su X, ringraziando anche "tutti i dottori, gli infermieri e il personale medico che hanno fatto di tutto e di più". "Un enorme grazie", ha concluso Netanyahu. 

Raid Idf in ospedale Kamal Adwan, domani riunione Consiglio sicurezza Onu

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà domani alle 10 ora di New York una riunione di emergenza, su richiesta dell'Algeria, in merito all'attacco israeliano all'ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza. Israele ha affermato di aver preso di mira l'ospedale dopo che i miliziani di Hamas hanno ripreso a operare all'interno e attorno alla struttura. Nel raid è stato anche arrestato il direttore dell'ospedale, Hussam Abu Safia, che secondo Israele è un sospetto terrorista e per la cui liberazione si susseguono appelli.

Berlino critica sospensione Al-Jazeera da parte dell'Anp

Il ministero degli Esteri tedesco ha criticato la sospensione da parte dell'Autorità nazionale palestinese della rete televisiva qatarina Al Jazeera in Cisgiordania. "Il divieto imposto dall'Anp al lavoro di Al Jazeera in Cisgiordania è profondamente preoccupante", ha affermato in un post su X. "La libertà di stampa è un bene prezioso". 

Idf conferma: a settembre incursione contro fabbrica armi Siria

L'esercito israeliano ha confermato che decine di suoi soldati sono stati trasportati in elicottero in Siria a settembre per distruggere una fabbrica sotterranea di missili sostenuta dall'Iran e monitorata da Israele per anni. L'incursione effettuata l'8 settembre ha mobilitato più di 100 soldati dell'unità Shaldag, che hanno distrutto la fabbrica dopo essere atterrati all'interno del suo complesso, nella regione di Masyaf, ha riferito l'esercito in un comunicato. L'Osservatorio siriano per i diritti umani aveva riferito in quell'occasione della morte di 27 persone nell'operazione. L'Idf non ha comunicato alcun bilancio. 

Mondo: I più letti