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Guerra Israele e Siria, almeno 63 morti in raid su Gaza. Morto capo polizia Hamas

Gaza, raid israeliano su tendopoli nel Sud della Striscia
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Gaza, raid israeliano su tendopoli nel Sud della Striscia
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Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. I raid sarebbero avvenuti nella zona umanitaria di al-Mawasi e nel campo profughi di Jabalia. Rimasti uccisi anche il capo della polizia del movimento islamista palestinese Hamas e il suo vice, Mahmoud Salah e Hussam Shahwan. È emergenza sanitaria a Gaza con sette neonati morti per il freddo in una settimana. In Vaticano si è tenuta la messa di papa Francesco in occasione della Giornata mondiale per la pace

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È salito a 63 il bilancio delle vittime nell'ondata di raid israeliani di oggi a Gaza. Lo riferiscono fonti mediche ad Al Jazeera. Israele ha condotto pesanti attacchi in tutta la Striscia di Gaza, compresa la cosiddetta zona umanitaria di al-Mawasi e il campo profughi di Jabalia, a nord, che è stato ripetutamente attaccato negli ultimi giorni. Nei bombardamenti di oggi, sono rimasti uccisi anche il capo della polizia di Hamas e il suo vice. È emergenza sanitaria a Gaza con sette neonati morti per il freddo in una settimana. 

Il dipartimento generale dei Media Esteri del ministero della Cultura e dell'orientamento islamico dell'Iran ha confermato in una nota l'arresto di Cecilia Sala "per aver violato le leggi della Repubblica islamica dell'Iran. Il suo caso è sotto inchiesta". In Vaticano si è tenuta la messa di papa Francesco in occasione della Giornata mondiale per la pace.


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Iran, l’arresto di Cecilia Sala è un caso di diplomazia degli ostaggi? Cosa sappiamo

La pratica consiste nell’arresto  arbitrario (o comunque con motivi deboli) di cittadini stranieri da  parte dell’Iran, per poi utilizzarli come leva per ottenere favori da  parte degli Stati di nazionalità dei fermati oppure per arrivare alla  liberazione di detenuti iraniani all’estero. LEGGI L'APPROFONDIMENTO


La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L'APPROFONDIMENTO


Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese

Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello  Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è  stato a lungo - dal  1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato  il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è  stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI


Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti

Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove  gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.  IL PROFILO


Tajani: "Chiesta ancora una volta liberazione Sala, detenuta senza motivo"

"Abbiamo chiesto ancora una volta la liberazione di Cecilia Sala in Iran perché detenuta senza alcun motivo. Nell'attesa della sua liberazione abbiamo chiesto che venga trattata come devono essere trattati i detenuti, perché lei ancora non ha le condizioni di detenzione che c'erano state assicurate". Lo dice Antonio Tajani, ministro degli Esteri e vicepremier, a Zona Bianca, su Rete4.

"Continuiamo a chiedere che venga rispettato il suo ruolo e la sua dignità, questo continua a essere per noi una priorità in attesa della sua liberazione", aggiunge.

Cecilia Sala, dalle inchieste in Afghanistan all'arresto in Iran

La giornalista romana, classe 1995,  è stata arrestata dalle autorità   iraniane lo scorso 19 dicembre. Da  quel giorno si trova nel carcere di   Evin. Le accuse a suo carico non  sono ancora state formalizzate. Si   trovava nel Paese per lavorare a  nuove puntate del suo podcast  "Stories"  (Chora Media). Dagli studi  alla Bocconi di Milano al successo  come  inviata e reporter, ecco chi è. IL RITRATTO


Iran, media: Biden ha discusso piani per raid su siti nucleari

Il consigliere per la Sicurezza nazionale della Casa Bianca Jake Sullivan ha recentemente presentato al presidente degli Stati Uniti Joe Biden delle opzioni per potenziali attacchi americani ai siti nucleari iraniani nel caso in cui Teheran decidesse di passare all'arma nucleare prima dell'insediamento di Donald Trump il 20 gennaio. Lo riporta il sito di notizie Axios. La presentazione è stata fatta in un briefing segreto diverse settimane fa, secondo Axios che cita tre funzionari. Una delle fonti ha riferito che l'incontro non è avvenuto sulla base di nuove informazioni di intelligence e che Biden non ha preso una decisione definitiva. La fonte afferma che l'incontro faceva parte di una "prudente pianificazione dello scenario".

Cecilia Sala, le telefonate dal carcere: "Dormo per terra, mi hanno tolto gli occhiali"

La giornalista romana è sottoposta a un regime di carcere duro: secondo quanto riportato da amici dei genitori della reporter, Sala ha telefonato alla sua famiglia il 1 gennaio e ha raccontato di dormire sul pavimento della sua cella al freddo, con due coperte. Non c'è una brandina e le luci sono sempre accese. LE SUE PAROLE

Cecilia Sala, Italia ad ambasciatore Iran: “Liberazione immediata”. Vertice a P.Chigi

Èin corso l'incontro nella sede del governo alla presenza della presidente Meloni, del ministro degli Esteri, del ministro della Giustizia, Carlo Nordio, del Sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano e dei servizi di intelligence. Sul caso è intervenuta anche l’Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas: “Chiedo l'immediato rilascio della giornalista italiana arrestata in Iran”. LEGGI L'ARTICOLO

Netanyahu: "Delegazione continui colloqui a Doha"

Il premier Benjamin Netanyahu ha autorizzato la delegazione israeliana a continuare i colloqui a Doha per raggiungere un accordo su Gaza e la liberazione degli ostaggi. E' quanto si legge in una nota del suo ufficio.


Siria, Netanyahu: "Operazione dimostra che possiamo agire ovunque"

"Rendo omaggio ai nostri eroici combattenti per l'audace e riuscita operazione nel profondo della Siria. Questa è una delle importanti contromisure che abbiamo preso contro i tentativi dell'asse iraniano di armarsi per farci del male e testimonia la nostra determinazione e il coraggio di agire ovunque per difenderci". Lo ha scritto su X il premier israeliano Benjamin Netanyahu dopo che le forze armate hanno rivendicato l'operazione condotta lo scorso settembre in Siria contro una fabbrica iraniana di missili di precisione.

Media, due raid Israele nel sud del Libano

Due raid aerei israeliani sono stati condotti nel sud del Libano, nella zona di Iqlim al-Touffah, nel distretto di Nabatieh. Lo riporta l'Orient Le Jour spiegando che il primo raid aereo si è verificato vicino al villaggio di Jbaa.

Il secondo si è verificato nell'area di Al-Bureij, sempre nel distretto di Nabatieh, come spiega il giornale Al-Akhbar vicino a Hezbollah.

Il Qatar riprende i voli per la Siria

Qatar Airways riprenderà i voli per la Siria da martedì 7 gennaio, con tre collegamenti settimanali. Lo annuncia la stessa compagnia aerea descrivendo la decisione come un "passo significativo nella riconnessione della regione". 

Oms lancia l'allarme per i pazienti a Gaza da evacuare

L'Organizzazione mondiale della sanità (Oms) "ha ripetutamente lanciato l'allarme che i pazienti di #Gaza necessitano di un'urgente evacuazione medica per cure salvavita, ma il ritmo delle evacuazioni rimane dolorosamente lento", lo scrive nel suo account X il direttore generale della Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, aggiungendo che "oltre 12.000 persone necessitano ancora di evacuazione medica". "Solo 5383 pazienti sono stati evacuati con il supporto dell'Oms da ottobre 2023, di cui solo 436 da quando è stato chiuso il valico di Rafah" e "a questo ritmo, ci vorrebbero 5-10 anni per evacuare tutti questi pazienti gravemente malati, tra cui migliaia di bambini. Nel frattempo, le loro condizioni peggiorano e alcuni muoiono", scrive ancora. In questa quadro, il capo dell'Oms sottolinea che "toppe vite umane sono ancora a rischio" ed esorta Israele ad "aumentare il tasso di approvazione per le evacuazioni mediche, incluso nessun rifiuto di pazienti bambini; accelerare il processo di approvazione per le evacuazioni mediche e consentire che tutti i corridoi e i valichi di frontiera possibili siano utilizzati per evacuazioni mediche sicure". 

Netanyahu dimesso da ospedale, ringrazia medici

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu è stato dimesso dall'ospedale Hadassah Ein Kerem a Gerusalemme, dopo essere stato operato per la rimozione della prostata. "Vorrei ringraziare i tanti, tanti di voi, cittadini di Israele, per le preghiere, l'incoraggiamento e il supporto che hanno profondamente commosso me e la mia famiglia", ha scritto su X, ringraziando anche "tutti i dottori, gli infermieri e il personale medico che hanno fatto di tutto e di più". "Un enorme grazie", ha concluso Netanyahu. 

Raid Idf in ospedale Kamal Adwan, domani riunione Consiglio sicurezza Onu

Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà domani alle 10 ora di New York una riunione di emergenza, su richiesta dell'Algeria, in merito all'attacco israeliano all'ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza. Israele ha affermato di aver preso di mira l'ospedale dopo che i miliziani di Hamas hanno ripreso a operare all'interno e attorno alla struttura. Nel raid è stato anche arrestato il direttore dell'ospedale, Hussam Abu Safia, che secondo Israele è un sospetto terrorista e per la cui liberazione si susseguono appelli.

Berlino critica sospensione Al-Jazeera da parte dell'Anp

Il ministero degli Esteri tedesco ha criticato la sospensione da parte dell'Autorità nazionale palestinese della rete televisiva qatarina Al Jazeera in Cisgiordania. "Il divieto imposto dall'Anp al lavoro di Al Jazeera in Cisgiordania è profondamente preoccupante", ha affermato in un post su X. "La libertà di stampa è un bene prezioso". 

Idf conferma: a settembre incursione contro fabbrica armi Siria

L'esercito israeliano ha confermato che decine di suoi soldati sono stati trasportati in elicottero in Siria a settembre per distruggere una fabbrica sotterranea di missili sostenuta dall'Iran e monitorata da Israele per anni. L'incursione effettuata l'8 settembre ha mobilitato più di 100 soldati dell'unità Shaldag, che hanno distrutto la fabbrica dopo essere atterrati all'interno del suo complesso, nella regione di Masyaf, ha riferito l'esercito in un comunicato. L'Osservatorio siriano per i diritti umani aveva riferito in quell'occasione della morte di 27 persone nell'operazione. L'Idf non ha comunicato alcun bilancio. 

Media, ottimismo Hamas su successo colloqui

Un alto funzionario di Hamas, Mousa Abu Marzouk, ha detto al quotidiano qatariota al-Araby al-Jadeed che "ci sono buone probabilità che i negoziati questa volta abbiano successo". Secondo la stampa, una delegazione del gruppo militante palestinese avrebbe lasciato il Cairo per Doha, in Qatar, per continuare i negoziati con i mediatori. Non è prevista la partecipazione di alcuna delegazione israeliana. L'ottimismo di Hamas contraddice le recenti dichiarazioni dello Stato ebraico secondo il quale i colloqui si sono fermati a causa del rifiuto del gruppo palestinese di fornire un elenco di ostaggi viventi da rilasciare.

Amb. Iran, a Sala data ogni agevolazione, liberare Abedini

L'ambasciatore iraniano Mohammad Reza Sabouri ha riferito nel corso dell'incontro alla Farnesina di questa mattina "che sin dai primi momenti dell'arresto" di Cecilia Sala "si è garantito l'accesso consolare all'ambasciata italiana a Teheran e le sono state inoltre fornite tutte le agevolazioni necessarie, tra cui ripetuti contatti telefonici con i propri cari. Ci si aspetta dal governo italiano che reciprocamente, oltre ad accelerare la liberazione del cittadino iraniano detenuto, vengano fornite le necessarie agevolazioni assistenziali di cui ha bisogno". Lo riferisce su X l'ambasciata iraniana a Roma. 

Onu, revocare sospensione al Jazeera nei territori palestinesi

L'Ufficio dell'Alto Commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani ha chiesto di revocare la decisione dell'Autorità palestinese di sospendere le trasmissioni e le attività di Al Jazeera nei Territori palestinesi. "Siamo profondamente preoccupati" ed "esortiamo l'Autorità Palestinese a revocare la sua decisione e a rispettare i suoi obblighi di diritto internazionale", ha dichiarato l'Alto Commissario Volker Turk su X. 

Turismo: Israele, in vigore modulo Eta per turisti che arrivano da Paesi esenti da visto

Dal 1° gennaio 2025 entra in vigore il modulo Eta per turisti che arrivano in Israele da Paesi esenti da visto. Quindi i turisti che arrivano in Israele da paesi esenti da visto saranno tenuti a ottenere l'approvazione del modulo Eta-IL, il quale consentirà un controllo informatico delle richieste di ingresso in Israele e uno snellimento delle formalità di ingresso. Questa procedura permetterà, infatti, alle autorità di esaminare in anticipo i dati dei passeggeri relativi al loro ingresso in Israele. Prima dell'imbarco, verranno verificati l'identità del passeggero e la sua idoneità a entrare nel Paese. Nel caso venga rilevato un ostacolo per qualsiasi motivo, il passeggero sarà indirizzato all'Ambasciata israeliana nel suo paese di origine per un’ulteriore revisione. A chiarirlo è l'Ufficio nazionale israeliano del turismo.

La nuova procedura - si spiega - è volta a perseguire diversi obiettivi fondamentali: migliorare la sicurezza nazionale, regolamentare i processi di immigrazione e ottimizzare i servizi offerti ai passeggeri. "Il principale vantaggio di tale procedura è prevenire situazioni in cui il rifiuto di ingresso di un passeggero sia già noto in anticipo, risparmiando così tempo ai passeggeri stessi. Il sistema Eta è già implementato in alcuni paesi tra cui Stati Uniti, Canada, Australia e si prevede una sua espansione anche nell'Unione Europea nel prossimo futuro", sottolinea. 

Onu ad Anp, revocare sospensione Al Jazeera

Le Nazioni Unite hanno esortato l'Autorità nazionale palestinese a revocare la sospensione dell'emittente qatarina Al Jazeera, bloccata ieri da Ramallah con l'accusa di "incitamento alla sedizione" e di "ingerenza negli affari interni palestinesi".

Gaza, raid israeliano su tendopoli nel Sud della Striscia

Netanyahu resta in ospedale, era uscito contro parere medici

Il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu trascorrerà anche questa notte in ospedale sotto osservazione medica, prolungando il ricovero seguito a un intervento chirurgico alla prostata. Lo riporta il sito di Walla. Netanyahu è tornato ieri all'ospedale Hadassah di Gerusalemme dal quale era uscito, il 31 dicembre, contro il parere dei medici per partecipare al voto sul bilancio in Parlamento. Qui era apparso ''esausto'', ''pallido e stanco'' come aveva scritto il Times of Israel.

Turchia, al via ristrutturazione ferrovia Hejaz in Siria

La Turchia iniziera' questo mese la ristrutturazione di parte della  linea ferroviaria dell'Hejaz. Una mossa dal forte valore non solo  strategico, ma soprattutto simbolico, una maniera per ribadire  l'ascendente che il governo di Ankara guidato dal presidente Recep  Tayyip Erdogan vorrebbe avere sulla Siria nata dalle ceneri del regime  della famiglia Assad e non solo. La linea ferroviaria dell'Hejaz fu inizialmente concepita dal sultano  Abdulhamit II, che nel 1900 sogno' un treno capace di collegare  Istanbul con la Mecca. Un sogno che il sultano pote' realizzare solo in  parte, nonostante le corpose donazioni ottenute da facoltosi musulmani.  Alla linea ferroviaria fu dato il nome della regione dell'Hejaz, dove si  trovano le citta' sacre dell'Islam. Dietro l'intento di favorire il  viaggio dei pellegrini verso la Mecca pero', si celavano anche fini  strategici; l'impero ottomano utilizzo' la linea per consolidare il  controllo nei territori sotto il proprio controllo e inviare truppe per  sedare le rivolte. Non è un caso che proprio la linea dell'Hejaz fini'  nel mirino delle azioni di sabotaggio sferrate da T.E. Lawrence, figura  entrate nell'immaginario collettivo con l'appellativo di Lawrence  d'Arabia, eroe della resistenza per gli arabi, un terrorista al soldo  dell'occidente per gli ottomani.

Nota Usa a giudici Milano: 'Abedini deve stare in carcere'

E' all'attenzione dei giudici della Corte di Appello di Milano un documento trasmesso dalla giustizia americana in cui si afferma che Mohammad Abedini Najafabadi, il cittadino arrestato a Malpensa il 16 dicembre scorso su richiesta degli Stati Uniti, è un soggetto pericolo e per lui è necessaria la detenzione in carcere. L'atto, di quattro pagine, è stato inviato per via diplomatica pochi giorni dopo l'arresto del 38enne iraniano, quindi prima dell'istanza con cui il difensore, l'avvocato Alfredo de Francesco, chiede i domiciliari. La nota del Dipartimento di giustizia del Massachusetts sarà ora posta all'attenzione della Procura Generale di Milano che dovrà fornire un parere, non vincolate, sulla richiesta di attenuazione della misura cautelare. In base a quanto si apprende il Pg dovrebbe comunicare domani il suo parere e la Corte fissare una udienza per la prossima settimana.

Vertice su Cecilia Sala a Palazzo Chigi alle 16

È previsto alle 16, a quanto si apprende, il vertice a Palazzo Chigi sul caso della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran.

Media: salgono a 18 i morti a Gaza in attacchi aerei israeliani

E' salito a 18, tra cui tre bambini e due alti ufficiali delle forze di polizia gestite da Hamas, il numero dei palestinesi uccisi negli attacchi aerei israeliani nella Striscia di Gaza. Lo riferiscono funzionari palestinesi e ospedalieri, scrive la Wafa. Il primo raid ha colpito una tenda in una zona umanitaria dichiarata da Israele nota come al-Mawasi dove centinaia di migliaia di sfollati si rifugiano in tende durante il freddo e piovoso inverno: i morti sono almeno 19. In un altro attacco a est della Striscia, sono morti almeno otto palestinesi. Secondo l'ospedale Al-Aqsa Martyrs, che ha ricevuto i corpi, i morti erano membri di comitati locali che aiutano a proteggere i convogli di aiuti.

Siria, Ankara: "ia a dialogo per collaborazione militare"

L'esercito turco ha annunciato l'inizio di un dialogo mirato a  sviluppare una ampia collaborazione tra il secondo piu' importante  esercito all'interno della Nato e le forze armate della nuova Siria,  nata dopo la fine del regime della dinastia Assad. A renderlo noto e' il  ministero della Difesa turco, che in un comunicato ha specificato che i  contatti sono avviati e che l'obiettivo e' ora quello di stabilire una  road map per sopperire alle necessita' del nuovo esercito siriano. "In  base agli ordini ricevuti dal presidente Recep Tayyip Erdogan e' stato  avviato un dialogo con gli organi statali siriani e con le  rappresentanze militari al fine di stabilire un piano di collaborazione  che permetta di far fronte alle necessita' immediate delle forze  siriane", si legge nel comunicato. Una collaborazione che, viene  specificato, include anche "addestramento e sostegno sul campo nella  lotta al terrorismo". Nel comunicato Ankara specifica che liberare la  Siria da Isis e dai separatisti curdi di Ypg e' "interesse comune sia  della Turchia che della Siria".

Iran, revocato il divieto di WhatsApp già aggirato da tutti

(AGI/EFE) - Roma, 2 gen. - Le  autorità iraniane hanno revocato il divieto in vigore da più di due anni  su WhatsApp e Google Play, bloccate durante le manifestazioni del 2022  innescate dalla morte di Mahsa Amini. Ma in realtà nessuno si è acciortio della revoca della misura perché  tutti usano le VPN per navigare eludendo le restrizioni. Olre a WhatsApp  e Google Play era stata bloccata anche Instagram, che rimane  formalmente vietata. La revoca dei blocchi "mira a creare un minimo di soddisfazione  pubblica", ha affermato Amir Rashidi, direttore dei diritti e della  sicurezza digitale del gruppo Miaan, con sede a New York. Lo sblocco di Google Play "non rappresenta una minaccia significativa  per la stabilità della Repubblica islamica, poiché non è una piattaforma  di dissenso politico", ha sottolineato Rashidi. Allo stesso modo,  WhatsApp "è meno popolare in Iran" rispetto ad altre applicazioni come  Instagram e Telegram. L'accesso a Facebook, X e YouTube è limitato dal  2009. L'ex presidente ultraconservatore Ebrahim Raisi ha accusato le app  di fomentare le proteste dopo la morte di Mahsa Amini e ha detto che  saranno reintegrate solo se avranno avuto un rappresentante legale nel  Paese. Durante la sua campagna elettorale, l'attuale presidente Masud  Pezeshkian, entrato in carica a luglio, aveva promesso di allentare le  restrizioni su Internet. 

Siria, Zelensky: pronti a ristabilire relazioni con Damasco

L'Ucraina si  sta "preparando a riprendere le relazioni diplomatiche con la Siria e la  cooperazione nelle organizzazioni internazionali". Lo ha affermato il  presidente ucraino Volodymyr Zelensky dopo aver ascoltato il rapporto  della visita in Siria compiuto nei giorni scorsi dal ministro degli  Esteri, Andrii Sybiha.

Arrestato comandante polizia israeliana in Cisgiordania, 'ha ignorato attacchi coloni'

Un ufficiale della polizia israeliana è stato arrestato oggi con l'accusa di aver ignorato attacchi condotti da coloni ebrei, con l'intento di ottenere il riconoscimento e il sostegno del ministro della Sicurezza, Itmar Ben Gvir. Lo ha reso noto il dipartimento di indagini interne della polizia, precisando che il comandante Avishai Muallem, a capo dell'ufficio indagini e intelligence in Cisgiordania, è stato accusato di intralcio al corso della giustizia e abuso di potere. 

Muallem era già stato sospeso dell'incarico durante il corso dell'indagine dopo che aveva chiesto al suo staff di "ritirare documenti dal database della polizia e di consegnarli a lui", secondo quanto riferisce Times of Israel. E' previsto che oggi stesso comparirà davanti ai giudici a Gerusalemme, dove i suoi avvocati chiederanno che sia rimesso in libertà con misure cautelari. 

I procuratori lo accusano di aver condotto indagini false sui crimini commessi dai coloni estremisti contro i palestinesi in Cisgiordania, presunte indagini condotte in un ambiente di impunità il cui obiettivo era di compiacere alla fine Ben Gvir, leader del partito di estrema destra che sostiene i coloni estremisti.  

Cecilia Sala, Farnesina chiede nuove visite consolari

La Farnesina  ha chiesto all'ambasciatore iraniano in Italia che Teheran garantisca  condizioni rispettose dei diritti umani a Cecilia Sala, detenuta dal 19  dicembre nel carcere di Evin, e nuovi accessi e visite consolari, oltre  al fatto che venga assicurata la consegna di beni di conforto.  Le richieste sono state presentate all’ambasciatore Mohammad Reza  Sabouri dal segretario generale della Farnesina, ambasciatore Riccardo  Guariglia, che su indicazione del ministro degli Esteri Antonio Tajani  lo aveva convocato al Ministero. Nell'incontro, durato circa un'ora, da  parte italiana è stata chiesta la "liberazione immediata della  connazionale, giunta in Iran con regolare visto giornalistico" - si  legge in una nota - e di "garantire piena assistenza consolare  permettendo all’ambasciata d’Italia a Teheran di visitarla e di fornirle  i generi di conforto che finora le sono stati negati".

Kallas: 'L'Iran liberi immediatamente Sala'

"Chiedo l'immediata liberazione della reporter italiana Cecilia Sala, arrestata in Iran. Nessuno dovrebbe essere trattenuto per aver fatto il proprio lavoro, il giornalismo non è un reato. Ogni giornalista deve avere la libertà di fare reportage senza paura di essere arrestato o perseguitato. Mentre il mondo affronta la crisi, il ruolo del giornalismo è più essenziale che mai". Lo dichiara l'Alta rappresentante per la politica estera Ue Kaja Kallas.

Cecilia Sala in isolamento totale dal 19 dicembre

Cecilia Sala è in regime di isolamento completo da quindici giorni, non ha contatti 'visivi' con nessuno dal giorno del suo arresto, il 19 dicembre a Teheran. E' quanto si legge in un articolo pubblicato online da Il Post, giornale per cui lavora il compagno di Cecilia, Daniele Ranieri, che descrive le condizioni di detenzione della giornalista nel penitenziario di Evin nella periferia della capitale iraniana. Sala ha visto soltanto l'ambasciatrice italiana in Iran, Paola Amadei, per trenta minuti il 27 dicembre. "La cella d'isolamento - si legge sul sito - è un modo di detenzione usato nelle carceri per punire i detenuti, perché non vedere nessuno per periodi di tempo prolungati genera sofferenza, ansia e una forte sensazione di disagio. L'isolamento è da sempre uno strumento per fare pressione psicologica sui prigionieri. In Italia la legge dice che l'isolamento punitivo non può durare più di quindici giorni".

Oggi vertice a Palazzo Chigi su Cecilia Sala con Meloni

Il caso della giornalista italiana Cecilia Sala, detenuta in Iran, sarà al centro di un vertice che si terrà questo pomeriggio a Palazzo Chigi tra il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, il ministro della Giustizia, Carlo Nordio, il Sottosegretario alla Presidenza, Alfredo Mantovano e i Servizi di intelligence. È quanto si apprende da fonti di governo, secondo le quali tra le ipotesi vi sarebbe anche un coinvolgimento delle opposizioni.

Anpi: raccolti 145.000 euro per una clinica Emergency a Gaza

Ha raggiunto i 145.000 euro la campagna straordinaria dell' Anpi di raccolta fondi per la costruzione di una clinica di Emergency a Gaza. "Un grande impegno di solidarietà concreta" commenta l'associazione dei partigiani , che il 10 gennaio a Roma terrà una conferenza stampa sull'iniziativa. Realizzata attraverso i profili social dell'Anpi , la campagna era partita nell'ottobre scorso. All'incontro con i giornalisti ci saranno i presidente di Anpi e Emergency, Gianfranco Pagliarulo e Rossella Miccio. Prevista anche la testimonianza di un operatore a Gaza.

Cecilia Sala, ambasciatore Iran convocato alla Farnesina

L'ambasciatore iraniano in Italia è stato convocato alla Farnesina su  disposizione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani. "Ho dato mandato  al Segretario generale della Farnesina di convocare l’ambasciatore  iraniano a Roma." ha scritto Tajani su X, "L’incontro avverrà alle ore  12. Il Governo, come dal primo giorno dell’arresto di Cecilia Sala,  lavora incessantemente per riportarla a casa e pretendiamo che vengano  rispettati tutti i suoi diritti. Fino alla sua liberazione, Cecilia e i  suoi genitori non saranno mai lasciati soli".

Cecilia Sala: "Dormo per terra e mi hanno tolto anche occhiali"

"Dormo per  terra in cella e mi hanno tolto anche gli occhiali". Secondo il Corriere  della Sera, è uno dei passaggi delle tre chiamate - alla madre, al  padre e al compagno - concesse ieri, primo giorno dell’anno, a Cecilia  Sala, giornalista del Foglio e di Chora Media, arrestata il 19 dicembre e  rinchiusa nel carcere di Evin. "Tratteremo la reporter italiana in modo dignitoso", avevano promesso  le autorità di Teheran ma secondo il quotidiano milanese a Sala "è  riservato lo stesso trattamento delle prigioniere politiche che  affollano le celle del carcere simbolo della repressione della  Repubblica islamica". Come raccontato a chi ha potuto sentirla, "nella  cella lunga quanto lei sdraiata, Cecilia non ha un materasso e dorme per  terra, su una coperta. Ne ha un’altra per proteggersi dal freddo di  Evin e congela. Non vede nessuno dal 27 dicembre, dal giorno in cui ha  incontrato l’ambasciatrice Paola Amedei". E ancora: "non vede nemmeno le  guardie che la spiano e la controllano, perchè le passano il cibo –  molti datteri – da una fessura della porta. Non ha ricevuto nessun  pacco. Nessun panettone. Nessun cioccolato, né sigarette, né maglioni,  né i quattro libri che già immaginavamo tra le sue mani, né la  mascherina per proteggersi dalla luce al neon accesa 24 ore su 24, né  beni di prima necessità. Anzi: a Cecilia Sala sono stati confiscati gli  occhiali da vista”. "Fate presto", ha detto la giornalista nella prima  chiamata dopo l’arresto. Lo ha ripetuto anche ieri: "fate presto".

Iran, Kallas: chiedo rilascio immediato di Cecilia Sala

"Chiedo  l'immediato rilascio della giornalista italiana Cecilia Sala arrestata  in Iran". Lo afferma a Repubblica l'Alta rappresentante dell'Ue per la  Politica estera, Kaja Kallas. "Nessuno dovrebbe essere detenuto per aver  svolto il proprio lavoro; il giornalismo non è un reato. Ogni  giornalista deve avere la libertà di riferire senza timore di arresto o  persecuzione. Mentre il mondo è in subbuglio, il ruolo del giornalismo è  più essenziale che mai", aggiunge.

Gaza, ad al-Mawasi ucciso anche capo polizia di Hamas

Anche il capo della polizia del movimento islamista palestinese Hamas e il suo vice, Mahmoud Salah e Hussam Shahwan, sono stati uccisi nel raid aereo israeliano che la notte scorsa ha colpito una tendopoli nella zona umanitaria di al-Mawasi, nel sud della Striscia di Gaza: lo ha reso noto la Protezione civile di Gaza.

Renzi: "Situazione Sala molto grave, Meloni riunisca subito leader tutti i partiti"

"Le ultime notizie sulla detenzione di Cecilia Sala sono molto gravi e preoccupanti. Le condizioni della vita di Cecilia nel carcere di Evin appaiono lontanissime da quelle descritte dal nostro ministero degli Esteri nei giorni scorsi. Nessuno di noi vuole far mancare il proprio sostegno al governo perché davanti all’arresto illegittimo di una cittadina italiana, a maggior ragione se giornalista, non c’è maggioranza e non c’è opposizione. C’è solo l’Italia. Ma la situazione è molto seria. In casi come questo è giusto che la premier riunisca subito i leader di tutti i partiti o i capigruppo". Lo scrive sui social, Matteo Renzi, leader di Italia Viva. "Chiedo alla presidente Meloni di riunire in sua presenza i leader di maggioranza e opposizione o semplicemente i capigruppo già oggi. O al più tardi domani. Siamo pronti a raggiungerla a Palazzo Chigi oggi o domani, interrompendo tutti le vacanze, perché la situazione è molto più seria e più grave di come è stata descritta ai giornali", aggiunge l'ex premier.

Raid Idf su Khan Younis, uccise 11 persone e capo polizia Hamas

Nuovo raid dell'Idf a Khan Younis, nel sud della Striscia di Gaza. I caccia dell'esercito israeliano hanno attaccato all'alba la 'zona umanitaria' di al-Mawasi, uccidendo 11 sfollati palestinesi, tra cui tre bambini, che cercavano riparo nelle tende. Lo ha reso noto il quotidiano filo-Hamas 'Filastin'. Le squadre della protezione civile giunte sul luogo dell'attacco hanno confermato che tra i morti c'erano il direttore della polizia della Striscia di Gaza, il generale Mahmoud Salah, e il suo vice, il generale di brigata Husam Mustafa Shahwan.

Siria, ministro Esteri a Riad: "Apriamo nuova pagina per nostre relazioni"

Il nuovo ministro degli Esteri siriano, Hasan al Shibani, ha dichiarato durante la sua prima visita ufficiale all'estero da quando è entrato in carica dopo la caduta del regime di Bashar al Assad, che spera che il suo viaggio in Arabia Saudita apra un "una nuova pagina luminosa" nelle relazioni bilaterali tra i due Paesi. "Sono appena arrivato nel regno fratello dell'Arabia Saudita, accompagnato dal ministro della Difesa, Murhaf abu Qasra, e dal capo dell'intelligence, Anas Jatab. Attraverso questa prima visita nella storia di una Siria libera, aspiriamo ad aprire un dialogo nuovo e una brillante pagina nelle relazioni siro-saudita, in linea con la lunga storia condivisa", ha scritto al Shibani in un post su X. 

Leader Hezbollah: "Resistenza continua e ha ripreso salute, nostra fede radicata"

Il leader del partito-milizia sciita libanese Hezbollah, Naim Qassem, ha assicurato che dal 27 novembre - data in cui è entrato in vigore il cessate il fuoco con Israele in Libano - il gruppo "ha ripreso salute", diventando più forte. "La resistenza continua e ha ripreso salute. Ha una fede profondamente radicata", ha dichiarato Qassem in un discorso televisivo, in cui si è detto convinto che i sostenitori di Hezbollah possano "diventare più forti in futuro", soprattutto dopo che Israele è "smascherato davanti al Paese e il mondo come entità brutale e criminale, con il sostegno criminale americano". Riguardo al cessate il fuoco, ha assicurato che il gruppo "ha cominciato ad attuarlo", anche se è "lo Stato libanese ad essere responsabile di monitorarlo e mantenerlo" fino a quando le truppe israeliane non lasceranno il territorio. Pertanto, ha definito questa "un'opportunità per lo Stato libanese di dimostrare il proprio valore attraverso l'azione politica".


Gallant si dimette da Knesset

L'ex ministro della Difesa di Israele, Yoav Gallant, si dimette dalla Knesset, pur rimanendo membro del partito Likud del primo ministro Benjamin Netanyahu. Lo riferisce il Times of Israel. In un annuncio trasmesso in diretta dalla televisione israeliana, ricorda i suoi decenni di servizio militare e politico e si attribuisce il merito di aver degradato le capacità militari di Hamas, Hezbollah e dell'Iran, affermando al contempo di assumersi la responsabilità, in qualità di ex ministro della Difesa, del percorso che ha portato all'assalto di Hamas del 7 ottobre 2023 e all'attuale guerra.


Autorità Palestinese sospende Al-Jazeera nei Territori

L'Autorità Nazionale Palestinese ha sospeso le trasmissioni di Al Jazeera in Cisgiordania, ha temporaneamente chiuso gli uffici dell'emittente e ha sospeso i permessi di lavoro dei suoi dipendenti. L'agenzia di stampa Wafa dell'Autorità Nazionale Palestinese accusa Al Jazeera di aver trasmesso notizie "fuorvianti" che "hanno interferito con gli affari interni palestinesi".

Gaza, 11 morti e 15 feriti in raid Israele su al-Mawasi

Almeno 11 persone sono morte e altre 15 rimaste ferite in un attacco aereo israeliano che stanotte ha colpito una tendopoli che ospita famiglie di sfollati nel sud della Striscia di Gaza, secondo fonti mediche palestinesi citate dai media locali. Tra le vittime ci sarebbero anche donne e bambini. Il raid sarebbe avvenuto nella zona umanitaria di al-Mawasi. 

La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata

L'attacco del 7 ottobre 2023  lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i  riflettori su una  contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non  si riesce a  trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche  tentativo è stato  fatto. L'APPROFONDIMENTO

Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese

Tra i protagonisti dell'escalation   di tensione in Medio Oriente c’è anche   l’organizzazione militare e   politica libanese. Sostenuta   ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga  parte  del Paese, quasi “uno Stato  nello  Stato”, e partecipa  attivamente alla  vita politica. Il suo  leader è  stato a lungo - dal  1992 - Hassan  Nasrallah, che ha guidato  il gruppo  fino al 28 settembre  2024, quando è  stato ucciso da un  attacco  israeliano su Beirut. L'ANALISI

Cecilia Sala, dalle inchieste in Afghanistan all'arresto in Iran

La giornalista romana, classe 1995,  è stata arrestata dalle autorità   iraniane lo scorso 19 dicembre. Da  quel giorno si trova nel carcere di   Evin. Le accuse a suo carico non  sono ancora state formalizzate. Si   trovava nel Paese per lavorare a  nuove puntate del suo podcast  "Stories"  (Chora Media). Dagli studi  alla Bocconi di Milano al successo  come  inviata e reporter, ecco chi è. IL RITRATTO

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