Secondo quanto spiegato da funzionari israeliani a condizione di anonimato si tratta di un tentativo dell'ultimo minuto di raggiungere una svolta nei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza prima che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump presti giuramento il 20 gennaio. È salito a 63 il bilancio delle vittime nell'ondata di raid israeliani di ieri a Gaza. È emergenza sanitaria nella Striscia con sette neonati morti per il freddo in una settimana
La delegazione israeliana incaricata di negoziare un accordo sugli ostaggi a Gaza sarà oggi a Doha, in Qatar. Della delegazione israeliana faranno parte rappresentanti del Mossad, dello Shin Bet e dell'Idf, le Forze di difesa israeliane. Secondo quanto spiegato da funzionari israeliani a condizione di anonimato si tratta di un tentativo dell'ultimo minuto di raggiungere una svolta nei negoziati sul cessate il fuoco a Gaza prima che il presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump presti giuramento il 20 gennaio.
Il Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite terrà oggi a New York una riunione di emergenza, su richiesta dell'Algeria, in merito all'attacco israeliano all'ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia di Gaza. Israele ha affermato di aver preso di mira l'ospedale dopo che i miliziani di Hamas hanno ripreso a operare all'interno e attorno alla struttura.
È salito a 63 il bilancio delle vittime nell'ondata di raid israeliani di ieri a Gaza. Nei bombardamenti sono rimasti uccisi anche il capo della polizia di Hamas e il suo vice. È emergenza sanitaria nella Striscia con sette neonati morti per il freddo in una settimana.
Approfondimenti:
- Siria, caduta del regime di Assad: festeggiamenti per le strade di Damasco
- Bashar al-Assad, chi è il presidente della Siria "cacciato" dai ribelli jihadisti
- Abu Muhammad al-Jolani, il ritratto del leader dei ribelli jihadisti in Siria
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Iran, l’arresto di Cecilia Sala è un caso di diplomazia degli ostaggi? Cosa sappiamo
La pratica consiste nell’arresto arbitrario (o comunque con motivi deboli) di cittadini stranieri da parte dell’Iran, per poi utilizzarli come leva per ottenere favori da parte degli Stati di nazionalità dei fermati oppure per arrivare alla liberazione di detenuti iraniani all’estero. LEGGI L'APPROFONDIMENTO
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Israele, concluso il primo round di colloqui su Gaza a Doha
Il team israeliano incaricato delle trattative con Hamas ha dichiarato di aver concluso il primo round di colloqui a Doha. Lo scrive The Times of Israel, ricordando che il mandato approvato dal premier Benyamin Netanyahu non è così ampio come richiesto dai negoziatori degli ostaggi, ma è sufficiente per fare progressi. Hamas aveva annunciato ore prima la ripresa in serata dei negoziati indiretti fra le parti nella capitale del Qatar, precisando che l'obiettivo riguardava il cessate il fuoco a Gaza, il ritiro dell'esercito israeliano e il ritorno degli sfollati. In una conferenza stampa questa sera, Basem Naim, un importante leader politico di Hamas, ha ribadito la "serietà e positività del suo gruppo e il suo impegno a raggiungere un accordo" per un cessate il fuoco "il prima possibile", riporta Anadolu
Hezbollah, cosa sapere sul gruppo antisionista libanese
Tra i protagonisti dell'escalation di tensione in Medio Oriente c’è anche l’organizzazione militare e politica libanese. Sostenuta ideologicamente e finanziariamente dall’Iran, controlla una larga parte del Paese, quasi “uno Stato nello Stato”, e partecipa attivamente alla vita politica. Il suo leader è stato a lungo - dal 1992 - Hassan Nasrallah, che ha guidato il gruppo fino al 28 settembre 2024, quando è stato ucciso da un attacco israeliano su Beirut. L'ANALISI
Bashar al-Assad, il ritratto dell'ex presidente della Siria cacciato dai ribelli jihadisti
Dopo l'ingresso dei miliziani insorti a Damasco, il presidente è scappato dal Paese: è a Mosca, dove gli è stato concesso asilo. Al potere dal 2000, è laureato in Medicina e ha studiato oftalmologia a Londra. Ha iniziato la carriera politica dopo la morte del fratello Basil, primogenito del padre Hafez, rimasto al potere per anni. Negli ultimi giorni il suo regime è stato rovesciato dall'invasione di vari gruppi ribelli, tra cui forze jihadiste filo-turche. È accusato di crimini di guerra e crimini contro l’umanità. IL PROFILO
Cecilia Sala, dalle inchieste in Afghanistan all'arresto in Iran
La giornalista romana, classe 1995, è stata arrestata dalle autorità iraniane lo scorso 19 dicembre. Da quel giorno si trova nel carcere di Evin. Le accuse a suo carico non sono ancora state formalizzate. Si trovava nel Paese per lavorare a nuove puntate del suo podcast "Stories" (Chora Media). Dagli studi alla Bocconi di Milano al successo come inviata e reporter, ecco chi è. IL RITRATTO
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Media, con arrivo di Trump da Israele nuova stretta su aiuti umanitari a Gaza
Con l'inaugurazione della presidenza di Donald Trump il prossimo 20 gennaio, Israele starebbe valutando di limitare in maniera significativa la quantità di aiuti umanitari che entrano a Gaza. Lo riferisce l'emittente israeliana Channel 12.
La mossa avrebbe l'obiettivo di smantellare le capacità di governo di Hamas a Gaza. Tel Aviv ritiene che i combattenti di Hamas chiedano dei pagamenti per permettere ai convogli di aiuti di entrare nell'enclave palestinese, pertanto solo una quantità limitata di aiuti sta effettivamente entrando a Gaza, e un ulteriore travaso potrebbe aggravare la crisi umanitaria in corso.
L'establishment della sicurezza israeliana ha da tempo avvertito il premier Benjamin Netanyahu che la pressione militare contro Hamas senza proporre una valida alternativa al suo dominio permetterebbe al gruppo terroristico di riempire qualsiasi vuoto temporaneo creato dalle operazioni dell'Idf. Netanyahu si è rifiutato di concedere all'Autorità Palestinese un punto d'appoggio a Gaza per sostituire Hamas, nonostante i gesti degli alleati arabi che si sono offerti in cambio di aiutare la ricostruzione post-bellica e la stabilizzazione della Striscia.
Hamas, accordo prima possibile "per fermare genocidio"
Hamas spera che l'accordo sul cessate il fuoco a Gaza "arrivi il prima possibile", per "proteggere la popolazione dal genocidio e dalla pulizia etnica". L'organizzazione terroristica palestinese ha assicurato in un comunicato che la sua delegazione riprenderà i colloqui indiretti a Doha e che li affrontera' con "positività e serietà" con l'obiettivo di "fermare l'aggressione israeliana" contro la Striscia di Gaza. Nel suo comunicato, il gruppo islamista ha affermato che questo nuovo round si concentrera' su un accordo "che porti a un cessate il fuoco totale" e ha ricordato le sue due principali richieste: il ritiro delle truppe israeliane dalla Striscia (senza specificare come) e il ritorno degli sfollati alle loro case.
Casa Bianca esorta Hamas a firmare accordo ostaggi
L'amministrazione Biden sta esortando Hamas a firmare un nuovo accordo di cessate il fuoco che garantisca il rilascio degli ostaggi israeliani a Gaza, ha detto ai giornalistiil portavoce della Sicurezza nazionale della Casa Bianca John Kirby.
Kirby ha affermato che la Casa Bianca ha accolto con favore la decisione di Israele di inviare un altro team a Doha per continuare i negoziati. L'amministrazione Biden sta facendo un ultimo sforzo per aiutare a mediare un accordo di cessate il fuoco tra Israele e Hamas nelle sue ultime settimane in carica, per porre fine ai combattimenti a Gaza e garantire il rilascio degli ostaggi detenuti da Hamas.
CdS Onu si riunisce su raid Israele a ospedale Kamal Adwan
Il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha iniziato un'altra sessione di emergenza sulla guerra nella Striscia di Gaza, questa volta per discutere del recente raid israeliano dell'ospedale Kamal Adwan nel Nord del territorio palestinese.
Israele afferma di essere tornato all'ospedale dopo che i combattenti di Hamas hanno ripreso le operazioni nella struttura sotto le mentite spoglie di personale medico e pazienti. L'esercito israeliano (Idf) ha affermato domenica di aver ucciso 19 terroristi durante il raid durato circa una settimana e di non essere a conoscenza di vittime civili. Le autorità sanitarie gestite da Hamas avevano precedentemente affermato che erano state uccise 50 persone, tra cui il personale ospedaliero. L'Idf ha fatto sapere che su 940 palestinesi passati attraverso un posto di blocco dell'esercito fuori dall'ospedale, 240 sono stati arrestati perché sospettati di essere terroristi. Tra gli arrestati, c'è anche il direttore dell'ospedale Kamal Adwan Hussam Abu Safiya che l'Idf afferma essere sospettato di coinvolgimento in attività terroristiche.
A testimoniare di fronte ai membri del Consiglio di Sicurezza oggi ci sono il rappresentante dell'Organizzazione mondiale della sanità per i territori palestinesi Rik Peeperkorn e l'Alto commissario delle Nazioni Unite per i diritti umani Volker Turk. La riunione e' stata richiesta dall'Algeria, rappresentante arabo nel Consiglio di Sicurezza. Non ci si aspettano implicazioni pratiche dall'incontro, anche se alcuni membri potrebbero cercare di spingere per una dichiarazione congiunta simbolica che condanni Israele per il raid ma che sarebbe sicuramente bloccata dagli Stati Uniti.
Libano: Israele continua a violare tregua nel sud
L'esercito libanese ha accusato Israele di continuare a violare la tregua nei villaggi nel sud del Paese, denunciando la demolizione di case in diversi quartieri della città di Naqura. Le truppe di Beirut hanno riferito che continuano a pattugliare la strada che collega Biyyada e Naqura insieme alle forze dell'Unifil, posizionando anche barricate sulla strada costiera tra Hamra e Naqura per impedire movimenti non autorizzati.
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. L'APPROFONDIMENTO
Hamas, a Gaza 77 persone uccise in 24 ore
Il ministero della Salute nella Striscia di Gaza gestita da Hamas ha affermato che 77 persone sono state uccise a Gaza nelle ultime 24 ore, portando il bilancio complessivo delle vittime della guerra a 45.658. Il ministero ha anche affermato in una dichiarazione che almeno 108.583 persone sono state ferite in quasi 15 mesi di guerra tra Israele e Hamas, innescata dall'attacco del gruppo palestinese del 7 ottobre 2023.
Padre e figlio uccisi a Jenin in scontri Anp-militanti
Un padre e il figlio quattordicenne sono rimasti uccisi in uno scontro a fuoco tra le forze di sicurezza dell'Autorita' nazionale palestinese e i militanti a Jenin, nel nord della Cisgiordania. Lo hanno riferito fonti mediche citate da Haaretz, precisando che si tratta del 43enne Mohammed Al-Haj e di suo figlio Qassem, colpiti a morte mentre riempivano una cisterna d'acqua sul tetto. Anche la figlia e' rimasta moderatamente ferita nell'incidente, hanno aggiunto le fonti.
Hamas, bilancio Gaza è di 45.658 morti e 108.583 feriti
Dopo quasi 15 mesi di guerra a Gaza, il bilancio nella Striscia è di 45.658 morti e 108.583 feriti. Lo ha riferito il ministero della Salute gestito da Hamas.
Siria: Ue sostiene transizione pacifica e inclusiva
L'Unione Europea sostiene una transizione pacifica e inclusiva in Siria, hanno riferito alti funzionari tedeschi e francesi a Damasco, durante una visita per incontrare il nuovo leader Ahmed al-Sharaa, o Abu Muhammad al Juwlani, leader di Hayat Tahrir al Sham, già parte di al Qaeda. Il ministro degli Esteri francese Jean Noel Barrot e la collega tedesca Annalena Baerbock si sono recati nella capitale siriana per colloqui per conto dell'Ue, nella visita di più alto livello da parte di potenze occidentali da quando le forze guidate dai jihadisti hanno rovesciato il dittatore Bashar al Assad, il mese scorso. Le riprese dell'Afp Tv mostrano i due ministri seduti con Sharaa per un colloquio nel palazzo presidenziale. In precedenza, la coppia si era fermata nella famigerata prigione di Saydnaya, non lontano dalla capitale. Accompagnati dai soccorritori dei Caschi Bianchi, Barrot e Baerbock hanno visitato le celle e le segrete sotterranee di Saydnaya, simbolo delle atrocità commesse durante il regime paranoico di Assad. La prigione è stata teatro di esecuzioni extragiudiziali, torture e sparizioni forzate.