Il ministro della difesa israeliano sottolinea che lo Stato ebraico avrà mano libera a Gaza dopo la sconfitta di Hamas. Torna a parlare Bashar al Assad. L'ex presidente siriano afferma che la sua fuga in Russia non è stata premeditata, ma richiesta da Mosca: "La mia partenza dalla Siria non era pianificata e non è avvenuta durante le ultime ore della battaglia, contrariamente ad alcune accuse"
Il ministro della difesa israeliano Katz sottolinea che lo Stato ebraico avrà mano libera a Gaza dopo la sconfitta di Hamas. Continuano intanto i colloqui per la liberazione degli ostaggi ancora in mano all'organizzazione palestinese.
Torna a parlare Bashar al Assad. L'ex presidente siriano afferma che la sua fuga in Russia non è stata premeditata, ma richiesta da Mosca: "La mia partenza dalla Siria non era pianificata e non è avvenuta durante le ultime ore della battaglia, contrariamente ad alcune accuse"
Gli approfondimenti:
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Khamenei, 'la resistenza non è morta, Israele sarà sconfitto'
"L'idea dell'America, di Israele e di alcuni dei loro alleati riguardo al fatto che la resistenza è finita è completamente sbagliata". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei. "Sarà Israele ad essere estirpato", ha aggiunto Khamenei, come riferisce Isna, in un discorso a Teheran durante un incontro pubblico con delle donne in occasione dell'anniversario della nascita della figlia del profeta Maometto, Hazrat Zahra.
Idf, 'un maggiore morto in combattimento a Gaza'
L'esercito israeliano ha annunciato la morte di un suo soldato in un combattimento nel sud di Gaza. Si tratta del maggiore 35enne Moshiko Maxim Rozenwald, di Modi'in-Maccabim-Re'ut, comandante di compagnia del 7107mo Battaglione, Corpo di ingegneria di combattimento, Nahal Briagde, si legge in un comunicato stampa pubblicato su Telegram.
Siria, Teheran: Ambasciata riaprirà quando "soddisfatte le necessarie condizioni"
L'ambasciata iraniana in Siria riaprirà non appena saranno soddisfatte le "necessarie condizioni". A chiarirlo - senza fornire indicazioni temporali - è stato oggi il ministero degli Esteri di Teheran. "La riapertura dell'ambasciata a Damasco richiede preparativi, il più importante dei quali consiste nel garantire la sicurezza e incolumità della sede diplomatica e del suo staff", ha affermato il portavoce Esmaeil Baqaei. L'ambasciata è stata saccheggiata dopo che lo staff ha abbandonato la sede durante l'avanzata a Damasco dei ribelli guidati da Hts.
Baqaei ha tenuto a sottolineare che la presenza iraniana in Siria in qualità di "consulente" si basava su un invito del governo. "Non siamo mai stati in Siria per sostenere una persona, un gruppo o un partito specifici. La nostra presenza in Siria è stata fondamentale e di principio, e il nostro ritiro è stato responsabile". Baqaei ha quindi accusato Israele, che ha condotto centinaia di raid nel paese dalla caduta di Assad, di "gravi violazioni dell'integrità territoriale siriana". Il portavoce ha infine definito "una battuta" la dichiarazione dell'Alta rappresentante per la politica estera comune dell'Ue, Kaja Kallas, secondo cui Russia e Iran "non dovrebbero avere posto" nella Siria del dopo-Assad. L'epoca delle potenze straniere che "cercano di dettare (le politiche) di un'altra regione è finita", ha affermato.
Onu: "Possibili aiuti umanitari ambiziosi alla Siria"
Il capo delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari ha dichiarato oggi di essere "incoraggiato" dopo gli incontri a Damasco con i nuovi leader siriani, affermando che ci sono le "basi per un ambizioso aumento del sostegno umanitario vitale" al Paese. "Momento di cauta speranza in Siria", ha scritto Tom Fletcher su X dopo aver incontrato il leader del gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts), Abu Mohammed al-Jolani.
Siria, Francia: "Accanto a popolo durante transizione"
''La Francia si prepara a stare al fianco del popolo siriano'' durante il periodo di transizione, che si augura sia ''pacifico'', dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. Lo ha dichiarato l'inviato speciale francese in visita in Siria, Jean-Francois Guillaume, incontrando i giornalisti a Damasco. Guillaume è a capo di una delegazione francese arrivata oggi nella capitale siriana con l'obiettivo di "prendere contatto con le autorità de facto di Damasco". Lo stesso hanno fatto una delegazione britannica e una tedesca.
L'Afp ha segnalato che la bandiera francese è stata issata nell'atrio dell'ambasciata di Parigi a Damasco per la prima volta da quando la missione è stata chiusa nel 2012.
Siria, Francia "al fianco siriani", tricolore sull'ambasciata
"La Francia si prepara a essere al fianco dei siriani" durante il periodo di transizione. Lo ha detto l'inviato speciale per la Siria, Jean-Francois Guillaume. La bandiera tricolore e' stata issata questa mattina sull'ambasciata, chiusa dal 2012. La delegazione francese ha fatto sapere di essere venuta per "prendere contatto con le autorita' de facto" di Damasco. Nella capitale siriana e' presente anche una delegazione tedesca che terra' oggi i primi colloqui con i rappresentanti del governo di transizione istituito dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts), dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad.
Siria, delegazione tedesca a Damasco, si valuta riapertura ambasciata (2)
''La Siria non deve diventare né un giocattolo in mano a potenze straniere, né un esperimento per le forze radicali. Sappiamo da dove viene Hts e conosciamo le sue origini nell'ideologia di al-Qaeda. Stiamo monitorando da vicino le attività di Hts e del governo ad interim nominato dal gruppo'', ha dichiarato un portavoce del ministero degli Esteri tedesco a Bild. Il portavoce ha aggiunto che Hts ha agito ''finora con prudenza''. Tuttavia, ha proseguito, la Germania e gli altri paesi occidentali ''li valuteranno dalle loro azioni. Qualsiasi cooperazione richiede che le minoranze etniche e religiose siano protette e che i diritti delle donne siano rispettati''.
La delegazione tedesca arrivata a Damasco è guidata dal rappresentante per il Medio Oriente del ministero degli Esteri tedesco e comprende anche un rappresentante del ministero federale per la cooperazione e lo sviluppo economico. Nel frattempo anche una delegazione francese e una britannica sono arrivate nella capitale siriana per colloqui con le nuove autorità.
Siria, delegazione tedesca a Damasco, si valuta riapertura ambasciata
I diplomatici tedeschi terranno oggi a Damasco i primi colloqui con la nuova leadership siriana guidata da Hayat Tahrir al-Sham (Hts) dopo la deposizione del presidente Bashar al-Assad e con il 'ministro degli Esteri' indicato da Mohammed al-Jawlani. Lo si legge in una nota del ministero degli Esteri di Berlino rilanciata dalla Bild. ''Stiamo monitorando da vicino le nuove autorità siriane'', ha dichiarato un portavoce del ministro degli Esteri tedesco.
I colloqui, ha spiegato, si concentreranno sul ''processo di transizione inclusivo in Siria e la tutela delle minoranze''. Inoltre, ha aggiunto il portavoce, viene esplorata ''la possibilità di una presenza diplomatica di Berlino a Damasco''. Secondo la Bild, se i colloqui con i leader di Hts avranno successo si procederà con i preparativi per riaprire l'ambasciata tedesca a Damasco.
Siria, delegazione tedesca a colloquio con governo transizione
Una delegazione tedesca in missione in Siria terrà oggi a Damasco i primi colloqui con i rappresentanti del governo di transizione istituito dal gruppo islamista Hayat Tahrir al-Sham (Hts), dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad. Lo ha riferito il ministero degli Esteri tedesco. "Si tratterà di un processo di transizione inclusivo in Siria e della protezione delle minoranze. Verranno esplorate anche le possibilità di una presenza diplomatica a Damasco", ha detto un portavoce del ministero.
Ambasciatore Israele a Roma: "Occidente prossimo bersaglio se vincessero nemici"
''Sulle prospettive per il Medio Oriente sono prudentemente ottimista. Sulle relazioni tra Israele e Italia assolutamente ottimista''. Così il nuovo ambasciatore israeliano a Roma, Jonathan Peled, 63 anni, ha parlato in una intervista al Corriere della Sera dell'obiettivo di ''riportare le relazioni tra Israele e Italia a prima delle stragi compiute da Hamas il 7 ottobre 2003, quando si era concentrati su nuove tecnologie, spazio, energia, acqua''. Peled ha spiegato di ''apprezzare molto la posizione avuta dal governo italiano dal 7 ottobre e la forte amicizia tra i rispettivi popoli. Adesso c’è da riprendere un forte flusso di scambi accademici, commerciali, tecnologici, politici. Per fine ottobre 2023 era previsto un incontro da noi tra i due governi. Non fu possibile tenerlo. Speriamo si possa nel 2025''.
Intanto, rispetto alla possibilità che il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu possa recarsi in visita a Roma, Peled ha detto che ''al momento non ci sono inviti sul tavolo'' e sull'ipotesi che l'Italia applichi il mandato di arresto chiesto dalla Corte penale internazionale, risponde che ''è una domanda ipotetica che andrebbe posta alle autorità italiane''. Intanto, per invertire la tendenza di Israele percepito negativamente nella continuazione della guerra di Gaza, Peled suggerisce che ''innanzitutto si dovrebbe distinguere tra il diritto di Israele all’autodifesa, la guerra che il Paese combatte per l’Occidente e anche per l’Italia, e la sua leadership politica''. Insomma, ha affermato, ''non è un segreto che la nostra è una democrazia molto autocritica. Parti di Israele criticano il governo, tuttavia nessuno mette in dubbio che Israele stia facendo ciò che deve fare a Gaza e su un totale di sette fronti, dagli attacchi degli Houthi dallo Yemen a quelli di milizie irachene. Questa guerra la stiamo vincendo, però se non la vincessimo il prossimo nemico di chi ci attacca sarebbe l’Occidente''.
Siria, von der Leyen: "Prepararsi a eventuali rientri da regione"
"La caduta del regime di Assad avrà un impatto diverso su tutti i vicini della Siria e il loro ruolo sarà fondamentale nel dare forma al futuro della regione. Sono immediatamente colpiti dai movimenti dei rifugiati siriani e alcuni hanno già attraversato il confine, desiderosi di tornare a casa. Dovremo aiutare Libano, Giordania e Turchia a prepararsi per diverse eventualità, tra cui la pianificazione di emergenza per movimenti imprevedibili di persone e nuove sfide alla sicurezza. Ciò deve essere fatto dalla Commissione in stretta collaborazione con gli Stati membri, in uno spirito di Team Europe. E' importante garantire che l'incertezza prolungata non inneschi nuovi flussi di rifugiati". Lo ha scritto la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nella sua consueta lettera di aggiornamento sulle politiche migratorie indirizzata ai capi di Stato o di Governo in vista del Consiglio europeo.
Kallas: "Pronti a rivedere le sanzioni Ue contro la Siria"
"Siamo pronti ad aumentare l'assistenza umanitaria" per la Siria, "dobbiamo adattare i nostri parametri di ripresa alla nuova realtà politica in vista di un'eventuale ricostruzione" e "iniziare a riflettere su una possibile revisione del nostro regime di sanzioni, al fine di sostenere il percorso della Siria verso la ripresa mantenendo al contempo la nostra influenza". Lo ha detto l'Alto rappresentante Ue, Kaja Kallas, nel suo intervento sulla Siria alla plenaria del Parlamento europeo.
Siria, Ue: "Pronti a rivedere sanzioni a favore transizione"
"Stiamo già intensificando l'assistenza umanitaria per soddisfare le esigenze emergenti. Abbiamo un interesse fondamentale nel successo della transizione della Siria, dobbiamo adattare i nostri parametri di ripresa alla nuova realtà politica in vista di un'eventuale ricostruzione, per iniziare a riflettere su una possibile revisione del nostro regime di sanzioni al fine di supportare il percorso della Siria verso la ripresa mantenendo la nostra leva e per supportare ulteriormente gli sforzi di responsabilità in questa fase cruciale al fine di gettare le basi per la giustizia e la riconciliazione, questo approccio è guidato da due obiettivi, impegno preventivo e prudenza". Lo ha dichiarato l'Alta rappresentante dell'Ue per la Politica estera, Kaja Kallas, nel suo intervento in plenaria del Parlamento europeo a Strasburgo.
Siria, delegazione francese a Damasco con inviato speciale
Una delegazione francese guidata dall'inviato speciale per la Siria, Jean-Francois Guillaume, e' arrivata a Damasco, dove ha visitato i locali dell'ambasciata. Inizialmente caute, le cancellerie occidentali hanno adottato misure per stabilire un contatto con il nuovo potere islamico in Siria dopo la caduta di Bashar al-Assad. L'Unione Europea ha annunciato l'invio di un rappresentante a Damasco e anche Londra ha inviato una delegazione ufficiale.
Iran: riapertura ambasciata Siria con condizioni necessarie
L'Iran riaprirà l'ambasciata a Damasco, quando in Siria ci saranno le "condizioni necessarie": lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri, Esmail Baghaei.
A Gaza 10 membri stessa famiglia uccisi in raid israeliano
Dieci membri di una stessa famiglia, tra cui donne e bambini, sono stati uccisi in un bombardamento israeliano che ha colpito il loro appartamento nei pressi di Piazza Palestina, nella capitale devastata di Gaza City. Lo riferiscono fonti sanitarie locali. "Le nostre squadre si stanno dirigendo verso l'appartamento residenziale nella zona di Palestine Square, nel centro di Gaza City", ha riferito intorno all'una di notte la Protezione Civile di Gaza, responsabile delle ambulanze e del salvataggio dei feriti. Circa quattro ore dopo e' arrivato il bilancio delle vittime, tutte della famiglia identificata come Al Turk Tabatibi. Secondo l'agenzia palestinese Wafa, il raid israeliano ha causato la distruzione diffusa dell'edificio "in mezzo a estreme difficolta' nelle operazioni di salvataggio ed evacuazione a causa dei continui bombardamenti".
Gaza, capo Oms: questo inferno deve finire
Il direttore generale dell'Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha chiesto la "tutela dell'assistenza sanitaria" per i pazienti ricoverati negli ospedali di Gaza, dopo una recente visita all'ospedale Kamal Adwan, nel nord della Striscia. "Le condizioni dell'ospedale sono semplicemente spaventose", ha scritto su X il capo dell'Oms: "Chiediamo la tutela dell'assistenza sanitaria e la fine di questo inferno! Cessate il fuoco!", ha aggiunto.
Siria, le navi russe lasciano la base di Tartus. Cosa ci dicono le immagini satellitari
Continua a essere cauta la posizione della Russia nei confronti della situazione in Siria dopo la caduta del regime di Bashar al-Assad, in particolare per quanto riguarda la base aerea di Hmeimim e quella navale di Tartus, considerate da Mosca punti di appoggio strategici nel Mediterraneo. Nonostante il Cremlino abbia fatto sapere di essere in contatto con i ribelli jihadisti i quali avrebbero assicurato di voler garantire la sicurezza delle due strutture, alcune immagini satellitari degli ultimi giorni mostrano che le navi della marina russa hanno lasciato Tartus e alcune di queste hanno gettato l'ancora al largo della costa. LE IMMAGINI
Che cos'è il Captagon, la "droga della Jihad" trovata in Siria e che effetti produce
Si tratta di una metanfetamina conosciuta anche come "droga dei kamikaze", spesso mischiata con la caffeina. Non è molto diffusa in occidente, mentre è una sostanza che si trova relativamente in abbondanza in Medio Oriente. In Siria sono stati scoperti diversi laboratori per la produzione del Captagon. Ecco di cosa si tratta e quali sono gli effetti. DI COSA SI TRATTA
Jolani: fazioni sciolte e integrate nell'esercito
Abu Mohammad al-Jolani, capo della coalizione dominata dagli islamisti che ha preso il potere in Siria, ha annunciato che le fazioni saranno "sciolte" e i loro combattenti integrati nell'esercito del nuovo governo che ha rovesciato Bashar al-Assad. "Le fazioni saranno sciolte e i combattenti preparati a entrare nei ranghi del Ministero della Difesa, e tutti saranno soggetti alla legge", ha detto al-Jolani, che ora si fa chiamare con il suo vero nome, Ahmad al-Chareh, nelle osservazioni riportate dal canale Telegram della coalizione guidata dal gruppo radicale sunnita Hayat Tahrir al-Sham (HTS).