Guerra Israele e Siria, Usa: "Cauto ottimismo su tregua". Netanyahu diserta Il Cairo. LIVE

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Per Hamas i colloqui di Doha sono “seri e positivi”, anche se Israele e Arabia Saudita smentiscono le notizie pubblicate ieri da Haaretz secondo cui sarebbe vicina un'intesa sugli ostaggi. Netanyahu smentisce le indiscrezioni su un suo viaggio al Cairo, dove oggi Al Sisi ha convocato con urgenza Abu Mazen. La tregua potrebbe scattare dal 25 dicembre. Per la Siria, il Consiglio di sicurezza dell'Onu chiede un processo politico "inclusivo e guidato dai siriani" dopo la caduta di Bashar al-Assad

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Si rinnova la speranza per un accordo sulla tregua a Gaza, anche se Israele e Arabia Saudita smentiscono le notizie pubblicate ieri da Haaretz secondo cui sarebbe vicina un'intesa sugli ostaggi. Gli Stati Uniti esprimono “cauto ottimismo”. Per Hamas i colloqui di Doha sono “seri e positivi”.

Il premier israeliano, apparso a sorpresa in Siria, nell' ex terra di nessuno rioccupata dall'Idf dopo la cacciata di Assad da Damasco, smentisce le indiscrezioni su un suo viaggio al Cairo, dove oggi Al Sisi ha convocato con urgenza Abu Mazen. La tregua potrebbe scattare dal 25 dicembre.

Per la Siria, il Consiglio di sicurezza dell'Onu chiede un processo politico "inclusivo e guidato dai siriani" dopo la caduta di Bashar al-Assad.


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Von der Leyen: "Immagini prigioni vero volto regime Assad"

"La caduta di Bashar al-Assad è una liberazione per il popolo siriano. Abbiamo tutti visto le strazianti immagini provenienti dalle prigioni di Assad, dove tanti innocenti sono stati detenuti, torturati e uccisi. Innocenti come la giovane ragazza che ha trascorso quattordici anni in prigione per un post sui social media. O i bambini nati in prigione, che non avevano mai visto la luce del giorno. Assad aveva costruito un intero sistema di prigioni sotterranee. Questo era il vero volto del regime. Ed è per questo che così tanti siriani sono sopraffatti dalla gioia. Per la prima volta da decenni, la speranza è tornata in Siria". Lo ha dichiarato la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, nel suo intervento in plenaria al Parlamento europeo. 

Media, colloqui per accordo in fase cruciale

Sono in una fase "cruciale" i negoziati per un accordo che porti a un cessate il fuoco nella Striscia di Gaza e alla liberazione degli ostaggi trattenuti nell'enclave palestinese da oltre un anno. A scriverlo è il quotidiano panarabo Asharq Al-Awsat, che cita fonti secondo cui "l'accordo sarò concluso una volta definiti gli ultimi dettagli, in particolare quelli relativi ai nomi degli ostaggi in vita e dei detenuti palestinesi". Stando alle fonti, "c'è una possibilità di arrivare presto all'intesa".

Nell'articolo rilanciato anche dai media israeliani, il giornale scrive che nella prima fase dell'accordo sarebbe prevista la liberazione di 30 ostaggi da parte di Hamas, in cambio della scarcerazione da parte di Israele di un numero imprecisato di detenuti palestinesi, decine di quali sono stati condannati all'ergastolo. 

Media, riaperto l'aeroporto di Damasco

Il primo aereo da Damasco è decollato oggi alla volta di Aleppo dalla caduta del presidente Bashar al-Assad: lo ha constato l'agenzia di stampa Afp. 

Siria, inviato Onu avverte: la guerra non è finita

Il conflitto in Siria non è finito, neanche dopo che Bashar al-Assad ha lasciato il Paese, secondo l'inviato speciale dell'Onu, Geir Pedersen, che ha invitato Israele a "cessare ogni attività di insediamento nel Golan siriano occupato" e affermato che la fine delle sanzioni sarebbe fondamentale per assistere la Siria. Parlando dei combattenti curdi e sostenuti dalla Turchia, Pedersen ha avvertito: "Ci sono state ostilità significative nelle ultime due settimane, prima che fosse mediato un cessate il fuoco". "Un cessate il fuoco di cinque giorni è ormai scaduto e sono seriamente preoccupato per le notizie di un'escalation militare", ha detto Pedersen. "Una simile escalation potrebbe essere catastrofica". 

Alture del Golan, cosa sono e perché Israele ha occupato la zona cuscinetto

L'8 dicembre le forze di terra israeliane hanno attraversato la zona demilitarizzata che si trova al confine tra Israele e Siria e sono entrate nel Paese per la prima volta dalla guerra dello Yom Kippur del 1973 e dei seguenti accordi del 1974. Il dispiegamento è avvenuto nel mezzo dell'avanzata dei ribelli jihadisti che hanno conquistato Damasco e costretto il presidente siriano Assad a fuggire. Così ora una grande bandiera dello Stato ebraico sventola sul versante siriano del monte Hermon, al confine tra i due Paesi, segnalando simbolicamente una svolta storica. Ma cosa significa questa mossa? E che risvolti può avere? LEGGI QUI


Onu, processo politico in Siria sia inclusivo

Il consiglio di sicurezza dell'Onu chiede un processo politco "inclusivo e guidato dai siriani" dopo la caduta di Bashar al-Assad. E' quanto si legge in una nota, dove si sottolinea che è necessario consentire ai siriani di determinare il "loro futuro". Il consiglio di sicurezza dell'Onu chiede anche alla Siria e ai Paesi vicini di evitare qualsiasi azione che possa mettere a rischio la stabilità regionale. 

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