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Israele-Hamas, media: "Netanyahu si appresta a licenziare Gallant"

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Guerra in Medioriente, Houthi rivendicano missile su Israele
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Guerra in Medioriente, Houthi rivendicano missile su Israele
00:01:36 min

Secondo la tivù pubblica Kan, al suo posto sarebbe nominato il leader di Nuova Speranza, Gideon Saar. I ribelli dello Yemen minacciano "attacchi più massicci". Hamas afferma che il suo leader Sinwar invierà presto un messaggio ai palestinesi e al mondo. L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che sei persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ieri sera ha colpito una casa di quartiere di Zeitoun, nel sudest della città di Gaza

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Il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, si starebbe apprestando a licenziare il suo ministro della Difesa, Yoav Gallant, nominando al suo posto il leader di Nuova Speranza, Gideon Saar. Lo ha riferito l'emittente pubblica Kan, citando un funzionario all'interno dell'ufficio di Netanyahu. Il premier israeliano promette vendetta dopo che per la prima volta un missile Houthi è riuscito a superare la contraerea e cadere su Israele. E i ribelli dello Yemen minacciano "attacchi più massicci". Hamas afferma che il suo leader Sinwar invierà presto un messaggio ai palestinesi e al mondo. L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che sei persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ieri sera ha colpito una casa di quartiere di Zeitoun, nel sudest della città di Gaza.  Alti funzionari di Hamas hanno dichiarato ai rappresentanti di altre organizzazioni palestinesi di aver espresso la volontà di posticipare il ritiro israeliano dall'Asse Filadelfia e dal Corridoio Netzarim fino alla fine della fase finale dell'accordo per la tregua e la liberazione degli ostaggi.


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Israele avrebbe organizzato una campagna di persuasione online rivolta a politici USA

Lo rivela il New York Times, che cita fonti del Ministero della Diaspora di Israele. Anche OpenAI e Meta affermano di aver individuato un’operazione di disinformazione portata avanti da una società israeliana. LEGGI L'ARTICOLO

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO

Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO

Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza

Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180 partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende, dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere: "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente". LEGGI L'ARTICOLO

Chi sono i drusi del Golan, arabi israeliani di origine siriana

Majdal Shams è ritenuta una delle città più importanti nelle quattro principali località druse del Golan. Qui vivono – appunto – i drusi: arabi ma non palestinesi, esaltano la loro appartenenza alla madrepatria (la Siria) ma da mezzo secolo abitano in Israele. Sono storicamente molto attivi a livello politico e per tradizione ostili ai poteri centrali. A differenza dei beduini del Neghev e dei fratelli drusi della Galilea, non sono tenuti a servire nell'esercito. L'APPROFONDIMENTO

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. LEGGI

Hossein Salami, chi è il comandante militare iraniano pronto a guidare l’attacco a Israele

Nato nel 1960, ha combattuto nella guerra tra Iran e Iraq degli anni '80. Lì è iniziata una carriera militare che, nel 2019, lo ha visto diventare comandante capo del Corpo delle guardie della rivoluzione islamica. Nelle grazie di Khamenei, maestro nell'uso della propaganda e della "guerra psicologica", è tra le voci più dure nei confronti dello Stato ebraico e del mondo occidentale. LEGGI

Tv: 'Sa'ar sarà ministro della Difesa al posto di Gallant'

Fonti coinvolte nei colloqui tra il primo ministro israeliano Benyamin Netanyahu e il membro della Knesset Gideon Sa'ar hanno affermato che se non ci saranno drammi dell'ultima ora "le questioni fondamentali sono chiuse. Sa'ar sarà ministro della Difesa al posto di Yoav Gallant". Lo ha riferito il notiziario della sera della tv pubblica israeliana Kan. Secondo Haaretz, la svolta è stata resa possibile dal ritiro del veto sul nome di Sa'ar da parte della moglie del primo ministro Sarah, poiché è noto che la moglie e il figlio di Netanyahu, Yair, hanno un'influenza notevole sul processo decisionale del primo ministro.

La petroliera colpita dagli Houthi è ora in un luogo sicuro

La petroliera attaccata ad agosto dai ribelli Houthi yemeniti "è stata rimorchiata con successo in salvo senza fuoriuscite di petrolio", ha annunciato oggi la missione navale dell'Ue nel Mar Rosso, Aspides. L'operazione di rimorchio della nave battente bandiera greca con un carico di oltre un milione di barili di petrolio è stata difficile. Secondo gli esperti, se la nave si fosse rotta o fosse esplosa, avrebbe potuto causare una fuoriuscita di petrolio quattro volte più grande di quella causata dalla Exxon Valdez nel 1989 al largo delle coste dell'Alaska. "L'operazione di salvataggio è stata portata a termine da attori privati", ma la missione Aspides assicura che "continuerà a monitorare la situazione". La Sounion, che trasporta 150.000 tonnellate di petrolio greggio, ha preso fuoco e ha perso la forza motrice dopo essere stata attaccata il 21 agosto. Gli Houthi, che controllano ampie zone dello Yemen, da mesi prendono di mira le navi che ritengono siano legate a Israele, agli Stati Uniti o al Regno Unito, sostenendo di agire in solidarietà con i palestinesi nella Striscia di Gaza, nel contesto della guerra tra Israele e il movimento islamico palestinese Hamas.

Houthi pubblicano video missile lanciato ieri contro Israele

Gli Houthi hanno pubblicato un video di quasi due minuti di quello che hanno detto essere un filmato del missile "ipersonico" denominato "Palestina 2" lanciato nell'attacco di ieri contro Israele.  Gli Houthi allineati all'Iran, che controllano lo Yemen settentrionale, hanno raggiunto per la prima volta il centro di Israele con un missile domenica, e il Primo Ministro israeliano Benjamin Netanyahu ha detto che Israele avrebbe inflitto loro un "prezzo elevato" in cambio.

Non tutti gli israeliani sono ebrei: la popolazione d’Israele, dai coloni ai drusi

Per capire cosa succede in Israele, quali sono le divisioni politiche che lo attraversano e comprendere le conseguenze che il conflitto in corso provoca nella popolazione è necessario sapere quanto variegata sia la sua popolazione. Gli israeliani non sono tutti ebrei, non sono tutti di origine europea o occidentale, non si dividono solo in ebrei religiosi e laici. L'APPROFONDIMENTO

Houthi diffondono filmato missile sparato su Israele

I ribelli  yemeniti Houthi hanno diffuso il filmato del missile lanciato ieri  contro Israele e caduto vicino Tel Aviv, facendo alcuni danni ma nessuna  vittima. Secondo il gruppo filoiraniano, il razzo ipersonico - chiamato  'Palestine 2' - ha una portata di 2.150 chilometri, una velocità  massima di Mach 16 e può superare tutti i sistemi di difesa aerea,  incluso l'Iron Dome israeliano. Il presidente iraniano, Masoud Pezeshkian, ha negato che  l'Iran abbia fornito missili ipersonici agli Houthi. Le forze armate  israeliane hanno smentito che si sia trattato di un missile balistico  ipersonico.

Israele, voci su ingresso Sa'ar al governo, proteste sotto casa

Centinaia di  persone, compresi familiari degli ostaggi, si sono radunati davanti  alla casa di Gideon Sa'ar a Tel Aviv per protestare, dopo le notizie  circolate su presunti negoziati tra il primo ministro Benjamin Netanyahu  e il leader di New Hope sul suo possibile ingresso nel governo. Sulla stampa israeliana sono uscite indiscrezioni secondo le quali  Netanyahu vorrebbe licenziare Yoav Gallant come ministro della Difesa e  sostituirlo con Sa'ar o eventualmente con l'attuale ministro degli  Esteri Israel Katz, la cui posizione andrebbe al leader di New Hope. Il premier ha smentito negoziati in corso con Sa'ar mentre un  portavoce del partito di quest'ultimo ha sottolineato che "non c'è  niente di nuovo" nelle voci circolate.

Abu Mazen domani a Madrid, vedrà re Felipe e Sanchez

Il leader dell'Anp Abu Mazen domani sarà a Madrid una visita di 48 ore "su invito della Spagna", per incontrare re Felipe ed il premier Pedro Sanchez. Lo ha reso noto una fonte ufficiale palestinese. La Spagna lo scorso maggio ha riconosciuto formalmente lo stato di Palestina, insieme con Norvegia ed Irlanda, tra le proteste di Israele, mentre il primo ambasciatore palestinese in Spagna ha presentato le sue credenziali al re. Dopo la tappa in Spagna Abu Mazen volerà a New York per partecipare all'Assemblea Generale dell'Onu.

Gallant a inviato Biden: "serve azione contro Hezbollah"

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto all'inviato di Biden Amos Hoschstein che solo un'azione militare contro Hezbollah permetterà a Israele di riportare nelle loro case le decine di migliaia di residenti del nord del Paese evacuati. Lo riferisce il ministero della Difesa. "Gallant ha sottolineato che la possibilità di un accordo si sta esaurendo poiché Hezbollah continua a "legarsi" a Hamas e rifiuta di porre fine al conflitto. Pertanto, l'unico modo rimasto per assicurare il ritorno delle comunità settentrionali di Israele alle loro case sarà l'azione militare".

Sinwar: "ci prepariamo a guerra logoramento"

"La resistenza si sta preparando per una battaglia di logoramento e spezzerà la volontà politica del nemico proprio come ha spezzato la sua volontà militare". E' uno dei passaggi della lettera del leader di Hamas, Yahya Sinwar, al capo degli Houthi dello Yemen Abdel-Malek al-Houthi, con il quale si congratula per l'attacco di ieri contro Israele. Quello di oggi è il terzo messaggio di Sinwar da quando è stato eletto a capo del movimento di resistenza islamica il 6 agosto scorso.

Unrwa, condizioni sanitarie a Gaza peggiorano di giorno in giorno

"Le condizioni sanitarie a Gaza peggiorano giorno dopo giorno. Insetti e roditori possono tramettere malattie e minacciano la salute e il benessere delle persone". Questo l'allarme lanciato dall''Agenzia delle Nazioni Unite per il soccorso e l'occupazione dei rifugiati palestinesi (Unrwa) relativamente alle pessime condizioni igienico-sanitarie a Gaza, causate dai rifiuti accumulati in tutta la Striscia, dopo che Israele ha preso il controllo delle due principali discariche del territorio, a est delle città di Khan Younis e Gaza City.


Netanyahu: "Lo status quo del Monte del Tempio non cambia"

Il portavoce del primo ministro Benyamin Netanyahu ha dichiarato che "la politica di Israele sul mantenimento dello status quo sul Monte del Tempio (Spianata delle Moschee per i musulmani) non è cambiata e non cambierà". 

Idf: Hezbollah ha lanciato diversi razzi sull'Alta Galilea

Diversi razzi sono stati lanciati dal Libano verso l'Alta Galilea, facendo suonare le sirene d'allarme nelle comunità di Snir e She'ar Yashuv. Secondo l'esercito israeliano (Idf) , alcuni razzi sono stati intercettati, mentre altri hanno colpito zone aperte, non ci sono stati feriti. L'Idf, ha risposto colpendo gli edifici utilizzati da Hezbollah a Houla, nel Libano meridionale.

Napoli, bufera su 'Life For Gaza': ritirata Cecilia Parodi ma polemiche continuano

Un concerto per la pace che si trasforma in una bufera social. È quanto sta accadendo a Napoli, dove il 28 settembre è previsto l'evento ‘Life For Gaza - Say Freedom’ all'Ex base Nato, con la partecipazione di tanti artisti tra cui Max Gazzè, Daniele Silvestri e Valerio Mastandrea. Ad accendere le polemiche è stata la presenza, inizialmente prevista, della scrittrice Cecilia Parodi, indagata a Milano per "istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa" e per diffamazione aggravata dall'odio razziale, a seguito di un video in cui pronunciava frasi violente contro il popolo ebraico.

Nonostante Parodi sia stata rimossa dalla locandina aggiornata, la bufera non si placa. Sui social si moltiplicano i commenti di sdegno: "Antisemitismo feroce mascherato d'aiuto umanitario", "Che vergogna, le persone sembrano insensibili all’antisemitismo", "Nessuno si è dissociato". Gli organizzatori si difendono: "Credo che la Parodi abbia impegni per quella data, questo ci è stato detto", spiega Alessandro Di Rienzo dell'Associazione Kosmopolis, interpellato dall’Adnkronos, aggiungendo di non conoscere la scrittrice. Una giustificazione che non convince gli utenti, che ironizzano: "Artisti scelti a caso, consultando le pagine gialle". Resta da vedere se la bufera mediatica avrà ripercussioni sulla realizzazione dell'evento e se gli artisti coinvolti prenderanno posizione sulla vicenda.

Media, da Usa ancora nessuna nuova proposta a Israele

Israele non ha ancora ricevuto dagli Stati Uniti una nuova proposta per un accordo sugli ostaggi. Lo dice un funzionario israeliano al quotidiano The Times of Israel. Il capo del Mossad David Barnea, scrive il giornale, è stato in Qatar la scorsa settimana per cercare un modo per far progredire i colloqui, ma al momento non ci sono squadre negoziali a Doha o al Cairo. Gli Usa sono cauti e cercano di evitare di presentare una proposta che probabilmente verrà respinta, afferma il funzionario israeliano. La fonte aggiunge che, per quanto riguarda il corridoio di Filadelfia, Israele è disposto a mostrare una certa flessibilita' sullo spiegamento e sul numero di truppe al confine tra Gaza e l'Egitto, ma non si ritirerà completamente.


Mo: primo ambasciatore palestinese in Spagna presenta credenziali al re

Il primo ambasciatore palestinese in Spagna - il cui governo a maggio ha riconosciuto formalmente la Palestina - ha presentato le sue credenziali a re Felipe VI. Secondo le immagini pubblicate sull'account X del palazzo reale, il monarca ha accolto Housni Abdel Wahed per la cerimonia consueta che si tiene per le nomine dei nuovi ambasciatori stranieri.

Wahed, che dal 2022 è a capo della missione diplomatica palestinese a Madrid, è ufficialmente salito di rango dopo che la Spagna, insieme a Irlanda e Norvegia, hanno formalmente riconosciuto lo Stato palestinese composto dalla Striscia di Gaza e dalla Cisgiordania. Israele ha condannato la decisione, affermando che rafforza Hamas, la fazione palestinese che ha guidato l'attacco del 7 ottobre, a seguito del quale lo Stato ebraico ha scatenato la guerra nella Striscia di Gaza. Il primo ministro spagnolo, Pedro Sanchez, tra le voci più critiche in Europa dell'offensiva israeliana a Gaza, ha annunciato all'inizio di questo mese che prima di fine anno si terrà un vertice bilaterale tra Spagna e Palestina.

Famiglie ostaggi contro nomina Sàar: 'rapiti moriranno a Gaza'

Il Forum delle famiglie degli ostaggi ha dichiarato in una nota che terrà una manifestazione di protesta davanti all'abitazione del politico di destra Gideon Sàar, in seguito alle notizie secondo cui il primo ministro  israeliano Benyamin Netanyahu si sta preparando a licenziare il ministro della Difesa Yoav Gallant e a far entrare nell'esecutivo Sa'ar al suo posto. Secondo il Forum, "la nomina di Sa'ar, che si oppone a tutti gli schemi proposti per un potenziale accordo sugli ostaggi,] compreso il quadro suggerito dallo stesso premier, significa una cosa sola... una condanna a morte per gli ostaggi, abbandonandoli in prigionia".

Beirut, 'un morto in raid Idf in Libano'

Almeno una persona è stata uccisa negli attacchi israeliani contro le aree situate al confine con il Libano. Lo ha riferito il ministero della Sanità libanese, aggiungendo che due persone sono rimaste ferite in un raid dell'Idf sul villaggio di Houla, nel sud del Paese.

L'esercito israeliano ha affermato di aver attaccato "infrastrutture terroristiche" nella zona di Houla. Gli attacchi sono avvenuti dopo che una serie di razzi sono stati lanciati dal Libano nel nord di Israele e sono stati intercettati. Non sono stati segnalati feriti sul lato israeliano del confine.

Meloni: "Evitare escalation. Serve soluzione politica"

"Non è più possibile rinviare un accordo complessivo" nell'area del medio Oriente che preveda il rilascio degli ostaggi israeliani, la fine del conflitto e anche un cambio di passo all'assistenza sanitaria a Gaza, "occorre evitare un'ulteriore escalation, serve una soluzione politica alla crisi". Così la premier Giorgia Meloni, in un punto stampa con il primo ministro del Regno Unito Starmer, lanciando un nuovo "appello" affinché si raggiunga un'intesa che metta fine al conflitto. 

In Libano un morto e due feriti in raid israeliano nel sud

Il ministero della salute libanese ha annunciato poco fa l'uccisione di una persona e il ferimento di altre due in un attacco israeliano nel sud del Libano, nella cittadina di Hula, nel settore centrale della linea di demarcazione tra i due paesi.

Paniccia (Asce): 'Attacchi Houthi quasi impuniti, mirano a Egitto ma dietro c'è l'Iran'

"Fin dall'inizio, la sensazione è che il vero obiettivo degli Houthi sia quello di colpire i traffici del canale di Suez per mettere sotto pressione l'Egitto e spingerlo così ad abbandonare il tentativo di porsi come Paese mediatore nel conflitto in Medio Oriente". Lo dice all'Adnkronos del professor Arduino Paniccia, docente di studi strategici e presidente dell'Asce, la scuola di competizione economica internazionale di Venezia, all'indomani dei lanci missilistici yemeniti verso Israele.  Verso la milizia yemenita "c'è una sensazione quasi di impunità: le coalizioni anglo-americane e europee avrebbero dovuto attaccare più duramente. La percezione è che, per la milizia armata, i costi da pagare siano meno pesanti delle eventuali risposte. Mi lascia perplesso - prosegue Paniccia - come una milizia che sta bloccando il traffico marittimo internazionale rimanga quasi impunita".  

Secondo l'esperto "un'analisi più militare sconsiglierebbe ad Israele di affrontare nemici lontani e pericolosi come gli Houthi, che si sono rivelati più resilienti del previsto". Gli strateghi dietro gli attacchi degli Houthi, secondo Paniccia, sono iraniani: "Mandando al massacro Hamas e le altre milizie, dopo averle foraggiate per diverso tempo, Teheran si sta riprendendo tutto con gli interessi". Anche perché, conclude, "l'occidente sta lasciando troppo spazio ad attori a sud dell'Europa e fuori dal perimetro della Nato come l'Iran". 


Khamenei, sostenere la Palestina è un dovere del mondo islamico

"Oggi, sostenere il popolo oppresso e innocente in Palestina è uno dei maggiori doveri del mondo islamico e se qualcuno disobbedisce a questo dovere sarà sicuramente interrogato da Dio onnipotente". Lo ha affermato la Guida suprema dell'Iran, Ali Khamenei, come riferisce Mehr, durante un incontro a Teheran con un gruppo di predicatori sunniti, il cui orientamento religioso rappresenta una minoranza nell'Iran sciita. Durante il colloquio, Khamenei ha sottolineato l'importanza della "Ummah" (comunità) islamica, invitando tutti i musulmani a riconoscere la loro identità islamica a prescindere dall'orientamento sunnita o sciita o dalla provenienza geografica.

Idf: Hezbollah ha lanciato diversi razzi sull'Alta Galilea

Diversi razzi sono stati lanciati dal Libano verso l'Alta Galilea, facendo suonare le sirene d'allarme nelle comunità di Snir e She'ar Yashuv. Secondo l'esercito israeliano (Idf) , alcuni razzi sono stati intercettati, mentre altri hanno colpito zone aperte, non ci sono stati feriti. L'Idf, ha risposto colpendo gli edifici utilizzati da Hezbollah a Houla, nel Libano meridionale.

Media: 'Coloni attaccano palestinesi e attivisti in Cisgiordania'

Coloni israeliani hanno attaccato palestinesi e attivisti di sinistra in una scuola nel villaggio di Mu'arrajat, in Cisgiordania, di fronte agli studenti. Lo riferisce Haaretz. I residenti del villaggio hanno informato gli attivisti di sinistra dell'incidente, che sono poi arrivati ;;nel luogo dove si stava svolgendo l'attacco, e a loro volta sono stati aggrediti dai coloni.

'Falso il piano su fuga di Sinwar', bufera sul Jewish Chronicle

Fuggi fuggi di commentatori dal Jewish Chronicle (JC), magazine con sede a Londra e storica voce di una parte del mondo ebraico britannico e internazionale coinvolto negli ultimi anni in un serie di controversie: per ultima l'accusa della diffusione di fake news sul conflitto fra Israele e Hamas nella Striscia di Gaza palestinese. A far esplodere la bufera è stata in questi giorni la decisione della direzione di cancellare tutti gli articoli recenti del collaboratore Elon Perry, veterano delle forze speciali israeliane, riconosciuti come inattendibili rispetto "agli standard giornalistici" richiesti: inclusa la storia - ripresa da alcuni media israeliani e ripostata da un figlio del premier Benyamin Netanyahu - secondo cui Yahya Sinwar, leader di Hamas, avrebbe pianificato di usare il cosiddetto Corridoio Filadelfia, tra Gaza e l'Egitto, per fuggire in Iran portando con sé ostaggi che userebbe come scudi umani. Piano attribuito a "un documento" ritrovato dall'intelligence, di cui in realtà lo stesso esercito israeliano - nota la Bbc - non ha poi confermato l'esistenza. L'ammissione di JC, non è stata peraltro accompagnata da scuse convincenti o dettagli, secondo i collaboratori - gli ultimi d'impostazione più o meno liberal in forza al magazine - dimissionari: nomi noti del giornalismo come Jonathan Freedland, Hadley Freeman o David Aaronovitch (editorialisti rispettivamente del Guardian, del Sunday Times e del Times), nonché lo sceneggiatore, regista e comico David Baddiel, titolare di una rubrica. Fondata nel 1841 come la più antica pubblicazione della comunità ebraica britannica, JC ha abbracciato la causa del sionismo fin dalle origini. Negli ultimi decenni, sotto la direzione di Stephen Pollard, giornalista e commentatore di destra, sostenitore entusiasta della guerra in Iraq e simpatizzante dell'attuale governo israeliano, ha assunto posizioni bollate da più parti come ultra-ideologiche, oltre a cavalcare polemiche accese contro l'ala sinistra del Labour britannico o la comunità musulmana. Finita sull'orlo del fallimento, è stata salvata nel 2020 da una cordata i cui principali finanziatori - americani secondo indiscrezioni - hanno finora rifiutato di svelare la loro identità, come ricordano i fuoriusciti: fatto più unico che raro nel business della proprietà dei media anglosassoni.

'Netanyahu vuole cacciare Gallant per membro Likud nel governo'

Una fonte dell'ufficio di Benyamin Netanyahu ha riferito all'emittente pubblica Kan che il premier israeliano si sta preparando a licenziare il ministro della Difesa Yoav Galant a breve, mentre sono in corso trattative con Gideon Sa'ar, del Likud (stesso partito del primo ministro) per entrare nel governo. Nonostante la guerra in corso. Sull'argomento, l'ufficio del primo ministro ha dichiarato che "le notizie riguardanti i negoziati con Gideon Sa'ar non sono vere".

Israele, un drone lanciato da Hezbollah colpisce l'Alta Galilea

Un drone lanciato dal Libano ha colpito un'area aperta nell'Alta Galilea provocando un incendio, riferisce l'esercito israeliano (Idf) chiarendo che non ci sono feriti.

Papa: riceve le credenziali dell'ambasciatore d'Israele

Questa mattina, nel Palazzo Apostolico Vaticano, Papa Francesco ha ricevuto in Udienza S.E. il Signor Yaron Sideman, Ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, in occasione della presentazione delle Lettere Credenziali. S.E. il Signor Yaron Sideman,Ambasciatore di Israele presso la Santa Sede, e' nato in Israele il 30 agosto 1967. E' sposato e ha due figli.


Mo: Hezbollah loda missile Houthi contro Israele, 'attacco coraggioso'

Il movimento libanese di Hezbollah si è congratulato con i miliziani yemeniti Houthi per il missile lanciato verso Israele. Un attacco che ''ha messo a nudo la debolezza e la fragilità'' dell’esercito israeliano ''a tutti i livelli'', affermando i miliziani libanesi.

"La coraggiosa decisione presa dall'onorevole leadership nel caro Yemen di rispondere all'aggressione è una vera espressione della posizione generale e unitaria dell'asse della resistenza su tutti i fronti per continuare a sostenere e ad appoggiare il popolo palestinese oppresso e la sua onorevole e coraggiosa resistenza", ha aggiunto Hezbollah.

Wafa, 10 palestinesi uccisi in raid israeliano a Nuseirat

Wafa riferisce che 10 palestinesi sono rimasti uccisi in un attacco israeliano al campo profughi di Nuseirat. Tra le vittime diversi bambini e donne. La casa bombardata, scrive Wafa, apparteneva alla famiglia al-Qassas. 

Guerra in Medioriente, tra la vita e la morte: cosa significa diventare madri a Gaza

Nella Striscia ci sono 50mila donne in gravidanza e in media 180  partoriscono ogni giorno. Ma accedere alle cure medice pre e post partum  è difficilissimo, spesso impossibile. I letti mancano e nelle tende,  dove molte sono costrette a partorire, mancano anche le minime  condizioni igieniche. L'ospedale emiratino di Rafah è l’unico a fornire  assistenza alla maternità. La presidente di Medici Senza Frontiere:  "Situazione inimmaginabile, serve un cessate il fuoco permanente". LEGGI L'ARTICOLO

Inviato di Biden in Israele, incontri con Netanyahu e Herzog

L'inviato del presidente Usa Joe Biden per il Medio Oriente Amos Hochstein è arrivato in Israele dove dovrebbe incontrare il premier Benyamin Netanyahu, il presidente Isaac Herzog e il ministro della Difesa Yoav Gallant. Lo riferiscono i media israeliani. I colloqui riguardano gli sforzi per raggiungere una soluzione diplomatica che eviti l'escalation tra Hezbollah e Israele. Hochstein si recherà anche in Libano.

Gallant: "Sta svanendo possibile accordo con Hezbollah"

''Sta svanendo'' la possibilità di un accordo tra Israele e il movimento libanese sciita di Hezbollah per evitare una nuova escalation del conflitto in Medio Oriente. Lo ha detto il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, al Segretario alla Difesa degli Stati Uniti, Lloyd Austin, secondo quanto riporta il quotidiano israeliano Haaretz. Gallant ha quindi  sottolineato l'ostacolo rappresentato dai legami tra Hezbollah e Hamas, così come l'intensificarsi dei combattimenti nelle ultime settimane. "La possibilità di un accordo al nord sta scomparendo. Hezbollah continua a legarsi a Hamas. La direzione è chiara", ha detto Gallant

Necessario, ha aggiunto, porre fine alla minaccia rappresentata da Hezbollah nel Libano meridionale e permettere il ritorno degli sfollati alle loro case nel nord di Israele.


Libano, raid aereo israeliano su Wazzani, feriti due contadini

Due contadini siriani sono rimasti feriti in un raid aereo israeliano nella località di Wazzani, lungo la linea di demarcazione tra Libano e Israele. Lo riferisce l'agenzia governativa di notizie libanese Nna. Proprio l'area di Wazzani, contesa tra i due paesi, era stata teatro ieri di un lancio di volantini da parte dell'esercito israeliano che invitava i residenti a evacuare la zona. Poche ore dopo, lo stesso esercito israeliano aveva affermato che il lancio di volantini non era stato approvato dagli ordini superiori dell'esercito. L'attacco odierno, precisa la Nna, è avvenuto con un ordigno lanciato da un drone israeliano. 

Israele fornisce armi a squadre sicurezza al confine con Libano

Il Ministero della Difesa israeliano ha riferito che sono state distribuite nuove attrezzature e armi a 97 squadre di sicurezza nelle comunità del nord di Israele, vicine al confine con il Libano. Alle comunità, tra cui Kiryat Shmona e Nahariya nel nord di Israele, sono stati forniti kit che comprendono equipaggiamento da combattimento, medico, e protettivo. Il ministero ha inoltre informato che nelle prossime settimane anche le comunità sulle alture settentrionali del Golan in Israele saranno riequipaggiate, portando il numero totale delle squadre di sicurezza a 120. Il ministero ha aggiunto che acquisterà circa 9.000 fucili tipo Arad per le squadre di sicurezza nelle comunità nelle regioni di confine di Israele, al costo di circa 13,4 milioni di dollari. Ciò si aggiunge ai circa 5.000 fucili acquistati dal ministero della Difesa all'inizio della guerra. 

Houthi, abbattuto drone Usa in Yemen

I miliziani sciiti Houthi hanno rivendicato di aver abbattuto un drone americano Mq-9 nella provincia di Dhamar, in Yemen, utilizzando un missile terra-aria. Lo ha dichiarato il portavoce del gruppo Yahya Saree spiegando che il drone americano stava conducendo ''azioni ostili''.

Gallant a Austin: "Tempo per accordo con Hezbollah sta per scadere"

In una conversazione telefonica durante la notte, il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto al segretario alla Difesa statunitense Lloyd Austin che il momento per una soluzione diplomatica per gli scontri con Hezbollah al confine settentrionale del Paese sta per scadere. Lo rende noto l'ufficio del ministro. "La possibilità di un accordo nel nord sta passando. Hezbollah continua a legarsi a Hamas: la direzione è chiara", riferisce l'ufficio di Gallant. Oltre al dovere di Israele di consentire ai suoi residenti di tornare sani e salvi alle loro case nel nord del Paese, Austin e Gallant hanno discusso anche degli sforzi per riportare a casa gli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza.

Bombardamenti di artiglieria israeliani nel sud del Libano

L'artiglieria israeliana ha bombardato poco fa il sud del Libano, colpendo la cittadina di Kfar Kila, nel settore centrale della linea di demarcazione tra i due paesi. Lo riferisce l'agenzia governativa di notizie libanese Nna, citando il corrispondente locale nell'area.

Hezbollah elogiano il 'coraggio' degli Houthi per il missile

Gli Hezbollah libanesi in una nota si sono congratulati con gli Houthi yemeniti per il lancio del missile caduto ieri su Israele da 2.000 km di distanza, elogiandone il "coraggio". "La decisione coraggiosa della leadership yemenita è un'autentica espressione della volontà unitaria dell'Asse della Resistenza di continuare su tutti i fronti a sostenere il popolo palestinese e a fermare il genocidio a Gaza", dice la nota, citata dal sito israeliano Ynet.

Katz: "Israele è con Trump, grati per quanto ha fatto per nostra sicurezza"

''Il popolo di Israele invia i suoi migliori auguri al 45esimo presidente degli Stati Uniti, Donald Trump, in seguito al deplorevole secondo tentativo di assassinio alla sua vita''. Lo ha scritto su 'X' il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz affermando che ''Israele è profondamente grato per il contributo del presidente Trump alla sicurezza e alla prosperità della nostra nazione, preghiamo per la sua salute e il suo benessere''. Katz ha aggiunto che ''dobbiamo condannare fermamente qualsiasi tentativo di imporre opinioni politiche attraverso minacce e violenza: la violenza politica non deve mai minare il diritto del popolo americano a scegliere liberamente e democraticamente la propria strada.

Hamas, "Sinwar manderà presto messaggio al mondo"

Il leader di Hamas Yahya ''Sinwar manderà presto un messaggio al mondo''. Lo ha dichiarato l'alto esponente di Hamas Osama Hamdan nel corso di una intervista ad Al-Jazeera. ''Sinwar invierà presto un messaggio diretto al popolo palestinese e al mondo'', ha spiegato, dicendo che ''il leader dell'ufficio politico del movimento, Yahya Sinwar, così come altri nella leadership di Hamas, sono pronti a essere martirizzati mille volte in Palestina''. Quello che è certo, ha spiegato, è che ''Sinwar non abbandonerà la Palestina. Tutto ciò che fa è per la liberazione della Palestina, la liberazione della terra e del popolo. La capacità della resistenza di continuare è alta e continuerà''.


Netanyahu e Gallant ai ferri corti su offensiva in Libano

E' scontro sempre più aperto tra Benjamin Netanyahu e il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant che si oppone a una grande operazione militare contro il Libano. Mentre un comandante in posizione di rilievo all'interno dell'IDF spinge per un'offensiva contro Hezbollah, il primo ministro sembra, seconda quanto riporta il Times of Israel, sostenere la richiesta di un'operazione di terra e persino minacciare ancora una volta di licenziare il suo ministro della Difesa.


Netanyahu "scioccato" da nuovo tentato assassinio di Trump

Il premier israeliano Benjamin Netanyahu si dice "scioccato dal secondo tentativo di assassinio contro" l'ex presidente americano Donald Trump e "sollevato nello scoprire che anche questo è fallito". "Ma non dovremmo affidarci alla fortuna", sottolinea Netanyahu in un post pubblicato sull'account X ufficiale del Primo ministro di Israele. Mia moglie "Sara ed io inviamo i nostri migliori auguri a Donald e Melania, auspicando che vengano prese tutte le misure necessarie per sventare in anticipo attacchi così mortali contro un candidato alla presidenza degli Stati Uniti", aggiunge il premier israeliano.

Hamas, presto un messaggio di Sinwar ai palestinesi e al mondo

Il leader politico di Hamas, Yahya Sinwar, invierà "presto" un "messaggio diretto al popolo palestinese e al mondo". Lo ha affermato ieri sera un alto funzionario del movimento islamista al potere nella Striscia di Gaza, Osama Hamdan.

Media, "Gallant contrario a vasta operazione in Libano"

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant si starebbe opponendo all'avvio di grande operazione militare contro il Libano in questo momento, con alcuni vertici delle Forze di difesa israeliane (Idf) che invece spingerebbero per un'offensiva di terra e il premier Benjamin Netanyahu che minaccerebbe ancora una volta di licenziare Gallant: lo riportano alcuni media dello Stato ebraico. L'emittente pubblica Kan e il notiziario Channel 13 riportano entrambi che il capo del Comando settentrionale delle Idf, Gordin, sta facendo pressioni per lanciare un attacco su larga scala, mentre Gallant e il capo di stato maggiore Herzi Halevi sono molto più cauti. Il ministro della Difesa riterrebbe che questo non sia il momento giusto e vorrebbe dare una possibilità agli sforzi per raggiungere una soluzione diplomatica nel nord e nell'accordo di cessate il fuoco per la Striscia di Gaza. 

Raid israeliani su Gaza, sei morti nel quartiere di Zeitoun

L'agenzia di stampa palestinese Wafa afferma che sei persone sono morte e diverse altre sono rimaste ferite in un bombardamento israeliano che ieri sera ha colpito una casa di quartiere di Zeitoun, nel sudest della città di Gaza. Il bilancio delle vittime nella Striscia dal 7 ottobre scorso è di almeno 41.206 morti e 95.337 feriti, secondo il Ministero della Sanità locale gestito dal movimento islamista Hamas.

Yemen, chi sono gli Houthi e quale è il loro ruolo nel Mar Rosso

Sciiti di stampo zaydita, controllano ormai da anni la capitale yemenita Sana'a. Dietro di loro c'è l'Iran, alleato ideologico, religioso e militare. Negli ultimi mesi sono entrati nel conflitto contro Israele accanto ad Hamas. Quasi ogni giorno, le forze yemenite hanno sparato contro navi cargo e petroliere dirette, innescando la decisione degli Usa di creare la coalizione marittima Prosperity Guardian e la missione Aspides dell'Ue per proteggere la navigazione in quel tratto di mare. LEGGI

Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente

Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 sarà la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. LEGGI L'ARTICOLO

Non solo Netanyahu, da Putin a Gheddafi: chi sono i leader finiti nel mirino dell'Aja

Il procuratore capo della Corte penale internazionale ha chiesto di emettere un mandato di arresto contro il premier israeliano - e contro i numero uno Hamas Sinwar - per "crimini di guerra e crimini contro l'umanità". Se accolta, il primo ministro dello Stato ebraico finirebbe in un elenco in cui compaiono molte figure controverse. CHI SONO

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