Guerra Ucraina, Mosca: "Scambio di detenuti e negoziati in Ucraina due cose diverse"

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Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che lo scambio di detenuti tra Mosca e i Paesi occidentali e la questione dei negoziati per mettere fine alla guerra tra la Russia e l'Ucraina sono questioni "completamente diverse". Lo riporta l'agenzia Interfax. Si tratta del più grande scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia dalla guerra fredda. Il presidente degli Usa parla di "impresa diplomatica"

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Il portavoce di Putin, Dmitri Peskov, ha dichiarato che lo scambio di detenuti tra Mosca e i Paesi occidentali e la questione dei negoziati per mettere fine alla guerra tra la Russia e l'Ucraina sono questioni "completamente diverse". Lo riporta l'agenzia Interfax.

Tra i 24 prigionieri (oltre a due minorenni) dello scambio tra Usa, Russia e altri cinque Paesi avvenuto ieri ci sono sono il reporter del Wall Street Journal Evan Gershkovich e l'ex marine Paul Whelan, ma anche oppositori e dissidenti russi come Vladimir Kara-Murza, Ilya Yashin ed Oleg Orlov.

Washington aveva lavorato a un accordo "che avrebbe dovuto includere anche Alexei Navalny, ma sfortunatamente è morto", ha rivelato commosso in conferenza stampa il consigliere per sicurezza nazionale Jake Sullivan, escludendo poi che lo scambio abbia legami con guerra in Ucraina. 


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Lituania: "Sosterremo la Moldavia con azioni concrete"

"La Lituania ha sostenuto, sostiene e sosterrà la Moldavia nel campo della difesa. Sullo sfondo dell'attuale situazione internazionale, la Lituania è pronta non solo a mantenere il sostegno, ma anche ad aumentarlo con azioni concrete". Lo ha affermato oggi il ministro della Difesa lituana, Laurynas Kasciunas, nel corso di un bilaterale, tenutosi a Chisinau, con il suo omologo moldavo, Anatolie Nosatii.  Kasciunas, che durante la visita ha consegnato all'esercito moldavo una dotazione di visori termici, ha ribadito l'impegno della Lituania in favore della riforma dell'esercito della Moldavia e la disponibilità del suo Paese a rafforzare le competenze delle forze armate di Chisinau in materia di sicurezza informatica e comunicazione strategica. Nosatii ha a sua volta ringraziato Vilnius per il sostegno fornito e ha espresso la fiducia che la Lituania continui a sostenere la Moldavia nel suo percorso di avvicinamento all'Unione europea.

Spesa militare Nato, Italia lontana dalla soglia del 2%: la situazione negli altri Paesi

Il vertice a Washington è l’occasione per l’Alleanza di ribadire  la necessità che tutti i Paesi arrivino al 2% del proprio Pil nelle  spese militari e il proprio impegno per l’Ucraina. L’Italia è uno dei  pochi Stati nel Continente europeo che non investe quanto dovrebbe:  secondo le stime Nato nel 2023 Roma ha speso 28,6 miliardi per la  Difesa, circa 10 miliardi in meno rispetto ai 39 previsti dalla soglia. L'APPROFONDIMENTO

Olimpiadi Parigi, russi senza bandiera e ucraini in numero ridotto

Iscritti come “atleti individuali neutri”, solo 32 atleti sono  arrivati da Mosca e Minsk per competere alla 33esima edizione dei  Giochi. Più numerosi, gli sportivi giunti da Kiev sono comunque decimati  dalla guerra in corso LEGGI L'ARTICOLO

F-16 all’Ucraina, dai radar di precisione all’addestramento dei piloti: tutte le incognite

L’imminente arrivo degli aerei di fabbricazione statunitense nelle basi di Kiev, dovrebbe nei piani aiutare a coprire dal punto di vista numerico le perdite subìte dall'inizio delle ostilità con la Russia. Ma la fornitura di caccia a questo punto del conflitto interroga gli analisti, divisi tra chi crede possibile una svolta nella controffensiva e chi vede troppi ostacoli ad una reale efficacia dei velivoli. Un mese fa il presidente ucraino Volodymyr Zelensky dalla Moldavia aveva ringraziato gli Alleati Nato parlando di un'offerta "seria e potente". L'ANALISI

Gruppo filo al Qaeda in Niger: nelle nostre mani 2 ostaggi russi

Il Gruppo di sostegno all'Islam e ai musulmani (Gsim), affiliato ai jihadisti di Al-Qaeda, ha pubblicato oggi un breve video in cui appaiono due uomini che vengono presentati come "ostaggi russi", che affermano di essere stati rapiti a Mbanga, nel sud-ovest del Niger. "Mi chiamo Yurit, sono nato in Russia e vivo in Ucraina. Lavoravo per un'azienda russa come geologo a Mbanga, quando il GSIM mi ha preso", ha raccontato uno dei due uomini, parlando in inglese. Al suo fianco, un secondo uomo ha detto di chiamarsi Greg e di essere arrivato in Niger "un mese fa" per lavorare "per un'azienda russa" a Mbanga. 

Guerra in Ucraina, da Bucha a Kramatorsk: le peggiori stragi di civili

L’8 luglio 2024 la Russia ha colpito l'ospedale pediatrico Okhmatdyt di Kiev. Si sono registrate almeno due vittime. Nell’ultimo raid sulla città sono stati presi di mira anche il reparto maternità di un altro centro sanitario, edifici residenziali e uffici. Ma in questi due anni e mezzo di conflitto sono numerosi i raid sugli innocenti, spesso anche in strutture sanitarie, scuole, luoghi di ritrovo. Ecco quali sono stati gli attacchi più cruenti per la popolazione ucraina. ECCO QUALI SONO

Guerra in Ucraina, Russia sgancia la bomba planante FAB-3000: cos’è e come funziona

Pochi giorni fa l’esercito russo ha sganciato l'ordigno su un obiettivo in Ucraina. Lo sgancio è avvenuto da un bombardiere Sukhoi Su-34, e aveva come obiettivo un edificio Lyptsi - una cittadina pochi chilometri a nord di Kharkiv - che secondo l’intelligence di Mosca era utilizzato come punto di raccolta dall’esercito ucraino. DI COSA SI TRATTA

Guerra in Ucraina, Kiev ristruttura oltre 20 miliardi di dollari di debito

Arriva un - parziale - sospiro di sollievo per le casse dell’Ucraina: Kiev ha infatti raggiunto un accordo di principio con alcuni dei suoi creditori privati per ristrutturare parte del suo debito. Secondo quanto emerge, l’accordo prevederebbe la ristrutturazione di oltre 20 miliardi di dollari di debito estero: una simile mossa potrebbe consentire a Kiev, ormai da oltre due anni in guerra a seguito dell’invasione russa, di evitare il default e investire risorse per finanziare le spese belliche. LEGGI L'ARTICOLO

Mosca restituisce i corpi di 250 soldati

La Russia  ha restituito all'Ucraina i corpi di 250 soldati uccisi in guerra, in  quello che rappresenta uno dei più importanti scambi di salme  dall'inizio dell'invasione nel febbraio 2022.  "Come risultato delle operazioni di rimpatrio, i corpi di 250  difensori ucraini caduti sono stati restituiti all'Ucraina", ha  dichiarato in un comunicato il Centro di coordinamento per il  trattamento dei prigionieri di guerra di Kiev."Si tratta di una delle  più grandi operazioni di questo tipo", ha sottolineato il portavoce del  Centro, Petro Yatsenko. Da parte sua Kiev ha riferito di aver consegnato  i resti di 38 soldati russi nell'ambito dell'accordo, mediato dalla  Croce Rossa Internazionale. L'analisi del Dna sarà utilizzata per identificare i corpi prima di  rilasciarli sotto la custodia delle famiglie per le cerimonie funebri e  le sepolture. Alcuni di quelli restituiti erano di soldati ucraini che  avevano combattuto nella città portuale meridionale di Mariupol, caduta  nel maggio 2022 dopo che le forze russe l'avevano completamente rasa al  suolo in uno dei più intensi bombardamenti aerei della guerra.

Yashin: "Per l'Fsb se torno in Russia finirò come Navalny"

"Sono un patriota russo, lavorerò per una Russia libera. Il mio scopo è ritornare in Russia. Non mi rassegnerò mai ad avere un ruolo da emigrante". Lo ha detto il dissidente russo Ilya Yashin raccontando che un ufficiale del servizio di sicurezza Fsb gli ha detto che se rientrerà nel Paese "i tuoi giorni finiranno come quelli di Navalny".

Caracas: Putin ha invitato Maduro al vertice Brics di ottobre

Il presidente della Russia Vladimir Putin ha invitato l'omologo venezuelano Nicolás Maduro al prossimo vertice dei Brics in agenda il prossimo ottobre nella città russa di Kazan. Lo riferisce su X il ministro degli Esteri del Venezuela, Yvan Gil, pubblicando la lettera del capo di stato russo in cui si evince che la partecipazione "darà impulso costruttivo per risolvere i problemi attuali nelle agente regionali e globali".

Kara-Murza: non ho firmato alcuna richiesta di grazia a Putin

Il dissidente russo Vladimir Kara-Murza ha escluso di aver firmato alcuna "richiesta di grazia o di perdono" al presidente Vladimir Putin per la propria liberazione. Lo ha detto nel corso di un incontro stampa. "Martedì il 23 luglio sono stato preso dalla mia prigione da due guardie e su un tavolo c'era un foglio con una penna e una dichiarazione", un testo di esempio di un appello "rivolto a Putin. All'inizio ho pensato che fosse uno scherzo", ha spiegato, dicendo di aver risposto "non lo considero un presidente legittimo, è un dittatore e un assassino. Non ammetterò alcuna colpa, non sono colpevole di nulla. Mi hanno chiesto cinque volte di firmare. Giovedì gli stessi ufficiali mi hanno dato un foglio in cui mi dicevano che le dichiarazioni precedenti erano state registrate e di motivarle", ha raccontato poi. Sul Putin assassino Kara-Murza ha raccontato di aver spiegato alle guardie di ritenerlo "responsabile della morte di Nemzov, di Navalny e di centinaia di persone. 'Non firmerò alcuna richiesta di grazia'", ha spiegato di avergli risposto. In seguito la liberazione, per cui, ha raccontato, ha avuto 20 minuti di tempo per prepararsi, senza altre informazioni.

Yashin: Putin mente sul sostegno della Russia alla guerra

"In Russia ci sono molte persone contrarie alla guerra contro l'Ucraina. Non confondiamo il regime di Putin e la Russia, la propaganda del Cremlino vuole fingere che tutte le persone nel nostro Paese sostengono la dittatura di Putin e la sua guerra aggressiva in Ucraina: questa è una bugia e non lasciatevi convincere che questa bugia del Cremlino abbia almeno qualche relazione con la realtà". Lo ha detto il dissidente russo Ilya Yashin, incontrando la stampa a Berlino assieme ad Andrei Pivovarov e a Vladimir Kara-Murza, rilasciati ieri nel maxi scambio di prigionieri Usa-Russia.

Media: due droni colpiscono una sottostazione elettrica russa

Due droni hanno colpito una sottostazione elettrica nella città di Tikhoretsk, nel territorio russo di Krasnodar. Lo riferisce Telegram citando fonti dei servizi di emergenza, scrive Ukrinform. "Due droni hanno colpito una sottostazione elettrica a Tikhoretsk, nel territorio di Krasnodar, durante la notte", hanno dichiarato le fonti. A seguito dell'attacco, è scoppiato un incendio nel sito che ha provocato alcuni danni, ma nessuna vittima. Alcuni testimoni sul posto hanno detto di aver sentito due esplosioni, ma le autorità locali non hanno voluto commentare.

Trump: lo scambio di prigionieri è una vittoria per Putin

Donald Trump è tornato a criticare lo scambio di prigionieri tra Washington e Mosca. "Penso che sia meraviglioso che Evan (Gershkovich, il reporter del Wsj) sia rientrato, come pure gli altri, ma i russi hanno fatto un affare fenomenale e questo crea un cattivo precedente", ha detto a Fox News. "E' una vittoria per Putin", ha aggiunto, ribadendo che Joe Biden e la sua vice Kamala Harris, ora sua rivale nella corsa alla Casa Bianca, "non sono rispettati" sulla scena internazionale.

Zelensky: si combatte a Pokrovsk, base difesa a Est

I combattimenti più intensi in questa fase della  guerra in Ucraina si stanno svolgendo nella direzione di Pokrovsk, la  città della regione del Donetsk che i russi cercano di strappare a Kiev.  Lo ha riferito sul suo profilo Telegram il presidente ucraino Volodymyr  Zelensky, citando il capo delle forze armate Oleksandr Syrsky. "Il  rapporto di Syrsky sulla situazione al fronte pone ovviamente la massima  attenzione sulla direzione di Pokrovsk - scrive il leader - I  combattimenti più intensi sono invariabilmente lì, e questa direzione  richiede le nostre risposte più intense agli attacchi dell’occupante. Ogni brigata, ogni unità in direzione di Pokrovsk, tutti  i nostri soldati che mantengono la stabilità lì e difendono le nostre  posizioni nonostante gli assalti russi, costituiscono in molti modi la  base della difesa in tutto l'est del nostro Paese - continua il  presidente su Telegram - Allo stesso tempo, non riduciamo la nostra  attenzione per tutte le altre direzioni sul fronte: nella regione di  Donetsk, così come nella regione di Kharkiv e nelle nostre regioni  meridionali".

Biden: Marc Fogel ancora in Russia? Non molleremo

"Non molleremo, non molleremo": cosi' Joe Biden ad una domanda sul fatto che un altro americano, il prof. Marc Fogel, e' ancora in un carcere russo e non e' stato incluso nel maxi scambio di prigionieri di ieri. Alla domanda su cosa intende fare, il presidente ha risposto: "Volete che ve lo dica in anticipo, così non esce?".

Mali, Al Qaeda Sahel: "Abbiamo due prigionieri russi"

Al Qaeda nel Sahel ha nelle sue mani due prigionieri  russi. Lo ha annunciato, tramite la sua agenzia Az-Zalaga, lo stesso  gruppo di Sostegno all'Islam e ai Musulmani (GAIM), affiliato di Al  Qaeda nella regione. Il gruppo islamista ha pubblicato un breve  messaggio e una fotografia con i volti dei due uomini, preannunciando  "Inshallah" un messaggio dai due ostaggi, ma non specificando nomi e  luogo di cattura e detenzione.  GAIM opera in Mali, Niger e Burkina  Faso, dove effettua attacchi ricorrenti contro le forze di quei paesi e  contro la popolazione locale. La Russia sostiene i tre Paesi governati  da giunte golpiste fornendo attrezzature militari; i mercenari del  gruppo russo Wagner combattono insieme all'esercito maliano contro i  gruppi separatisti e terroristici, e addestrano i militari del Burkina  Faso. La scorsa settimana, l'esercito del Mali assieme a Wagner hanno  subito una prima pesante sconfitta da parte dei ribelli nella zona al  confine con l'Algeria.

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