Olimpiadi Parigi, russi senza bandiera e ucraini in numero ridotto

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Chiara Piotto

Chiara Piotto

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Iscritti come “atleti individuali neutri”, solo 32 atleti sono arrivati da Mosca e Minsk per competere alla 33esima edizione dei Giochi. Più numerosi, gli sportivi giunti da Kiev sono comunque decimati dalla guerra in corso

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Sono davvero un numero ristretto, i cosiddetti “atleti individuali neutri”, ovvero quelli con passaporto russo o bielorusso che hanno superato la rigida selezione del Comitato olimpico internazionale per poter partecipare alle Olimpiadi di Parigi. 15 atleti russi, 17 bielorussi che competono con bandiera neutra e senza inno, in 10 discipline individuali. Le condizioni poste dal comitato olimpico internazionale erano chiare: non supportare in maniera esplicita la guerra in Ucraina e non far parte dell’esercito. I casi sono stati valutati uno per uno e di conseguenza solo 32 atleti sono volati da Mosca e Minsk a Parigi.

 

Atleti russi alle Olimpiadi con altre nazionalità

Ciò non toglie che alcuni atleti russi, almeno 18 secondo un’inchiesta del Wall street journal, avrebbero cambiato nazionalità dopo l’inizio della guerra in Ucraina, a febbraio 2022, per partecipare oggi alle Olimpiadi sotto una bandiera diversa. “Di per sé la decisione del comitato olimpico di far competere gli atleti russi con bandiera neutra, e solo quelli che hanno preso le distanze da Putin, è logica e la comprendiamo”, ci dice Olga Prokopieva, presidente dell’associazione Russie Libertés che a Parigi riunisce esponenti della comunità russa che militano contro Putin e per la difesa dei diritti civili in Russia. “Il nostro timore era che venisse impedito a tutti gli atleti russi e bielorussi di partecipare, in quel caso non saremmo stati d’accordo. Oggi la situazione degli atleti russi è molto difficile perché se si oppongono apertamente alla guerra possono finire in prigione. Ecco perché è importante non mettere tutti i russi nello stesso gruppo, ci sono moltissime persone in Russia che non supportano né Putin né la Russia, è solo molto difficile per loro potersi opporre apertamente e parlare contro il regime a causa del rischio di repressione estremamente severa”, conclude. Il tifo quindi lo farà, per gli atleti russi con bandiera neutra e per gli atleti francesi.

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Atleti ucraini alle Olimpiadi di Parigi, delegazione ridotta

Anche per l’Ucraina partecipare alle Olimpiadi di Parigi non è stato semplice, pur se per ragioni diverse. Molti atleti sono stati o sono tuttora impegnati nei combattimenti, 450 sono rimasti uccisi durante la guerra. Di conseguenza la delegazione giallo-blu è la più piccola della storia olimpica del Paese, 140 atleti in totale. Un risultato comunque importante agli occhi dei cittadini ucraini. “Sono davvero fiero della delegazione ucraina alle Olimpiadi, è formidabile che gli atleti possano partecipare nonostante la guerra”, ci dice Maksym Zorin, giovane chef nato ad Odessa e formatosi a Parigi, dove da otto mesi ha aperto il proprio ristorante “La Datcha”. Qui, dove la cucina è francese con note ucraine, si raduna spesso anche la numerosa comunità ucraina residente nella capitale. “In tutti i miei piatti metto un tocco ucraino. Anche perché in cucina con me c’è mia mamma, che è arrivata a Parigi dopo l’inizio della guerra. Oggi ci dedichiamo a diffondere attraverso la cucina di qualità un’immagine positiva dell’Ucraina, così come fanno i nostri atleti, che malgrado le circostanze dimostrano come gli ucraini siano dei veri combattenti, pronti ad andare avanti in diversi campi, tra cui lo sport”.

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