Guerra Medioriente, Al Jazeera: 11 morti e 40 feriti in raid Israele a Rafah

Il fuoco delle forze israeliane su al-Mawasi ha ucciso almeno 11 palestinesi e ferito più di 40 persone. Lo scrive Al Jazeera che cita fonti mediche nella Striscia. Al-Mawasi dà rifugio agli sfollati vicino alla città di Rafah, nel sud di Gaza. "Israele non vuole una guerra in Libano ma può infliggere notevoli danni a Hezbollah se la diplomazia fallisse". Così il ministro della difesa di Israele Yoav Gallant. Netanyahu: "Distruggere Hamas primo passo per fermare l'Iran"

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Il fuoco delle forze israeliane su al-Mawasi ha ucciso almeno 11 palestinesi e ferito più di 40 persone. Lo scrive Al Jazeera che cita fonti mediche nella Striscia. Al-Mawasi dà rifugio agli sfollati vicino alla città di Rafah, nel sud di Gaza.

I carri armati israeliani hanno fatto nuovamente irruzione nel quartiere di Shujaiya, a ,est di Gaza City, già assediata all'inizio della guerra. L'ospedale battista Al Ahli, nel nord, ha confermato l'arrivo dei sette corpi senza vita e di feriti dopo gli attacchi dell'Idf che aveva inviato un ordine di evacuazione ai residenti. Altri civili sono rimasti uccisi durante degli scontri a est del campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza.

"Israele non vuole una guerra in Libano ma può infliggere notevoli danni a Hezbollah se la diplomazia fallisse". Lo ha detto il ministro della difesa di Israele Yoav Gallant nel corso della sua visita a Washington. "Hezbollah capisce molto bene che possiamo infliggere pesanti danni in Libano se la guerra dovesse essere lanciata", ha aggiunto Gallant.


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Tradizionalmente utilizzato per segnalare obiettivi militari da colpire, si sta diffondendo come simbolo della lotta contro Israele anche negli Stati Uniti: da giorni sui social circola l'immagine di un ragazzo all'Università della Pennsylvania che con le mani va a formare il triangolo durante le manifestazioni a favore di Gaza. L'APPROFONDIMENTO

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Israele avrebbe organizzato una campagna di persuasione online rivolta a politici Usa

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La liberazione delle quattro persone nelle mani di Hamas ha lasciato una lunga scia di polemiche. Ankara e Teheran denunciano il "barbaro massacro di 210 palestinesi" nell'operazione sul campo profughi di Nuseirat, al centro della Striscia, che ha preceduto il salvataggio. E anche nello Stato ebraico sono scattate manifestazioni per chiedere a Netanyahu accordi per portare a casa altri ostaggi. LA VICENDA

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Pentagono: "Rimosso molo a largo di Gaza per condizioni del mare"

Il molo militare americano al largo di Gaza è stato nuovamente rimosso a causa delle condizioni del mare: lo ha riferito il Pentagono. La portavoce Sabrina Singh ha detto ai giornalisti che l'esercito monitorerà le condizioni meteorologiche per determinare quando il molo dovrebbe tornare, ma ha riconosciuto che l'area di smistamento è quasi piena di scorte di aiuti in attesa di distribuzione da parte delle Nazioni Unite. "Se non c'è abbastanza spazio nello scalo di smistamento, allora non ha senso mettere i nostri uomini e le nostre donne là fuori, quando non c'è nulla da spostare", ha aggiunto Singh.

Medioriente, il Pentagono: "Non stiamo evacuando cittadini Usa"

Il Pentagono ha inviato la nave d'assalto anfibia USS Wasp nel Mar Mediterraneo orientale, ma non si sta preparando a evacuare i cittadini statunitensi o il personale militare dall'area in questo momento. Lo dice la portavoce del Pentagono, Sabrina Singh, citata dal Jerusalem Post. Secondo Singh la USS Wasp ha molte altre capacita' oltre a essere un sistema militare di partenza e "si trova nella regione per garantire la stabilità regionale e scoraggiare le aggressioni". 

Usa: "Una soluzione diplomatica in Libano è ancora possibile"

Una soluzione diplomatica in Libano è ancora possibile ed è il modo migliore per evitare una guerra regionale più ampia. Lo ha detto la portavoce del Pentagono, Sabrina Singh. "Non vogliamo vedere una guerra regionale più ampia, vogliamo vedere un allentamento delle tensioni", ha detto Singh, ricordando che questa settimana il Pentagono ha inviato la nave d'assalto anfibio USS Wasp nel Mar Mediterraneo orientale. Singh ha detto che il Pentagono non si sta preparando a evacuare i cittadini statunitensi o il personale militare in questo momento dal Libano. 

Gallant: "Israele non cerca la guerra con Hezbollah ma è pronto a gestirla"

Israele non sta cercando una guerra con il movimento sciita libanese di Hezbollah, ma si sta preparando e "saprà cosa fare" se il gruppo decide di intensificare gli attacchi. Lo ha affermato il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant parlando alle truppe nel nord di Israele. ''L'alternativa politica è sempre meglio'', ma stiamo ''preparando la forza militare'', ha affermato Gallant.

Media, 11 morti in raid Israele su accampamento a sud di Gaza

Almeno 11 persone sono state uccise e altre 40 sono rimaste ferite a cause di un attacco contro un accampamento nel sud della Striscia di Gaza. Lo riporta l'agenzia di stampa Wafa citando fonti mediche. A essere colpite sono state le tende ad al-Mawasi, sulla costa del Mar Mediterraneo. Qui si erano rifugiati molti palestinesi da quando le forze di difesa israeliane (Idf) avevano iniziato l'offensiva su Rafah.

Blinken incontra la coordinatrice Onu per gli aiuti a Gaza

Il capo della diplomazia statunitense Antony Blinken ha incontrato a Washington la coordinatrice delle Nazioni Unite per gli aiuti umanitari e la ricostruzione a Gaza, Sigrid Kaag. Lo rende noto il portavoce del Dipartimento di Stato Usa, Matthew Miller. Il segretario Blinken e la coordinatrice Kaag hanno avuto colloqui sulla "necessità di continuare ad aumentare gli aiuti umanitari a Gaza, ma anche il lavoro in corso per rispondere alle sfide di sicurezza che hanno ostacolato la fornitura dell'assistenza all'interno della Striscia", ha riferito Miller. Da parte sua Blinken, ha affermato il portavoce, ha ribadito che "è fondamentale garantire l'effettiva protezione degli operatori umanitari e raggiungere un accordo per il cessate il fuoco che garantisca il rilascio degli ostaggi e contribuisca ad alleviare le sofferenze dei civili a Gaza". Inoltre, "ha confermato la sua costante fiducia nella

coordinatrice Kaag e il forte sostegno degli Stati Uniti al suo mandato".

Israele: "Il governo del Libano è responsabile di tutti i razzi lanciati sul territorio israeliano"

Libano, il leader degli Hezbollah incontra i vertici della Jamaa Islamiya

Il leader degli Hezbollah libanesi, movimento sciita alleato dell'Iran e di Hamas, ha incontrato oggi a Beirut Muhammad Taqqush,  capo della Jamaa islamiya, formazione armata sunnita con base in Libano e che partecipa dall'ottobre scorso ai lanci di razzi contro Israele dal sud del Libano.   Hezbollah coordina da mesi le attività degli altri gruppi armati libanesi e palestinesi, tutti sunniti, come Hamas, Jihad islamico e Jamaa Islamiya, che operano con i loro uomini lungo la linea del fronte con Israele. L'interesse di Hezbollah è dimostrare che la resistenza armata a Israele non è una questione soltanto legata all'Iran e allo sciismo politico ma è una forma di "lotta panislamica", che unisce sciiti e sunniti.   Dal canto loro, i gruppuscoli armati, con scarsa rilevanza politica in Libano come la Jamaa Islamiya, partecipano alle operazioni militari contro Israele in maniera simbolica e sporadica ma lo fanno sotto l'ala di Hezbollah per accreditarsi in Libano come una forza di "resistenza". 

Incendi in Libano dopo i raid israeliani nel sud

Una serie di incendi sono scoppiati nel sud del Libano lungo la linea del fronte con Israele dopo i bombardamenti israeliani nella zona di Wazzani, nel settore orientale della linea di demarcazione tra i due Paesi. Lo riferiscono media libanesi secondo cui la Protezione civile è intervenuta per domare le fiamme nella zona di Tallet al Hamames, a sud di Marjuyoun. Fonti locali affermano che gli incendi sono scoppiati a seguito del lancio da parte di Israele di proiettili infiammabili.   Dallo scoppio del conflitto tra Hezbollah e Israele lo scorso ottobre, sono stati ripetuti i lanci attribuiti a Israele di bombe incendiarie, il cui uso in aree abitate da civili è bandito dal diritto internazionale. 

Baerbock: "L'Iran impedisca un'ulteriore escalation"

Il capo della diplomazia tedesca Annalena Baerbock ha invitato l'Iran ad agire per prevenire "un'ulteriore escalation" in Medio Oriente. In un colloquio telefonico con il suo omologo Ali Bagheri, nel giorno delle elezioni, la ministra ha inviato un "messaggio chiaro", come ha spiegato nel suo account X: "Un'ulteriore escalation deve assolutamente essere evitata, anche l'Iran deve contribuirvi". "L'attenzione è stata posta anche sui tedeschi detenuti in Iran", ha aggiunto la diplomazia tedesca. Almeno due tedesco-iraniani infatti sono detenuti nel Paese: Nahid Taghavi, una donna di 69 anni arrestata nell'ottobre 2020 a Teheran, e il dissidente Jamshid Sharmahd, arrestato nell'agosto 2020 e condannato a morte dalla Corte Suprema per il suo presunto coinvolgimento in un attacco contro una moschea perpetrato nel 2008, che provocò 14 morti.

Idf: "I nostri soldati, provenienti da diverse estrazioni e gruppi minoritari, sono orgogliosi di servire il nostro Paese"

Israele: "Colpiti obiettivi di Hezbollah nel sud del Libano"

L'esercito israeliano "ha distrutto una struttura militare con membri degli Hezbollah vicino al villaggio villaggio di Kfar Kila, nel sud del Libano". Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui sono stati "distrutti obiettivi di Hezbollah nella regione di Chihine" e che l'artiglieria ha colpito vicino il villaggio di Naqoura. La stessa fonte ha poi proseguito rivelando che l'Idf ha abbattuto "un drone sospetto entrato dal Libano nello spazio aereo israeliano". 

Gallant: "Accettabile un accordo con il ritiro di Hezbollah"

Il ministro della Difesa israeliano Yoav Gallant ha detto di aver chiarito con gli Usa che Israele "non vuole la guerra a nord" e che sarebbe "accettabile un accordo in base al quale gli Hezbollah ritirino le proprie forze dal confine". Lo ha fatto sapere Haaretz che ha riferito dell discussione avvenuta ieri notte nel Gabinetto di sicurezza israeliano. La posizione di Gallant - secondo la stessa fonte - è stata messa in discussione dal ministero della sicurezza nazionale - e leader di destra radicale - Itamar Ben Gvir secondo cui "non sì è appresa una sola lezione negli ultimi 20 anni di accordi. Facciamo gli accordi e tempo un anno o due violenteranno le nostre mogli e uccideranno i nostri figli". 

Gallant

©Ansa

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