Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno serbo, Ivica Dacic, che ha aggiunto di sospettare che sia di stampo jihadista. Il 66% degli israeliani ritiene che il premier non dovrebbe ripresentarsi al voto in caso di nuove elezioni. Allo studio il "pieno coinvolgimento di tutti i fronti della resistenza". Lo scrive su X la rappresentanza dell'Iran all'Onu. "Israele non vuole una guerra in Libano ma può infliggere notevoli danni a Hezbollah se la diplomazia fallisse" ha detto il ministro della difesa di Israele Gallant
Lo ha dichiarato il ministro dell'Interno serbo, Ivica Dacic, citato dalla tv serba Rts, che ha aggiunto di sospettare che si tratti di un atto di stampo jihadista.
Il 66% degli israeliani ritiene che il premier Benyamin Netanyahu non dovrebbe ripresentarsi al voto in caso di nuove elezioni e lasciare la politica. Lo ha rivelato un nuovo sondaggio della tv Canale.
In caso di attacco israeliano al Libano l'Iran inizierà una "guerra di annientamento" contro il "regime sionista": è allo studio il "pieno coinvolgimento di tutti i fronti della resistenza". Lo scrive su X la rappresentanza dell'Iran all'Onu. "Israele non vuole una guerra in Libano ma può infliggere notevoli danni a Hezbollah se la diplomazia fallisse" ha detto il ministro della difesa di Israele Yoav Gallant. Il fuoco delle forze israeliane su al-Mawasi ha ucciso almeno 11 palestinesi e ferito più di 40 persone. I carri armati israeliani hanno fatto nuovamente irruzione nel quartiere di Shujaiya, a est di Gaza City, già assediata all'inizio della guerra.
L'ospedale battista Al Ahli, nel nord, ha confermato l'arrivo dei sette corpi senza vita e di feriti dopo gli attacchi dell'Idf che aveva inviato un ordine di evacuazione ai residenti. Altri civili sono rimasti uccisi durante degli scontri a est del campo profughi di Bureij, nel centro della Striscia di Gaza. La Spagna ha presentato ieri formalmente davanti alla Corte internazionale di Giustizia, il massimo tribunale delle Nazioni Unite, una "dichiarazione di intervento" nel procedimento iniziato dal Sudafrica contro Israele per genocidio sulla Striscia di Gaza.
Gli approfondimenti:
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Osama Hamdan, alto funzionario di Hamas: "E' Israele che evita di porre fine alla guerra"
"Per quanto riguarda i messaggi e le proposte americane diffuse, diciamo che la posizione di Israele sta ancora eludendo un impegno per un cessate il fuoco". Lo ha detto l'alto funzionario di Hamas, Osama Hamdan, come riporta Ynet.In precedenza il sito americano Axios aveva rivelato che l'amministrazione Biden avrebbe presentato nei giorni scorsi una nuova formulazione di alcune parti del già proposto accordo di tregua tra Israele e Hamas, nel tentativo di colmare alcune lacune e giungere all'attesa fumata bianca. Hamdan ha affermato che Hamas, da parte sua, è ancora pronto a "gestire in modo positivo" ogni proposta di cessate il fuoco che metta fine alla guerra, riporta il sito di Times of Israel.
A Gaza è catastrofe umanitaria
A Gaza non ci sono più “zone sicure”: gli attacchi israeliani uccidono decine di civili in aree dichiarate tali. A Gaza uccidono le bombe. E anche la fame e la sete. Oltre 1 milione di persone, tra cui migliaia di bambini, stanno letteralmente morendo di fame, costretti a mangiare piante selvatiche. Centinaia di migliaia di famiglie sono costrette a vivere in condizioni disumane, a bere acqua sporca e contaminata, con la costante paura di morire da un momento all’altro sotto i bombardamenti. La situazione sanitaria è al collasso, con ospedali e strutture mediche che faticano a fornire cure essenziali, con strutture apparecchi, medicinali e personale assolutamente insufficienti per un numero di pazienti altissimo. Oltre il 70% delle infrastrutture idriche e igienico-sanitarie sono state distrutte o danneggiate a causa dei bombardamenti israeliani e hanno lasciato la popolazione senza accesso a fonti di acqua pulita. In questo momento, mentre le temperature aumentano, le strade sono invase di rifiuti e liquami, con migliaia i casi di epatite A, malattie gastrointestinali e respiratorie registrati nelle ultime settimane.
Dagli Usa una nuova formula per l'accordo
Gli Stati Uniti hanno redatto un nuovo testo, una nuova formulazione di alcuni passaggi della proposta di accordo tra Israele e Hamas nel tentativo di concludere l'intesa che porti a un cessate il fuoco e alla liberazione degli ostaggi trattenuti nella Striscia di Gaza dall'attacco del 7 ottobre in Israele. Lo rivela Axios, che cita tre fonti secondo cui negli ultimi giorni l'Amministrazione Biden ha presentato un "nuovo linguaggio" nel tentativo di ridurre le distanze tra Israele e Hamas.
Secondo le fonti, il lavoro degli Usa, con i mediatori di Egitto e Qatar, si concentra sull'articolo 8 della proposta che riguarda i negoziati che dovrebbero partire tra Israele e Hamas con l'attuazione della prima fase dell'accordo per stabilire le condizioni esatte per la seconda fase, che prevede una "calma duratura" a Gaza.
Katz all'Iran: "Regime che ci minaccia merita distruzione"
"L'Iran minaccia oggi di distruggere Israele se Israele risponderà pienamente agli attacchi di Hezbollah dal Libano. La mia risposta all'Iran è chiara: 1) Se Hezbollah non cessa il fuoco e non si ritira dal sud del Libano, agiremo contro di lui con tutta la forza fino a quando la sicurezza non sarà ripristinata e i residenti potranno tornare alle loro case; 2) Un regime che minaccia la distruzione merita di essere distrutto". Lo scrive su X il ministro degli Esteri israeliano Israel Katz.
Fonti, critici prossimi giorni per colloqui tregua a Gaza
Fonti hanno detto che i prossimi giorni saranno "critici" per la trattativa sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha riferito il sito Ynet secondo cui gli Usa e i mediatori di Egitto e Qatar dovranno esercitare "molta pressione" su Hamas per ottenere una risposta positiva da parte del leader della fazione a Gaza Yahya Sinwar alla road map rilanciata dal presidente Biden. Le stesse fonti hanno tuttavia avvisato che "con Sinwar nessuno sa la risposta". Se si raggiungesse una tregua a Gaza, questo - secondo le stesse fonti - avrebbe un beneficio anche sul conflitto a nord con gli Hezbollah.
Numerose le manifestazioni previste in buona parte di Israele per chiedere il rilascio degli ostaggi e nuove elezioni
Come ogni sabato sera da settimane, sono numerose le manifestazioni previste in buona parte di Israele per sollecitare un accordo per il rilascio degli ostaggi e contro il governo di Benyamin Netanyahu. Nella 'Piazza degli ostaggi' di fronte al ministero della difesa a TelAviv - come sempre - la protesta principale nella quale ci saràper la prima volta un video di Noa Argamani, liberata insieme adaltri 3 rapiti nelle scorse settimane da una operazionedell'esercito a Gaza. In contemporanea alla protesta ce ne sarà un'altra, non molto distante, per chiedere nuove elezioni politiche. Altre manifestazioni sono in programma a Gerusalemme -dove interverrà lo scrittore David Grossman -a Cesarea,a Haifa,a Be'er Sheva e in altre località. A Kiryat Gat, una manifestazione congiunta riunirà i residenti locali e i membri del Kibbutz Nir Oz, sfollati dal 7ottobre dopo l'attacco di Hamas per chiedere il rilascio degli ostaggi.
Israele, proteste nel Paese per accordo su ostaggi ed elezioni
Attivisti e familiari degli ostaggi tenuti da Hamas a Gaza si sono riuniti fuori dal quartier generale militare di Kirya a Tel Aviv, chiedendo al governo di sostenere un accordo per il rilascio dei rapiti. "Ciò che si frappone tra noi e i nostri cari è l'insistenza del premier Benjamin Netanyahu a non porre fine alla guerra come condizione nell'intesa. Non permettete che siluri nuovamente un accordo" ha affermato Ayala Metzger, nuora di Yoram Metzger, ostaggio 80enne morto durante la prigionia nella Striscia.
Ambasciatore israeliano in Serbia: “Attentato probabilmente diretto a noi”
L'ambasciatore israeliano in Serbia Yahel Vilan ha detto che l'attacco terroristico di oggi a Belgrado, nel quale l'assalitore è rimasto ucciso e un poiziotto di guardia gravemente ferito, con tutta probabilità era diretto contro Israele, e ha espresso ringraziamento e riconoscenza alle autorità serbe e in particolare al coraggioso agente che ha fermato tale attacco mettendo a rischio la sua vita. In dichiarazioni alla Tanjug, Vilan si è mostrato sorpreso dal fatto che tale genere di terrorismo sia arrivato anche in Serbia. Il diplomatico ha aggiunto che lui e il resto del personale dell'ambasciata si sentono in ogni caso assolutamente sicuri in Serbia, e ha ringraziato per la piena assistenza ricevuta dalle autorità di Belgrado.
Belgrado: ministro informa ambasciatore israeliano su attentato
Il ministro dell'interno serbo Ivica Dacic, in un colloquio telefonico, ha informato l'ambasciatore d'Israele in Serbia Yahel Vilan delle circostanze dell'attentato terroristico di oggi a Belgrado davanti alla sede dilomatica israeliana. Dacic ha detto che in seguito all'attentato sono state notevolmente rafforzate le misure di controllo e sicurezza non solo nella capitale ma anche nel resto della Serbia. L'autore dell'attacco con una balestra, ha affermato Dacic, è con tutta probabilutà un cittadino serbo appartenente al movimento estremista wahabita. L'ambasciatore Vilan, esprimendo rammarico per l'accaduto e per il ferimento dell'agente, ha ringraziato le autorità serbe per l'impegno nel garantire la sicurezza dei cittadini e del personale diplomatico accreditato.
Fonti: “Critici prossimi giorni per colloqui tregua a Gaza”
Fonti hanno detto che i prossimi giorni saranno "critici" per la trattativa sul cessate il fuoco a Gaza e il rilascio degli ostaggi. Lo ha riferito il sito Ynet secondo cui gli Usa e i mediatori di Egitto e Qatar dovranno esercitare "molta pressione" su Hamas per ottenere una risposta positiva da parte del leader della fazione a Gaza Yahya Sinwar alla road map rilanciata dal presidente Biden. Le stesse fonti hanno tuttavia avvisato che "con Sinwar nessuno sa la risposta". Se si raggiungesse una tregua a Gaza, questo, secondo le stesse fonti, avrebbe un beneficio anche sul conflitto a nord con gli Hezbollah. Il tentativo di rilanciare i negoziati, finora congelati, avviene, secondo le fonti, sulla scia dei progressi ottenuti dall'Idf a Rafah, nel sud della Striscia. Ma anche del passaggio alla cosiddetta “terza fase” della guerra a Gaza da parte dell'esercito israeliano.
Belgrado: “Agente ferito è in gravi condizioni”
Il ferito è un agente della polizia serba a guardia della sede diplomatica israeliana, che, pure colpito al collo dal dardo sparato dalla balestra, è riuscito a sparare e uccidere l'assalitore, fa sapere il ministero dell'Interno di Belgrado. Verso le 11 "uno sconosciuto ha tirato con una balestra contro un membro delle forze dell'ordine, che garantiva la sicurezza dell'ambasciata di Israele, ferendolo al collo", scrive il ministero. L'agente è stato sottoposto a intervento chirurgico per la rimozione del dardo ed è ora in terapia intensiva, in condizioni definite "molto gravi".
È un 25enne l'autore dell'attentato a Belgrado
È stato un giovane di 25 anni, Milos Zujovic, con il nome religioso di Salahudin, a compiere l'attentato terroristico di oggi davanti all'ambasciata israeliana a Belgrado, attentato nel quale lui stesso è rimato ucciso dalla reazione del poliziotto che aveva ferito graveente con una balestra. Lo ha detto il ministro dell'interno serbo Ivica Dacic, aggiungendo che si tratta di un convertito all'estremismo islamico originario di Mladenovac, cittadina a sud di Belgrado. Il giovane, ha aggiunto Dacic, viveva a Novi Pazar, la città del sudovest della Serbia capoluogo del Sangiaccaro, regione a maggioranza di popolazione musulmana. Il ministro ha detto che sono incorso controlli e perquisizioni in vari luoghi per far luce sui contatti dell'uomo.
Il premier serbo, attacco terroristico opera di un singolo
Il premier serbo Milos Vucevic ha condannato con fermezza "l'odioso attacco terroristico" di oggi davanti all'ambasciata israeliana a Belgrado, sottolineando che lo stato serbo è in grado di reagire alla minaccia del terrorismo. Allo stesso tempo ha invitato i cittadini ad aver fiducia nelle istituzioni a difesa della loro scurezza. "Si tratta di un atto insensato che non si può attribuire a nessuna religione e a nessun popolo", ha detto Vucevic. "E' l'azione criminosa di un singolo che ha un nome e un cognome - ha aggiunto. Pertanto invito i cittadini a restare calmi e a non cedere alla propaganda di coloro che intendono creare conflitti da noi". Il premier ha quindi detto che "la Serbia è in grado di rispondere con decisine alla minaccia del terrorismo". "Chi pensava di destabilizzarci con tali insensaezze si è sbagliato".
"Nessun dipendente israeliano coinvolto in attacco a Belgrado"
Il ministero degli Esteri israeliano ha detto che "nessun dipendente è stato ferito" nell'attacco terroristico alla missione a Belgrado. "L'ambasciata è chiusa" ha detto il portavoce del ministero aggiungendo che "un agente della polizia locale è rimasto ferito e che le circostanze dell'incidente sono oggetto di indagine".
Belgrado: "Attacco all'ambasciata di Israele è terrorismo"
L'attacco all'ambasciata israeliana di Belgrado è un atto di terrorismo: lo ha dichiarato il ministro dell'Interno serbo, Ivica Dacic, citato dalla tv serba Rts, che ha aggiunto di sospettare che si tratti di un atto di stampo jihadista. Diverse persone sono state fermate "a scopo precauzionale" Il ministro della polizia Ivica Dacic ha valutato che l'aggressione contro un membro della gendarmeria è un atto di terrorismo. Ha detto che l'aggressore fosse un jihadista wahhabita. Ha inoltre affermato che diverse altre persone sono state arrestate a scopo precauzionale nei pressi delle strutture di polizia.
Attacco ad ambasciata Israele a Belgrado, ucciso assalitore
A Belgrado c'è stato un tentativo di attacco all'ambasciata di Israele, nel quale è rimasto ferito un poliziotto. L'assalitore è stato ucciso, secondo quanto afferma il governo serbo. Secondo quanto scrive la Tv serba Rts, l'attentatore ha usato una balestra, con la quale è stato ferito il gendarme.
Media, miliziano Hezbollah ferito in raid nel sud Libano
L'uomo in motocicletta ferito in un attacco con drone mentre si trovava tra i villaggi di Mis al-Jabal e Khula, nel sud del Libano, è un miliziano di Hezbollah. Lo ha riferito l'emittente saudita Al-Hadth. Secondo il sito del quotidiano libanese Al-Akhbar, affiliato ad Hezbollah, l'uomo è rimasto moderatamente ferito.
Israele, '3 razzi anti-tank lanciati dal Libano al nord'
Tre razzi anti-tank sono stati lanciati dal Libano verso le comunità israeliane del nord di Misgav Am e Tel-Hai. Lo ha fatto sapere il portavoce militare secondo cui al momento non sono segnalate vittime.
Premier Libano a confine sud, lavoro per riportare la calma
Il primo ministro ad interim del Libano Najib Mikati ha affermato, durante un tour nel sud del Paese, che sta lavorando per raggiungere la calma al confine. Denunciando una "guerra psicologica" in atto con Israele, il leader di Beirut ha sottolineato come "l'esercito sia il muro del Libano. Se l'esercito non fosse presente nel Libano meridionale, gli esami non potrebbero svolgersi".