L'agenzia Wafa ha riferito di "10 palestinesi uccisi in raid" israeliani su una casa nel quartiere di Sabra a Gaza City e su un'altra a nord del campo profughi di Nuseirat, sempre nel centro della Striscia. Sono almeno 42 i morti e molti i feriti, secondo fonti palestinesi, dopo un altro raid dell'esercito israeliano sul campo profughi di Shati e nel sobborgo di Tuffah, nel centro della Striscia. Secondo lo Stato ebraico, l'obiettivo era il capo del dipartimento operativo di Hamas, Raad Saad
L'agenzia Wafa - che cita fonti a Gaza - ha riferito di "10 palestinesi uccisi in raid" israeliani su una casa nel quartiere di Sabra a Gaza City e su un'altra a nord del campo profughi di Nuseirat, sempre nel centro della Striscia. Fonti mediche locali parlano invece di 8 morti.
Almeno 42 morti e molti feriti, secondo fonti palestinesi, è il bilancio di un raid dell'esercito israeliano sul campo profughi di Shati e nel sobborgo di Tuffah, a Gaza City, nel centro della Striscia. Secondo lo Stato ebraico, l'obiettivo dei raid era il capo del dipartimento operativo di Hamas Raad Saad. La Croce Rossa denuncia che, in un altro attacco nel sud del Paese, è stata danneggiata la sede dell'organizzazione internazionale e 25 persone sono state uccise. Israele nega responsabilità.
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- Hamas, cosa significa il triangolo rovesciato
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Liveblog del 24 giugno 2024 sulla guerra Israele Hamas
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Oltre 100 morti in 24 ore per raid su Gaza
Le Maldive vieteranno l'ingresso nel Paese ai cittadini israeliani
Il provvedimento - che non è chiaro quando entrerà in vigore - è una reazione alla guerra di Israele nella Striscia di Gaza; intanto il ministero degli Affari Esteri di Israele ha raccomandato ai propri cittadini "di evitare qualsiasi viaggio alle Maldive". LA DECISIONE
Israele, cos'è la Nakba palestinese del 1948: storia e significato
Con questo nome si indica l'esodo forzato di 700mila arabi palestinesi dai territori occupati nel corso della prima guerra arabo-israeliana. L'APPROFONDIMENTO
La questione israelo palestinese, cos'è e come è nata
L'attacco del 7 ottobre 2023 lanciato da Hamas contro Israele ha riacceso i riflettori su una contrapposizione che va avanti da decenni e su cui non si riesce a trovare una soluzione. Anche se, negli anni, qualche tentativo è stato fatto. IL FOCUS
Netanyahu: "Gli scontri a Rafah "stanno finendo"
I pesanti combattimenti tra l'esercito israeliano e i miliziani di Hamas nella citta' di Rafah "sono quasi finiti". Lo ha detto il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu in un'intervista con la rete israeliana Channel 14. "La fase intensa della lotta contro Hamas sta per finire. Ciò on significa che la guerra stia per finire, ma nella sua fase intensa a Rafah sta per finire", ha detto.
Cos'è Hamas, l'organizzazione che si scontra da oltre 30 anni con Israele
Fondata nel 1987, affonda le radici negli anni Settanta e nei Fratelli Musulmani nati in Egitto. Oltre a un'ala militare, il Movimento di Resistenza Islamica che controlla (anche se non completamente) la Striscia di Gaza, possiede un braccio politico-sociale. Ma non mancano le divisioni interne nell'organizzazione paramilitare palestinese. LA SCHEDA
Usa: "Non replichiamo a dichiarazioni politiche Netanyahu"
"Abbiamo chiarito ripetutamente la nostra posizione su questo argomento e non continueremo a rispondere alle dichiarazioni politiche del primo ministro" Benjamin Netanyahu. Lo riferiscono funzionari della Casa Bianca al Times of Israel a proposio degli attacchi del leader israeliano sui ritardi nell'invio di armi da parte degli Stati Uniti. "Non vediamo invece l'ora di avere un dialogo costruttivo con il ministro della Difesa Gallant" che sarà in quesi giorni a Washington.
Stato Palestinese, quali sono i Paesi che lo riconoscono ufficialmente
Il 28 maggio Spagna, Norvegia e Irlanda hanno formalizzzato il riconoscimento dello Stato di Palestina, il 30 è stata la volta della Slovenia. A livello globale lo ha già fatto il 70% circa dei membri Onu, tra cui non ci sono Italia, Francia, Germania, Gran Bretagna e Stati Uniti. QUALI SONO
Hezbollah annuncia nuovi attacchi con droni su Israele
Hezbollah ha annunciato di aver preso di mira due siti militari nel nord di Israele con droni esplosivi, ferendo gravemente un soldato, come rappresaglia per la morte di un leader di un gruppo islamista alleato in un attacco israeliano nel Libano orientale. Il movimento filo-iraniano ha anche pubblicato un nuovo video che mostra quelli che ha descritto come siti in Israele con le loro coordinate, senza identificarli, cinque giorni dopo aver rivelato immagini di Haifa prese, a suo dire, da un drone che ha sorvolato questo importante porto nel nord di Israele.
Israele: "Idf controlla avamposto Hamas Tel Sultan a Rafah"
L'Idf ha fatto irruzione e demolito un compound di addestramento di Hamas nel quartiere Tel Sultan di Rafah, nel sud della Striscia di Gaza dove ha operato in questi giorni. Lo ha fatto sapere il portavoce militare spiegando che si tratta del "cosiddetto avamposto di Abu Said, del battaglione Tel Sultan di Hamas" preso dalla 401/esima Brigata corazzata. Secondo la stessa fonte nella base di Hamas "è stato localizzato l'ufficio del comandante del battaglione Mahmoud Hamdan, oltre a un deposito di armi e diversi tunnel". Questi tunnel - ha continuato - sono ora ispezionati, prima di essere demoliti. Sempre nella base i tunnel vengono indagati e demoliti, dice l'esercito. Sempre nell'avamposto, i soldati hanno "preso il controllo dell'ufficio di Yasser Natat, un comandante di Hamas responsabile del lancio di razzi della Brigata Rafah su Israele e sulle truppe a Gaza".
Media: Hezbollah raccolgono armi iraniane nello scalo di Beirut
Alcune fonti libanesi hanno riferito che Hezbollah sta utilizzando l'aeroporto di Beirut per immagazzinare grandi quantità di armi iraniane. Lo scrive il sito online del quotidiano britannico Daily Telegraph. Secondo queste fonti, il 'Partito di Dio' sostenuto dall'Iran sta usando lo scalo internazionale di Beirut-Rafic Hariri per raccogliere un'ampia varietà di armi, tra cui missili balistici, razzi di artiglieria non guidati e missili anticarro a guida laser. Nell'aeroporto viene anche immagazzinata una polvere bianca altamente esplosiva e tossica nota come Rdx, dicono gli informatori. Parlando al Telegraph, un impiegato dell'aeroporto afferma che le armi arrivano all'aeroporto sui voli dall'Iran in "misteriose grandi scatole". "Quando hanno iniziato ad arrivare dall'aeroporto, io e i miei amici ci siamo spaventati perché sapevamo che stava succedendo qualcosa di strano", dice, aggiungendo che la situazione è "estremamente grave". Secondo il giornale, le spedizioni dall'Iran sono aumentate notevolmente dall'inizio della guerra a Gaza, suscitando il timore che l'aeroporto possa diventare un obiettivo militare se scoppiasse la guerra tra Israele e Hezbollah. "Se continuano a portare queste merci che non mi è permesso controllare, credo davvero che morirò per l'esplosione o morirò per il bombardamento contro queste 'merci' da parte di Israele", dice uno degli informatori. "Non siamo solo noi, è la gente comune, la gente che entra ed esce, che va in vacanza. Se l'aeroporto viene bombardato, il Libano è finito".
Borrell: "Fermare il ciclo di distruzione e violenze a Gaza"
"La giornata di ieri è stata una delle più letali da ottobre, con almeno 100 palestinesi uccisi. Gli ostaggi sono ancora prigionieri. Il rischio di un conflitto totale che coinvolga Hezbollah è reale. Una ricaduta in Libano avrebbe gravi ripercussioni sulla regione e oltre." Lo scrive su X l'Alto Rappresentante per la Politica Estera Ue, Josep Borrell. "In Cisgiordania si profila un collasso economico e si intensifica la violenza Un palese disinteresse per la Corte internazionale di Giustizia e della risoluzione 2735 del Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite Nessun miglioramento nell'accesso e nella fornitura di aiuti umanitari. Un rapporto dell'Ohchr documenta attacchi sproporzionati e indiscriminati. I locali della Croce Rossa sono stati danneggiati dai bombardamenti. Esortiamo ancora una volta tutte le parti a fermare questo ciclo di sofferenza e distruzione", conclude.
Israele, 'soldato ferito gravemente da drone Hezbollah al nord'
Un soldato israeliano è stato ferito dall'impatto di un drone esplosivo di Hezbollah vicino la comunità di Ayelet Hashahar, nel nord di Israele. Lo ha fatto sapere il portavoce militare. Hezbollah ha affermato di aver attaccato una base militare con diversi droni carichi di esplosivo e l'Idf ha riferito di averne intercettato uno.
Ostaggi liberati da Israele, cosa è successo: dal blitz alle proteste di Turchia e Iran
La liberazione delle quattro persone nelle mani di Hamas ha lasciato una lunga scia di polemiche. Ankara e Teheran denunciano il "barbaro massacro di 210 palestinesi" nell'operazione sul campo profughi di Nuseirat, al centro della Striscia, che ha preceduto il salvataggio. E anche nello Stato ebraico sono scattate manifestazioni per chiedere a Netanyahu accordi per portare a casa altri ostaggi. LA VICENDA
Hamas, il bilancio dei morti a Gaza è salito a 37.598
Il ministero della Sanità di Hamas che governa la Striscia di Gaza ha annunciato oggi un nuovo bilancio di 37.598 vittime dall'inizio della guerra tra Israele e il movimento islamico palestinese, più di otto mesi fa. Almeno 47 persone sono state uccise nelle ultime 24 ore, ha affermato Hamas in un comunicato, aggiungendo che 86,032 persone sono rimaste ferite nei territori palestinesi dall'inizio della guerra, il 7 ottobre, innescata dall'attacco di Hamas in Israele.
Fonti della Striscia: "Tank di Israele vicino alla zona umanitaria di Rafah"
Residenti a Gaza - citati dai media internazionali - hanno riferito che tank dell'Idf sono alla periferia dell'area umanitaria di al-Mawasi a Rafah, nel sud della Striscia di Gaza. Secondo le stesse fonti, l'Idf è arrivato sul luogo dopo "intensi combattimenti" con i miliziani di Hamas. Sui social circolano foto di due tank israeliani sulla sommità della collina di fronte alla costa ma i media internazionali non hanno confermato l'attendibilità delle immagini. L'Idf questa mattina ha detto che a Rafah continuano le operazioni e che sono stati distrutti vari imbocchi di tunnel.
Incendi al nord di Israele per detriti di droni dal Libano
Alcuni incendi sono divampati nel nord di Israele a causa dei detriti dei droni dal Libano caduti dopo essere stati intercettati dall'Idf. Lo confermato il portavoce militare. I pompieri sono al lavoro in particolare a Moshav Dishon, nell'Alta Galilea, nella foresta di Mashgav e ad Ayelet Hashar nella Valle naturalistica di Hula.